Elezioni, Mastella: “Per battere la Destra occorre una coalizione Ursula ma si faccia presto”

Elezioni, Mastella: “Per battere la Destra occorre una coalizione Ursula ma si faccia presto”

Politica
Il Sud può fare la differenza. Campania e Puglia sono la dimostrazione che è possibile realizzare questa formula politica vincente.

“E’ tempo di resistenza politica, morale. Di qua la formula Ursula è l’unica possibilità/opportunità che non è solo l’alternativa alla irresponsabilità di chi ha fatto cadere il Governo ma un progetto per l’Italia a partire dall’ agenda Draghi”.

Così il segretario nazionale di Noi Di Centro, Clemente Mastella. “Nella mia esperienza ho visto tanti di quelli che chiedevano elezioni anticipate finire politicamente gambe all’aria. Anche Occhetto commise questo errore. Per costruire l’alternativa ad una destra in chiave Vox spagnola cui stranamente si è associato Berlusconi, smarrendo la sua ragione politica, è necessaria una compattezza ed una generosa solidarietà a partire da quelli che ieri si sono ritrovati a votare la fiducia al presidente Draghi.

Si faccia presto però e nessuno sia egoista. Il Sud può fare la differenza. Campania e Puglia sono la dimostrazione che è possibile realizzare questa formula politica vincente ma non si perda tempo”, conclude Mastella.

Diga di Campolattaro e altre opere: la politica ritorni alla serietà

Diga di Campolattaro e altre opere: la politica ritorni alla serietà

Politica

È necessario ripotare chiarezza e, ritengo, anche correttezza su un tema di interesse generale, ripreso da più parti qualche giorno addietro sugli organi di informazione, con modalità a tratti poco serene. Il dibattito che si è aperto sulla Diga di Campolattaro, infatti, è caratterizzato da due precise narrazioni.

C’è chi vorrebbe attribuirsi meriti che non ha mai posseduto, né possiede; c’è chi, invece, ritiene che il tema centrale sia rappresentato dall’utilizzo delle acque a scopo potabile o ad uso irriguo a beneficio dei cittadini e delle aziende agricole della provincia di Benevento. Inutili sono le parate istituzionali se manca il vero interlocutore: il Commissario di Governo nominato dal Presidente Draghi e ratificato dalle competenti Commissioni parlamentari.

Nel decreto firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri non vi è, né vi poteva essere, alcun riferimento a pretese cabine di regia o nomine di sub-commissari. Nel decreto è precisato che il Commissario di Governo dovrà rendere conto esclusivamente all’Esecutivo centrale, che lo ha nominato, e al Parlamento, al quale dovrà indirizzare una relazione semestrale sul cronoprogramma dei lavori. Il resto è propaganda e millanteria, all’una e all’altra i cittadini di Benevento e del Sannio sono ormai adusi. Le somme sono rinvenienti da fondi strutturali FSC e fondi del PNRR.

Quanto alle altre opere pubbliche, che sono periodicamente sbandierate, da ultimo nell’assemblea degli Industriali di lunedì scorso, è bene precisare, per serietà istituzionale e di cronaca politica,  che il raddoppio della Strada Statale Telese – Caianello, come la Fortorina, come la rete ferroviaria Napoli – Bari, hanno registrato l’impegno costante dell’allora Sottosegretario di Stato al Ministero Infrastrutture e Trasporti, il Sannita Umberto Del Basso De Caro, attuale Deputato del Partito Democratico.

Forza Italia ritiene che non sia un atteggiamento costruttivo attribuire a sé meriti che in realtà sono stati e sono soltanto di altri e, nel caso dell’invaso di Campolattaro, un ringraziamento leale e doveroso va indirizzato al Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, autorevole esponente di Forza Italia, senza il cui impegno, attuato in sinergia con il Ministro delle Infrastrutture,  l’opera non avrebbe ricevuto risorse tanto cospicue, cioè 500 milioni di euro, e, quindi, non si sarebbe potuta realizzare. Punto.

Tutti sappiamo, tra l’altro, che si tratta di un’opera strategica nazionale, che rientra tra i sette maggiori progetti finanziati per il rilancio del Paese, rispetto al quale il nostro Ministro Carfagna ha svolto un ruolo decisivo. Peccato che non tutti si allineano a quella correttezza politica che un tempo, espressioni partitiche diverse, saggiamente interpretavano nel riconoscere meriti altrui, oltre che ad instaurare un clima collaborativo finalizzato a conseguire risultati importanti per la rinascita di un territorio.

