Un agente della Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere minorile di Airola, nel Beneventano, ieri sabato 10 maggio è stato colpito con una violenta testata al volto da un detenuto di origini straniere, noto per comportamenti aggressivi, già allontanato in passato, più volte, per ragioni di ordine e sicurezza. Lo denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, per voce del Vice Coordinatore regionale per la Giustizia minorile, Sabatino De Rosa, e del Delegato provinciale per la Giustizia minorile, Vincenzo Pascale.
“L’aggressione è stata improvvisa e brutale, tanto da richiedere cure mediche immediate presso il Pronto Soccorso di Benevento. Si è dovuti ricorrere all’intervento del 118 per permettere all’Agente di ricevere ulteriori esami: il referto del nosocomio riporta “Trauma cranico contusivo facciale”, per cui la prognosi è di 15 giorni”, denunciano. “È inaccettabile che un agente venga ferito da un soggetto che, per provvedimento ufficiale, non doveva più trovarsi lì, visto anche il suo allontanamento in passato dall’Istituto, avvenuto più volte per ordine e sicurezza”, rimarcano i sindacalisti del SAPPE.
“L’incolumità del personale viene messa in secondo piano, e ogni giorno le uniformi pagano sulla propria pelle il prezzo di decisioni sbagliate”. Per questo, proseguono, “siamo fiduciosi in un cambio di rotta presso l’I.P.M. di Airola con l’assegnazione del nuovo Comandante di Reparto, già designato dal Dipartimento di Roma e che a breve prenderà servizio, in modo da risollevare le sorti dell’Istituto dove ultimamente e mai come prima si registra una gestione fallimentare e una catena di comando totalmente assente”.
De Risa e Pascale chiedono infine, come già avvenuto in precedenza nei confronti dello stesso soggetto violento, l’immediato allontanamento del ristretto resosi protagonista più volte di tali eventi turbativi dell’ordine e della sicurezza, con lo scopo di evitare il ripetersi di tali eventi e salvaguardare il Personale in forze presso l’istituto minorile sannita”.
Commenta Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “Quel che sta succedendo nelle ultime settimane nelle carceri – tra suicidi, aggressioni, risse, evasioni – è di inaudita gravità ed è la conseguenza dello scellerato smantellamento delle politiche di sicurezza delle carceri attuato nel passato. Il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più e ha assoluta necessità di interventi urgenti. Sono anni che il SAPPE denuncia la necessità di espellere i detenuti stranieri dall’Italia, detenuti che sono oggi quasi 20.000 a fronte delle oltre 62mila presenze, e che la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto: anche l’aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, la mancanza in organico di poliziotti penitenziari, il mancato finanziamento per i servizi antintrusione e anti-scavalcamento sono priorità assolute, eppure, la politica se n’è completamente fregata”.
“Si riparta da questi gravi fatti caduti nel carcere minorile di Airola per porre fine all’onda lunga dello smantellamento delle politiche di sicurezza dei penitenziari attuato nel passato”, conclude il leader del SAPPE. “Smembrare la sicurezza interna delle carceri con vigilanza dinamica, regime aperto ed assenza di Polizia Penitenziaria ha infatti favorito inevitabilmente gli eventi critici, che sono costanti e continui. E non è certo l’affettività in carcere a favore dei detenuti la priorità di intervento per il sistema carceri!”.
Airola, ancora violenze nel carcere minorile: ennesima lite tra detenuti
Momenti di panico e tensione, ancora una volta, nella struttura detentiva minorile di Airola, nel Beneventano.
Sabatino De Rosa, vice coordinato regionale campano per il settore minorile del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, spiega: “non si placano gli eventi critici ad Airola. Nonostante il SAPPE avesse già previsto quanto sarebbe potuto succedere a seguito degli eventi dei giorni scorsi, nella giornata di ieri si è registrata una nuova lite tra due detenuti, un italiano ed uno di origine straniera: uno dei due già protagonista della lite precedente che, in modo inspiegabile, è ancora presente in struttura a minare l’ordine e la sicurezza. Un detenuto napoletano ha portato a termine una vera e propria spedizione punitiva ai danni di un detenuto di origine afghana, per “vendicare” gli amici che nei giorni scorsi subirono l’aggressione da quest’ultimo.
