Importante rinvenimento da parte delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria del carcere di Ariano Irpino. A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, per voce del segretario della Campania Tiziana Guacci, che informa che un Ispettore della Casa Circondariale di Ariano Irpino, allertato dal collega addetto alla sala regia, rinveniva nell’intercinta dell’istituto una busta contenete hascisc droga e smartphone.
E’ senza sosta il lavoro delle donne e gli uomini della polizia penitenziaria irpina, ha commentato la sindacalista, che rivolge il plauso del SAPPE al personale del carcere.
Il Segretario Generale del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria, Donato Capece, evidenzia che nelle carceri italiane il 30% circa dei detenuti è tossicodipendente ed anche più del 20% degli stranieri ha problemi di droga e che nonostante l’Italia sia un Paese il cui ordinamento è caratterizzato da una legislazione all’avanguardia per quanto riguarda la possibilità che i tossicodipendenti possano scontare la pena all’esterno, i drogati detenuti in carcere sono tantissimi.
E’ utile ricordare, ha commentato ancora, che anche nell’ultima relazioni al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia del 2024 è emerso come lo scenario della diffusione e del consumo di sostanze stupefacenti e psicotrope in Italia è caratterizzato da trend in aumento: in rapporto sia ai consumi, sia ai reati penali in violazione del “Testo Unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza”, sia alla domanda di trattamento.
Fatto, questo, che coinvolge anche la popolazione detenuta, per cui il SAPPE rinnova percorsi di formazione ed aggiornamento professionale ad hoc per il personale della Polizia Penitenziaria.
Giornata di follia ieri, l’ennesima, nel carcere di Ariano Irpino. “Ieri, nel tardo pomeriggio un detenuto straniero, comune e ristretto nel Reparto ordinario ha tentato di impiccarsi: fortunatamente il tempestivo intervento dell’Agente di Polizia Penitenziaria di servizio nel Reparto, insieme ad altri colleghi hanno salvato il detenuto, anche con l’aiuto del medico di turno, tramite massaggio cardiaco e defibrillatore, poi trasportato in ospedale”, riferisce Tiziana Guacci, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che aggiunge:
“il SAPPE chiede all’Amministrazione, per i poliziotti intervenuti, un riconoscimento premiale per la professionalità e altruismo dimostrata nella circostanza evitando un probabile suicidi di una detenuto”.
Per Donato Capece, segretario generale del SAPPE, “ci sono troppi detenuti che presentano problemi psichiatrici. Questa una delle gravi problematiche che al momento interessa le carceri italiane, e purtroppo non risparmia neanche Ariano. Con la scellerata ed improvvida chiusura nel 2015 degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari e il passaggio alle REMS, le residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza, i posti a disposizione per ospitare i detenuti con questi disagi non sono sufficienti a colmare le reali necessità e per questo molti di loro sono stati rinchiusi nelle carceri. È così che anche ad Ariano Irpino” gli agenti della Polizia Penitenziaria, pur non avendo le competenze necessarie, sono chiamati a gestire queste persone con le più svariate problematiche mentali”.
Il leader del SAPPE ricorda, inoltre, che “il problema dei detenuti con disagio psichiatrico è la prima e più importante emergenza nazionale nelle carceri italiane. La riforma che ha previsto la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari non ha indicato delle valide alternative, tant’è che è stata bocciata anche dalla Corte costituzionale”.
Capece si rivolge in particolare al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Giovanni Russo:
“Al Capo DAP Russo rinnoviamo l’invito ad incontrare il SAPPE per affrontare i temi della gestione dei detenuti stranieri, dei malati psichiatrici, della riorganizzazione istituti, della riforma della media sicurezza. Ma chiediamo anche l’immediata applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi. Sarebbe opportuno dotare al più presto la Polizia Penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato”.
Per questo, il primo Sindacato della Polizia Penitenziaria non esclude clamorose forme di protesta dei poliziotti: “perché ormai il tempo delle interlocuzioni è finito: in questi ultimi anni ci siamo recati in ogni istituto di pena del Paese, per adulti e minori, abbiamo pazientemente ascoltato il personale, abbiamo scritto e riscritto alle varie Autorità competenti, ma ci rendiamo conto che chi di dovere non ha ancora intrapreso le iniziative che abbiamo richiesto e che ci aspettavamo”.
Un detenuto italiano di 34 anni si è tolto la vita all’interno del carcere di Ariano Irpino, in provincia di Avellino.
Lo riferisce Aldo Di Giacomo, segretario nazionale del Sindacato di polizia penitenziaria. È il sesto suicidio negli ultimi otto giorni, 42 dall’inizio dell’anno.
L’uomo era stato trasferito per motivi di ordine e sicurezza da Carinola, in provincia di Caserta. Nei giorni scorsi – secondo quanto si apprende – aveva aggredito quattro agenti penitenziari.
Secondo quanto sostiene Di Giacomo, si tratterebbe del “sesto suicidio in 8 giorni in Campania. Forse qualcuno pensa che non intervenendo si svuoteranno le carceri. Il governo e l’amministrazione penitenziaria non sono in grado di contrastare questo stillicidio di vite umane, nessun provvedimento concreto è stato messo in campo per evitare l’amplificarsi del fenomeno che oramai ha assunto livelli record con 42 suicidi dall’inizio dell’anno. Il cambio di rotta tanto auspicato non vi è stato con questo governo. E’ aumentata l’indifferenza ai problemi delle carceri”.
“La prontezza di riflessi di un poliziotto penitenziario in servizio ha impedito che si portasse a compimento una spedizione punitiva ad un detenuto ricoverato presso l’Infermeria del carcere”.
Sempre alta la tensione nelle carceri campane. Ultimo evento nel carcere di Ariano Irpino: “La prontezza di riflessi di un poliziotto penitenziario in servizio ha impedito che si portasse a compimento una spedizione punitiva ad un detenuto ricoverato presso l’Infermeria del carcere”, spiega Tiziana Guacci, segretario regionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.
“Un detenuto della IV Sezione, con una scusa, si è recato in infermeria ed ha cercato di sottrarre le chiavi al poliziotto per recarsi in sezione infermeria con arma rudimentale. L’Agente è stato scaraventato in terra, ma insieme al personale sanitario e all’intervento di altro collega il detenuto è stato immobilizzato”.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, denuncia: “questo è lo scenario quotidiano inaccettabile in cui opera il Corpo di Polizia Penitenzia. Così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano. Le carceri sono in mano ai delinquenti.
È una vergogna! Fare il poliziotto penitenziario in carcere è sempre più pericoloso e noi ci sentiamo abbandonati da tutti: dalle Istituzioni e dalla politica! Noi siamo pronti a scendere in piazza, a Napoli, per manifestare tutta la nostra rabbia e la nostra protesta!”.