ESCLUSIVA BN24 – Del Pinto: “Porto sempre la Strega nel cuore, Vigorito e Auteri sono una garanzia”

ESCLUSIVA BN24 – Del Pinto: “Porto sempre la Strega nel cuore, Vigorito e Auteri sono una garanzia”

Benevento CalcioCalcioSidebar intervista

Abbiamo raggiunto telefonicamente l’ex centrocampista del Benevento, protagonista delle prime storiche promozioni della Strega in Serie B e Serie A, per avere una sua opinione riguardo alla passata e alla prossima stagione in Serie C e non solo.

Lorenzo Del Pinto, centrocampista classe 1990, ha collezionato 121 presenze condite da 2 reti e 2 assist all’ombra della Dormiente tra Serie C, Serie B, Serie A, Coppa e Supercoppa Lega Pro e Coppa Italia nel periodo tra il 2015 ed il 2021. Oggi Del Pinto, a 34 anni, si prepara al suo secondo campionato di Serie D consecutivo nella sua seconda avventura con L’Aquila, squadra della sua città.

Salve Lorenzo, partiamo subito dall’attualità: quale è il bilancio della stagione appena conclusa in Serie D con L’Aquila, dove siete comunque riusciti a vincere i play-off? Da neopromossa abbiamo fatto un buon campionato, ma in Serie D se non arrivi primo pur vincendo i play-off hai difficoltà a salire in C. La vittoria dei play-off, quindi, lascia un pochino l’amaro in bocca, ma ci abbiamo creduto fino alla fine. E’ stato bravo il Campobasso a tenere vivo il campionato e a tenere la testa del girone fin dall’inizio, hanno fatto un percorso molto più equilibrato del nostro perdendo solo 4 partite“.

Hai avuto modo di seguire la stagione del Benevento, al primo campionato in Serie C dopo 7 anni? Purtroppo il calcio non ti regala niente ed è molto imprevedibile. Ci sono state due retrocessioni dalla Serie A alla Serie C, ora si riparte con un progetto che alla lunga potrà dare i risultati. Non è andata benissimo, ma finché c’è il Presidente Vigorito i beneventani e tutto il Sannio può dormire sonni tranquilli“.

Che ricordi hai della prima promozione in B della Strega e di Mister Auteri? “Facemmo quell’annata fantastica il primo anno, nonostante da pronostico non fossimo i favoriti. Fu una cavalcata entusiasmante, che si concluse con la vittoria del campionato. Mister Auteri è molto carismatico, dà subito la sua impronta alla squadra. Da quando è tornato sicuramente il Benevento ha fatto qualcosa in più rispetto a prima. Di quell’annata porto un grandissimo ricordo“.

Hai fatto legittimamente parte del gruppo degli Immortali, vivendo però anche la prima retrocessione: quale è il ricordo più bello dei tuoi sei anni nel Sannio? Di quelle annate ricordo con piacere due eventi principali. Una del primo anno, quando vincemmo 1-0 a Castellammare e tornammo al “Vigorito”: era stracolmo di gente, eravamo a un passo dalla vittoria del campionato. A livello personale, invece, sicuramente l’esordio in Serie A con la Strega, al “Marassi”, è stato qualcosa di unico“.

Della tua esperienza in giallorosso hanno fatto parte anche Improta, Ciciretti e Marotta: hai avuto modo di sentirli recentemente? Di momenti belli e positivi per loro a Benevento ce ne sono stati tanti, quindi nel momento in cui vivi qualcosa di negativo nella stessa squadra è normale che un pizzico di rammarico e dispiacere ci sia. E’ un dispiacere in più rispetto a tanti altri giocatori che non hanno vissuto le vittorie quelle vere, importanti, e sotto questo punto di vista posso capirli. Sicuramente penso che a Improta e Ciciretti, qualora non dovessero rinnovare con la Strega, dispiacerà tantissimo: a Benevento si vive bene, se non dovessero rinnovare avranno sicuramente un pizzico di nostalgia“.