Nessun esponente politico ha rilevato il fondamentale impegno del Ministro del nostro partito volto a raggiungere questo risultato storico per la rinascita del Sannio. Ma per noi non è stato, né tantomeno sarà, un problema. Dispiace solo che i cittadini nei giorni addietro siano stati spettatori di un improduttivo e deplorevole esercizio distorto e disinvolto della verità che orbita intorno all’annoso tema “Diga di Campolattaro”.

I cittadini, stanchi dei soliti proclama, apprezzano soltanto la verità, la obiettività. Noi di Forza Italia non abbiamo difficoltà, e riusciamo a dimostrarlo senza alcuna ipocrisia, nel riconoscere meriti altrui che hanno favorito la provincia di Benevento.

Così come non abbiamo alcun problema nel comprovare un impegno concretamente reso in favore del popolo Sannita da esponenti di spicco di Forza Italia presenti nel Governo guidato dal Professor Mario Draghi, la cui interlocuzione da parte dello scrivente, da Febbraio 2021 è doverosamente costante su tutti i temi che interessano il Sannio. Forza Italia ribadisce che sulle grandi questioni che riguardano il territorio non ci sono vincoli di appartenenza di maggioranza o di minoranza, poiché ebbene che tutti lavorino per il bene comune. Buona pratica, quest’ ultima non di tutti, perché si ritiene che la comunicazione tenga sempre luogo ai fatti.

Fernando Errico: “Aumento prezzi materiali, incrementate le risorse per le compensazioni alle imprese”

Fernando Errico: “Aumento prezzi materiali, incrementate le risorse per le compensazioni alle imprese”

Politica

“Il Governo ha stanziato ulteriori fondi per evitare che l’aumento dei prezzi dei materiali, oltre che dell’energia, possa rallentare l’attuazione del Pnrr, e anche per assicurare le compensazioni alle imprese e quindi realizzare il Piano”. Ad affermarlo è Fernando Errico Delegato del Presidente De Luca per l’Alta Capacità/Velocità Napoli-Bari.

“È stato proprio il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, in una audizione nelle Commissioni riunite Bilancio, Lavori pubblici e Politiche europee del Senato a ribadire l’impegno del governo per evitare che i progetti del Piano possano subire un rallentamento a causa del caro-prezzi. Il Fondo per le compensazioni relativo al 2021 è stato finanziato complessivamente per 200 milioni di euro che vengono erogati dal Mims alle stazioni appaltanti ad integrazione di quelle già presenti nei quadri economici delle singole opere. Per gli aumenti dei prezzi rilevati nel primo semestre dello scorso anno – afferma Errico – sono pervenute richieste di erogazione fondi da parte di 398 stazioni appaltanti per un totale di 52,5 milioni di euro. Questa settimana il Ministero ha avviato il pagamento di quanto richiesto a 157 stazioni appaltati la cui documentazione è risultata corretta. Per le rimanenti stazioni appaltanti sono in corso approfondimenti che si concluderanno entro la metà di aprile. Non solo fondi ma il Ministero si sta attivando per semplificare e velocizzare le procedure di verifica per accelerare il pagamento  alle stazioni appaltanti prevedendo un’anticipazione del 50% degli importi richiesti nelle more dello svolgimento delle verifiche”.

Errico conclude guardando alle nuove opere che verranno messe a gara nel 2022-2023: “Per queste opere – conclude Fernando Errico – è stato previsto un meccanismo di adeguamento dei prezzi più favorevole alle imprese e poi sono stati destinati 270 milioni di euro per le compensazioni relative al primo semestre del 2022 per i contratti in corso e 280 milioni di euro per le nuove opere”.

Salva-Comune, Lonardo: “Vanno considerati anche i comuni più piccoli e le aree interne”

Salva-Comune, Lonardo: “Vanno considerati anche i comuni più piccoli e le aree interne”

Politica
“Ritengo che lo Stato, laddove ci siano situazioni di conclamata difficoltà non ascrivibili alle amministrazioni in carica, non debba fare discriminazioni tra grandi e piccole realtà”, ha affermato la senatrice.

