Benevento, il dubbio amletico di Inzaghi in vista del Sassuolo

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di Gerardo De Ioanni

Essereo non essere, è questo il dilemma, recita una frase dell’Amleto di William Shakespeare. Ritorno al 4-3-2-1 o confermare il 3-5-2 delle ultime uscite è, invece, il dilemma di Pippo Inzaghi.

Se nelle ultime settimane il cambio modulo è stata una scelta obbligata e dettata soprattutto dagli infortuni che hanno colpito alcuni reparti specifici della rosa giallorossa, in poco tempo questa si rivelata un’alternativa più che valida e da tenere in forte considerazione. Con il 3-5-2, come detto adottato inizialmente solo per necessità, il Benevento ha dimostrato di aver ritrovato le certezze di un tempo e quella compattezza che sembrava essere svanita nelle ultime uscite. Inoltre, con il modulo a due punte si è posto rimedio a uno dei problemi che i sanniti si portano dietro da ormai diversi mesi, ovvero l’assoluta solitudine della punta centrale, sia essa Lapadula o Gaich, lasciata sola a fare sportellate con l’intera difesa avversaria. Difficoltà rese ancora più evidenti quando per il ruolo di uno dei due trequarti è stato scelto il moldavo Ionita. Con la contemporanea presenza di Lapadula e dell’argentino lì in avanti, il Benevento ne ha guadagnato in pericolosità offensiva e nell’efficacia del pressing, come dimostrato dall’azione del gol vittoria contro la Juventus, scaturita proprio dal pressing simultaneo delle due punte, in concorso con Viola.

Messa così, la scelta sembrerebbe facile ma così non è perché, giustamente, il tecnico giallorosso nelle sue valutazioni deve considerare anche la folta e qualitativa batteria di trequartisti presenti in rosa che può, finalmente, contare sul ritrovato Iago Falque che scalpita e dopo gli innumerevoli infortuni patiti in questa stagione, è finalmente in forma e pronto, così come Caprari, Insigne e Sau, a tornare in campo. Pertanto, non è da escludere, il ritorno al tradizionale albero di Natale che, come dimostrato nel match di andata, può mettere seriamente in difficoltà l’undici dell’ex Roberto De Zerbi.

Detto ciò, al d là dei moduli e dei sistemi, ciò che più importa è che il Benevento dia continuità alle prestazione offerte nelle ultime due uscite, sotto il profilo dell’atteggiamento, della concentrazione e della determinazione che sono caratteristiche, queste, che la squadra di Inzaghi non può disperdere in questo rush finale di stagione.

Foto: Benevento Calcio