Rapporto Ismea-Qualivita 2023, la Dop Economy italiana per la prima volta sopra 20 miliardi di euro

Rapporto Ismea-Qualivita 2023, la Dop Economy italiana per la prima volta sopra 20 miliardi di euro

Economia
Il commento di Nardone: “La Campania si conferma ottava regione in Italia per impatto economico del settore IG”.

“In uno scenario condizionato dalla crisi energetica e climatica, la Dop Economy italiana mostra ancora una volta un quadro positivo contrassegnato da valori record: il settore delle Dop e Igp, secondo il “Rapporto Ismea-Qualivita” 2023, presentato a Roma, vola oltre la soglia dei 20 miliardi di euro di valore alla produzione nel 2022 (+6,4% su base annua), assicurando un contributo del 20% al fatturato complessivo dell’agroalimentare italiano.

All’interno del settore, il comparto cibo sfiora i 9 miliardi di euro (+9%), mentre quello vitivinicolo supera gli 11 miliardi di euro (+5%). Risultati importanti, seppure in parte condizionati dalla spinta inflattiva, che testimoniano la grande solidità della Dop Economy nazionale”.

Ad annunciarlo è Francesco Nardone, Responsabile Istituzionale di Futuridea. “L’analisi – afferma Nardone – riporta i dati socio-economici del mondo del Cibo e del Vino italiano Dop, Igp, Stg, mettendo in risalto la stabilità di un settore in grado di crescere nonostante le emergenze climatiche, le problematiche fitosanitarie e la fluttuazione dei mercati.

I 20 mld di valore all’origine sono distribuiti su tutto il territorio nazionale, per il secondo anno consecutivo in crescita su 18 regioni su 20. Il 100% delle province sono coinvolte nel circuito delle DOP economy, espressione del valore di filiere non delocalizzazioni, che rappresentano un patrimonio collettivo diffuso.

La Campania – spiega Francesco Nardone – si conferma ottava regione in Italia (prima del Sud) per impatto economico del settore IG con un valore pari a 896 milioni di euro nel 2022 generato dalle 58 filiere del cibo e del vino DOP IGP che ricadono sul territorio. Le prime province per impatto economico sono Caserta (321 mln €) e Napoli (296 mln €), seguite da Salerno (188 mln €), Benevento (58 mln €) e Avellino (34 mln €).

Le filiere che apportano il contributo maggiore in termini economici – sottolinea Nardone – sono i formaggi (54%) e le paste alimentari (30%), il vino (12%) e gli ortofrutticoli (4%). “Quello delle Indicazioni Geografiche – continua Nardone – è un valore caratteristico nei nostri produttori che puntano alla qualità e vogliono difenderla creando sinergie e rafforzando il vero sistema Paese in tutto il mondo. Permangono certo grosse incognite e criticità, a partire dalle emergenze climatiche che coinvolgono da alcuni anni tutta l’agricoltura”.

Conclude Francesco Nardone: “L’ Italia è il paese del patrimonio storico – culturale diffuso e dell’ eccellenza in campo agroalimentare. Il valore che non sviluppa solo valore economico sui territori, ma anche un valore sociale, etico e occupazionale”.