ESCLUSIVA BN24 – Rambaudi: “Mi aspettavo di più dal Benevento, per andare in B deve mettere a posto alcune cose”

ESCLUSIVA BN24 – Rambaudi: “Mi aspettavo di più dal Benevento, per andare in B deve mettere a posto alcune cose”

Benevento CalcioCalcioSidebar intervista
“Andreoletti deve trovare il vestito giusto per questa squadra: solo lui, allenandoli quotidianamente, sa che cosa ci vuole e come metterli in campo”.

Abbiamo raggiunto telefonicamente Roberto Rambaudi, allenatore ed ex giocatore tra le altre di Foggia, Atalanta e Lazio, che ieri ha commentato il derby del Menti tra Juve Stabia e Benevento su Rai 2.

Salve Mister, che incontro è stato il derby del “Menti” tra Juve Stabia e Benevento? “Mi aspettavo una partita combattuta, equilibrata, ma sotto il profilo della prestazione e del capire i momenti della gara la Juve Stabia mi è piaciuta molto. Pur essendo una squadra giovane, si è comportata da squadra matura che sa quello che vuole, sa come difendere e come attaccare.

Il Benevento ha una cilindrata alta come motore, quindi mi aspettavo qualcosa di più. Sono stati molto statici, ci sono state troppe palle lunghe verso Ferrante. Certo, ha creato un paio di palle gol su cui Thiam è stato formidabile, ma sono state occasioni di pancia e non costruite con la qualità della manovra“.

Quali possono essere gli accorgimenti tecnico-tattici che Mister Andreoletti dovrà porre in atto? “Non penso che il giocare con due punte sia l’unica soluzione. Ieri l’ho anticipato nell’ingresso di Marotta, lo avevo detto una decina di minuti prima. Credo che il Benevento abbia bisogno di continuità, e l’allenatore deve trovare il vestito giusto per questa squadra: solo lui, allenandoli quotidianamente, sa che cosa ci vuole e come metterli in campo.

Se ho Ciciretti devo giocare un certo tipo di calcio, magari con tre trequartisti e lui esterno. Come prima punta o seconda punta non riesce a esprimere al massimo le sue qualità. Vale lo stesso discorso per Ciano. Ieri ho visto un motore abbastanza basso, statico, con ritmi non altissimi. A centrocampo c’è stato poco palleggio.

Stiamo parlando, comunque, di una squadra che è a sei punti dalla prima e ciò vuol dire che ha grandissime qualità. Per vincere il campionato, però, deve mettere a posto alcune cose“.

I giocatori di categoria superiore, almeno sulla carta, e tutta la squadra stanno trovando delle difficoltà nell’adattarsi al campionato di Serie C? “Le squadre che lottano per il vertice, che vincono il campionato, poi vanno in Serie B e non sfigurano: vedi il Catanzaro che, cambiando poco, è protagonista anche in cadetteria. Bisogna avere le idee chiare, i giocatori devono recepire le idee dell’allenatore.

Guardando il Benevento ieri mi è sembrata una squadra che ha sicuramente qualità ma ha bisogno di mettere giri nel motore anche nella testa per esprimere il calcio che vuole Andreoletti. Sicuramente mi aspetto una maggiore qualità e personalità per fare la partita, per cercare di dominarla, perché ha le qualità per poterlo fare“.

Si aspettava di più dal centrocampo giallorosso e dai singoli interpreti in mezzo al campo? “Nessuno del centrocampo mi è piaciuto, neanche Talia che ha grandi qualità. Nonostante abbia creato 2-3 occasioni per fare gol, in cui Thiam è stato straordinario, il Benevento non mi è piaciuto tanto. Ieri il centrocampo è stato assaltato dalla Juve Stabia, che andava a 3 giri di più.

Giocando a tre, uno dei tre difensori sarebbe dovuto avanzare e dare una mano al centrocampo. Non so se i lanci lunghi siano stati una scelta precisa, Ferrante attendeva il supporto di Bolsius e di Karic. Karic, però, non ha un passo imponente, è più un giocatore metodico e tecnico più che d’invasione. Non so se sia stato fatto per scelte o esigenza della partita, la Juve Stabia non faceva giocare e quindi il Benevento non riusciva a uscire dal pressing in altro modo.

