Grande risposta delle scuole del territorio per il progetto “INVISIBILIA”

Grande risposta delle scuole del territorio per il progetto “INVISIBILIA”

AttualitàBenevento Città

Il progetto INVISIBILIA, promosso dall’Ordine degli Avvocati di Benevento con il Comitato Pari Opportunità, finalizzato a tenere alta l’attenzione sul fenomeno della violenza contro le donne, ha concluso la fase di condivisione con le scuole del territorio della mostra “Le conseguenze. I femminicidi e lo sguardo di chi resta”, della giornalista e fotoreporter Stefania Prandi.

Un lavoro mai tentato prima, allestito per la prima volta in un Palazzo di Giustizia, per raccontare i giorni di chi resta, ossia le madri, i padri, i figli delle donne uccise dai propri compagni o mariti, per testimoniare che l’assenza può tramutarsi in presenza attiva contro la violenza di genere. Uno sguardo diverso e lontano dalle immagini cui siamo abituati e che spesso perpetuano stereotipi nella narrazione mediatica.

A partire dal 25 novembre scorso, i componenti del Comitato Pari Opportunità hanno incontrato circa 300 studenti e studentesse, di sette istituti del territorio, svolgendo incontri preparatori prima a scuola e successivamente in aprendo le porte del Tribunale.

L’intento era attivare una riflessione sul tema degli stereotipi di genere e della violenza contro le donne, partendo dalle esperienze dei ragazzi, dalle parole della musica che ascoltano o da quelle pronunciate delle aule dei tribunali, anche leggendo i capi di imputazione dei casi più significativi, grazie alla collaborazione con la sezione specializzata della Procura. Alcuni studenti hanno pianto, si sono indignati, altri hanno condiviso o contestato, hanno sperato, che le famiglie abbiano almeno giustizia, hanno restituito i loro pensieri, attaccati sui pannelli della mostra, trasformatasi in un luogo di riflessione.

L’iniziativa proposta dal Comitato Pari Opportunità è stata possibile grazie al sostegno della Presidente del Tribunale dott.ssa Marilisa Rinaldi, che ha dato il consenso all’allestimento della mostra, e al coraggio del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati a sperimentare qualcosa di insolito, coinvolgendo le nuove generazioni, da cui partire per realizzare un reale cambiamento culturale.