Pepe-Ciampi, lo scontro continua: “Sono minoranza del Paese, non si dimettono solo per soldi”. “Parla lui che era il Paperone dei parlamentari sanniti”, replica il sindaco

Pepe-Ciampi, lo scontro continua: “Sono minoranza del Paese, non si dimettono solo per soldi”. “Parla lui che era il Paperone dei parlamentari sanniti”, replica il sindaco

Politica

Prosegue lo scontro a distanza, a colpi di manifesti e comunicati, tra l’ex sindaco di San Giorgio del Sannio, Mario Pepe, e l’attuale primo cittadino, Angelo Ciampi.

Non è un mistero che tra i due non corra buon sangue, per usare un eufemismo. D’altronde la battaglia elettorale di due anni fa fu senza sconti e il passare del tempo non ha migliorato le cose.

L’altro giorno, lungo le strade del paese sono apparsi dei manifesti con i quali l’ex sindaco Pepe esprimeva un giudizio netto sull’attuale Amministrazione, sottolineando il fatto che ormai “la maggioranza è l’opposizione”. Pepe, infatti, ricordando l’uscita dall’orbita di Ciampi dei consiglieri Mercurio e Melillo, sottolineava come “se sommiamo i voti dei Consiglieri, la maggioranza è l’opposizione. Questa Amministrazione di minoranza non esprime la volontà dei cittadini!”.

“Perché non si dimette?”, chiedeva sempre il Professore, il quale non mancava di criticare l’operato del suo successore: “Fra poco, l’Amministrazione Comunale avrà due anni di vita: anni incolori, insignificanti, chiusi nel clan dei pochi addetti”. “I soldi – scriveva Pepe – fanno venire la vista ai non-vedenti. Questi cosiddetti Amministratori hanno portato a casa fin d’ora 178,000 Euro, Pensate quanto sottratto al Comune, senza guardare le questioni vere, senza badare alle famiglie bisognose, ai giovani nelle loro esperienze di lavoro, agli anziani sofferenti”.

Affermazioni che – e non poteva essere diversamente – non sono piaciute a Ciampi, il quale ha replicato al suo predecessore, ponendo l’accento sui suoi guadagni e invitandolo a dichiarare pubblicamente “quanto egli ha incassato a titolo di indennità nei 9 (nove) anni alla Regione Campania e nei 12 (dodici) al Parlamento Nazionale. Proprio lui – sottolinea Ciampi – che solo nel 2011 veniva definito il Paperone dei parlamentari sanniti con circa 260.000 euro di reddito relativi solo a quell’anno!”.

“Come un disco rotto e incantato, con un nuovo manifesto abusivo – ha continuato Ciampi – affisso per le strade della nostra cittadina coprendo in maniera irriguardosa quelli di persone morte da poche ore, l’ex tutto Mario Pepe non ha perso l’occasione per manifestare la sua frustrazione e la sua vedovanza dal potere. Le continue dissertazioni demagogiche ed ipocrite del Pepe non ci turbano affatto ma ci inducono a delle riflessioni”.

Infine l’invito al “duello” all’estratto bancario: “Io pubblico l’estratto conto bancario da cui si evince l’indennità lorda mensile (pubblicata sul profilo Facebook di Ciampi ndr) da cui andranno dedotte circa il 50% di tasse e che pertanto dimezzeranno l’importo netto percepito. Lo invito a fare altrettanto e a pubblicare gli estratti conto delle varie indennità percepite nel corso degli anni e del vitalizio di cui attualmente gode”.

Un invito a cui l’ex onorevole Pepe ha risposto così: “La volpe di Cucciano che disamministra il Comune di San Giorgio del Sannio ha voluto fare allusioni ai miei vitalizi. 

Sono soldi che ho versato alla Camera dei Deputati come assegni che ora vengono restituiti come accade a tutti i 3000 parlamentari. Basta controllare i miei conto correnti: essi sono Banca Intesa numero 39699 e Banca Popolare di San Giorgio del Sannio numero 1609.

I conto correnti della volpe quali sono? Li vogliamo controllare? E le proprietà immobiliari? Quali e quanti immobili ha? Io ho una sola casa dove abito. Fuori i rospi”.

Forza Italia Benevento: “Mastella l’indennità si può donare. Sei disposto, si o no?”

