Benevento, la voglia di riscatto di Lapadula sarà l’arma in più per la salvezza?

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L’italo-peruviano dopo un periodo di appannamento ha ritrovato la miglior condizione psico-fisica e, soprattutto, la via del gol.

di Marcello Spaziani

Il numero 9 del Benevento è apparso in grande spolvero nell’ultima partita contro il Genoa, conquistando il rigore al 5° minuto (poi trasformato dal capitano Nicolas Viola), timbrando il momentaneo raddoppio della squadra giallorossa e fornendo comunque un’ottima prova dal punto di vista fisico e mentale che gli è valsa la palma di migliore in campo (la partita, ad onor di cronaca, è terminata 2-2).

Nato a Torino nel 1990, il centravanti peruviano nelle ultime stagioni ha girato mezza Italia, vestendo in Serie B la maglia del Pescara (la sua stagione più prolifica, con 30 reti in 46 presenze, dati Transfermarkt) per poi approdare in A indossando quelle di Milan (con appena 8 gol in 29 presenze, anche a causa della “maledizione” della maglia n° 9 rossonera a seguito del ritiro di mister Pippo Inzaghi), Genoa (8 in 38) e Lecce (13 in 27, esperienza conclusasi con la retrocessione dei salentini in cadetteria), prima ovviamente di approdare al Benevento nel settembre 2020.
In stagione il trentunenne torinese ha timbrato il cartellino appena 5 volte contro Bologna (rete decisiva ai fini della vittoria interna), Roma e Verona (gol ininfluenti per il risultato finale), Torino (a dodici partite dalla sua ultima marcatura, sigla una rete fondamentale per il pareggio nella sfida contro una diretta concorrente alla salvezza) e, appunto, contro il Genoa a Marassi nell’ultima partita giocata.

C’è da dire però, a dispetto del continuo lavoro da trascinatore e perno offensivo che compie per la squadra (come confermato dai suoi, fin qui, 4 assist stagionali), che il suo rendimento risulta essere abbastanza al di sotto delle aspettative soprattutto in zona-gol (anche a causa del poco sostegno offensivo che riceveva nel girone d’andata). Fino a poche giornate fa era in dubbio anche la sua presenza dal primo minuto in favore dell’attaccante argentino Gaich, acquistato nel mercato di gennaio e che aveva mostrato fin dalle prime apparizioni grinta ed attaccamento alla maglia (si ricordi, oltre ai gol contro Spezia e Juventus nella storica vittoria allo Stadium, la volontà di indossare la maglia n° 7 dell’indimenticato Carmelo Imbriani). Tra i due attaccanti sudamericani sembra essersi comunque instaurato un ottimo feeling, come dichiarato da Lapadula stesso al termine del match di Marassi mercoledì, e ciò non può che far contenti giocatori e tifosi.

Che possa tornare a segnare con costanza ed essere, in questo modo, un’arma in più per raggiungere l’obiettivo salvezza? Se lo augurano tutti: società, Inzaghi e gli stessi tifosi che non hanno mai fatto mancare all’italo-peruviano il loro appoggio, sebbene a distanza data l’impossibilità di accedere allo stadio per le note vicende.