Passando al campo, come valuti la mediana composta dall’esperienza di Agazzi e Nardi e da Talia, con cui tu hai avuto modo di giocare a Potenza? Parto da Talia, con cui ho giocato insieme: ha davvero ampi margini di miglioramento. Chi non fa errori che possono compromettere una partita? Fa parte del percorso di un giocatore, chi non sbaglia non può assolutamente imparare e andare avanti. Gli errori si fanno, ma il ragazzo è sicuramente di grande prospettiva. Per quanto riguarda i giocatori di spessore come Agazzi e Nardi, sicuramente sono elementi importanti per la categoria che hanno esperienza e gamba e potranno dire la loro anche nella prossima stagione”.

Sembra stia prendendo sempre più piede il “progetto giovani”, cosa che non era avvenuta con regolarità nei tuoi anni al Benevento: che percorso ti sembra? “Il Presidente Vigorito è tanti anni che è lì, conosce vita, morte e miracoli di tutta la città. Penso che sappia benissimo quello che fa, e lo faccia solo ed esclusivamente per il bene della società e dei beneventani. Sta percorrendo un percorso magari diverso, ma penso che sia in linea con il progetto futuro di tutte le società calcistiche. Sta andando al passo con i tempi, i club attuali sono gestite da persone competenti nel trovare i giovani e senza i giovani è difficile andare avanti. Penso che questo sia un progetto valido, che porterà risultati nel tempo“.

Che cosa serve per vincere il campionato di Serie C? “Ogni campionato e ogni stagione sono diverse, ma per vincere campionati ci vogliono giocatori che sposino al 100% la causa di una società. Con il singolo si vince una partita, mentre per vincere il campionato serve una rosa intera“.

Che cosa ti aspetta nella prossima stagione con L’Aquila e che cosa farà Lorenzo Del Pinto nel prossimo futuro? “Dopo l’infortunio grave che ho avuto 2-3 anni, la rottura del crociato, ho cominciato a vivere e pensare in ottica quotidiana, al massimo settimanale. Inizio questo campionato con L’Aquila con grande entusiasmo, in qualsiasi categoria voglio vincere e non mi piace perdere. Vogliamo fare un altro campionato al vertice, che sono tutti belli in qualunque categoria, poi vedremo il futuro che cosa ci riserverà. Se arrivasse la chiamata del Benevento? Non voglio dare nulla per scontato, è chiaro che porto sempre il Sannio nel cuore e torno lì ogni anno perché siamo stati davvero bene con la mia famiglia“.

Foto: Social Lorenzo Del Pinto

ESCLUSIVA BN24 – Volta: “Benevento città e società da Serie A, sempre bello tornarci”

ESCLUSIVA BN24 – Volta: “Benevento città e società da Serie A, sempre bello tornarci”

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L’ex difensore del Benevento, 50 presenze in giallorosso con 2 reti all’Ombra della Dormiente tra il 2018 e il 2020 e protagonista del “Benevento dei record” con Mister Inzaghi in panchina, ha appeso gli scarpini al chiodo ed è oggi il Responsabile del Settore Giovanile del Carpendolo.

Di seguito l’intervista realizzata dal Direttore di BeneventoNews24.it Gerardo De Ioanni a Massimo Volta, accorso in città in questi giorni.

ESCLUSIVA BN24 – Benevento-J. Stabia, il doppio ex Zito: “Sarà una bella gara, Strega favorita per i play-off ma…”

ESCLUSIVA BN24 – Benevento-J. Stabia, il doppio ex Zito: “Sarà una bella gara, Strega favorita per i play-off ma…”

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Abbiamo raggiunto telefonicamente l’ex Benevento e Juve Stabia, Antonio Zito, per avere una sua opinione riguardo alla stagione giallorossa e al derby di lunedì sera al Vigorito.

Zitto, duttile esterno destro di centrocampo classe 1986, ha collezionato 28 presenze condite da 1 gol con la maglia della Strega in Lega Pro nella stagione 2010-2011, per poi trasferirsi a Castellamare di Stabia. Sono ben 57, invece, le apparizioni con le Vespe nei suoi due anni in cadetteria con i gialloblù tra il 2011 e il 2013. Sempre in Campania, il centrocampista partenopeo ha vestito anche le maglie di Avellino, Casertana e Salernitana, mentre nell’attuale girone C ha indossato anche i colori di Crotone, Picerno e Taranto. Oggi Zito, a 37 anni compiuti, ha appeso gli scarpini al chiodo ed è stato Direttore Tecnico del Nola, ma non esclude anche un altro scenario.

