Questa notte, in via Tora, a Montesarchio, un escavatore di una ditta edile è andato a fuoco.
Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco di Bonea, che sono riusciti spegnere l’incendio, e – contestualmente – le forze dell’ordine.
Stando a una prima ricostruzione, l’incendio sembrerebbe essere di natura dolosa. Si tratterebbe – infatti – di un atto intimidatorio nei confronti della ditta, anche se il movente alla base di tale gesto resta ancora ignoto alle forze dell’ordine, che stanno cercando di ricostruire l’intera dinamica dell’accaduto.
Ariano Irpino, incendio scongiurato dal tempestivo intervento dei Carabinieri
Prosegue incessante l’impegno dei Carabinieri per la prevenzione e la repressione degli incendi che, nell’ultimo periodo, hanno interessato la provincia di Avellino ed in particolare il territorio della Compagnia Carabinieri di Ariano Irpino.
Questa mattina, un 82enne, stava dando fuoco a delle sterpaglie in un campo adiacente alla sua abitazione, quando è stato notato da una pattuglia in transito, perché chiamata per un altro intervento su un incendio, in corso, nella stessa località.
L’uomo, fermato in tempo dai militari dell’Arma, è stato sanzionato amministrativamente ai sensi dell’ordinanza n.13 del 19.06.2024 del Comune di Montecalvo Irpino (AV).
Il comportamento dell’anziano, in una estate così rovente, ha rischiato di far propagare rapidamente le fiamme con l’inizio di una nuova giornata da incubo.
Paduli, in fiamme un’azienda agricola. Non si esclude l’ipotesi di incendio doloso
A Paduli, in contrada Ignazia (sulla 90bis), nel pomeriggio è divampato un incendio. Le fiamme, alimentate da vento e dalle alte temperature, si sono pericolosamente avvicinate al centro abitato (soprattutto alla parte bassa, ma anche al centro storico) tra la paura dei residenti.
Completamente distrutta un’azienda agricola, mentre l’intervento dei Vigili del Fuoco e dei proprietari ha messo in salvo la casa adiacente. Si teme, ora, per la salute e l’incolumità degli animali: secondo alcune prime ricostruzioni alcuni sarebbero già morti.
Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Benevento, coadiuvati da un elicottero. Sono in corso le indagini per accertare le cause dell’incendio ma non è affatto esclusa l’ipotesi dolosa, alla luce dei diversi punti d’innesco.
San Martino Sannita, incendio esercizio commerciale per i soldi dell’assicurazione
L’autore materiale sarebbe stato un 19enne, mentre i mandanti sono stati individuati nei gestori dell’attività.
In particolare, l’attività d’indagine traeva origine dall’incendio di un esercizio commerciale, completamente distrutto dalle fiamme, verificatosi nel mese di settembre dello scorso anno in San Martino Sannita (BN).
Le conseguenti indagini, svolte dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile e dalla Stazione Carabinieri di San Giorgio del Sannio, avviate inizialmente attraverso un accurato sopralluogo e la visione delle telecamere di sorveglianza della zona, permettevano di individuare un giovane, parzialmente travisato, che era stato avvolto delle fiamme e si allontanava dal luogo dell’incendio a bordo di una bicicletta elettrica, abbandonando nei pressi dell’esercizio commerciale alcuni indumenti parzialmente bruciati che venivano successivamente sequestrati unitamente al locale.
I militari, quindi, procedevano a verificare se negli ospedali della Regione Campania fosse stato trasportato o visitato un giovane con ustioni sul corpo, individuando in un’azienda ospedaliera del napoletano un giovane che per caratteristiche fisiche e per le ustioni riportate poteva essere compatibile con l’autore dell’incendio. Dal sopralluogo del locale, inoltre, emergevano anomalie rispetto alle dichiarazioni rese dai titolari. Le successive ed approfondite indagini attraverso servizi di OCP, perquisizioni e sequestri, intercettazioni telefoniche ed ambientali, esame dei tabulati telefonici nonché l’escussione dei testimoni consentivano di acquisire elementi probatori in ordine all’episodio, ed in particolare gravi indizi di colpevolezza quale autore materiale nel giovane 19enne che era stato visitato e ricoverato, nonché quali mandanti nei gestori dell’esercizio commerciale che avevano organizzato il tutto per ottenere un indennizzo assicurativo.
Sulla scorta degli elementi raccolti il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, condividendo la richiesta della Procura, emetteva ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere e agli arresti domiciliari.
Il provvedimento oggi eseguito -avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione- è stato disposto in fase di indagini preliminari, e i destinatari dello stesso sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
In particolare, l’attività d’indagine traeva origine dall’incendio di un esercizio commerciale, completamente distrutto dalle fiamme, verificatosi nel mese di settembre dello scorso anno in San Martino Sannita (BN).
Le conseguenti indagini, svolte dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile e dalla Stazione Carabinieri di San Giorgio del Sannio, avviate inizialmente attraverso un accurato sopralluogo e la visione delle telecamere di sorveglianza della zona, permettevano di individuare un giovane, parzialmente travisato, che era stato avvolto delle fiamme e si allontanava dal luogo dell’incendio a bordo di una bicicletta elettrica, abbandonando nei pressi dell’esercizio commerciale alcuni indumenti parzialmente bruciati che venivano successivamente sequestrati unitamente al locale.
