Rubano: “La Regione umilia e mortifica i cacciatori, sarò al fianco delle istanze del mondo venatorio”

Rubano: “La Regione umilia e mortifica i cacciatori, sarò al fianco delle istanze del mondo venatorio”

Politica

“Nei giorni scorsi con decreto il Tar Campania ha disposto la sospensione del calendario venatorio precedentemente approvato con delibera di Giunta Regionale, salvo poi quest’ultima dover correre ai ripari e con un Decreto dirigenziale regionale dare esecuzione al provvedimento del tribunale amministrativo. 

E’ l’ennesimo episodio che palesa l’inadeguatezza della guida politico-amministrativa a firma Vincenzo De Luca. E’ stato scritto un altro capitolo increscioso, se non addirittura ‘comico’ della stagione del governatore salernitano che si spera finisca quanto prima. 

La frettolosa chiusura della caccia, sotto il dettato giudiziario, è il segno dell’assoluta mancanza di programmazione e di una visione per quanto concerne l’attività venatoria da parte della Regione Campania. Si registra solo approssimazione e improvvisazione. Eppure la caccia è una cosa seria e un mondo, anche economico, che muove interessi personali e finanziari non di poco conto. I circa 40.000 cacciatori in Campania vengono usati dalla Regione come un ‘bancomat’ nel momento dell’incasso della tassazione, ma verso di loro manca ogni forma di rispetto da parte di De Luca e dei suoi consulenti. Si usano i cacciatori per risolvere le varie problematiche che emergono dal mondo degli animali selvatici e nocivi, ma poi non li si rispetta quando essi vogliono mettere in pratica l’attività venatoria. 

E’ giunto il momento che la Regione trovi tempi e modalità per concordare con tutti i soggetti del ‘mondo venatorio’ le soluzione ai problemi. 

Mi impegno formalmente e senza alcuna remora a farmi portavoce delle istanze dei cacciatori sanniti e non solo nei confronti del solito ‘sistema De Luca’ che li umilia e mortifica ingiustamente” così in una nota a sua firma l’onorevole Francesco Maria Rubano, commissario provinciale nel Sannio di Forza Italia.

Questione cinghiali, Cia Benevento al tavolo della Regione Campania

Questione cinghiali, Cia Benevento al tavolo della Regione Campania

Politica

Si è tenuto ieri presso l’ATC di Benevento (Ambito Territoriale di Caccia) su convocazione della Regione Campania un tavolo tecnico, per Cia Benevento ha partecipato Vincenzo Lepore, per discutere dell’annosa questione cinghiali che sempre più rappresentano un pericolo per intere partite agricole.

Una questione non più rinviabile poiché oltre ai danni al comparto agricolo sannita la presenza incontrollata di cinghiali mette in serio pericolo l’incolumità pubblica recando, inoltre, particolari problemi alla viabilità nel Sannio.

Dal tavolo è emersa la volontà di affrontare il problema coinvolgendo tutte le autorità presenti sul territorio, da quelle sanitarie a quelle istituzionali e ambientali come le comunità montane e i parchi.

“Riteniamo molto utile – ha dichiarato Carmine Fusco di Cia Benevento – il tavolo di confronto con Regione Campania sul tema dell’emergenza cinghiali. Noi di Cia non potevamo mancare e non potevano mancare le nostre riflessioni e proposte su come porre rimedio a una vera invasione che è ormai arrivata addirittura dentro il perimetro della città di Benevento, auspichiamo che a questo confronto ne seguano altri. La proposta di Cia Benevento – ha concluso Fusco – è la valorizzazione di una filiera che partendo dalla soluzione dell’emergenza possa tradursi in reddito per il comparto della lavorazione delle carni”.

Accolta l’istanza degli animalisti: il Tar Campania sospende l’apertura della caccia fissata per il 18 settembre

Accolta l’istanza degli animalisti: il Tar Campania sospende l’apertura della caccia fissata per il 18 settembre

AttualitàDalla Regione

Con Decreto cautelare emesso il 15 settembre, il Presidente del TAR Campania, Sezione Terza Dott.ssa Anna Pappalardo, ha accolto l’istanza presentata dalle Associazioni Lipu BirdLife Itala e WWF Italia, difese dall’Avv. Maurizio Balletta e ha sospeso l’apertura della caccia, che la Regione aveva fissato al 18 settembre, per le specie Alzavola, Canapiglia, Codone, Folaga, Porciglione, Germano reale, Gallinella d’acqua, Marzaiola, Fischione, Mestolone, Beccaccino e Frullino e al 21 settembre per le specie Fagiano e Quaglia. Il TAR ha inoltre fissato l’udienza collegiale all’ 11 ottobre.

Il ricorso è stato presentato a seguito della pubblicazione, da parte della Regione, di una delibera che ha modificato il Calendario venatorio precedentemente pubblicato, non al fine di aumentare le misure a tutela della biodiversità ma per anticipare la caccia ad alcune specie di uccelli, così cedendo alle richieste delle associazioni venatorie che dopo avere pubblicato comunicati e trasmesso lettere ai vari organi regionali, erano giunte addirittura ad impugnare al TAR il calendario venatorio, salvo poi ritirare il ricorso a seguito della modifica adottata dalla Regione. 

Il TAR ha motivato la sua decisione proprio sulla base della “estrema gravità ed urgenza” consistenti nella “concreta ed imminente esposizione a pericolo delle specie faunistiche prima dei termini naturali fissati nel calendario venatorio originario”.

Esprimiamo la nostra soddisfazione – dichiarano le associazioni ricorrenti, WWF Italia e Lipu BirdLife Italia per questo importante risultato e biasimiamo l’atteggiamento tenuto dalla Regione Campania che testimonia quanto la politica non sia in grado di resistere alle pressioni di certi ambienti, anche se queste si pongono in contrasto con i principi costituzionalmente protetti di tutela della biodiversità e dell’ambiente. Non possiamo che stigmatizzare il comportamento prepotente arrogante tenuto dalle associazioni venatorie che partendo dall’assunto secondo cui la fauna selvatica, che è patrimonio di tutti, sia un bene di esclusiva proprietà dei cacciatori, hanno dato vita a una campagna di pressione fortissima. Richiamiamo le istituzioni al ruolo che a loro compete che è quello di difendere e tutelare il patrimonio comune e non di utilizzarlo come merce di scambio elettorale – concludono le associazioni”.