Rubano annuncia: “Lunedì in visita ufficiale il vice Ministro della Giustizia Sisto”

Rubano annuncia: “Lunedì in visita ufficiale il vice Ministro della Giustizia Sisto”

Politica

“Lunedì prossimo, 8 aprile, il vice Ministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto sarà nella nostra provincia”.

Così in una nota a sua firma l’onorevole Francesco Maria Rubano, segretario provinciale di Forza Italia. “Al mattino il senatore Sisto sarà in visita presso l’Istituto Penale per i Minorenni di Airola e poi farà visita alla Casa Comunale. A seguire nel pomeriggio verrà effettuata una visita presso la Casa Circondariale di Benevento.

“Nel ringraziare anticipatamente il vice Ministro Sisto – continua Rubano- è opportuno evidenziare quanto Benevento ed il Sannio siano al centro delle attenzioni del nostro Governo e dei rappresentanti di Forza Italia” ha concluso Rubano.

Airola, ancora caos e tensione nel carcere minorile

Airola, ancora caos e tensione nel carcere minorile

AttualitàProvincia
De Rosa, vicecoordinatore regionale per la Campania del SAPPE: “E’ come l’inferno dantesco: non lasciate sola la Polizia Penitenziaria”.

Ancora tensione in un carcere della Campania, ancora al centro delle cronache quello l’Istituto penale per minorenni di Airola, nel Beneventano.

Sabatino De Rosa, vicecoordinatore regionale per la Campania del settore minorile del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, racconta quanto è avvenuto negli ultimi giorni nel carcere per minori: “Nelle ultime ore si è vissuta una notte di tensione quando un detenuto minorenne, tunisino ha tentato il suicidio. A salvarlo, come spesso accade negli istituti di pena per minori ed adulti, è stata la prontezza, la professionalità e la tempestività dell’intervento della Polizia Penitenziaria che, sempre attenta e vigile, anche stavolta ha evitato il peggio. A seguito di ciò, si è dovuto richiedere l’intervento del 118, che ha trasportato il minore al Nosocomio più vicino, ovvero all’ospedale San Pio di Benevento. Oltre al danno la beffa, verrebbe da dire, perché va rimarcato che è stata particolarmente lunga l’attesa da parte della scorta di Polizia Penitenziaria – circa 15 ore! – per attendere l’arrivo del neuropsichiatra infantile dalla lontana Foggia questo perché il San Pio di Benevento non aveva lo specialista disponibile in sede (!) per cui si è reso necessario chiederlo alla Regione limitrofa”. Il sindacalista evidenzia che “quanto accaduto deve fare riflettere molto, perché’ nell’ultimo periodo la gestione dei detenuti stranieri nell’Ipm sannita è fuori controllo. Qualche settimana fa, un detenuto egiziano minorenne ha aggredito due Agenti di Polizia Penitenziaria, i quali solo grazie al tempestivo intervento di colleghi di supporto non hanno avuto la peggio e, nonostante questo grave per il quale si dovrebbe disporre un trasferimento in altra sede per ordine e sicurezza, l’arabo continua a permanere ad Airola. Non solo: chiediamo che a tutti gli stranieri venga fatta una misurazione dell’età ossea , ovvero un esame radiografico del polso e della mano sinistra, dal quale si evinca l’età reale di questi ragazzi perché è successo che la Polizia Penitenziaria si sia ritrovava a gestire anche ultra venticinquenni”. De Rosa denuncia infine che “la Polizia Penitenziaria di Airola sta svolgendo turni massacranti, anche di 12 ore, pur di garantire la sicurezza all’interno dell’istituto detentivo. Per questo torniamo a sollecitare il trasferimento dei detenuti stranieri che si rendono responsabili di atti violenti e chiediamo che il ristretto che ha tentato il suicidio venga seguito in strutture specializzate su questi tipi di gesti estremi”. 

Alla Polizia Penitenziaria di Airola giungono espressioni di “vicinanze e solidarietà” da parte del Segretario Generale del SAPPE, Donato Capece: “Il carcere è diventato come l’inferno dantesco e questo non è accettabile e men che meno tollerabile. La denuncia del SAPPe è la urgente necessità di trovare soluzioni concrete a questa spirale di violenza e di situazioni limite. Per questo, il primo Sindacato del Corpo, il SAPPE, torna a chiedere urgenti provvedimenti per assicurare tutti gli elementi necessari a garantire la sicurezza degli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria”. Capece ribadisce ancora una volta che “il SAPPE denuncia ormai da tempo la situazione insostenibile delle carceri per minori, così come quelle per adulti: ma il dato oggettivo è che chi dovrebbe intervenire e tutelare i nostri Agenti continua a tacere ed a restare inerme. Mai udito un silenzio così assordante da parte di questa Amministrazione della Giustizia minorile e di comunità e di quella Penitenziaria!”