Forza Italia Benevento: “Mastella l’indennità si può donare. Sei disposto, si o no?”

Politica

“Nulla da fare: Mastella continua a nascondersi. Eppure la domanda posta era semplice da capire: questa indennità da sindaco accresciuta da una Legge dello Stato che il sindaco è costretto ad accettare e incassare Mastella la vuole donare a chi ha più bisogno oppure no? 

Meno chiacchiere e più fatti. Mastella si nasconde addirittura dietro l’impossibilità di fare beneficenza per non sfavorire alcuna associazione o altre soggettività. 

In effetti è chiaro il tentativo di deviare le risposte alle legittime richieste di un gruppo politico. Ma evidentemente alla instabile maggioranza mastelliana manca la giusta serenità per un sano contraddittorio. Lo si desume nitidamente dalle risposte stizzite ed al limite delle offese. Ma Forza Italia non demorde, quindi, reitera la richieste al sindaco di un ‘atto di liberalità‘ nella sua piena disponibilità, senza nascondersi dietro falsi cavilli legali, oppure dietro una beneficenza ormai datata la cui narrazione pubblica gli fa poco onore. Sull’adozione evidenziata non intendiamo aggiungere alcun commento, per questione di stile.

Mastella, invece, adesso e senza indugio annunci di devolvere la sua aumentata indennità a chi ne ha più bisogno, stabilendo criteri super partes semplicissimi da individuare. Si apra un confronto politico almeno su questo tema sano. Ci vedrà dalla sua parte. 

Il coordinamento provinciale di Forza Italia continuerà il proprio percorso di attenzione al sociale invitando tutti al sostegno di iniziative verso i più deboli. Saremo sicuramente al fianco dell’atto di liberalità annunciato dal sindaco che può prendere esempio dai tanti suoi colleghi primi cittadini sanniti che si impegnano in tal senso a favore di associazioni che prestano assistenza a disabili, donne vittime di violenze, orfani, giovani delle periferie, malati terminali e loro familiari e via discorrendo a tutte quelle fasce deboli della nostra società.

A Mastella che già incassa più di 20mila Euro al mese di indennità con soldi pubblici non serve certo arrivare ad incassare 30 mila Euro mensili. Invece c’è chi di quell’aumento in Euro sonanti disposto dalla Legge ha più bisogno e ci sono tante associazioni pronte ad accettare le risorse che Mastella potrà versare in parti uguali a turnazione senza fare torto a nessuno e provando ad accontentare tutti quelli che ne faranno richiesta pubblicamente al sindaco di Benevento”. 

Così in una nota Forza Italia Benevento

Aumento indennità, la Maggioranza: “Forza Italia ha solo da imparare dalla famiglia Mastella su iniziative benefiche e solidarietà”

Aumento indennità, la Maggioranza: “Forza Italia ha solo da imparare dalla famiglia Mastella su iniziative benefiche e solidarietà”

Politica
“Quello sulle indennità, risorse che se non utilizzate devono essere restituite al Viminale, è un teatrino allestito da Forza Italia”.

“Il teatrino, tra bugie e demagogia, allestito da Forza Italia sulla bufala dell’aumento delle indennità – che è ribadiamo una semplice e automatica attuazione di una Legge dello Stato – meriterebbe di essere ignorato.

Così faremo da ora in avanti. Chiariamo tuttavia per il rispetto che si deve alla verità dei fatti che le risorse per l’adeguamento delle indennità degli amministratori vengono stanziate dal Ministero degli Interni e se inutiilizzate devono essere restituite al Viminale”.

Lo scrivono in una nota i gruppi della maggioranza mastelliana in Consiglio comunale.

“Né il Sindaco, come è lapalissiano, può destinare l’indennità ad un singolo ente benefico o a una singola iniziativa perché ciò comporterebbe evidenti distorsioni e disparità. Quando il Sindaco ha rinunciato all’indennità di mandato, i fondi sono confluiti nel bilancio comunale, come naturale.

Come tutti sanno, invece, è notoria e incontestabile la sensibilità del Sindaco e della sua famiglia verso iniziative benefiche e filantropiche: lo dimostra la sua storia personale caratterizzata anche dallo splendido gesto dell’adozione di una bambina o l’impegno mai lesinato in circostanze drammatiche quali l’alluvione di Benevento o la più recente emergenza profughi dall’Ucraina.