“Ringrazio il presidente Draghi per l’attenzione mostrata nei confronti della città di Napoli. La firma dell’accordo salva-Comune per affrontare il deficit ed evitare il default, prevista per oggi al Maschio Angioino, è un segnale importante di vicinanza da parte dello Stato, ma anche l’unico modo per rimediare ai disastri delle gestioni passate, che hanno prodotto un debito esponenziale, come il decennio dell’Amministrazione guidata da De Magistris grazie alla quale il debito è lievitato da 800 milioni agli attuali 1,5 miliardi (secondo i dati Open Polis, Napoli dal 2016 al 2019 ha triplicato la spesa per debito pubblico). Rivolgo un sincero in bocca al lupo al sindaco Manfredi: è la persona giusta per condurre il capoluogo regionale fuori dal baratro. Ben vengano gli aiuti del Governo alle altre grandi città indebitate, come Torino, Reggio Calabria e Palermo, ma sarebbe opportuno non dimenticarsi anche delle realtà più piccole. Altre città con pesanti disavanzi ereditati dalle precedenti amministrazioni, come Benevento, Terni, Vibo Valentia, ma pure del nord come Massarosa e Lavagna sono state costrette a dichiarare dissesto e a vedersela da sole, senza alcun supporto. I Comuni italiani con dissesti attivi, dichiarati tra il 2016 e il 2021, sono quasi 200. E andare avanti con questi presupposti è davvero complicato, nonostante i grandi sforzi profusi. Per questo ritengo che lo Stato, laddove ci siano situazioni di conclamata difficoltà non ascrivibili alle amministrazioni in carica, non debba fare discriminazioni tra grandi e piccole realtà. Vanno considerate anche le arre interne e a sostenuti i Comuni più piccoli, altrimenti non si farà altro che aumentare il divario esistente e marginalizzare ancor di più chi è costretto ad operare nel più completo isolamento”. Così la senatrice Sandra Lonardo.

Mascherine, green pass e smart working: ecco quando verranno eliminate le restrizioni

Mascherine, green pass e smart working: ecco quando verranno eliminate le restrizioni

AttualitàDall'Italia
Draghi: “Voglio ringraziare anche tutti gli italiani per l’altruismo, la pazienza dimostrata in questi anni: in questa pandemia noi italiani siamo stati bravissimi”.

Il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità la road map per allentare allentare le misure anti-Covid da aprile, dopo la fine dello stato di emergenza.

Le decisioni sull’uscita dalla fase di emergenza saranno oggetto di una conferenza stampa che il premier, Mario Draghi, terrà insieme al ministro della Salute, Roberto Speranza, al termine del consiglio dei Ministri.  

‘L’obiettivo del governo era il ritorno alla normalità, era il recupero della socialità: bene i provvedimenti approvati oggi sanciscono questa situazione’ annuncia il premier Mario Draghi.  “Riaprire l’economia” e “limitare l’esperienza didattica a distanza. Questo è ormai uno stato a cui siamo arrivati”. Il Cdm ha dato il via libera a “provvedimenti importanti che eliminano quasi tutte le restrizioni che hanno limitato i nostri comportamenti”. Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa. “A fine marzo terminerà lo stato di emergenza, per quella data scioglieremo il Cts, il cui lavoro non è finito, continuerà con l’Istituto superiore di sanità e il Consiglio superiore di sanità”. Lo ha detto il premier, Mario Draghi, in conferenza stampa. “Anche a nome del governo, ringrazio il professor Locatelli e il professor Brusaferro e tutti i membri presenti e passati del Comitato tecnico scientifico. Se uno esamina la situazione di questi anni – ha continuato -, il Cts ha dato un supporto straordinario a decisioni difficilissime prese da questo e dal precedente governo. Ha dato il supporto psicologico per dire che le decisioni erano prese con il supporto della scienza, non sulla base di sensazioni. Questo per chi prende decisioni è essenziale”.

