Il concerto omaggio a Pino Daniele “Yes I know…my way”

Il concerto omaggio a Pino Daniele “Yes I know…my way”

AttualitàCultura

Si è chiusa nella serata del 7 giugno, presso l’Auditorium S. Agostino di Benevento, la stagione artistica dell’Accademia di Santa Sofia con un concerto omaggio a Pino Daniele e alle scuole e istituti di istruzione superiori di secondo grado che hanno partecipato al progetto/concorso “Pino Daniele: Tra note, emozioni e passioni” ed al concorso ad esso collegato.

Il concerto omaggio “Yes I know…my way”, organizzato per ricordare il grande cantautore, chitarrista e compositore napoletano scomparso nel 2015 e mai dimenticato, è stato anche il punto di arrivo di un percorso laboratoriale, promosso grazie all’ apporto delle dirigenti Domenica di Sorbo, Gabriella Zoschg e Maria Buonaguro, col coordinamento di Marialuisa Russo, che ha coinvolto centinaia di studenti e studentesse attraverso incontri organizzativi, lezioni, preselezioni e audizioni finali, guidati da esperti delle musiche e dei testi di Pino Daniele.

La serata è stata preceduta dai saluti di Maria Bonaguro che ha ricordato l’organizzazione del percorso didattico voluto e realizzato attraverso il ricorso alla musica, in particolare di Pino Daniele, quale mezzo di apertura mentale al mondo, di socialità e di apprendimento dell’impegno necessario per ottenere risultati soddisfacenti. Ella ha voluto poi ricordare tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita del significativo progetto didattico ringraziando ognuno di loro.

Marcella Parziale, consulente artistica dell’Accademia di Santa Sofia, dopo aver chiamato sul palco per i saluti il sassofonista Umberto Aucone, ha poi salutato i presenti ricordando quanti hanno collaborato alla realizzazione della stagione artistica dell’Accademia e precisamente il Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento, l’Università del Sannio e, da quest’anno, la banca Bpm, senza dimenticare gli istituti scolastici coinvolti nel progetto didattico con i loro dirigenti, annunciando infine che è già in fase organizzativa la sessione artistica della stessa Accademia per il prossimo anno.

Il Presidente Salvatore Palladino ha ringraziato poi tutto il team dell’Accademia.

Ha preso poi la parola il Direttore Ettore Acerra relazionando intorno al tema : “La matematica della musica”. Egli ha ricordato come ogni scienza sia collegata alle altre e come anche la matematica segua ritmi logici non dissimili da quelli musicali. Ha poi ricordato i tanti istituti campani nei quali l’insegnamento della musica e la realizzazione di progetti musicali sono ormai temi portanti dell’insegnamento.

E’ poi giunto il momento della musica che ha visto entrare sul palco l’Ensemble Umberto Aucone and Friends, con Umberto Aucone sax, Sally Cangiano chitarra e voce, Enzo Del Basso, percussioni, Pino Mazzarano chitarra, Pasquale Riccio batteria, e Michele Visconte basso elettrico.

Dopo il preludio del pezzo “Napule è” da parte dei muiscisti, è seguita la lettura in merito alla vita di Pino Daniele da parte di Monica Carbini, Bisarco Anuarite e Pucillo Simone . La musica è poi tornata con i pezzi musicali “gente distratta” e “Chi tene o mare” da parte di Sally Cangiano che ha poi dato annuncio dei vincitori del concorso didattico “Pino Daniele: Tra note, emozioni e passioni” e precisamente : per la sezione canto Carfora Irene – Istituto di Istruzione Superiore E. Fermi, Montesarchio e Pinto Carlotta – Liceo Statale “G. Guacci”, Benevento. Per la sezione recitazione invece: Bisarco Anuarite – Liceo Statale “G. Guacci”, Benevento e Pucillo Simone – IPSAR Le Streghe, Benevento.

Irene Carfora ha poi eseguito il pezzo “Quando” e, a seguire Carlotta Pinto ha cantato “Femmena”, ambedue con voce forte e limpida. E’ seguita ancora una lettura di Carbini, Bisarco e Pucillo sul significato dei testi e della musica di Pino Daniele.