Da Mastella e dalla sua famiglia su questo versante, oltre che su altri, nell’attuale dirigenza di Forza Italia possono solo apprendere. Queste becere provocazioni al Sindaco di Benevento, tuttavia, rendono solo evidente il livello politico e di proposta dell’attuale dirigenza sannita di Forza Italia”, concludono gli esponenti della maggioranza mastelliana.

San Giorgio del Sannio| Indennità: botta e risposta tra Pepe e Ciampi

San Giorgio del Sannio| Indennità: botta e risposta tra Pepe e Ciampi

Politica
“Somma esorbitante, perché non rinunciano?”, esclama Pepe; “Parla proprio lui che era definito il paperone dei parlamentari sanniti?”, la replica di Ciampi.

SAN GIORGIO DEL SANNIO. Non accenna a placarsi lo scontro verbale tra l’ex sindaco Pepe e l’attuale primo cittadino Ciampi: questa volta al centro del dibattito ci sono le indennità di carica percepite dall’attuale Amministrazione.

“Con Determinazione Dirigenziale del Servizio Finanza e Tributi n. 48 del 7.10.2022, sono state rideterminate le Indennità di funzione del Sindaco, del Vice Sindaco, del Presidente del Consiglio e degli Assessori (in riferimento alla Legge 234 del 30.12.2021). Con decorrenza dal 1 Gennaio 2022 e fino a tutto il 2024, il Comune di San Giorgio del Sannio dovrà sborsare una somma davvero esorbitante, i cui costi saranno a carico dell’intera Comunità. Così, il Sindaco, per l’Anno 2022, percepirà una indennità lorda di Euro 38.176,60, a cui va aggiunta la somma lorda globale di Euro 65.854.74 degli altri Amministratori, che avranno una quota differente a seconda delle mansioni professionali e lavorative che svolgono nella loro vita privata”, si legge nella nota stampa a firma di Mario Pepe.

“Ancora, per l’Anno 2023, – continua l’ex deputato – il Sindaco percepirà una indennità lorda di Euro 42.294,60, a cui va aggiunta la somma lorda globale di Euro 72.958,26 degli altri Amministratori.
Infine, per l’Anno 2024, il Sindaco percepirà una indennità lorda di Euro 48.024,00, a cui va aggiunta la somma lorda globale di Euro 82.841,40 degli altri Amministratori.

A tutto questo, va aggiunta la quota relativa all’IRAP, Imposta Regionale che, per legge, resta a carico del Comune, il quale la dovrà versare per ognuno di loro. Quanto costa ai cittadini questa Giunta Comunale? Se le finanze del Comune sono fragili, perché non vengono ripianate, almeno in parte, con la rinuncia delle Indennità di funzione? Riepilogando, nel sommare tutte le indennità lorde abbiamo:
– per l’Anno 2022, Euro 104.031,35
– per l’Anno 2023, Euro 115.252,86
– per l’Anno 2024, Euro 130.865,40
per un totale di Euro 350.149,61.
Come va calcolata l’Indennità di funzione relativa al periodo Ottobre – Dicembre 2021, che, per il Sindaco, è stata di Euro 2.509,90 (per quota mensile lorda) e che per gli altri Amministratori è stata di complessivi Euro 4.329,72 (per quota mensile lorda). Infine, va sottolineato il fatto che al Sindaco spetta pure l’Indennità di fine mandato”.

Non si è fatta attendere la replica del sindaco Angelo Ciampi, il quale descrive il suo predecessore come “campione di incoerenza”.

“Le continue dissertazioni di Mario Pepe sulle indennità di carica – afferma Ciampi – lo fanno apparire sempre più come l’Antigone protagonista dell’Avaro di Molière.

Continua ad imprecare per l’adeguamento introdotto con la Legge di Bilancio 2022 approvata in via definitiva dal Parlamento il 29 dicembre 2021, che prevede, ai commi da 583 a 587, un incremento delle indennità di funzione dei Sindaci e degli amministratori dei Comuni delle Regioni a statuto ordinario. Una norma valida da Aosta a Lampedusa la cui copertura finanziaria è assicurata dallo Stato senza aggravi sui bilanci dei comuni. Nessuno slancio in avanti dell’amministrazione sangiorgese ma solo una norma introdotta a livello nazionale e valida su tutto il territorio italiano.

