“L’asta pubblica per l’alienazione del deposito utilizzato per anni in maniera impropria ed arbitraria come sala polifunzionale é andata deserta (come vi avevamo anticipato proprio su queste pagine – leggi QUI)”, scrive così il sindaco di San Giorgio del Sannio, Angelo Ciampi, a proposito della decisione di alienare l’Auditorium “Cilindro Nero”.
“Nessun operatore – prosegue Ciampi – ha presentato istanza di acquisto. Evidentemente il prezzo fissato in 236.800 euro è stato ritenuto eccessivo rispetto al valore di mercato del bene. Tutto ciò in barba a chi gridava alla svendita di un immobile del quale non conosceva neanche la destinazione catastale ed urbanistica ovvero locale deposito! Eppure quando si rilasciava un permesso di costruire molto dibattuto e controverso per quel manufatto e si stipulava il contratto di sponsorizzazione per il trasferimento di proprietà di quello che era un porticato aperto, chi oggi impreca ricopriva una importante carica all’interno dell’amministrazione comunale dell’epoca”.
“Quei locali purtroppo – spiega – non potranno mai essere destinati ad Auditorium o sala polifunzionale in quanto per superficie e capienza sarebbero sottoposti all’obbligo di prevenzione incendi. La norma ( DPR n. 151 del 1 agosto 2011-punto 65) infatti fa ricadere gli spazi del cilindro nero tra i locali di trattenimento di superficie lorda superiore a 200 mq o con capienza superiore a 100 persone e pertanto soggetti all’obbligo di prevenzione incendi. Purtroppo non è possibile rispondere alle prescrizioni di legge in materia di prevenzione incendi in quanto per come sono strutturati i locali ed ì relativi spazi esterni non si possono ricavare idonee vie di fuga e percorsi di esodo in quanto le aperture verso spazi aperti convergono sullo stesso cortile.
La norma invece prevede che le uscite di sicurezza debbano essere ubicate in posizione contrapposta. In questi anni solo la fortuna ha voluto che nessun incidente accadesse altrimenti in tanti sarebbero stati chiamati alle loro responsabilità!
Quindi, al contrario di quanto sostenuto strumentalmente dal gruppo “San Giorgio bene comune”, nessuna cambiale elettorale o amico dell’amico dietro la necessità di alienare ma solo l’obbligo di pagare i debiti di chi ci ha preceduto ed oggi ha la faccia tosta di imprecare e di puntare il dito. Visto che I soggetti privati non hanno ritenuto conveniente acquisire quel bene da oggi in avanti dovremo fare ulteriori ragionamenti per dare seguito alle prescrizioni della Corte dei Conti che ci ha chiesto un piano di rientro del debito ereditato che per i primi 3 anni sarà di grande sacrificio e di scelte lacrime e sangue.
Per il 2022, 2023 e 2024 per far fronte alla massa debitoria accumulata dal 2015 in avanti dovremo individuare risorse per circa 800.000 annui. Se non ci fosse questa scure sulla testa dei sangiorgesi nessuno di noi avrebbe mai pensato di dover alienare beni pubblici! Non siamo cosi pazzi e sadici. Siamo solo quelli che devono tirare la cinghia e fare scelte dolorose per rimettere ordine ai conti fatti a pezzi da chi c’è stato prima di noi”.
“Noi – conclude Ciampi – siamo quelli che dal primo giorno hanno messo testa e cuore per riportare nella disponibilità del comune beni ceduti e svenduti qualche giorno prima delle elezioni a privati a prezzi ridicoli! Se oggi palazzo Bocchini è tornato a disposizione di tutta la comunità è grazie alla nostra determinazione ed alla nostra testardaggine! Se l’area fiera a breve tornerà a disposizione di tutti è grazie al nostro coraggio! Chi oggi grida ed impreca dovrebbe farsi un doveroso esame di coscienza e chiedere scusa per le macerie che ha lasciato!”.
San Giorgio del Sannio, cosa ne sarà dell’Auditorium “Cilindro Nero”?
L’asta pubblica indetta dall’Amministrazione, per l’alienazione del “Cilindro Nero”, pare andata deserta: la vicenda sta facendo molto discutere in Paese.
SAN GIORGIO DEL SANNIO. Si conclude con una “fumata nera” la vicenda legata all’alienazione dell’immobile comunale Auditorium “Cilindro Nero” che negli ultimi giorni ha dominato il dibattito politico alimentando parecchie riflessioni e confronti tra maggioranza e opposizione di San Giorgio del Sannio.
