Lavoratori Eav trasferiti, c’è preoccupazione per disservizi e senso di abbandono del territorio

Lavoratori Eav trasferiti, c’è preoccupazione per disservizi e senso di abbandono del territorio

AttualitàBenevento Città

C’è preoccupazione attorno alla decisione di Eav di trasferire 29 dipendenti, in servizio presso la linea Ferroviaria Benevento/Napoli sugli autobus che svolgono il servizio sostitutivo ai treni, alla linea Piedimonte/Napoli/Matese.

Se a ciò si aggiunge che precedentemente erano già stati traferite altre dieci unità (nel mese di dicembre – operatori di stazione), allora è chiaro che il quadro sia a tinte ancora più fosche.

La sensazione di trovarsi dinanzi all’ennesimo esempio di marginalizzazione della provincia di Benevento è forte; così come è forte la preoccupazione per l’evidente disservizio e il senso di abbandono dell’utenza della zona a seguito di questa scelta di Eav.

E’ chiaro, infatti, che il trasferimento dei dipendenti alla linea Piedimonte/Napoli/Matese si riverberi sui cittadini, sui viaggiatori e, soprattutto, sul livello e sulla qualità dei servizi offerti. Ad oggi, difatti, sono chiuse tutte le biglietterie, non c’è un punto vendita e non è garantita l’assistenza sui pullman.

Una scelta quella di Eva che lascia sgomenti, ancor di più in ragione del fatto che alla base non vi sono ragioni di ordine economico, visto che la società non avrà alcun risparmio relativamente agli stipendi dei lavoratori. Insomma, una scelta che appare assolutamente insensata e fortemente pregiudizievole per il territorio sannita.

Tutto ciò senza considerare le conseguenze per gli stessi lavoratori, i quali in caso di trasferimento vedrebbero aumentare i loro costi, senza ritrovarsi in busta paga nemmeno un euro in più, non trattandosi di “trasferta”.

E’ chiaro, alla luce della scelta di Eav, che la riapertura della ferrovia, che sarebbe dovuta avvenire in pre-esercizio nel mese di ottobre – sia stata indirettamente così posticipata. E questo rappresenta un ulteriore dato di agitazione, confusione e preoccupazione per sia per l’utenza che per gli stessi lavoratori.