Voglio ringraziare anche tutti gli italiani per l’altruismo, la pazienza dimostrata in questi anni: Noi siamo spesso percepiti con scarso senso civico e invece siamo stati bravissimi in questa pandemia, occorre andare fieri”. Un dato importantissimo sulle vaccinazioni è che grazie a vaccini sono stati evitati quasi 80mila decessi in più in italia nel solo 2021″. Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa sottolineando che il green pass “è stato un grande successo”. C’è un “graduale superamento di strumenti come il certificato verde” che “è stato un grande successo perché ci ha permesso di ricominciare. L’anno scorso economia italiana è cresciuta al 6,5 con il green pass” ha detto il premier. “Con il Consiglio dei ministri di oggi facciamo passi fondamentali verso la riapertura. Osserviamo con grande attenzione l’andamento della curva epidemica e siamo pronti ad adattare il nostro apparato alla sua evoluzione, anche in senso più espansivo, se è il caso. Ma attualmente abbiamo preso questi provvedimenti”. La possibilità di ricorrere allo smart working nel settore privato senza l’accordo individuale tra datore e lavoratore, e quindi ancora con un regime semplificato, è prorogata al 30 giugno 2022. E’ quanto prevede la bozza del nuovo decreto Covid. Alla data del 30 giugno viene prorogato anche lo svolgimento del lavoro agile per i lavoratori fragili.

Superiamo definitivamente il sistema a colori per le Regioni che ci ha accompagnato per mesi. Non ci saranno più, quindi, le ordinanze del venerdì”. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza in conferenza stampa a Palazzo Chigi, illustrando il provvedimento sul Covid. La sospensione dei lavoratori senza Super Green Pass sopra i 50 anni “non avverrà più. Sarà sufficiente per loro fino al 30 di aprile avere il Green pass base. La sospensione dal lavoro resterà solo per la fascia delle personale sanitario e i lavoratori di strutture ospedaliere e delle Rsa, in questo caso il prolungamento dell’obbligo è al 31 dicembre”. ha precisato Speranza. “In questo momento non ci sono evidenze scientifiche che portano a dirci che sia necessaria la quarta dose del vaccino per tutti. Nessun Paese a livello mondiale e europeo sta immaginando la quarta dose per tutti. Siamo partiti con i fragili e in queste ore stiamo valutando l’ipotesi di una quarta dose a fasce generazionali più avanzate: questo richiederà un approfondimento ma è una cosa a cui ci stiamo preparando. Noi saremo pronti, le dosi sono già a disposizione, ma dobbiamo aspettare che ci siano le basi dell’evidenza scientifica, che in questo momento ancora non c’è”. Così il ministro per la Salute, Roberto Speranza

 Il Cdm, a quanto si apprende da fonti ministeriali, avrebbe stabilito lo stop al green pass rafforzato per gli stranieri nei ristoranti dal 1 aprile. La decisione sarebbe arrivata dopo che la Lega aveva richiesto di anticipare al 15 aprile l’addio al green pass, a ridosso di Pasqua (il 17 aprile).

A maggio finisce l’obbligo del Green pass: secondo quanto si apprende da fonti ministeriali, nel corso della cabina di regia a Palazzo Chigi in mattinata si sarebbe stabilito di mantenere l’obbligo di presentare il certificato verde in alcuni ambiti (base o super nei diversi luoghi) ancora fino al 30 aprile. Da maggio non sarà più necessario esibirlo.  L’attuale regime sull’obbligo di mascherine – previsto in tutti i luoghi al chiuso, compreso a scuola – resterà in vigore fino al 30 aprile.

 Dal primo aprile non sarà più obbligatorio avere almeno il Green pass base per entrare negli uffici pubblici, nei negozi, nelle banche, alle poste o dal tabaccaio. La bozza del decreto che sarà discussa oggi in Cdm non prevede infatti alcuna proroga dopo il 31 marzo per questo tipo di obbligo, in vigore dallo scorso primo febbraio e introdotto nel Dpcm dello scorso gennaio. Anche nei ristoranti all’aperto, secondo quanto prevedevano precedentemente le norme, non sarà necessaria l’esibizione del Green pass.

Le decisioni. Da aprile, inoltre, non sarà più richiesto il green pass sui bus ed in generale sui mezzi di trasporto pubblico locale, mentre continuerà a vigere obbligo di indossare le mascherine. Le norme sulle mascherine, infatti, restano invariate fino al 30 aprile.  