“Sono decenni che chiediamo l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario. Ma servono anche più tecnologia e più investimenti: la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose”, conclude il leader del SAPPE.

“Permessi premio”: ad Airola, un detenuto del carcere minorile non fa rientro

“Permessi premio”: ad Airola, un detenuto del carcere minorile non fa rientro

CronacaProvincia

Un fatto gravissimo, che non potrà che avere per lui gravi ripercussioni se non si costituisce al più presto”.

Questo il commento di Sabatino De Rosa, vice coordinatore regionale del settore minorile del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, in merito alla vicenda relativa ad un ventunenne di origini marocchine che, dopo aver ottenuto un permesso premio, non ha fatto rientro nel carcere minorile di Airola dove era detenuto. 

In particolare De Rosa pone l’accento su una più rigida valutazione dei permessi premio invocando l’urgente istituzione di un tavolo tecnico: “Verrebbe da porsi l’interrogativo: ma i permessi premio vengono concessi previa preventiva adeguata valutazione del soggetto da parte di chi è preposto a tale compito? Viene davvero valutata la pericolosità del soggetto, l’appartenenza, i contatti che lo stesso può o potrebbe avere con famiglie malavitose?

È necessario operare una decisa inversione di rotta nella concessione dei permessi premio a taluni soggetti detenuti; occorre una stretta, in termini di rigidità, soprattutto verso coloro che provengono da determinate zone ad alto tasso camorristico, o nei confronti di quei soggetti che si sono macchiati di reati di grave pericolosità sociale!

A nostro avviso, occorre un urgente “tavolo tecnico” di tutti gli attori in causa, Magistratura, Autorità penitenziarie, Polizia Penitenziaria per mettere in campo, con la competenza e il contributo di tutti, una strategia comune, capace di rispondere in maniera più incisiva alle esigenze di sicurezza delle strutture e anche del territorio, dal momento che taluni detenuti che non rientrano dal permesso, di sicuro rientrano nel loro territorio a delinquere!! E questo, per una società civile, non è ammissibile, tollerabile!”.

Dello stesso avviso il segretario generale del SAPPE, Donato Capece, che in merito sottolinea l’importanza di un nuovo e rafforzato assetto dei presidi sul territorio:

Si deve arrivare ad una riorganizzazione del Corpo di Polizia Penitenziaria che sia più funzionale al sistema della sicurezza del Paese, considerato proprio che il nostro Corpo di Polizia è espressione di una specializzazione nel panorama del Comparto Sicurezza e del sistema giustizia del Paese.

Servirebbe, piuttosto, un potenziamento dell’impiego di personale di Polizia Penitenziaria nell’ambito dell’area penale esterna.

A nostro avviso è fondamentale potenziare i presidi di polizia sul territorio – anche negli Uffici per l’Esecuzione Penale esterna -, potenziamento assolutamente indispensabile per farsi carico dei controlli sull’esecuzione delle misure alternative alla detenzione, delle ammissioni al lavoro all’esterno, degli arresti domiciliari, dei permessi premio, sui trasporti dei detenuti e sul loro piantonamento in ospedale.

E per farlo, servono nuove assunzioni nel Corpo di Polizia Penitenziaria.

La sicurezza dei cittadini non può essere oggetto di tagli e non può essere messa in condizione di difficoltà se non si assumono gli Agenti di Polizia Penitenziaria”.

Per il SAPPE, spiega Capece: “E’ fondamentale che la Polizia Penitenziaria venga tenuta al centro di ogni riforma strutturale nonché assicurare uno sviluppo qualificato del personale verso i ruoli apicali della dirigenza, dei direttivi, degli ispettori e dei sovrintendenti, nell’interesse dello stesso sistema penitenziario che è incentrato sullo sviluppo degli elementi del trattamento, sulla sua individualizzazione, sul rispetto della dignità e dei diritti fondamentali nell’esecuzione penale”

In conclusione, il segretario generale del citato sindacato esprime tutta la sua solidarietà al Corpo della Polizia Penitenziaria: “La situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose: a loro, e a tutti i colleghi, va la vicinanza del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria per l’abnegazione che dimostrano quotidianamente”.