Si è dovuto addirittura ricorrere al pronto soccorso più vicino per le cure del caso e, come sempre, si è evitato il peggio grazie al tempestivo intervento degli appartenenti alla Polizia Penitenziaria”. Il sindacalista evidenzia come “la gestione delle utenze nella struttura sannita è fuori controllo, soprattutto se si pensa che i detenuti che si rendono protagonisti di tali vicende, turbative dell’ordine e della sicurezza, siano ancora presenti in istituto, nonostante gli allontanamenti cui sono stati destinatari in precedenza. A questo punto, il SAPPE si chiede cosa stiano aspettando la Direzione e gli organi preposti alle assegnazioni a trasferire, come già richiesto, tali soggetti problematici prima che si possa arrivare a conseguenze peggiori ed irreversibili”. De Rosa “si riserva, a breve, di richiedere un incontro con il Prefetto della Provincia di Benevento qualora i soggetti promotori di tali eventi non saranno allontanati dalla struttura sannita, ripristinando quanto prima la legalità, l’ordine e la sicurezza all’interno dell’I.P.M.”.
Per Donato Capece, segretario generale del SAPPE, “è ora di rivedere completamente le politiche di gestione e di trattamento dei detenuti minorenni, tra i quali vi sono soggetti con profili criminali di rilievo già dai 15/16 anni di età e persino da adulti, fino a 25 anni di età, che continuano ad essere ristretti! La realtà detentiva minorile italiana, come denuncia sistematicamente il SAPPE, è più complessa e problematica di quello che si immagina o si rappresenta in fortunate serie Tv. E servono, per questo, figure professionali adeguate per la gestione dei Centri per la Giustizia minorile, provenienti anche dalle fila della Polizia Penitenziaria: non servono psicologici o esterni delle Asl che delle carceri sanno ben poco”.
Carcere minorile di Airola, allarme e richieste del sindacato ignorate o sottovalutate. Il SAPPe preannuncia manifestazione di protesta
“Nemmeno una settimana fa, il SAPPe aveva lanciato l’allarme e chiesto uno sfollamento urgente dei detenuti. Allarme e richiesta rimasti puntualmente inascoltati.Nel frattempo, nel carcere minorile sannita – come era facilmente prevedibile – si sono susseguiti eventi critici, aggressioni, autolesionismo e risse.” Lo dichiara Sabatino De Rosa, vicecoordinatore regionale SAPPe del personale minorile, che aggiunge: “Il carcere è ormai fuori controllo. Questo è quanto accaduto negli ultimi giorni senza che nessuno intervenisse a livello regionale e/o nazionale.
1) Un detenuto straniero sedicente minorenne (ma non sono stati fatti accertamenti ossei che confermino la minore età) in piena notte, dopo aver minacciato gli agenti in servizio, ha completamente distrutto la propria cella usando il letto come ariete. La follia devastatrice ha provocato il distacco del blindato dal muro e la caduta di intonaco nelle celle sottostanti;
2) A seguito della furia distruttiva il detenuto si è lesionato il polso e il giorno dopo quando si è lamentato è stato accompagnato al nosocomio più vicino
3) Un altro detenuto straniero si è auto lesionato, procurandosi numerosi tagli sull’addome per i quali è dovuto intervenire il medico dell’istituto;
4) Un detenuto italiano ha compiuto una vera e propria spedizione punitiva nei confronti di un altro ristretto;
5) A seguito dell’aggressione stava per scoppiare una rissa generale che la Polizia penitenziaria è riuscita faticosamente a sventare.”
Per il dirigente SAPPe in servizio nello stesso carcere di Airola: “Tutto questo caos, sommato allo stress lavoro-correlato aggravato dalla scarsità di personale accentuata dal piano ferie estivo, sta portando allo stremo i poliziotti penitenziari che, nonostante diminuiscano in termini numerici, vedono aumentare gli ingressi dei detenuti ristretti.” Anche Donato Capece, segretario generale del SAPPe, interviene nel merito della denuncia sindacale: ““Il SAPPe, non può che esprimere il proprio plauso e tutta la sua riconoscenza per la dedizione e lo spirito di servizio degli agenti che, nonostante il completo abbandono delle istituzioni, continua a fare il proprio dovere. Tuttavia, non è più tollerabile l’inerzia delle autorità regionali e dipartimentali, alle quali si rinnova la richiesta di un urgentissimo sfollamento di detenuti e, in particolare, l’allontanamento di quei detenuti resosi responsabili di turbativa dell’ordine e della disciplina.” De Rosa conclude “preannunciando fin d’ora che, qualora non arrivino i richiesti interventi, si proclamerà lo stato di agitazione del personale, con successiva manifestazione di protesta davanti alla Direzione dei Centri per la Giustizia Minorile di Napoli.”