Sempre da aprile decade l’obbligo di super green pass sui luoghi di lavoro per gli over 50.  A chi ha superato questa soglia d’età, per cui in linea generale l’obbligo resterebbe in vigore, sui luoghi di lavoro dovrebbe essere richiesto solo il certificato base.

La capienza degli stadi tornerà al 100% dal primo aprile e per accedervi sarà richiesto il green pass base.  Mentre l’obbligo vaccinale resta in vigore fino a fine anno per il personale sanitario e Rsa

 L’Italia non sarà più in stato di emergenza Covid e di conseguenza decadono il Cts e la struttura del commissario straordinario.  Al loro posto dovrebbe essere creata una unità operativa ad hoc al ministero della Salute per accompagnare il periodo transitorio e completare la campagna vaccinale. 

La road map tracciata dal governo per per allentare le misure anti-Covid prevede anche la decadenza della quarantena da contatto (l’obbligo di isolamento resta solo per i contagiati). Pertanto, a scuola, la Dad resterebbe solo per coloro che hanno contratto l’infezione

Alla scuola è destinato un incremento di 70,5 milioni del Fondo per l’emergenza epidemiologica da Covid per l’anno scolastico 2021-2022. Lo prevede il decreto sulle riaperture all’esame del Cdm di oggi. Le risorse saranno ripartite tra le scuole per l’acquisto di dispositivi di protezione, di materiali per l’igiene individuale e degli ambienti nonché di ogni altro materiale anche di consumo utilizzabile in relazione all’emergenza epidemiologica.

Ci sarebbe anche la proroga per l’organico scolastico per l’emergenza (personale Ata e docenti) fino al termine delle lezioni, su richiesta del Ministro Patrizio Bianchi. Per questo obiettivo sarebbero previsti ulteriori 200 milioni.

Caro Energia, Mastella: “Draghi introduca la tariffa sociale”

Caro Energia, Mastella: “Draghi introduca la tariffa sociale”

Politica

La Democrazia Cristiana è irripetibile ma gli esempi di sensibilità umana e sociale di quelle stagioni vanno seguiti. Draghi sul caro energia non perda ulteriore tempo e copi quello che fece il governo Rumor nel 1973. Dopo la guerra del Kippur il prezzo del petrolio quadruplicò e la bolletta elettrica raddoppiò. In un mese il ministro Donat-Cattin definì la tariffa sociale dell’elettricità che riduceva il costo per chi aveva un contratto di 3kw e non superava i 180kw, sgravio che poi è rimasto in vigore fino al 2008. Si faccia subito e si introduca nuovamente la tariffa sociale, badando però anche al mondo produttivo”. Così Clemente Mastella, segretario nazionale di Noi Di Centro e sindaco di Benevento.

Covid, niente più restrizioni per chi è vaccinato. Durata illimitata del green pass per…

Covid, niente più restrizioni per chi è vaccinato. Durata illimitata del green pass per…

AttualitàDall'Italia

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto con le nuove misure anti-covid per la scuola e sulla durata del green pass. Tra i provvedimenti di oggi, ha detto il premier Mario Draghi introducendo il Cdm, “c’è la decisione di eliminare le restrizioni, anche in zona rossa, per chi è vaccinato” contro il covid. “La validità del green pass per chi ha tre dosi – oppure due dosi ed ha già avuto il Covid – diverrà indefinita”.

I provvedimenti di oggi, ha spiegato il premier, “vanno nella direzione di una ancora maggiore riapertura del Paese”. “Nelle prossime settimane andremo avanti su questo percorso di riapertura. Sulla base dell’evidenza scientifica, e continuando a seguire l’andamento della curva epidemiologica, annunceremo un calendario di superamento delle restrizioni vigenti“, ha detto Draghi.

