Comunità Montana Fortore, consegnati 26 attestati per i corsi di formazione

Comunità Montana Fortore, consegnati 26 attestati per i corsi di formazione

AttualitàDalla Provincia

Presso la Comunità Montana del Fortore effettuata la consegna di 26 attestati agli operatori che hanno partecipato ai corsi di formazione organizzati dall’Ente Bilaterale Idraulici Forestali della Campania in collaborazione con Uncem ed altri organismi abilitati.

In particolare, gli Idraulici Forestali del Fortore hanno partecipato in numero di 5 unità al corso di “Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza”, in 4 unità a quello di “Formazione Primo Soccorso” e in 17 unità quello di “Formazione teorico/pratico per operatori addetti alla conduzione di trattori agricoli o forestali a ruote e cingoli .

“Esprimo un ringraziamento al presidente dell’Ente Bilaterale e di Uncem Campania Vincenzo Luciano – ha dichiarato il presidente della Comunità Montana del Fortore, Zaccaria Spina – per l’organizzazione degli eventi formativi tesi a rafforzare competenze e professionalità dei nostri operatori impegnati nei tanti cantieri dei comuni dell’Ente. Speriamo in un nuovo e positivo approccio della Regione Campania nei confronti degli enti delegati nel prezioso settore della forestazione”.

Anche lo stesso presidente Luciano ha espresso soddisfazione per la riuscita dell’iniziativa. ”I corsi di formazione presso gli enti delegati della Campania – ha spiegato Luciano – hanno investito il tema importantissimo della sicurezza sui luoghi di lavoro che è un’azione fondamentale. UNCEM con FLai, Fai, e Uila sono impegnati, con l’Ente bilaterale forestale, a sostenere tale azione in tutti i nostri cantieri forestali”.

Il sannita Cosimo Grieco supera brillantemente il corso di formazione in Polizia: gli auguri della famiglia

Il sannita Cosimo Grieco supera brillantemente il corso di formazione in Polizia: gli auguri della famiglia

AttualitàDall'Italia

Giornata di particolare soddisfazione per il sannita Cosimo Grieco, il quale ha superato brillantemente il corso di formazione in Polizia ed è stato assegnato alla sezione della Polstrada di Bologna.

A Cosimo, i complimenti e le congratulazioni vivissime da parte di papà Antonio, mamma Rita e della sorella Rosa Pia.

Auguri a lui per una splendida e radiosa carriera, anche dalla redazione di BeneventoNews24.it.

Mese dell’educazione finanziaria, venerdì all’Alberti incontro promosso da Unifortunato e Siat

Mese dell’educazione finanziaria, venerdì all’Alberti incontro promosso da Unifortunato e Siat

Eventi

Si terrà venerdì 28 ottobre alle ore 10.30, presso l’Aula Magna dell’Istituto di Istruzione Superiore “Giuseppe Alberti” in piazza Risorgimento a Benevento, l’incontro promosso in collaborazione con l’Università Giustino Fortunato e la SIAT, in occasione del mese dell’educazione finanziaria, sul tema: “Costruisci oggi quello che conta per il tuo futuro”.

Protagonisti saranno gli studenti dell’ Istituto Alberti e delle altre scuole superiori che parteciperanno all’incontro in modalità online. 

Dopo il saluti introduttivi della Dirigente Scolastica dell’Istituto Alberti, Dott.ssa Silvia Vinciguerra, e del Prof. Paolo Palumbo, Delegato alle attività di orientamento, placement e public engagement dell’Università Giustino Fortunato, seguiranno gli interventi del Prof. Felice Petruzzella, Associato di Finanza Aziendale dell’Università Giustino Fortunato, del Dott. Corrado Ferrara – Sportello S.E.E.D. Support for Entrepreneurship and Efficiency Development dell’Università Giustino Fortunato, del Dott. Luca Dallago e della Dott.ssa Monica Cremon, Analisti finanziari e soci Siat.

I lavori saranno moderati dal Prof. Domenico Varricchio, Docente del Laboratorio in Tecniche di borsa e analisi dei mercati dell’ Università Giustino Fortunato e socio Siat.

La partecipazione online è consentita a tutti inviando una mail di adesione ad eventi@unifortunato.eu

Lavoro, INAPP: “Nel Sud, grazie alla formazione, 8 lavoratori su 10 migliorano la propria posizione in azienda”

Lavoro, INAPP: “Nel Sud, grazie alla formazione, 8 lavoratori su 10 migliorano la propria posizione in azienda”

AttualitàDalla Regione

La formazione continua è la chiave di volta per i lavoratori del Mezzogiorno, ancora di più rispetto al Centro e al Nord Italia.

È quanto emerso dall’indagine ROLA (Rilevazione delle Opinioni dei lavoratori e delle aziende), svolta da Fondimpresa, (associazione costituita da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil) e dall’INAPP, Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche durante la crisi pandemica del 2020 e realizzata coinvolgendo 11.929 dipendenti.