Salve Antonio, partiamo dall’attualità: che partita si aspetta lunedì sera al Vigorito? “Sicuramente sarà una bella gara. La Juve Stabia ha dimostrato e sta dimostrando di aver legittimato questo buon vantaggio, ma il Benevento non farà sicuramente una brutta figura. Bisogna dare merito alla Juve Stabia per tutte le gare vinte, anche se il Benevento non è stato da meno“.

Oltre all’evidente merito delle Vespe, secondo te c’è stato anche un “demerito” delle cosiddette “corazzate” del girone C in questa stagione? Se una squadra è prima in classifica bisogna darle meriti, dare demeriti non credo sia il caso perché questo è il calcio: si vince e si perde. La Juve Stabia è stata più brava a mantenere un livello più alto per maggior tempo“.

Che segnale ha mandato Improta, con cui hai un rapporto particolarmente stretto, decidendo di rimanere a Benevento nonostante la retrocessione? “Improta è un ragazzo d’oro, ha dimostrato di tenerci e per questo è lì da tanti anni. Il Benevento sta facendo un buon lavoro e il Presidente dimostra di essere sempre legato a questa città e sempre focalizzato nell’ottenere qualcosa“.

Conosce benissimo la categoria e gran parte delle piazze campane e non solo coinvolte nella lotta play-off: quale è la sua favorita? Mi porto dietro esperienze calcistiche che restano lì, nel calcio, ma anche di vita mi hanno fatto capire tante cose. L’unica cosa che conta in questo calcio di Serie C è mantenere sempre l’attenzione, è un calcio imprevedibile. Si costruiscono squadre per vincere e poi ti ritrovi al play-out, o viceversa. Bisogna essere sempre concentrati e non bisogna lasciare nulla al caso. Dico la verità, in tutte le squadre in cui ho giocato mi sono trovato bene. Ho lasciato sicuramente un segno positivo, abbiamo sempre fatto belle figure nelle annate in cui ho militato in queste squadre. Mi sento di dire che dovrà vincere chi ne ha più voglia, potrebbe essere scontato se dicessi che il Benevento è la favorita perché crea sempre squadre per provare a vincere: quindi che vinca il migliore“.

C’è un episodio che ha segnato particolarmente la tua esperienza nel Sannio? A Benevento ricordo che stavamo facendo un’annata per vincere il campionato, ma poi vinse la Nocerina. In quell’anno ci lasciò Ciro Vigorito: è un evento che mi ha segnato umanamente nel Sannio. Abbiamo comunque fatto un ottimo campionato disputando dei buoni play-off, ma il calcio è fatto di questo“.

Quanto è bello, da Direttore, vedere i giovani crescere nel vivaio e poi esordire in prima squadra e quale è il rapporto con Diego Palermo, tuo ex compagno e responsabile del Settore Giovanile giallorosso? Credo che sia il traguardo più bello. E’ come quando innaffi la pianta che hai piantato e la vedi crescere come vorresti. Poi ti è anche utile, è utile per una società e per una squadra che mette in mostra le qualità del club per intero e non solo per la prima squadra che fa il campionato da professionista. Diego è stato un compagno di squadra e tutt’ora ci incontriamo stesso, è un ragazzo a modo e spero possa fare qualcosa d’importante nel calcio perché ne ha le potenzialità“.

Quali sono le sue prospettive per il futuro? Mi sono preso un po’ di tempo per pensare bene a quello che vorrei creare, ma a breve vorrò prendere gli attestati da allenatore e iniziare un percorso che desidero. Ritorno a Benevento? Le amicizie sono una cosa e il lavoro un’altra, se sarò all’altezza non sarò io a chiedere ma loro a chiamarmi“.

