Benevento, Andreoletti: “Sconfitta immeritata. Esonero? Ho dato il massimo, la decisione spetta alla società”

Benevento, Andreoletti: “Sconfitta immeritata. Esonero? Ho dato il massimo, la decisione spetta alla società”

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Il tecnico del Benevento ha rilasciato alcune dichiarazioni nella conferenza stampa al termine del derby della diciassettesima giornata del campionato di Serie C 2023-24 di questo tardo pomeriggio contro l’Avellino, terminata 1-0 per i Lupi.

Mister Andreoletti si è detto molto dispiaciuto per questa sconfitta, da lui definita immeritata in virtù del dominio in campo nella ripresa e delle tante occasioni non sfruttate.

Di seguito, quindi, l’analisi dell’allenatore della Strega nel post-gara del match contro i biancoverdi dalla sala stampa del Ciro Vigorito:

SULLA SCONFITTA CONTRO L’AVELLINO: “Ci dispiace molto per questa sconfitta, poteva essere un punto di svolta della nostra stagione. Ci dispiace soprattutto averla persa così. L’avversario ha fatto poco per vincere questa partita, giocando in fase difensiva con tanti giocatori sotto la linea della palla e sfruttando l’unica occasione creata. Sono stati molto cinici. Da parte nostra, nel primo tempo abbiamo creato i presupposti per andare in vantaggio mentre nel secondo tempo ho visto solo una squadra in campo. Credo che la squadra abbia avuto il dominio completo della partita, creando tante occasioni clamorose per pareggiare. Purtroppo in questo momento facciamo fatica a essere cinici, ci dispiace commentare questa sconfitta per l’ambiente, per la squadra e per i tifosi perché sinceramente non ce la meritiamo e non se la merita nessuno. Purtroppo o per fortuna, c’è da andare avanti“.

SULLE DUE PUNTE: “Ci sono partite in cui te le puoi permettere e altre meno. Non mi aspettavo dall’Avellino che fraseggiasse dal basso ma che andasse in verticale, come poi hanno fatto. Per questo abbiamo giocato con due attaccanti. Poi però, una volta che sei sotto immeritatamente, per recuperare devi mettere dentro un ragazzino bravo con delle prospettive ma sempre del 2003. Era stata la stessa analisi effettuata prima della Juve Stabia, oggi me la sono rischiata perché c’erano le condizioni e sono anche soddisfatto della loro prestazione. E’ chiaro, però, che la coperta è corta e non abbiamo tante alternative lì“.

SULL’ILLUSIONE DELLA FORZA DEL BENEVENTO: “Ho sempre avuto la testa sulle spalle, dicendo che questo è un campionato complicato. Già il fatto di vedere una squadra che lotta su ogni pallone è una soddisfazione ricordando da dove siamo partiti, anche tenere testa a squadre fortissime come l’Avellino e metterle in difficoltà, ma ora devi cominciare a vincere le partite. Sono arrivato qui per vincere, ultimamente non siamo molto bravi e se non vinci non ci portiamo a casa solamente la sfortuna“.

SUL SUO POSSIBILE ESONERO: “So il lavoro che sto facendo e ho la fortuna di avere una società presente in campo che sa da dove siamo partiti e come abbiamo e stiamo lavorando. Sono sempre pronto a lavorare al massimo qualora mi facciamo lavorare, se la società dovesse fare una scelta diversa sarà una scelta sua. Da parte mia, però, ho sempre dato il massimo e continuerò a farlo“.

SUL CONFRONTO CON LA SOCIETA’: “Con il Direttore parlo quotidianamente, è sempre presente al campo. Se penso alla parole del Presidente dovrei rispondere che il Presidente ha sempre ragione. Lo sto iniziando a conoscere, quando uno come lui che è il nostro primo tifoso fa un’analisi della partita così lontana da quello che è successo è perché voleva darci uno scrollo importantissimo per questa partita. Lo abbiamo preso, lo abbiamo fatto. Ci sarebbe piaciuto rispondere a quella punzecchiatura vincendo, purtroppo non ci siamo riusciti. Sento ancora la fiducia della società, altrimenti avrei già dato le dimissioni“.

