Telese Terme, smartphone e identità user-driven nell’ultimo appuntamento presso la sala lettura della Fondazione Gerardino Romano ETS

Telese Terme, smartphone e identità user-driven nell’ultimo appuntamento presso la sala lettura della Fondazione Gerardino Romano ETS

Cultura

L’incontro di mercoledì 10 luglio, l’ultimo prima della pausa estiva tenutosi presso la sala lettura della Fondazione Gerardino Romano ETS di Telese Terme (BN), è stato molto interessante e ha destato l’attenzione dei presenti sulla gestione di un aspetto che tocca la nostra quotidianità: l’utilizzo dello smartphone e l’identità user-driven costruita attraverso i social network.

Dopo i saluti introduttivi della presidente Maria Teresa Imparato, l’assessore regionale al Turismo Felice Casucci ha sottolineato l’importanza dei fattori sociali che favoriscono lo sviluppo delle potenzialità umane e che portano l’individuo a integrarsi con l’ambiente che lo circonda, per raggiungere un benessere sia individuale sia collettivo.

Prendendo spunto da queste considerazioni e da precise parole chiavi, il prof. Gerardo Casucci ci ha guidati alla comprensione di cosa significhi essere dipendenti (fisicamente ed emotivamente) dalle connessioni virtuali e di come poter reagire a certa assuefazione, per evitare che gli strumenti di evasione corrispondano a vere e proprie fughe dalla realtà.

Una serie di indagini, svolte negli ultimi anni, ha infatti certificato che “più della metà della popolazione mondiale naviga sui social network. Le correlazioni tra uso di tali piattaforme e salute mentale sono oggetto di forte attenzione da parte di studiosi e ricercatori, sulla base di una letteratura scientifica sempre più prolifica”.

Al riguardo, nella brochure di presentazione di un webinar del 11 giugno 2024, il dott. Luca Berardelli, psicologo, responsabile scientifico del Master in “Psicologia dell’Esperienza Digitale” e CEO di BECOME, ha scritto: “Si moltiplicano le ricerche che riportano correlazioni tra abuso digitale e criticità dello sviluppo psicofisico di bambini e adolescenti, i cui processi fisiologici (sonno), cognitivi (attenzione e memoria), emotivi e comportamentali sono sempre più sotto attacco. Un tema sempre più attenzionato dalle istituzioni sanitarie di tutto il mondo, sia nelle dilaganti tecnodipendenze sia nelle potenzialità delle terapie integrate accompagnate da professionisti della salute mentale formati”.

In svariati e diversi casi è stata trovata una relazione significativa tra uso massiccio dei social network e problemi psicologici. Questi ultimi comprendono ansia, sintomi depressivi, stress, deprivazione emotiva e sensoriale, perdita di empatia, disidentità (anche di genere), oppure, nei casi più lievi, una riduzione dell’equilibrio soggettivo e dell’autostima.

Un problema che tocca non solo gli adolescenti e i giovani, ma anche gli adulti e le persone più anziane.

Tra i possibili consigli su come smettere (o almeno provare) a non essere perennemente iperconnessi, vi è la lettura del saggio The Good Life: Lessons from the World’s Longest Study on Happiness di Robert Waldinger e Marc Schulz, libro che pone, in sintesi, questo interrogativo: “Cosa rende una vita appagante e significativa? La risposta è semplice ma sorprendente: le relazioni umane. Più forti sono le nostre relazioni, più è probabile che viviamo vite felici, piene e sane. L’Harvard Study of Adult Development rivela che la forza delle nostre connessioni con gli altri può predire la salute sia del nostro corpo che del nostro cervello durante la nostra esistenza”.

Spegniamo, quindi, computer e smartphone e ritorniamo a guardare l’universo che ci circonda con i nostri occhi, non con quelli degli altri.

Il prossimo appuntamento culturale FGR è previsto per mercoledì 18 settembre, in compagnia di Mario Casillo e il suo libro “Il rancore di Yukiko”, pubblicato da Guida nella collana Pagine d’autore.

In Italia cyber attacchi quattro volte di più che nel mondo

In Italia cyber attacchi quattro volte di più che nel mondo

AttualitàDall'Italia

Impennata di attacchi cyber in Italia: +40% nei primi sei mesi del 2023 rispetto al 2022, quasi quattro volte di più che nel resto del mondo dove la crescita è dell’11%.

Da gennaio a giugno le vittime italiane sono state il 9,6% del totale. Nel contesto di conflitti internazionali è rilevante in Italia anche il numero di attacchi di ‘hacktivism’, unione delle parole hacker e attivismo: si attestano al 30% (nel 2022 era il 6,9%), “oltre il 37% di quelli mondiali con finalità di hacktivism è avvenuto nei confronti di organizzazioni italiane”. Sono i dati del rapporto del Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica.

Secondo i ricercatori, considerando il periodo che va dal 2018 al primo semestre 2023, a livello globale gli incidenti sono aumentati del 61,5%, mentre in Italia la crescita complessiva raggiunge il 300%. Nel complesso dei cinque anni, 505 attacchi noti di particolare gravità hanno coinvolto realtà italiane, di cui ben 132 – ovvero il 26% – si sono verificati nel primo semestre 2023. In questo periodo, nel nostro Paese è andato a segno il 9,6% degli attacchi mondiali. Il picco massimo – del semestre e di sempre – si è registrato ad aprile, con 262 attacchi.