I militari, quindi, procedevano a verificare se negli ospedali della Regione Campania fosse stato trasportato o visitato un giovane con ustioni sul corpo, individuando in un’azienda ospedaliera del napoletano un giovane che per caratteristiche fisiche e per le ustioni riportate poteva essere compatibile con l’autore dell’incendio. Dal sopralluogo del locale, inoltre, emergevano anomalie rispetto alle dichiarazioni rese dai titolari. Le successive ed approfondite indagini attraverso servizi di OCP, perquisizioni e sequestri, intercettazioni telefoniche ed ambientali, esame dei tabulati telefonici nonchè l’escussione dei testimoni consentivano di acquisire elementi probatori in ordine all’episodio, ed in particolare gravi indizi di colpevolezza quale autore materiale nel giovane 19enne che era stato visitato e ricoverato, nonché quali mandanti nei gestori dell’esercizio commerciale che avevano organizzato il tutto per ottenere un indennizzo assicurativo.
Sulla scorta degli elementi raccolti il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, condividendo la richiesta della Procura, emetteva ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere e agli arresti domiciliari.
Il provvedimento oggi eseguito -avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione- è stato disposto in fase di indagini preliminari, e i destinatari dello stesso sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
All’esito dell’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, questa mattina i militari della Compagnia Carabinieri di Benevento hanno dato esecuzione ad una ordinanza – emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Benevento – di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari nei confronti di un 19enne, un 45enne di Casal di Principe (CE) e una 34enne di Benevento, ritenuti gravemente indiziati, in concorso tra loro, il primo quale esecutore materiale, il secondo e la terza quali mandanti, di incendio doloso di esercizio commerciale.
In particolare, l’attività d’indagine traeva origine dall’incendio di un esercizio commerciale, completamente distrutto dalle fiamme, verificatosi nel mese di settembre dello scorso anno in San Martino Sannita (BN).
Le conseguenti indagini, svolte dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile e dalla Stazione Carabinieri di San Giorgio del Sannio, avviate inizialmente attraverso un accurato sopralluogo e la visione delle telecamere di sorveglianza della zona, permettevano di individuare un giovane, parzialmente travisato, che era stato avvolto delle fiamme e si allontanava dal luogo dell’incendio a bordo di una bicicletta elettrica, abbandonando nei pressi dell’esercizio commerciale alcuni indumenti parzialmente bruciati che venivano successivamente sequestrati unitamente al locale.
I militari, quindi, procedevano a verificare se negli ospedali della Regione Campania fosse stato trasportato o visitato un giovane con ustioni sul corpo, individuando in un’azienda ospedaliera del napoletano un giovane che per caratteristiche fisiche e per le ustioni riportate poteva essere compatibile con l’autore dell’incendio.
Dal sopralluogo del locale, inoltre, emergevano anomalie rispetto alle dichiarazioni rese dai titolari. Le successive ed approfondite indagini attraverso servizi di OCP, perquisizioni e sequestri, intercettazioni telefoniche ed ambientali, esame dei tabulati telefonici nonché l’escussione dei testimoni consentivano di acquisire elementi probatori in ordine all’episodio, ed in particolare gravi indizi di colpevolezza quale autore materiale nel giovane 19enne che era stato visitato e ricoverato, nonché quali mandanti nei gestori dell’esercizio commerciale che avevano organizzato il tutto per ottenere un indennizzo assicurativo.
Sulla scorta degli elementi raccolti il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, condividendo la richiesta della Procura, emetteva ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere e agli arresti domiciliari.
Il provvedimento oggi eseguito -avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione- è stato disposto in fase di indagini preliminari, e i destinatari dello stesso sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
Benevento, incendia abitazione: nei guai 33enne sannita
Nella mattinata odierna, all’esito di intensa e complessa attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, militari della Compagnia Carabinieri di Benevento hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un 33enne di Benevento, ritenuto gravemente indiziato di incendio doloso di un’abitazione.
In particolare, l’attività d’indagine traeva origine nell’ottobre dello scorso anno allorquando, in ore notturne, mediante liquido infiammabile cosparso sull’uscio dell’abitazione di un 32enne di Benevento veniva cagionato un incendio che dall’esterno della porta d’ingresso dell’appartamento divampava all’interno, coinvolgendo parti murarie, arredi e suppellettili del soggiorno generando fiamme ad elevata potenzialità diffusiva che venivano domate dai Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Benevento.
All’interno dell’appartamento, inoltre, vi era solo la madre dell’uomo che, a causa dell’incendio, pativa delle lievi ustioni alla mano nel tentativo di aprire la porta per allontanarsi.
Le conseguenti immediate investigazioni svolte dal personale della Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Benevento, compiute attraverso l’esame delle numerose telecamere a circuito chiuso presenti in prossimità del predetto appartamento nonché all’escussione di testimoni, consentivano di acquisire gravi indizi in ordine alla individuazione del 33enne quale autore materiale dell’azione delittuosa nonché alla ricostruzione delle fasi della stessa, risalendo anche al distributore ove si era approvvigionato del liquido infiammabile.
All’identificazione dell’uomo si giungeva mediante un controllo incrociato con le foto eseguite in sede di identificazione e le foto segnaletiche presenti nel sistema AFIS e dalla conoscenza diretta del personale della Sezione Operativa.
Grazie all’attenta e minuziosa attività investigativa svolta dagli inquirenti che consentiva di delineare il medesimo modus operandi dell’indagato e, quindi, sulla scorta degli elementi raccolti il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, condividendo la richiesta della Procura, emetteva ordinanza applicativa di misura cautelare degli arresti domiciliari, evidenziando la non comune capacità a delinquere dell’indagato.
Il provvedimento oggi eseguito -avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione- è stato disposto in fase di indagini preliminari, e i destinatari dello stesso sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
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