SULLE CONDIZIONI DI PINATO: “Credo sia una questione muscolare, ma non saprei dire di più“.

SUI SUBENTRATI DALLA PANCHINA: “Non mi sento tradito dai miei giocatori, sono entrati tra i giocatori più tecnici della rosa e da cui ci aspettiamo giocate determinanti che spesso non sono arrivate. Mi sentirei tradito se i ragazzi non ci avessero provato al massimo, e non ho avuto questa sensazione. Ho avuto la sensazione di vedere una squadra che ci ha messo il cuore, provando ad affrontare un avversario forte che si difendeva con le unghie e con i denti. Lo stesso Tello, che avevo messo un pochino ai margini, ha spinto e si è ripreso la maglia“.

SUI MIGLIORAMENTI DA APPORTARE: “Credo davvero di aver visto una squadra sola in campo, eravamo sempre nella metà campo avversaria soprattutto nel secondo tempo. Questa squadra potrà avere limiti tecnici e non esprimere un bel calcio, ma ha sempre dato il 100% in tutte le partite quindi dobbiamo ripartire dall’atteggiamento. E’ chiaro che in questo momento dobbiamo migliorare dal punto di vista tecnico e sotto il profilo della cinicità, ma dobbiamo ripartire dall’umiltà e dall’atteggiamento. Oggi la prestazione è stata positiva, contro una squadra che ha difeso con undici giocatori sotto la linea della palla, e non era affatto facile“.

SULL’IMPORTANZA DEGLI EPISODI: “In questo momento l’episodio ci penalizza. Non voglio attaccarmi alla sfortuna, sarebbe da perdenti, ma uscire da questa partita con una sconfitta mi fa male. Sono amareggiato, ma non ho nulla da recriminare alla squadra perché ci ha messo il cuore e la qualità“.

SULLA SITUAZIONE IN CLASSIFICA: “Una settimana fa, vincendo, saremmo stati primi in classifica. Nessuno ci riteneva fenomeni allora, tantomeno ora possiamo buttare tutto all’aria. Mi rendo conto che ora la posizione in classifica non sia gratificante, ma quello che conta sono i punti di distacco perché il campionato è continuatamente aperto. Dobbiamo tornare a fare punti, al momento la classifica è corta soprattutto lì davanti e dobbiamo restare lì attaccati perché abbiamo bisogno di qualche episodio che ci faccia svoltare. In questo momento gli episodi ci penalizzano, dobbiamo essere più forti di questo“.

SU QUANTO PUO’ DARE LA SQUADRA E SUGLI OBIETTIVI: “Oggi la squadra ha dato un messaggio chiaro. L’ho sempre detto, l’appetito vien mangiando, ma chi è qui da qualche anno sa benissimo da dove siamo partiti e illuderci che bastasse uno schiocco di dita con un allenatore di 34 anni e un Direttore Sportivo da Serie A non è possibile. Se le ultime squadre che hanno vinto in Serie C hanno fatto due anni sotto la stessa gestione non è un caso. Veniamo da una retrocessione sanguinosa, pensare che bastasse girare la chiave per ripartire e vincere il campionato sarebbe stata una follia. Sono convinto che questa squadra possa ancora farcela, ma si tratterebbe di un miracolo e i miracoli non sempre accadono. Questa squadra ha dei valori, può provarci e costruire qualcosa e penso lo stiamo facendo tra qualche difficoltà e sfortuna. La cosa importante era costruire qualcosa dalle macerie, lo stiamo facendo e sapevamo non sarebbe stata una passeggiata ma sono stimolato. Se siamo così bravi a ricostruire in un anno avremmo fatto qualcosa di straordinario, ma le cose straordinarie non sempre succedono“.