Gli esperti hanno analizzato in totale nel mondo 1.382 attacchi cyber nel primo semestre 2023. Si registra la crescita costante di attacchi con finalità di cybercrime, cioè per estorcere soldi, che sono stati oltre 1160 a livello globale (erano 2043 nell’intero 2022), pari all’84% del totale. Oltre il 35% degli attacchi è andato a buon fine grazie ai malware che insieme al ransomware continua a rappresentare la principale tecnica di attacco utilizzata dai criminali anche in Italia (31%), ma in modo molto meno consistente rispetto al 2022 (53%).  In aumento anche il dato degli attacchi di tipo phishing e ingegneria sociale, che in Italia risulta incidere in maniera maggiore rispetto al resto del mondo (14% contro l’8,6% globale).

San Nicola Manfredi| Problemi al servizio internet e alla rete telefonica in contrada Iannassi

San Nicola Manfredi| Problemi al servizio internet e alla rete telefonica in contrada Iannassi

AttualitàDalla Provincia

“Sono pervenuti a questo gruppo consiliare del comune di San Nicola Manfredi – scrive Angelo Capobianco, capogruppo di minoranza-, segnalazioni circa il mancato funzionamento sia del servizio Internet che di rete fissa alla Contrada Iannassi”.

“Questi disservizi – prosegue – creano notevoli difficoltà non solo ai servizi pubblici come le scuole ma anche e soprattutto alle numerose attività commerciali esistenti in zona e alle famiglie per le proprie esigenze scolastiche e non”.

“Si segnala a tutti gli organi in indirizzo (Telecom, Prefettura, e Ufficio Manutentivo) ognuno per la propria competenza affinché si attivi immediatamente per il ripristino dei servizi”, conclude.

In aumento i minori vittime di estorsioni social a sfondo sessuale

In aumento i minori vittime di estorsioni social a sfondo sessuale

CronacaItalia

Negli ultimi mesi stanno vertiginosamente aumentando i casi di sextortion in danno di adolescenti attraverso i social network. Sono già oltre un centinaio le segnalazioni ricevute dalla Polizia Postale.

Sono minori per lo più tra i 15 e i 17 anni e anche più piccoli.

Si tratta di un fenomeno, di solito rivolto al mondo adulto, con un enorme potenziale di pericolosità perché oggi colpisce vittime minorenni, tanto fragili quanto inesperte.

Sempre più spesso la curiosità sessuale dei ragazzi li trasporta in un incubo fatto di ricatti, richieste insistenti di denaro e minacce di distruggerne la reputazione diffondendo sui social immagini sessuali ottenute tramite live chat.

Tutto inizia con qualche chattata con profili social di ragazze e ragazzi gentili e avvenenti, apprezzamenti e like per le foto pubblicate.

Si passa poi alle video chat e le richieste si fanno man mano più spinte.

Nei giorni seguenti, il martellamento online include la richiesta di somme di denaro anche esigue, con la minaccia che, in caso di mancato pagamento, il materiale sessuale verrà diffuso tra tutti i contatti, gli amici e i parenti.

Le vittime, intrappolate tra la vergogna e la paura che le immagini intime possano essere viste dai loro contatti, tendono a tenersi tutto per sè, a non confidarsi con nessuno, in particolare con i genitori.

Per questo motivo il fenomeno è sottostimato, perché la denuncia impone ai ragazzi un disvelamento ai genitori, che a volte appare più doloroso delle minacce dell’estorsione.

I consigli della polizia postale:

– Mai cedere al ricatto pagando le somme richieste. Non smetteranno di chiedere denaro se si paga, ma anzi capiranno che hai disponibilità economica e si faranno più insistenti;

– Non bisogna vergognarsi per aver condiviso immagini intime con sconosciuti. A quella età si è curiosi e inesperti e spesso le persone che fanno queste cose sono criminali organizzati che conoscono le fragilità dei ragazzi;

– Non cancellare i messaggi scambiati con gli estorsori, non chiudere i profili social su cui ai viene contattati, ma fare gli screen shot delle conversazioni e delle minacce e del profilo dell’estorsore;

– Fare una segnalazione sul nostro portale www.commissariatodips.it per chiedere aiuto, da soli è più difficile risolvere questo tipo di problemi;

– Parlarne con i genitori o con un adulto di fiducia, che sapranno come essere di aiuto per gestire la situazione;

– Chi ha più di 14 anni può sporgere una denuncia, anche in modo autonomo, in qualsiasi ufficio di Polizia.

Consigli per i genitori:

La sextortion è un fenomeno che sta interessando un numero esponenziale di ragazzi/e in rete. Si tratta di adulti e/o organizzazioni criminali che avvicinano online gli adolescenti, li spingono in conversazioni virtuali di tipo sessuale, acquisiscono immagini e video intimi e poi richiedono somme di denaro per evitare la pubblicazione online del materiale privato. Se ai propri figli capita qualcosa di simile:

– Non bisogna giudicare irresponsabile il loro comportamento, ma valutare che la vergogna e il senso di panico che possono provare li mettono a rischio di compiere atti impulsivi;

– Ascoltare quanto i figli racconta, acquisire con calma tutte le informazioni e rassicurarli che non sono i soli ad essere incappati in questo tipo di situazioni;

– Procurarsi gli screen shot delle conversazioni con gli estorsori e recarsi quanto prima in un ufficio di Polizia per sporgere una denuncia: la tempestività in questi casi è fondamentale per risolvere al meglio le indagini.

– Non cancellare immagini, video e non chiudere i profili social prima di aver fornito queste informazioni alla Polizia;

– Fare una segnalazione su www.commissariatodips.it e chiedere informazioni e supporto, se occorre.