“Oggi ci occupiamo della scuola in presenza, che è da sempre la priorità di questo governo” venendo “incontro alle esigenze delle famiglie, che trovano il regime attuale delle quarantene troppo complicato e restrittivo. I Ministri Speranza e Bianchi spiegheranno nel dettaglio queste misure”, ha detto ancora Draghi, aggiungendo: “Vogliamo limitare di molto l’uso della didattica a distanza, per permettere a un numero sempre maggiore dei nostri bambini e ragazzi di andare in classe”. (Adnkronos)

Quirinale, sale ipotesi Mattarella bis. Il caso della telefonata Draghi-Berlusconi

Quirinale, sale ipotesi Mattarella bis. Il caso della telefonata Draghi-Berlusconi

Politica

ITALIA. “Siamo in altissimo mare. A questo punto non escludiamo il Mattarella bis”. E’ il primo pomeriggio, subito dopo lo spoglio della quarta votazione, quando un esponente del governo, del Pd, fa il punto a Montecitorio con i deputati della sua area politica. “Se non ci sono fatti nuovi – dice – su Draghi non ce la facciamo. La destra non ha nomi, e anche noi siamo divisi. A questo punto mettiamo in conto di convergere su Mattarella“.

La rosa dei realmente papabili si è ristretta a due: Mario Draghi e Sergio Mattarella. I ministri dem non escludono la permanenza del Capo dello Stato al Colle. La qual cosa comporta la permanenza anche del premier a Palazzo Chigi. Uno sviluppo che c’entra ancora poco con i voti espressi in aula, che pure registrano un crescente consenso per il presidente della Repubblica (da 125 a 166 voti). Conta semmai la confusione palpabile nelle trattative tra i partiti, che fa montare in Parlamento la voglia di votare Mattarella, e blindare definitivamente la legislatura.

Lo dimostra chiaramente un incidente che si è verificato tra Pd e M5s e che ben spiega il clima di queste ore. Il vertice del centrosinistra di questa mattina si era chiuso con l’accordo a votare scheda bianca. Eppure dopo due ore di votazioni, il M5s ha fatto sapere che l’indicazione per loro, e solo per loro, non era “scheda bianca” ma scheda bianca “e liberta’ di coscienza”. Un modo per disinnescare in partenza le accuse di tradimento all’interno della coalizione. Molti senatori e deputati M5s infatti stavano votando Mattarella, sotto gli occhi delle ‘vedette’ Pd, Fiano e De Luca, che registravano i tempi di voto in aula.

Se i partiti sono incartati e i parlamentari sono sempre piu’ orientati a votare Mattarella, a Mario Draghi la politica ha riservato un trattamento difficilmente immaginabile pochi mesi fa. Al premier e’ stato rimproverato prima l’eccessivo silenzio sulla partita del Colle. Quindi dopo alcuni contatti coi partiti, finalizzati peraltro a rassicurare sulla vita del governo, Draghi e’ stato criticato per l’eccessivo dinamismo.

Ma contro il premier si sono mosse forze parlamentari spinte esclusivamente dal proprio tornaconto. Il caso della telefonata del premier a Silvio Berlusconi ne e’ la prova lampante. A quanto apprende la Dire da fonti parlamentari convergenti, il premier ha tentato di chiamare Berlusconi fin da domenica, pochi giorni dopo il ricovero al San Raffaele. Lo scopo, ovviamente, era di sincerarsi delle sue condizioni di salute. Ma, incredibilmente, a Draghi e’ stato risposto che Berlusconi non era raggiungibile.

Solo oggi il presidente del consiglio ha potuto parlare con il leader di Forza Italia. E Berlusconi, senza che Draghi lo avesse chiesto, gli avrebbe assicurato il personale sostegno nella partita per il Colle. Poco dopo, Antonio Tajani, che ieri ha visto Berlusconi, e’ andato a Palazzo Chigi per un colloquio con il premier. Ne e’ uscito ribadendo che Draghi deve restare al governo. Due linee diverse. La divergenza nasconde forse le divisioni in Forza Italia sulla delegazione al governo. Ma l’episodio e’ indicativo dei metodi con cui i partiti hanno cercato di usare la partita del Colle per allungare la vita della legislatura e del governo.

Agenzia DiRE-www.dire.it

Quirinale, i risultati del primo scrutinio

Quirinale, i risultati del primo scrutinio

Politica

ITALIA. Primo turno di votazioni per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. La dialettica politica tra le varie anime del Parlamento è ancora nel vivo: non si è ancora trovata la quadra su di un nome condiviso che possa prendere il posto di Sergio Mattarella.

Serviva la maggioranza dei due terzi (672 voti, a causa del decesso di un deputato) per chiudere oggi la partita del Quirinale, risultato che non è stato raggiunto come da pronostico.

