L’Istituto Alberti di Benevento chiude l’anno scolastico sognando che “Domani è un pensiero con le ali”

L’Istituto Alberti di Benevento chiude l’anno scolastico sognando che “Domani è un pensiero con le ali”

AttualitàBenevento Città

Nella mattinata di lunedì 6 giugno, nei prestigiosi spazi del Teatro Romano di Benevento, l’Istituto di Istruzione Superiore Giuseppe Alberti, sotto la guida del Ds Giovanni Liccardo, ha realizzato una manifestazione di chiusura dell’anno scolastico. Durante la stessa gli allievi dell’Istituto in parola si sono esibiti nelle diverse forme di arte annesse ai vari indirizzi di studio cui appartenevano.

Incontrarsi, parlare, ballare, cantare e muovere il proprio corpo in pubblico, in un messaggio spesso più grande  delle parole, è stato il modo con cui i tanti ragazzi coinvolti nelle esibizioni hanno voluto abbracciarsi e stringere ciascuno dei presenti nella gioia della prospettiva di un futuro che li vedrà protagonisti del domani, quasi ricordando a tutti che :  “Domani è un pensiero con le ali”.

Dopo i saluti di rito del Ds Liccardo ed i suoi ringraziamenti alle istituzioni comunali e dell’area archeologica che ha ospitato l’iniziativa, la festa è iniziata con il canto dell’inno d’Italia, presentato da un gruppo di allievi debitamente agghindati con i tre colori della bandiera patria. Subito dopo si è esibito sul palco un gruppo musicale ospite della kermesse, gli “Artem e Musica”. Il trio di chitarre del gruppo ha allietato il pubblico con due brani dei Pink Floyd.

Dopo una breve rappresentazione della “Novella delle papere” di Boccaccio, la scuola si è calata nel quotidiano, promuovendo e valorizzando la fiducia degli allievi in sé stessi e nelle proprie capacità con l’intervista ad un’alunna premiata PCTO.

Ovviamente però, poiché l’ambiente era prevalentemente composto di giovani, un posto speciale ha avuto nella manifestazione la musica. Si sono infatti esibiti, quali ospiti di onore, due musicisti napoletani, Alessandro Liccardo e Valerio Bruner, che, oltre alla musica, hanno voluto ricordare l’importanza dell’amicizia, della libertà e della pace e nel farlo hanno presentato un brano che ricordasse un loro caro amico perduto.

Ovviamente non potendo mancare il fascino della poesia e del suo messaggio dell’anima, sono stati letti alcuni brani, fra essi un monologo sul bullismo ed altri in cui era esaltato il concetto di pace e rispetto reciproco.

Sono seguite performances di canto e ballo classico e moderno, con un’ultima esibizione di Dance Fitness.

 Un allievo, al suo ultimo anno di corso scolastico, si è esibito cantando il suo brano “Unica”, non mancando, alla fine dell’esibizione, di ricordare i suoi anni scolastici che lo hanno visto crescere e diventare adulto, un percorso che, come per ogni allievo che sta per lasciare la scuola, per un verso lo fa sentire euforico nei confronti del domani e per l’altro lo intristisce, perché il futuro sarà lontano da quanti lo hanno accompagnato con affetto nel tempo.

Poiché però è importante immaginare il futuro come parentesi centrale e determinante della propria vita, il gruppo “Artem e Musica” ha voluto salutare tutti i presenti, in modo particolare i tanti giovani dell’Istituto Alberti, con il brano “Io penso positivo” di Jovanotti, un pezzo che ha finito per coinvolgere tutti ed ha invogliato i ragazzi a scendere nell’arena del teatro e ad accompagnarlo con il ballo.

Per una mattinata dunque gli spazi e gli spalti del Teatro Romano, luogo eccellente di rappresentazioni culturali nei secoli, gremiti dalla presenza di tutti i membri di un’istituzione scolastica, hanno dato vita ad un antico rito di educazione della comunità, non una sfida tra autori e senza una vittoria finale, come accadeva nell’antica Grecia, ma una cerimonia di cultura da amare e amata, una liturgia in cui i “ministranti” non sono stati uomini di chiesa, ma membri della comunità culturale e soprattutto del mondo dei giovani e dei loro sorrisi.

Se la scuola non è dunque solo arido sapere da trasmettere, non possiamo che complimentarci con l’Istituto Alberti e con quanti in esso operano. Realizzare queste manifestazioni infatti, noi crediamo, è il modo più diretto e sincero per parlare di conoscenze e comunicare sentimenti e principi che, mai come oggi,  non possono essere ignorati, se poi il messaggio ha come luogo di elezione e divulgazione un antico teatro che ha ospitato e ascoltato, nei secoli,  personaggi e parole prestigiose, l’insegnamento è doppiamente importante perché, tra gli altri aspetti di pregio, ci arriva da tanti giovani che fanno della sincerità e dell’immediatezza il loro modus vivendi.