Amato: “Ecco perché referendum eutanasia e cannabis sono inammissibili”

Amato: “Ecco perché referendum eutanasia e cannabis sono inammissibili”

AttualitàDall'Italia

Leggere o sentire che chi ha preso ieri la decisione sull’eutanasia non sa cosa sia la sofferenza mi ha ferito. La parola ‘eutanasia’ ha portato a tutto questo. Il referendum era sull’omicidio del consenziente, che sarebbe stato lecito in casi ben più numerosi e diversi dall’eutanasia”. Così il presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato, in conferenza stampa dopo la Camera di consiglio che ha deciso sull’ammissibilità dei referendum: via libera a cinque quesiti sulla giustizia, stop a quelli su responsabilità civile dei giudici, eutanasia e cannabis legale.

Considero un dovere della Corte spiegare le decisioni che prende, mi piace che si parli e si spieghi. Ho fatto tanti mestieri e ho lavorato anche nei giornali, so quanto sia importante formare l’opinione dei propri lettori. Bisogna conoscere i temi per spiegarli bene“, ha sottolineato l’ex premier.

L’INVITO AL PARLAMENTO: “SI ESPRIMA SU QUESTI TEMI”. Sull’eutanasia, Amato precisa che “il quesito referendario apriva aree di impunibilità. Il primo ragazzo 18enne che arriva e decide di farla finita, trova un altro ragazzo come lui che glielo fa fare. Allora è bene che si esprima il Parlamento, siamo tutti responsabili”.

Per quanto riguarda la cannabis legale, il presidente della Consulta spiega: “Abbiamo dichiarato inammissibile il referendum sulle sostanze stupefacenti, non sulla cannabis sulla quale, con le parole, c’è stata una parziale analogia con il quesito dell’eutanasia”.

Il presidente della Consulta muove un appunto al potere legislativo: “Il nostro Parlamento forse sarà troppo occupato dalle questioni economiche ma forse non dedica abbastanza tempo a cercare di trovare la soluzione su questi temi valoriali. È fondamentale che in Parlamento capiscano che se questi temi escono dal loro ordine del giorno possono alimentare dissensi corrosivi per la coesione sociale”, conclude Amato.

Agenzia DiRe – www.dire.it

Eutanasia, la Consulta dichiara inammissibile il referendum: “Non sarebbe preservata la tutela minima della vita umana”

Eutanasia, la Consulta dichiara inammissibile il referendum: “Non sarebbe preservata la tutela minima della vita umana”

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La Corte Costituzionale dice no al referendum sull’eutanasia. Lo annuncia l’ufficio comunicazione e stampa della Consulta. Alla base della decisione dei giudici, si legge in una nota, il fatto che “non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana”. La sentenza verrà depositata nei prossimi giorni.

LA NOTA DELLA CONSULTA: “La Corte costituzionale si è riunita oggi in camera di consiglio per discutere sull’ammissibilità del referendum denominato ‘Abrogazione parziale dell’articolo 579 del Codice penale (omicidio del consenziente)’. In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio comunicazione e stampa fa sapere che la Corte ha ritenuto inammissibile il quesito referendario perché, a seguito dell’abrogazione, ancorché parziale, della norma sull’omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili. La sentenza sarà depositata nei prossimi giorni”.

Agenzia DIRE – www.dire.it