Foto: SportCampania

ESCLUSIVA BN24 – Rambaudi: “Auteri ha portato mentalità. Promozione diretta? mai di dire mai ma…”

ESCLUSIVA BN24 – Rambaudi: “Auteri ha portato mentalità. Promozione diretta? mai di dire mai ma…”

Benevento CalcioCalcioSidebar intervista

Abbiamo raggiunto telefonicamente Roberto Rambaudi, allenatore ed ex giocatore tra le altre di FoggiaAtalanta Lazio, che giovedì ha commentato il turno infrasettimanale del Viviani tra Potenza e Benevento su Rai Sport.

Salve Mister, che partita è stata il turno infrasettimanale del “Viviani” tra Potenza e Benevento? “Ho visto una partita in cui, per i primi 25 minuti, il Benevento ha approcciato male alla gara, risultando lento e prevedibile e abbassandosi troppo invece di attaccare, come è invece la mentalità dell’allenatore. Poi Lanini, con il primo gran gol, ha cambiato la partita: il Potenza ha perso fiducia e il Benevento ha concluso bene il primo tempo.

Il secondo tempo non mi è piaciuto, per come so che il Benevento può gestire alcune partite. E’ vero che l’ha voluta gestire, ma credo che questa squadra debba ancora imparare a gestire le partite affrontando tutte le gare alla stessa maniera: cercando di giocare a calcio, di fare gol e di difendersi in avanti senza ritirarsi dietro“.

Quali sono i margini di miglioramento della Strega“Questa squadra ha grandi margini di miglioramento per quello che può dare l’allenatore con i suoi principi di gioco, nel cercare di aver coraggio nel fare la partita. Il Benevento ha elementi che devono trovare continuità all’interno della partita. Questa squadra accende e spegne l’interruttore troppo facilmente. Neanche nel primo tempo contro il Sorrento il Benevento ha fatto una buona gara, poi nella ripresa Auteri ha fatto dei cambi e la partita ha preso una direzione grazie ai valori presenti in campo. Certo, se giochi contro altre squadre puoi concedere qualcosa, ma la mentalità deve essere sempre quella di fare sempre un gol in più dell’avversario“.

Ci eravamo sentiti dopo Juve Stabia-Benevento: come sono cambiati i giallorossi dallo scorso dicembre e quali sono gli effetti della “cura Auteri”? “Ho trovato un Benevento totalmente diverso, da quando è arrivato Auteri questa squadra ha assimilato la consapevolezza di essere una grande squadra, di giocare in una grande società, di cercare di essere protagonisti e di non basarsi sugli avversari ma sulla propria forza. Auteri ha dato questa mentalità, ma c’è ancora tanto su cui lavorare perché ci sono troppi alti e bassi durante la gara. E’ normale, non è arrivato da tantissimo: una certa mentalità si acquisisce lavorando e vincendo, il Benevento adesso sta vincendo e sicuramente questa mentalità ora può essere assimilata ancora più in fretta“.

E’ troppo tardi per provare a raggiungere la capolista Juve Stabia, che dista 7 lunghezze a otto giornate dal termine? “Sono tanti per quello che sta facendo la Juve Stabia. A inizio stagione nessuno le avrebbe dato due lire, ma è la squadra più completa e che è cresciuta più di tutti: soprattutto a tanta continuità nelle partite. Ha avuto un calo nel pareggio contro il Monterosi e nella sconfitta contro il Catania, ma è difficile che possa crollare perché di “crollo” si tratterebbe se il Benevento dovesse sorpassare la Juve Stabia. Nel calcio, però, mai dire mai: c’è lo scontro diretto e potrebbe rivelarsi determinante. Se dovesse vincere il Benevento magari la Juve Stabia potrebbe avere dei contraccolpi importanti, come non potrebbe“.

Quanto si sono rivelati mirati gli arrivi di Nardi, Lanini e Starita e come ha ritrovato Karic? “Lanini è un grande giocatore, l’anno scorso ha vinto il campionato e per la categoria è una garanzia. Starita è un giocatore estroso, può fare assist incredibili come avvenuto proprio a Potenza per il secondo gol di Lanini. Nardi è il giocatore forse più dinamico del centrocampo giallorosso, ma ha fatto tanti errori di tecnica individuale contro il Potenza e su questo deve migliorare. Nardi comunque, insieme a Pinato, è tra quelli che corre più tardi. Sono stati acquisti importanti.