E’ poi stato il momento di Tony Esposito, percussionista del gruppo di Pino Daniele e suo amico, accolto da un caloroso applauso che si è esibito, insieme alla band sul palco, con il pezzo “A me me piace o blues”. E’ stato poi il momento dei altri due brani famosi di Pino Daniele e precisamente : “Yes I Know My Way” e “Musica musica”, ambedue presentate con la voce, la verve e la capacità artistica sia di Sally Cangiano che Tony Esposito oltre che della band che li ha accompagnati.

Dopo un’ulteriore racconto sul significato della musica di Pino Daniele da parte di Monica, Anuarite e Simone, Carlotta Pinto e Irene Carfora hanno intonato rispettivamente “Dubbi non ho” e “Sara non piangere”.

Un’ultima lettura in merito alla eredità umana, culturale e musicale di Pino Daniele ha preceduto la proiezione di un video relativo ad un concerto a Piazza Plebiscito, tenuto il 19 settembre 1981  da Pino Daniele e la sua Band, a quasi trenta anni dalle loro  prime esibizioni, evento ricordato da Esposito con emozione e grande affetto verso Daniele, musica eterna che ancora emoziona ed ha coinvolto il numeroso pubblico presente.

Il concerto si poi concluso con il famoso pezzo “Je so pazzo” che ha trascinato i presenti ad intonare con simpatia e convinzione, sollecitati da Sally Cangiano, l’ultima parte della strofa per molti ancora oggi ritenuta sconveniente.

 Giusta ed opportuna la scelta di ricordare il grande autore e musicista napoletano che non ha mai dimenticato gli ultimi della sua città e, avendola amata molto, con le sue canzoni ha ricordato la complessità di una terra meravigliosa e le problematiche umane che essa vive, complessità che sono di grande attualità e che i giovani devono conoscere per poter pensare di affrontarle e risolverle, per questo motivo non si può che plaudere alla scelta di un progetto didattico che ha coinvolti tanti studenti, futuri attori di un domani che può e deve diventare rassicurante.

L’Anpi ed l’ Icrs ricordano le quattro giornate di Napoli e il dovere della memoria

L’Anpi ed l’ Icrs ricordano le quattro giornate di Napoli e il dovere della memoria

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Nella mattinata di martedì 27 settembre, in occasione della ricorrenza delle quattro giornate di Napoli, l’Anpi , nella persona di Ciro Raia – Presidente Comitato provinciale Anpi di Napoli e coordinatore regionale Anpi Campania- e l’Icrs –  Istituto Campano per la Storia della Resistenza, rappresentato dal suo direttore Guido D’Agostino, hanno organizzato un incontro-confronto sul tema della rivolta del popolo napoletano nel 1943 presentando, nel contempo, il sito “Napoli ‘43” all’interno del quale è possibile visionare documenti e foto dell’evento che portò alla liberazione di Napoli dalla presenza delle truppe tedesche.

L’incontro ha avuto come moderatrice, Candida Carrino, direttrice dell’Archivio di Stato di Napoli ed ha visto la partecipazione di Ettore Acerra, Direttore scolastico regionale della Campania, Michele Pietraroia, esponente dell’Anpi Nazionale, Vincenzo Capuano, Giocattologo, oltre alla presenza del Dott. Gennaro Rispoli, primario chirurgo.

L’incontro si è tenuto presso la prestigiosa Sala Filangieri dell’Archivio di Stato di Napoli, tra migliaia di testi antichi che hanno testimoniato la centralità e la rilevanza di un momento di memoria collettiva che, grazie alle nuove tecnologie informatiche, può e deve diventare il viatico indispensabile nella formazione delle nuove generazioni per un futuro consapevole e responsabile.

Dopo i saluti ai presenti della Carrino ed il suo richiamo alla valenza di una memoria storica necessaria nella costruzione di un futuro degno di esistenza e foriero di una società rispettosa delle identità e dei diritti di tutti, ha preso la parola Ciro Raia che, nel presentare la nuova piattaforma digitale “Napoli 43”, ha voluto ricordare gli uomini e le donne della città di Napoli che, con determinazione e coraggio dissero “basta” alla guerra ed alla violenza e fecero di Napoli la prima città d’Europa a liberarsi da sola dall’esercito tedesco.