Ecco quali sono stati i risultati del primo scrutinio (fonte: Nicola Porro:

  • Schede bianche: 672
  • Paolo Maddalena: 36
  • Silvio Berlusconi: 7
  • Elisabetta Belloni: 3
  • Sergio Mattarella: 16
  • Marta Cartabia: 9
  • Guido De Martini 7
  • Bruno Vespa 4
  • Ettore Rosato 6
  • Umberto Bossi 6
  • Pierferdinando Casini: 2
  • Antonio Tasso: 7
  • Marco Cappato: 5
  • Roberto Cassinelli: 9
  • Antonio Tajani
  • Sabino Cassese
  • Amedeo Sebastiani
  • Salvatore Borsellino
  • Nicola Gratteri
  • Virginia Villani
  • Giancarlo Giorgetti
  • Anna Finocchiaro
  • Gonnelli Mauro
  • Amadeus
  • Gioacchino Gabbuti
  • Stefano Goggi
  • Nicola Landucci 4
  • Chiocci: 2
  • De Rosa
  • Folgori
  • Maisano
  • Torromino
  • Roi: 2
  • Marzo Risso: 3
  • Siani
  • Piero Angela
  • Ermanno Leo
  • Giuseppe Cossiga
  • Dino Zoff
  • Francesco Rutelli: 2
  • Craxi: 3
  • Giuliano Amato: 2
  • Elisabetta Alberti Casellati: 2
  • Giuseppe Conte: 2
  • Antonio Martino: 2
  • Pastorino
  • Fulvio Abbate
  • Alfonso Signorini
  • Carlo Nordio: 2
  • Alessandro Barbero
  • Pierluigi Bersani 3
  • Giuseppe Cruciani
  • Maria Teresa Baldini: 2
  • Mario Draghi
  • Vincenzo De Luca
  • Claudio Sapelli: 3
  • Walter Veltroni
  • Moles: 3
  • Elio Fagioli
  • Alessandro Barbero
  • Mauro Corona
  • Mario Segni
  • Gianluca De Fazio: 2
  • Liliana Segre
  • Vincenzo Alaia
  • Aldo Morrone
  • Antonio Razzi
  • Giorgio Lauro: 2
  • Prosperetti
  • Ciocci
  • Rosy Bindi
  • Claudio Lotito: 3
  • Giovanni Cirillo
  • Benito Rosati
  • Mario Razzo
  • Giovanni Maria Chessa
  • Giulio Elefante
  • Annunziata Mannarola
  • Leopoldo Spedaliere
  • Mario Calassi
  • Bruno Mafei
  • Eleonora Faina
  • Alessandro Mazzi
  • Novella
  • Panarese
  • Desa
  • Valentino Frescura
  • Romano Levoni
  • Giovanni Stornaiuolo
Quirinale, Mastella: “Vorrei Casini PdR e Draghi a Palazzo Chigi”

Quirinale, Mastella: “Vorrei Casini PdR e Draghi a Palazzo Chigi”

Politica

ITALIA. Vorrei Casini al Quirinale e Draghi a Palazzo Chigi, però un Draghi non incazzato, un Draghi che sia convinto che fa il bene dell’Italia e saremo grati di quello che fa”. Lo ha detto Clemente Mastella, sindaco di Benevento ed ex ministro della Giustizia, intervenuto a un forum del Messaggero sull’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Secondo Mastella “c’è una situazione un po’ singolare che ho intravisto andando alla Camera: c’è un parlamentarismo che scivola verso Casini e un anti parlamentarismo, che è più all’esterno del Parlamento, che va nella direzione di Draghi”.

Analizzando la situazione, Mastella ha spiegato che “questo surriscaldamento di alcuni partiti, la crisi vera è determinata dal fatto che il gruppo dei 5 Stelle, che è il più numeroso, in realtà si è frantumato. I due leader, Conte e Di Maio, si rincorrono a vicenda non esercitando quel tipo di traino politico che pure era dovuto per numeri parlamentari. Dall’altro lato, nessun gruppo, tranne pochi, è in grado di avere una governance delle rispettive truppe parlamentari. Al di fuori di questo, c’è un gruppo misto fatto per la prima volta nella storia da 100 parlamentari. Tutte queste incognite da sviluppare portano solo a dire: altolà, fermiamoci e troviamo una soluzione”.