Karic, se ascolta quello che gli dice Auteri e se si allena bene, può diventare un centrocampista importantissimo. Ha fisicità, deve essere abituato ad andare a pressare anche in zona offensiva perché magari è più attendista e metodico: deve fare questo cambio passo. Contro il Potenza non mi è dispiaciuto, ha corsa e tecnica ma deve cercare di correre in maniera giusta e l’allenatore glielo farà capire. Lui, Nardi, Pinato e Talia sono giocatori molto importanti per il centrocampo della squadra.

E’ vero, secondo lei, che effettivamente Mister Auteri non guarda la classifica? “Si può anche guardare, ma non fa testo. Il Benevento deve fare il suo, ma non può più decidere il suo futuro perché ormai lo decidono gli altri. Deve pensare partita dopo partita, è una frase fatta, ma deve pensare a vincerle tutte. La squadra deve pensare a questo, a vincere. La promozione, infatti, non dipende più solo dal Benevento: dipende anche dai risultati negativi della Juve Stabia, che invece deve cercare solamente di fare il suo“.

Potrebbe rivelarsi dannoso, qualora il Benevento arrivasse secondo, dover attendere un grande lasso di tempo senza ritmo gara in attesa che si completi il quadro play-off? “Ci sono tanti fattori, c’è chi lo vede come cosa positiva perché non deve rigiocare subito e può recuperare. Un periodo fermo può anche farti staccare la spina, oltre a tenerti lontano dal ritmo-partita. Dipenderà tanto anche da come si arriva a questa data, in quale condizione. I play-off sono un campionato nel campionato, è una situazione a sé: il Foggia vinceva spesso nel recupero, il Lecco pur non essendo la squadra più forte poi ha vinto i play-off“.

Foto: Cristiano Minichiello/AGF

ESCLUSIVA BN24 – Benevento-Sorrento, il doppio ex Vanin: “Non sarà semplice, entrambe vengono da momenti positivi”

ESCLUSIVA BN24 – Benevento-Sorrento, il doppio ex Vanin: “Non sarà semplice, entrambe vengono da momenti positivi”

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Abbiamo raggiunto telefonicamente l’ex Benevento e Sorrento, Ronaldo Vanin, per avere una sua opinione riguardo alla stagione giallorossa e al derby di lunedì sera al Vigorito.

Vanin, duttile terzino destro classe 1983, ha collezionato 19 presenze condite da 4 reti e 4 assist con la maglia della Strega in Serie C 1 nella stagione 2003-2004, in prestito dal Torino, per poi trasferirsi nuovamente a titolo temporaneo in Campania ma all’Avellino. Sono ben 164, invece, le apparizioni con i costieri nelle sue due esperienze in rossonero, dal 2007 al 2012 e nel campionato di Eccellenza 2015-2016. Oggi Vanin, a 41 anni compiuti, è in forza all’USD Alpignano, in Eccellenza.

Salve Ronaldo, partiamo dall’attualità: che partita si aspetta lunedì sera al Vigorito? “Non mi aspettavo che il Sorrento potesse andare così forte, sono partiti un po’ in sordina e delle volte, quando parti male, è difficile riprendersi e tirarsi su. Seguo la Serie C, non era facile: hanno tanti ragazzi giovani, mi hanno sorpreso tanto e ultimamente stanno facendo risultati e buone prestazioni. L’entusiasmo dei ragazzi fa tutto, anche loro probabilmente non si aspettavano di poter essere dove sono a questo punto del campionato e questo ti dà serenità e tranquillità, oltre ad aiutarti sul piano atletico e mentale. Per il Benevento non sarà facile, anche se gioca in casa e le ambizioni ovviamente sono diverse. La rosa del Benevento, secondo me, in Serie B potrebbe fare un buon campionato, magari non di vertice ma comunque buono. Non sarà una partite semplice, vengono entrambi da momenti positivi. Giocare a Benevento, davanti a un pubblico del genere, è comunque difficile per gli avversari, lo ricordo personalmente“.