Egli ricorda che il progetto, nato circa un anno fa per iniziativa dell’Anpi napoletana, dell’Archivio di Stato cittadino, nella persona della direttrice Candida Carrino, dell’Istituto di storia della Resistenza campana, ma anche di università, imprenditoria, studiosi locali, scrittori (come Rosi Selo) e giornalisti, è diventato poi strumento imprescindibile di storia locale e nazionale. Il sito avrà cinque sezioni e precisamente quelle del “Ricordo”, dell’”Evocare”, del “Tramandare”, del “Raccontare” e del “Ricercare”. In ciascuno delle sezioni saranno visionabili ricordi personali, anche di personaggi famosi, calendari delle manifestazioni, ricordi di nonni e anziani, fino a lavori di ricerca per tesi di laurea.

E’ dunque in fieri una piattaforma mai assolutamente chiusa e finita, ma costantemente in costruzione, un luogo della memoria che possa essere costantemente alimentato e aggiornato.

Ettore Acerra ha voluto poi rimarcare l’importanza di una corretta “didattica della Storia”, necessaria per la competenza della cittadinanza e la riscoperta della centralità dello studio della Storia come strumento di civiltà e sano progetto.

Sergio Locorato, coordinatore delle politiche culturali al comune di Napoli, che ha fatto le veci di Gaetano Manfredi sindaco di Napoli, ha ricordato che l’amministrazione Manfredi ha posto al centro la politica della memoria storica ricordando, nel contempo, la prossima realizzazione di un documentario sulle 4 giornate di Napoli in collaborazione con Maurizio De Giovanni.

Ha preso poi la parola Vincenzo Capuano, Giocattologo e Docente di storia del giocattolo presso la Facoltà di Scienze della Formazione presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.  Egli ha portato alcuni giocattoli significativi di una grande collazione privata che parlano di storia, economia, genere, di reale e virtuale, ma soprattutto la storia del potere soprattutto delle classi dominanti e che è intitolata ad Ernst Lossa, un bambino morto per fame nell’ospedale psichiatrico di Kaufbeuren, nella cosiddetta “clinica della morte” e che, prima di morire scrisse, dietro una sua foto, “In memoria”, per non essere dimenticato.

I giocattoli parlano di storia e vite vere o fantastiche, sono emblema di un mondo autoritario e di destra che spesso, pur violento e crudele, si mimetizza con i giocattoli presentandosi come accattivante e rappresentante del popolo più povero; in merita mostra un’auto di Hitler, un pupazzo di giovane balilla.

Il dott.Gennaro Rispoli ha poi ricordato come la storia del periodo bellico sia stata fatta anche dagli ospedali napoletani come quello degli “Incurabili, dove si curavano le persone per le scale e si bruciavano i corpi dei morti per evitare epidemie, il tutto impedendo che armi tedesche o partigiane entrassero nel nosocomio.

 Guido D’Agostino ricorda che il prossimo anno sarà l’ottantesimo delle 4 giornate e sarà l’occasione per ricordare una pagina importante di Napoli, ma anche di tutto il Sud, luogo poco ricordato come soggetto di ribellione all’occupazione tedesca. La Storia è disciplina poco amata a scuola perché è presentata in modo teorico, mentre la Storia si impara “facendola”, rivalutando episodi particolari, magari di storia locale.

Parlare di storia ai giovani è fondamentale, si tratta di ricostruire radici senza le quali non si va da nessuna parte. Un riferimento alle ultime elezioni lo porta a confessare una sua preoccupazione e cioè che dopo il 25 settembre potevano essere chiusi tutti gli Istituti Antifascisti. Infine egli raccomanda di non confondere la storia con la memoria, essi non sono sinonimi, la storia è l’occhio del presente, la memoria è altro, Recalcati distingue tre tipi di memoria, la memoria “archivio”, inerte, la “memoria fantasma”, quella degli incubi e la “memoria fattore, produttivo di futuro”, quella che lega passato, presente e futuro. Infine egli precisa che la 4 giornate di Napoli sono 28,29,30 settembre e il 1 ottobre e che l’Istituto presenterà, il 30, una rappresentazione teatrale in merito alle 4 giornate.