Dal Rapporto, presentato a Benevento, emerge infatti che la quota di lavoratori che riscontrano cambiamenti dopo la formazione è mediamente più elevata nel Mezzogiorno: il 92.2% dei lavoratori che hanno seguito un corso di formazione in qualsiasi materia registra dei miglioramenti significativi nella propria posizione lavorativa con l’acquisizione e il miglioramento delle tecniche e delle procedure aziendali, del livello di autonomia e la riduzione degli errori.

Notano almeno un cambiamento nello stesso ambito rispettivamente l’88% e l’87.3% dei lavoratori intervistati al Nord e al Centro. Circa i cambiamenti in azienda, si osserva una netta differenza in termini di percentuali: i lavoratori meridionali nell’80.4% dei casi riportano di aver assistito a cambiamenti in azienda dopo la formazione, con la riduzione dei livelli gerarchici, una maggiore partecipazione a processi di innovazione e una maggiore autonomia decisionale.

La percentuale scende di gran lunga per i lavoratori delle regioni centrali e settentrionali: 68.3% e 67.7%. I cambiamenti di mansioni invece hanno riguardato al Sud il 44% dei lavoratori, in Italia Centrale il 35.8% e il 35% in Italia settentrionale.

In definitiva la formazione nel Mezzogiorno sembrerebbe comportare in maggior misura rispetto alle altre macro-aree dei cambiamenti in termini di mansioni dei lavoratori: la probabilità che alla formazione si leghi un’evoluzione del lavoratore in termini di mansioni cresce del 3.9% per ogni punto di conoscenza acquisito durante il percorso formativo.

Di questo hanno discusso nel convegno organizzato a Benevento da Inapp e Fondimpresa, Valentina Ferri, ricercatrice dell’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche, Nausica Iencenelli, ufficio verifiche e monitoraggi di Fondimpresa, Flavia Schiano, Gruppo TECNO, Sebastiano Leo, assessore formazione e Lavoro della Regione Puglia, Mike Taurasi, Presidente OBR Fondimpresa Campania, Carmine Tirri, direttore Fondazione ITS “Antonio Bruno” Campania, Roberto Vingiani, direttore Fondazione ITS “Antonio Cuccovillo” Puglia e Santo Darko Grillo, direttore generale dell’Inapp.

Uno dei punti di forza della competitività delle imprese oggi consiste nella capacità di sapere investire in capitale umano, l’azienda che attiva percorsi di formazione aumenta le competenze dei propri lavoratori, e la sorpresa è che questa strada è stata intrapresa con grande impegno nel nostro Mezzogiorno” – ha spiegato il prof. Sebastiano Fadda, presidente dell’Inapp – “Terminata l’emergenza legata alla pandemia risulta fondamentale oggi intensificare gli investimenti su percorsi di re-skilling e di up-skilling capaci di favorire l’adozione di innovazioni tecnologiche e organizzative. Questo per evitare l’obsolescenza delle competenze dei nostri lavoratori con la conseguente perdita di competitività delle nostre imprese. Il modello educativo tradizionale legato all’istruzione limitata ai “banchi di scuola” deve essere integrato da un apprendimento continuo lungo tutto l’arco della vita lavorativa, proprio per agevolare lo sviluppo tecnologico delle imprese attraverso l’adeguamento delle competenze e delle abilità di tutto il personale. I dati mostrano che questo percorso è stato intrapreso anche nel Mezzogiorno, ma altre condizioni devono realizzarsi in questa area perché gli interventi formativi producano i migliori risultati”.

Emergono anche delle criticità nel Rapporto Inapp-Fondimpresa. Al dato positivo si accompagna infatti un elemento di forte negatività legato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), la formazione riguardante le tecnologie abilitanti di industria 4.0 non riesce infatti a stimolare cambiamenti nelle aziende del Mezzogiorno.

L’essere formati in tale ambito al Sud sembra sortire effetti contenuti a parità di altre condizioni, diversamente da ciò che accade in Italia Centrale e Settentrionale dove si rileverebbero importanti cambiamenti a seguito di tali percorsi formativi.

Ciò che negli ultimi studi si è riscontrato – affermano i ricercatori- è che i lavoratori formati in altre discipline come ad esempio “sviluppo delle abilità personali e manageriali” riscontrano cambiamenti successivi anche e in particolare al Sud, invece, tutte le volte che le analisi tengono conto di formazione nell’ambito di tecnologie abilitanti, queste sembrerebbero scontrarsi con un contesto non ancora adatto a che il seme della formazione possa generare i suoi migliori effetti”.

Una delle ragioni potrebbe essere dovuta al gap di competenze di base dei lavoratori, che quindi non permette di effettuare uno scatto in termini di apprendimento ed effetti sul territorio – concludono i ricercatori – Un altro ostacolo riguarda la scarsa dotazione infrastrutturale che in molti casi non consente di mettere a frutto tutto ciò che di nuovo si è appreso e anzi, talvolta costringe a ridurre il livello del percorso formativo stesso”.

COMUNICATO STAMPA