Non ha mai avuto Mister Auteri da allenatore, ma l’ha spesso affrontato da avversario: quanto è importante la sua esperienza per la StregaHo avuto sempre la sfortuna di averlo contro, ma la storia e i numeri parlano da sé: dove è andato, ha fatto bene. C’è mancato poco, qualche anno fa, che lo potessi raggiungere, ma poi non se ne fece nulla. Il Mister ha molta esperienza, dove non ha vinto il campionato ha comunque raggiunto i play-off. Dal suo arrivo il Benevento è cambiato, a livello tecnico-tattico ma anche fisico. La Strega è ancora imbattuta dopo otto partite, la sua mano si vede in tutti i sensi. Per me ha possibilità di fare bene anche in una categoria superiore“.

Che ricordo hai della tua esperienza a Benevento? “E’ stata una delle esperienze più belle che ho fatto, anche se avevo già esordito in Serie A con il Torino. I granata comunque, quell’anno, erano messi un po’ male, tanto è vero che siamo retrocessi e dopo sei mesi in B sono arrivato a Benevento. Lì ho giocato davvero con grandi uomini, sono rimasto per sei mesi ma sono stato benissimo: non riuscirei a fare tutti nomi, da Lotti, Colletto, Nocerino, Tchangai a Voria e tutti gli altri. Grazie a quegli uomini sono riuscito a esprimermi al meglio, in casa soprattutto eravamo devastanti: non ricordo una sconfitta tra le mura amiche in quei mesi.

Al termine del prestito sono dovuto tornare a Torino, purtroppo l’esperienza a Benevento è terminata e sono andato ai rivali. In quei sei mesi, però, sono stato benissimo. Quando sono arrivato eravamo quint’ultimi, a fine stagione siamo arrivati quinti e abbiamo fatto i play-off. Ogni squadra dove sono andato mi ha lasciato qualcosa: il campionato che ho disputato a Benevento avevano deciso che dovevamo perderlo, purtroppo. Sarebbe stato bellissimo vincere, per la piazza che è e per il tifo. Ad Avellino ho vinto un campionato e questo rimarrà per sempre, ma ho giocato meno rispetto all’anno prima. A Sorrento sono stato tanto tempo, è una società imparagonabile rispetto a Benevento e Avellino ma per tre volte abbiamo raggiunto i play-off, che lì è come vincere un campionato“.

Conosce benissimo le piazze di Benevento, Avellino e Sorrento: che piega prenderà il campionato? Vedo un campionato, rispetto a tanti anni fa, molto più competitivo. La Juve Stabia ha 6 punti di vantaggio sul Picerno e 7 su Avellino e Benevento, non è poco. Benevento, Avellino e Sorrento comunque sono piazze che possono fare bene, dove anche il pubblico ti dà una grossa mano. A punti, in questo momento, la Juve Stabia sembra essere la favorita: saranno fondamentali i vari incroci che ci saranno da qui fino a fine stagione. L’obiettivo di Avellino e Benevento è sicuramente vincere il campionato, ma penso che la prima a raggiungere il proprio obiettivo sarà il Sorrento: si deve salvare, e manca davvero poco“.

Qualche anno fa aveva espresso il desiderio di assistere a Torino-Benevento, all’epoca della Serie A: come hai vissuto queste due retrocessioni? Il calcio è fatto di tante cose, di tante burocrazie ed episodi che poi non è semplice neanche decifrare. L’importante è che il Benevento sia ancora in piedi e abbia la forza per risalire, per me la ha sia sotto il profilo emotivo sia sotto quello economico. Hanno preso l’allenatore giusto per raggiungere quest’obiettivo, magari anche con una gestione più oculata del Presidente“.

A 41 anni calca ancora i campi di gioco, con l’USD Alpignano: come procede la stagione e quali sono le sue prospettive per il futuro? E’ una passione, per fortuna fisicamente sono ancora integro. Quest’anno non va benissimo, anche se nelle ultime due partite ci siamo un po’ ripresi. Al Sud, anche se giochi in Eccellenza, vivi il calcio come fosse una Lega Pro, allenandoti tutti i giorni. Qui al Nord, invece, è tutto diverso, ci alleniamo tre volte alla settimana. Abbiamo tanti giovani, attualmente siamo terz’ultimi: l’anno scorso ci siamo salvati al play-out, quest’anno cercheremo di fare la stessa cosa o magari salvarci prima, visto che la zona salvezza è a tre punti. Da quando mi sono fermato a Torino, sette anni fa, ho sempre giocato: fisico permettendo vorrei fare altri due-tre anni, non dico in Eccellenza ma magari nella categoria inferiore. Su 21 partite quest’anno, comunque, ne ho giocate 19, saltandone due: una per squalifica e una per un piccolo infortunio. In carriera non ho mai avuto infortuni gravi, questo mi dà la forza di continuare anche se ultimamente, soprattutto dal 75esimo in poi, comincio a fare tanta fatica“.