Resta alta la tensione nel carcere minorile di Airola, nel Beneventano.
Come riferisce Sabatino De Rosa, vicecoordinatore regionale per il settore minorile per la regione Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, “l’altro ieri ancora una volta si è verificato nell’ ipm sannita un grave episodio di violenza tra detenuti italiani dell’hinterland Napoletano e Salernitano che ha destato non pochi problemi. L’episodio è avvenuto nell’ orario dei passeggi dei detenuti nel campo sportivo, dove è avvenuta una rissa di circa sette detenuti.
La polizia penitenziaria è subito intervenuta a sedare la rissa e ad allontanare gli artefici e si è fatto ricorso al medico dell ipm per le cure del caso. I protagonisti sono stati denunciati per rissa ma ad oggi non risultano ancora provvedimenti disciplinari interni.
Alcuni di questi detenuti non sono nuovi a comportamenti simili all’interno dei penitenziari, per cui andrebbero allontanati immediatamente. Ad evitare il peggio è stata la polizia penitenziaria prontamente intervenuta, che ha evitato lo sfociare in una maxirissa, visto il numero elevato di detenuti presenti al campo sportivo”.
Il SAPPE denuncia che “nel carcere minorile sannita il numero dei detenuti è cresciuto in modo esponenziale, tanto che da domani si supererà la capienza massima prevista, per cui come Sindacato si chiede quali siano le sorti del carcere poiché – nonostante sia stato confermato da tutti i vertici dei superiori uffici e dalle autorità competenti che l’Ipm di Airola risulta una struttura fatiscente e con gravi carenze strutturali e nonostante le due ultime evasioni – si continuano ad assegnare detenuti”.
De Rosa rimarca infatti che “un reparto detentivo dichiarato inagibile è attualmente attivo e occupato dalla popolazione detenuta. Tutto questo stupisce enormemente il Sappe poiché come preannunciato da tempo dai vertici politici e dipartimentali, ad Airola sarebbe dovuto avvenire uno sfollamento della popolazione detenuta, per l’inizio dei lavori di ristrutturazione che ancora ad oggi non si sa quando inizieranno. Attualmente quello che si evince è che si sta facendo esattamente l’opposto a quello previsto per poter iniziare i lavori”.
Il sindacalista, che sollecita urgenti interventi ed una ricompensa agli Agenti, rammenta che “in due settimane all’Ipm sannita si sono verificati due tentati suicidi da parte di un detenuto straniero e una rissa, dato poco confortevole per la sicurezza dell’istituto. Oltre che l’aumento della popolazione detenuta vi è stato anche un incremento delle attività trattamenti nonostante il cronico ed esiguo numero del personale di polizia penitenziaria a disposizione, soprattutto in prospettiva dell’imminente piano ferie estivo”.
“Le condizioni dell’Istituto Penale per Minorenni di Airola continuano ad essere allarmanti per sovraffollamento, carenza di organico e difficoltà nella gestione della popolazione detenuta”, evidenzia il Segretario Generale SAPPE Donato Capece, che incontrerà nei prossimi a giorni a Roma il Capo del DGMC Antonio Sangermano, “La situazione penitenziaria regionale e nazionale fa, ogni giorno di più, emergere la tensione che è non più latente ma palese ed evidente. Bisogna intervenire con celerità, a tutela dei poliziotti penitenziari, orgoglio non solo del SAPPE e di tutto il Corpo ma dell’intera Nazione”, spiega.
E torna a sollecitare “provvedimenti urgenti”, a cominciare da “un inasprimento di pena per i detenuti che aggrediscono il personale di Polizia Penitenziaria durante la permanenza e l’espiazione di pena in carcere”. “Serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!”,conclude Capece.