Come da bando, il termine ultimo per la presentazione dell’offerta di acquisto della sala comunale è scaduto e sembra non essere pervenuta alcuna istanza di partecipazione.
Giova ricordare che la vendita del bene era stata inserita nel piano di alienazioni e valorizzazione immobiliare, predisposto dall’Amministrazione Ciampi, insieme all’area sita in Via Alessandro Manzoni (ex campo di tennis coperto) e all’area confinante con l’asilo Comunale Capoluogo, approvato in Consiglio comunale nella seduta del 31 maggio 22.
Dei tre beni, l’Amministrazione comunale aveva deciso di alienare solo l’Auditorium e il terreno in via G. Bocchini (terreno adiacente l’Asilo comunale) escludendo dalle intenzioni di vendita quello di Via Manzoni dove la precedente Amministrazione aveva progettato di realizzare un impianto di Padel.
E’ probabile che la mancata partecipazione all’asta dei privati sia ascrivibile alla serrata opposizione dei due gruppi consiliari di minoranza che sin da subito hanno reso noto il loro dissenso adoperandosi per ottenere la revoca della procedura di trasferimento a privati della proprietà.
Poco dopo la pubblicazione dell’avviso di asta, infatti, l’Avv. Giancarlo Bruno, capogruppo di “Insieme per San Giorgio” e l’Avv. Giuseppe Ricci, il Dott. Vincenzo Boniello e la Dott.ssa Alessia Accettola rappresentanti di “San Giorgio Bene Comune” hanno lanciato un sondaggio tramite la rete, anonimo e per fini conoscitivi e non statistici. Chiaro l’intento di conoscere l’opinione dei cittadini nell’ottica che “la democrazia partecipata non può e non deve essere solo un modello di procedura politica da sbandierare in campagna elettorale”. Nel lanciare il sondaggio, i due gruppi dichiaravano che “convinti che debbano essere i cittadini a decidere, chiediamo, sulla questione, l’induzione del referendum come previsto dallo statuto comunale e per questo segnaliamo ai cittadini la possibilità di esprimere la volontà personale di cui ci faremo portavoci compilando un sondaggio anonimo”.
Dalle slide di sintesi (in allegato in fondo), pervenute in redazione, emerge che il sondaggio è stato completato da 281 utenti. Dei partecipanti, 192 utenti (72,2%) hanno espresso la propria contrarietà alla vendita e il 62,1% ha ritenuto il prezzo di vendita basso. Più della metà degli utenti, il 64,8%, avrebbero gradito l’indizione di un referendum per giungere a una scelta democratica e condivisa. Ulteriore dato emerso è che solo il 25,5 % considera la vendita di questo bene una valida soluzione per risanare le casse comunali.
L’iniziativa conoscitiva non è stata particolarmente apprezzata dal sindaco, Angelo Ciampi, il quale con un video tutorial ha inteso far notare la presunta inaffidabilità del sistema in quanto – secondo Ciampi – permetterebbe a un singolo utente di votare più volte.
Celere è stata la risposta dei gruppi di opposizione che hanno precisato che “Se il sondaggio online disturba l’ortodossia informatica del sindaco, lo rifacciamo con carta e penna tra la gente. Magari lo facciamo insieme, gomito a gomito, guardando in faccia i cittadini e spiegando loro la differenza tra debiti e crediti” e precisando di aver usato “uno strumento che dichiaratamente (basta leggere le policy) non usa criteri statistici ma serve a cogliere opinioni, che vanno poi approfondite.”
Nei giorni scorsi, inoltre, i consiglieri di minoranza, in maniera congiunta e coesa, hanno presentato un’istanza di annullamento in autotutela del bando di asta pubblica ravvisando una serie di errori nella procedura e nella redazione dell’avviso di asta.
Alla fine della kermesse, la storia, già corposa, dell’Auditorium apre scenari non ben definiti. Ci si chiede quale sarà la prossima mossa dell’Amministrazione comunale? Si procederà ad una nuova vendita oppure si accoglierà una delle tante proposte fatte in questi giorni, tra cui quella dell’Avv. Bruno, di valorizzazione della sala comunale, affidandone l’uso all’istituzione scolastica che potrebbe usufruirne in sinergia con associazioni locali? L’unico dato di fatto, ad oggi, è che il proposito dell’Amministrazione comunale di alienare il “Cilindro nero” non ha trovato terreno fertile, visto che l’asta – come detto – è andata deserta.
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