Cannavaro: “Nel calcio contano i calciatori, appena arrivato al Benevento avevano timore di me…”

Cannavaro: “Nel calcio contano i calciatori, appena arrivato al Benevento avevano timore di me…”

Benevento CalcioCalcio

Ospite di Pierluigi Pardo nella trasmissione, targata DAzn, Supertele, l’ex tecnico del Benevento, Fabio Cannavaro, ha parlato del suo “nuovo” ruolo da tecnico e, ovviamente, della sua sfortunata esperienza al Benevento.

“Quando non arrivano i risultati per un allenatore è logorante, cerchi di dare il massimo e di aiutare i giocatori. Alla fine la parte più importante nel calcio sono sempre i calciatori, se non ce l’hai…”, ha spiegato l’ex difensore azzurro.

Cannavaro che prima di arrivare nel Sannio aveva avuto la chance di guidare la Polonia. Proposta rispedita al mittente. Quella scelta, oggi, la definisce un errore: “Forse quello è stato un po’ il mio errore, il voler aspettare qualcos’altro. Era prima del Mondiale…La Polonia è, comunque, una buona Nazionale ma non c’erano i tempi giusti per preparare le gare che dovevano affrontare in quel periodo. Così dissi di no”.

Sul suo futuro, invece, il tecnico partenopeo è telegrafico ma chiaro: “L’importante è allenare, in qualsiasi Paese e in qualsiasi categoria”.

“Una volta che smetti di giocare a calcio si azzera tutto; quando inizi un altro mestiere ricominci daccapo”, ha sottolineato l’ex Pallone d’Oro che ha poi spiegato una delle prime difficoltà incontrate alla guida della Strega: “Una delle difficoltà iniziali con i giocatori al Benevento avevano quasi timore a guardarmi, erano con la testa china, timidi. Poi piano piano abbiamo preso confidenza e hanno capito che ero uno di loro. E’ giusto così perché uno deve spogliarsi di quanto fatto in passato da calciatore.

“L’esperienza di Benevento mi è servita molto,” sono tornato a calcare campi che avevo calcato tanto tempo fa. Ogni tanto tornare indietro fa bene, E’ sempre esperienza per un allenatore”, ha concluso.