Airola, detenuto nel carcere minorile ingerisce detersivo per protesta: salvato dalla Polizia Penitenziaria
Ha pensato bene di ingerire del detersivo in senso di protesta per un mancato trasferimento, ma l’estemporanea protesta di un detenuto straniero minorenne dell’Istituto penale per minorenni di Airola, nel Beneventano, poteva avere conseguenze gravi per la sua salute. A dare la notizia è Sabatino De Rosa, vicecoordinatore regionale per il settore minorile per la regione Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che spiega: “Nel pomeriggio di domenica, un detenuto straniero minorenne, a seguito di una richiesta di trasferimento non ancora avvenuto ha ingerito del detersivo in senso di protesta. Il gesto irresponsabile del recluso, non nuovo a questi comportamenti (tra i quali anche un altro tentato suicidio), ha causato l’allertamento di tutta la Polizia penitenziaria, in servizio e nono. Si è reso necessario l’intervento del 118 per trasportarlo al Nosocomio più vicino per le cure del caso. Lo stesso è rientrato in tarda notte e la Polizia penitenziaria in servizio con non poche difficoltà è riuscita ad evitare il peggio e questo è encomiabile”.
“Baschi Azzurri da elogiare”, sottolinea il sindacalista, “perché nonostante la cronica carenza di organico la Polizia Penitenziaria riesce sempre a sopperire alle più gravi carenze che la vita in carcere mette davanti. Come ribadito altre volte, il SAPPE ribadisce questi utenti con evidentemente patologie psichiatriche vengano gestiti in strutture adatte alla loro patologia e da personale qualificato”. De Rosa denuncia infine che “il detenuto artefice dell’avvelenamento è ristretto in un Reparto dichiarato inagibile dalle autorità competenti e dove la Polizia Penitenziaria ogni giorno deve svolgere turni quotidiani a rischio. Un Reparto detentivo nel quale, come segnalato qualche mese fa proprio dal SAPPE ai vertici della Giustizia Minorile e di Comunità nella visita presso il carcere minorile sannita, manca l’acqua calda!”.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE commenta: “L’ennesima grave vicenda avvenuta ad Airola porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria della Nazione. Questo grave fatto è la conseguenza dello smantellamento, negli anni, delle politiche di sicurezza dei penitenziari. Smembrare la sicurezza interna delle carceri con vigilanza dinamica, regime aperto, maggiorenni ristretti nelle carceri per minori ed assenza di Polizia Penitenziaria favorisce inevitabilmente gli eventi critici, che sono costanti e continui”.
Per il leader del SAPPE, che incontrerà nei prossimi a giorni a Roma il Capo del DGMC Antonio Sangermano, “la situazione penitenziaria regionale e nazionale fa, ogni giorno di più, emergere la tensione che è non più latente ma palese ed evidente. Bisogna intervenire con celerità, a tutela dei poliziotti penitenziari, orgoglio non solo del SAPPE e di tutto il Corpo ma dell’intera Nazione”. E torna a sollecitare “provvedimenti urgenti”, a cominciare da “un inasprimento di pena per i detenuti che aggrediscono il personale di Polizia Penitenziaria durante la permanenza e l’espiazione di pena in carcere”. “Serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!”, conclude il leader del primo Sindacato dei Baschi Azzurri.
Preso il 23enne evaso da carcere minorile di Airola
E’ stato rintracciato nel Casertano, dalla Polizia di Stato, il detenuto evaso circa tre mesi fa dal carcere minorile di Airola, in provincia di Benevento. Il giovane, che a breve compirà 23 anni, è stato trasferito nel carcere minorile di Nisida.
“Basta detenuti maggiorenni nel circuito penale minorile – denuncia l’Uspp con il presidente Giuseppe Moretti e il segretario regionale campano Ciro Auricchio – specie quelli con elevato spessore criminale che inquinano la progettualità della giustizia minorile”.
I due sindacalisti chiedono al Governo “una modifica legislativa che consenta di far scontare la pena ai detenuti maggiorenni fino a 21 anni negli istituti penali minorili e di prevedere, nel contempo, il loro trasferimento nelle carceri per adulti quando superano quel limite di età”.
Carcere Airola, giovane detenuto tenta suicidio ingerendo detersivo
Determinante l’intervento della Polizia Penitenziaria.
Sabato sera un giovane ha tentato il suicidio nel carcere di Airola bevendo il detersivo.
La notizia arriva dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE per voce di Sabatino De Rosa, vice Coordinatore regionale campano per il settore minorile: “Sabato sera, un detenuto già noto per le sue intemperanze – qualche giorno fa si era infatti auto lesionato il corpo, procurandosi dei tagli alle braccia, mentre in altre detenzioni precedenti a quella di Airola si era segnalato per comportamenti aggressivi finalizzati ad alterare l’ordine e della sicurezza della strutture – ha pensato bene di tentare il suicidio, ingerendo del detersivo.