Le frustrazioni demagogiche del Pepe non ci scalfiscono ma ci inducono a delle riflessioni. Per trasparenza e coerenza rispetto all’argomento sarebbe interessante sapere dal Pepe quanto egli ha incassato a titolo di indennità nei 9 (nove) anni alla Regione Campania e nei 12 (dodici) al Parlamento Nazionale.

Proprio lui che solo nel 2011 veniva definito il “paperone dei parlamentari sanniti con circa 260.000 euro di reddito solo in quell’anno! E per completezza dicesse finalmente a quanto ammonta il totale dei vitalizi/pensioni che mensilmente percepisce visto che agli ultimi dati certi nel 2018 di solo vitalizio parlamentare percepiva 4.300 euro mensili maturati in tre legislature.

E visto che siamo curiosi ci chiarisca anche se nel periodo in cui è stato il primo cittadino sangiorgese vigesse il principio di incumulabilità tra la sua indennità ed i suoi vitalizi o pensioni. E visto che ci troviamo ci dica anche per quanti giorni complessivi si é dedicato alla sua funzione di docente/preside visto che in quegli anni ricopriva cariche romane o regionali concorrendo tuttavia alla formazione della sua pensione nella scuola!

Quel che è certo è che i guai che ha lasciato per la sua ossessione di “togliersi lo sfizio ” sono tanti a partire dai 5 milioni di debiti che stiamo cercando in tutti i modi di fronteggiare. Purtroppo l’incompetenza e l’inadeguatezza producono, proprio ai Cittadini, costi molto, molto maggiori delle indennità.

Gli attuali amministratori sono tutte persone che hanno un proprio reddito ed un proprio lavoro e che stanno trascurando le loro professioni per dedicarsi alla vita amministrativa dedicando tutto il tempo necessario per trovare soluzioni .

Mentre noi trascorriamo intere giornate al comune qualche altro, dipendente di strutture pubbliche, esercita in maniera impropria la libera professione per aumentare i suoi redditi in barba alle norme ed alle leggi di settore! Chi immaginava che il comune fosse un passatempo ed uno sfogo per la noia quotidiana ha fatto danni enormi. Amministrare significa ben altro! Ci viene da chiedere: per tutti i guai combinati nel corso del suo mandato il Pepe pretendeva anche un compenso?”.

S. Agata de’ Goti| Pd e Dei Goti: “Se l’Amministrazione risolvesse problematiche con la stessa velocità con cui si aumenta indennità…”

S. Agata de’ Goti| Pd e Dei Goti: “Se l’Amministrazione risolvesse problematiche con la stessa velocità con cui si aumenta indennità…”

Politica

“Leggiamo di un manifesto di Città Nuova (che risponde per conto dell’amministrazione comunale) nel quale si indicano cifre e si fanno considerazioni. Sull’incremento delle indennità noi pubblichiamo semplicemente gli atti amministrativi. I numeri che danno loro non si sa da dove provengono!”,

Così i gruppi consiliari al comune di Sant’Agata de’ Goti, Pd e Dei Goti, in una nota stampa.

“Per quanto riguarda il dissesto – proseguono – , incredibile leggere che non è cosa loro, quando proprio tra loro c’è chi ne è stato l’artefice e lo ha determinato: Ciervo sindaco concretizzò oltre 50 mutui in meno di due anni (2006/2009) e con la sua “scellerata” azione amministrativa di quel periodo  determinò, anche per la annosa questione espropri dell’area PIP Capitone, le devastanti conseguenze e contenziosi che hanno condotto alla dichiarazione del dissesto. Chi dichiara il dissesto spesso non lo determina, come nel nostro caso, invitiamo tutti a trovare un solo mutuo contratto dal 2010 al 2019!

Se questa amministrazione utilizzasse la stessa velocità e attenzione con cui si aumenta l’indennità e fa scrivere manifesti inutili (tra l’altro senza metterci la faccia), nel cercare di risolvere problematiche come ospedale, acqua, fondi covid, tributi locali, questo paese non avrebbe poi tanti problemi!”.