La storia di Giovanna: costretta a fare la pendolare per raggiungere l’ospedale di Cassino

La storia di Giovanna: costretta a fare la pendolare per raggiungere l’ospedale di Cassino

AttualitàBenevento Città
Il Mattino racconta la storia da pendolare della sannita Giovanna Santamaria.

La giornata lavorativa di Giovanna Santamaria, 47enne operatrice sociosanitaria, residente a Benevento, comincia alle 4.30 del mattino con un viaggio in auto per raggiungere l’ospedale di Cassino, dove ha trovato lavoro nel periodo dell’emergenza Covid.

“La mia storia è simile a quelle di tanti altri lavoratori costretti ad andare via dalla propria città oppure costretti a decidere di viaggiare tutti i giorni per poter vivere dignitosamente e garantire il necessario alla famiglia. Nel 2020, gli ospedali cominciarono a richiedere infermieri e operatori sociosanitari per far fronte alla pandemia ma, poiché a Benevento tale richiesta non era stata ancora avanzata, partecipai agli avvisi pubblici della Regione Lazio.

Fui convocata subito e, nel mese di aprile, cominciai a lavorare nei reparti Covid, cercando di soffocare la paura che mi attanagliava. In quella fase, di Covid si moriva ma, essendo rimasta vedova molti anni fa e avendo due figlie a carico, non ho potuto e saputo resistere alla prospettiva di un lavoro ben remunerato, nonostante fossi consapevole del rischio di essere contagiata, stando a contatto quotidianamente con persone malate”.

“Quando ho visto che il San Pio chiarisce aveva pubblicato un avviso per la stabilizzazione per il personale che aveva lavorato nel periodo Covid si è fatta strada la speranza di riavvicinarmi a casa e di poter finalmente evitare di partire alle 4,30 del mattino e di far ritorno a Benevento alle 17. Fino a questo momento non è successo nulla, non c’è una graduatoria del personale precario, mentre vengono assunti operatori sociosanitari e infermieri dalle graduatorie concorsuali di Avellino e viene bandito un concorso per ostetriche. A questo punto, ho visto sfumare ogni possibilità di riavvicinamento perché se non accettassi la proposta di stabilizzazione del Santa Scolastica, rischierei di rimanere fuori“.

Per questo, l’operatrice aveva inviato una mail per posta certificata alla Corte dei Conti del Lazio, in cui evidenziava l’uso di fondi statali per bandire il concorso per ostetriche. «La Corte dei Conti conclude mi ha risposto che la vicenda non è di sua competenza, che la segnalazione è stata, comunque, inoltrata per competenza territoriale alla Procura regionale della Campania ma che dovrò inviare il documento alla Corte dei Conti della Campania che, pur non fornendo chiarimenti ai cittadini, valuterà se nella vicenda descritta ci sia stato uno spreco di denaro pubblico”.

Fonte: Il Mattino