I poliziotti penitenziari, nel giro di controllo, sono tempestivamente intervenuti ed hanno per fortuna cambiato il corso del destino del detenuto, sottraendolo alla morte. Un intervento immediato e decisivo per le sorti del ragazzo, se si considera che il carcere minorile di Airola non ha un servizio interno medico sulle 24 ore. Portato in Ospedale tramite il 118, il detenuto è poi stato dimesso dopo una lavanda gastrica. Restano ignote le motivazioni che hanno portato il detenuto a porre in essere il gesto estremo. In ogni caso, il dato certo è che la scelta di tentare di togliersi la vita è originata evidentemente da uno stato psicologico di disagio. E’ un dato oggettivo che chi è finito nelle maglie della devianza spesse volte è portatore di problematiche personali sociali e familiari“.
Per il segretario del SAPPE. “questa è la Polizia Penitenziaria, pronta ad agire con gli altri operatori e con gli stessi detenuti, come in tale evento critico al carcere minorile di AIROLA, per tutelare la vita dei ristretti. Questa è comunità, ma nel rispetto dei difficili ruoli che ognuno viene chiamato a svolgere per la propria parte di competenza. Ma la struttura di Airola non può continuare ad ospitare quei detenuti che hanno creato problemi di ordine e sicurezza negli altri istituti: ed invece vengono traferiti qui nonostante le oggettive criticità logistiche, organizzative e strutturali. Il SAPPE chiede l’immediato allontanamento del detenuto presso strutture sanitaria adatte a curarlo nel migliore dei modi: è inutile fargli fare il giro di tutti gli istituti minorili pensando di risolvere i problemi.
Airola| Due detenuti sono evasi dal carcere minorile
Due detenuti campani, entrambi 21enni, sono evasi alle prime luci dell’alba dal carcere minorile di Airola, nel Beneventano.
Secondo quanto si è appreso si tratta di due detenuti comuni, finiti in cella per reati contro il patrimonio.
Avrebbero raggiunto a piedi il vicino comune di Forchia dove hanno rubato un mezzo della raccolta rifiuti con cui si sono poi diretti verso il Casertano.
“Sono anni – ribadiscono Ciro Auriccio e Eugenio Ferrandino, segretari regionali rispettivamente dell’Uspp e dell’UIL P.A.PP – che denunciamo le carenze e le criticità del sistema penale minorile. In particolar modo, nell’ultimo anno, abbiamo denunciato le carenze strutturali dell’istituto airolese per le quali è stata deliberata la completa ristrutturazione. Ancora una volta chiediamo che i detenuti maggiorenni scontino la pena non nel circuito penale minorile ma in quello ordinario per adulti”.
“Nelle more della ristrutturazione – aggiungono i due sindacalisti – abbiamo chiesto lo sfollamento dell’utenza detentiva e la chiusura totale dell’istituto prima del piano ferie estivo del personale: non è un caso che negli ultimi mesi si sono succeduti svariati eventi critici anche gravi”.
Airola | Carcere minorile: attivazione di un percorso formativo ad indirizzo alberghiero
Nella giornata di oggi, il Garante campano delle persone private della libertà personale ha incontrato la direttrice dell’Istituto minorile di Airola, Marianna Adante, il comandante, Alessandra Iandiorio, il dirigente CPIA, Antonella Gramazio, il coordinatore dell’area tecnica del carcere, Enza Comune per un confronto programmato finalizzato ad ampliare l’offerta formativa per i giovani ristretti.
In particolare, è emersa l’importanza di attivare un indirizzo alberghiero all’interno dell’istituto di pena, con i due percorsi di enogastronomia e sala. Ancora, l’incontro è stato orientato verso una riflessione che mette al centro gli stranieri ristretti, sempre più in aumento e che, all’arrivo in Istituto, si mostrano con gravi carenze linguistiche, quindi una incapacità comunicativa, che rende complesso il trattamento.
A loro, si aggiungono i giovani italiani che, provenendo La proposta, quindi, è stata quella di potenziare l’offerta di istruzione di base.
Così il Garante Ciambriello: “Con l’incontro di oggi abbiamo raggiunto un importante obiettivo. Il carcere minorile di Airola ha buone prassi, specie riguardo il lavoro esterno dei detenuti; buone esperienze che devono essere potenziate e, soprattutto, rinnovate alla luce di una serie di scadenze, che potrebbero far rallentare questa bella realtà.