Alla fine nel calcio si giudica solo ed esclusivamente se vinci o perdi, se fai gol o se non fai gol, e alla fine è anche giusto così. Gli addetti ai lavori, però, devono fare un’analisi completa. Che Pinato abbia sbagliato un gol importante è fuori di dubbio, è oggettivo, ma che sia subentrato nel modo corretto è fuori discussione. Si è creato l’occasione, ha crossato un paio di volte con il mancino anche se male ma c’era. Pinato, per le caratteristiche dei centrocampisti che ha il Benevento, se gioca a tre è una mezz’ala che serve e potrà essere molto utile per questa squadra“.

Quale squadra è la principale favorita per la promozione e quale è la sorpresa di queste prime sedici giornate? “E’ ancora tutto aperto, il campionato è lungo e c’è tempo ma va trovata l’identità più precisa alla propria squadra: Juve Stabia, Picerno e Casertana la hanno, il Benevento non ancora e deve trovare continuità.

La Juve Stabia è una sorpresa per la squadra che è, per il gioco che sta esprimendo, per i ritmi che mantiene durante la partita e per i punti che ha ottenuto. Per vincere il campionato, però, devono considerarsi tante situazioni.

Le rose più importanti sono sicuramente Avellino, Benevento e Casertana. Aggiungo anche il Catania, che è dietro ma ha giocatori davvero forti. Bisogna solamente trovare l’abito giusto.

Il Picerno non è più una sorpresa, sia a livello societario che a livello di squadra e allenatore. E’ una conferma dall’anno scorso: gioca un ottimo calcio. Vanno considerati, però, anche possibili infortuni: non ha una rosa ampia come magari Avellino, Benevento e Casertana“.

Che cosa ne pensa, invece, di Latina e Foggia, realtà che lei ha vissuto rispettivamente da allenatore e giocatore? “Il Latina ha un gruppo di giocatori ottimi, vengono da scuole calcio importanti e anche della Roma. Ci sono giocatori bravi che possono fare questo tipo di campionato, ma non può puntare a vincerlo. Anche il Foggia ha una rosa importante, per Latina e Foggia l’obiettivo minimo devono essere il play-off“.

Nelle prime sei posizioni del girone C di Serie C ci sono ben quattro campane: c’è un ritorno della Campania Felix? “Sono di parte, amo la Campania come tante altre regioni. A livello di materiale umano qui, anche nelle categorie inferiori, c’è tanto, come anche sotto il profilo della qualità. Per i giocatori che hanno personalità, poi, il calore di queste piazze fa dare qualcosa in più, è una marcia in più. Alla fine 5-6 punti in più a fine anno solo per questo motivo te li ritrovi“.

Quali sono, invece, le principali contendenti al titolo di Campione d’Italia in Serie A? “L’Inter è una squadra forte, che ha praticamente due formazioni in rosa e ha un’idea di gioco ben precisa inculcata da Inzaghi. Quest’anno, poi, i neroazzurri si sono rinforzati nella rosa e nella qualità. E’ la favorita per lo Scudetto.

La Juventus è abituata a vincere, ma sta facendo un ricambio generazionale: sta inserendo Nicolussi Caviglia, Miretti, Illing e tanti altri. La mentalità della Juve, anche quando non vince, la porta a vivere alcune situazioni in modo più sereno. Penso che arriverà seconda, non avendo neanche le Coppe e valorizzando i giovani.

Il Milan nelle prime 4-5 partite era la squadra che giocava meglio, poi sono arrivati gli infortuni e ora è il momento di riequilibrare un po’ la macchina.

Il Napoli con Garcia ha perso tempo, proponeva un calcio diverso rispetto a Spalletti e i giocatori abituati a quel tipo di calcio non hanno confermato il proprio rendimento. Ora va dato tempo a Mazzarri, ma secondo me è stato sbagliato il mercato soprattutto in zona difensiva. Il Napoli non ha una difesa di livello e alla fine certe situazioni le paghi, nonostante ieri sera fino al 60esimo abbia fatto una prestazione di altri livello. Sulla mancanza dei due terzini sinistri non poteva fare nulla, ma al centro qualcosina in più era necessario e qualche colpa la hanno.

La Lazio deve riconfermarsi in zona Champions League, se non arriva tra le prime quattro è un fallimento perché ha la qualità per poterlo fare. Ci sono alcune situazioni carenti, ma l’allenatore è lì proprio per trovare soluzioni. Vale lo stesso discorso per la Roma, deve competere per arrivare tra le prime quattro altrimenti sarà un fallimento anche lì“.

Foto: Cristiano Minichiello/AGF