Mi dispiace che non si possa parlare solo di buone prassi: oggi, al mio arrivo in Istituto, ho saputo dagli stessi ristretti, che ho incontrato a colloquio individualmente, che manca da mesi l’acqua calda.
La direzione, immediatamente dopo la mia segnalazione, mi ha già comunicato che, nelle prossime ore, il problema sarà risolto. Investire sui minori resta una priorità, in quanto incamminarli verso una concreta rieducazione e risocializzazione equivale ad abbassare recidive e, al contempo, offrire possibilità di un riscatto sociale, che deve passare necessariamente attraverso l’istruzione e il lavoro“.
Carcere minorile di Airola, detenuto aggredisce tre agenti con una scopa
Ha aggredito tre agenti della polizia penitenziaria col manico di una scopa ed ha danneggiato alcune suppellettili. Protagonista dell’episodio un giovane detenuto ristretto nel carcere minorile di Airola. L’episodio, avvenuto nella giornata di ieri, è stato denunciato dal Sappe, il sindacato autonomo della Polizia Penitenziaria. A dare la notizia è Sabatino De Rosa, vicecoordinatore regionale per la Campania del Sappe: “un detenuto di origini albanesi, già responsabile nel passato di gravi eventi critici tesi ad alterare l’ordine e la sicurezza interna, ha aggredito tre agenti di polizia penitenziaria violentemente, anche avvalendosi di un manico di scopa con cui ha pure distrutto molte suppellettili dell’istituto. Nella concitazione, ha anche dato un pugno ad un vetro, ferendosi e ferendo a sua volta un agente con una scheggia”.
Momenti di tensione terminati grazie all’intervento degli agenti ai quali va il plauso del sindacato: “Stremati ormai da turni massacranti e continui per garantire un piantonamento esterno da oltre 15 giorni e in grave carenza di personale, hanno gestito egregiamente l’evento critico evitando sempre che accadesse il peggio. Queste problematiche, facendo alcune piccole statistiche, si stanno verificando da quando puntualmente vengono assegnati detenuti dal nord Italia, soprattutto stranieri, quindi lontani dalla famiglia provenienti da Milano, Torino e Bologna che stanno minando l’equilibrio che più o meno si era raggiunto presso l’Ipm di Airola”.
Sull’ennesimo episodio denunciato dal sindacato, interviene anche Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “Da molto, troppo tempo arrivano segnali preoccupanti dall’universo penitenziario minorile. Abbiamo registrato e registriamo, infatti, con preoccupante frequenza e cadenza, il ripetersi di gravi eventi critici negli istituti penitenziari per minorenni d’Italia e di Airola in particolare. È da sottolineare, infatti, che nell’ultimo periodo diversi detenuti dell’IPM di Airola provocano con strafottenza modi inurbani e arroganza i poliziotti penitenziari, creando sempre situazioni di grande tensione. Ed è per questo che ci stupiamo di chi ‘si meraviglia’ se chiediamo una revisione della legge che consente la detenzione di ristretti adulti fino ai 25 anni di età nelle strutture per minori”.
“I vari Governi che si sono alternati negli anni – denuncia Capece – attraverso l’Amministrazione della Giustizia minorile e di Comunità ed il Ministero della Giustizia, anziché adottare provvedimenti che garantiscono ordine e sicurezza nelle carceri hanno dato corso ad una riforma penitenziaria che hanno minato proprio la natura stessa di pena e carcere, affidando il carcere ai detenuti e depotenziando anche il ruolo della Polizia Penitenziaria. E questo è grave e inaccettabile”.
Una serie di situazioni insostenibili che hanno spinto il numero uno nazionale del Sappe a rivolgersi direttamente a Giorgia Meloni, presidente del Consiglio dei Ministri e a Carlo Nordio, neo ministro della Giustizia: “Non si può continuare così: la tensione che si vive nelle carceri è costante e lo sanno bene gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria che ogni giorno, nelle galere d’Italia, sono le vittime di aggressioni, umiliazioni, improperi, ferimenti, risse e colluttazioni da parte della frangia violenta dei detenuti. Servono con urgenza provvedimenti. La via più netta e radicale per eliminare tutti questi disagi sarebbe quella di un ripensamento complessivo della funzione della pena e, al suo interno, del ruolo del carcere, prevedendo che gli adulti non siano più ristretti nei penitenziari per minorenni e che il DAP assorba tutte le competenze della Giustizia minorile”.
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