Foto: Profilo Facebook Ronaldo Vanin

ESCLUSIVA BN24 – Falco: “Taranto-Benevento sarà una partita aperta. Sarei voluto restare, mi avevano promesso che…”

ESCLUSIVA BN24 – Falco: “Taranto-Benevento sarà una partita aperta. Sarei voluto restare, mi avevano promesso che…”

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L’ex giallorosso, tra i protagonisti della storica prima promozione in Serie A della Strega, ha confessato che in passato è stato anche vicino al ritorno nel Sannio.

Abbiamo raggiunto telefonicamente l’ex attaccante del Benevento, protagonista delle prima storica promozione della Strega in Serie A, per avere una sua opinione riguardo alla stagione giallorossa e alla trasferta in programma domani contro il Taranto, essendo lui tarantino doc.

Filippo Falco, attaccante classe 1992, ha disputato il campionato 2015-16 con la maglia del Benevento, in prestito dal Bologna, collezionando 36 presenze tra Serie B e Coppa Italia condite da 6 gol e 6 assist. Attualmente Falco, che si sta allenando proprio con la società rossoblù, è svincolato e in cerca di una nuova esperienza dopo aver calcato anche campi europei con la maglia della Stella Rossa.

Salve Filippo, partiamo dall’attualità: che ambiente troverà la Strega allo Iacovone domani pomeriggio?Si troverà un ambiente caldo, è una piazza importante che fa sempre 6-7 mila spettatori ogni domenica e potrebbe farne anche di più. Come Benevento, Taranto è una piazza calda che merita altri palcoscenici. Sarà una partita aperta: il Benevento è in ripresa, il Taranto sta facendo un grande campionato. Mi aspetto qualunque risultato“.

Oggi è svincolato e si sta allenando proprio con il Taranto: quale sarà il suo futuro?Sì, sono svincolato e loro mi stanno dando la possibilità di allenarmi per tenermi in forma e in condizione. Sto valutando delle offerte, penso che a breve avrò la prossima destinazione“.

E’ possibile un ritorno a Benevento? In passato c’è stata una mezza possibilità di tornare, poi hanno fatto altre scelte nonostante mi avessero richiamato. Sarei tornato volentieri, anzi dopo quella stagione passata in giallorosso non sarei voluto andare via: è stato un campionato bellissimo“.

Le è dispiaciuto lasciare il Sannio?Si, mi sarebbe piaciuto restare e mi era stato promesso di comprarmi dal Bologna dopo quell’anno. Più passavano le settimane, però, e più capivo che non mi avrebbero preso. Ci sarei rimasto, e sarei anche tornato. Anni dopo, dopo l’annata al Lecce in Serie A e quando il Benevento era in Serie A, ho ricevuto la chiamata del Presidente ma poi non se ne fece nulla. Penso che, ormai, sia un capitolo chiuso“.

Conosce Mister Auteri e come valuta la ripresa del Benevento in questo 2024? E’ un allenatore amato dalla piazza, ha portato il Benevento in B per la prima volta nella sua storia. Ora ha rimesso a posto alcune cose, i giocatori stanno facendo bene e vengono da risultati utili consecutivi. La squadra è ripresa e ha tutte le carte in regola per fare un girone di ritorno importantissimo“.

Pensa che Ciciretti, suo ex compagno, abbia fatto bene a tornare alla Strega per ritrovare la sua miglior condizione? Ciciretti veniva da un periodo sicuramente non facile. Auteri lo conosce bene, lo ha lanciato. Nelle ultime settimane si è ritagliato uno spazio importante e ha dimostrato di essere un giocatore molto importante per la categoria, può far fare il salto di qualità al Benevento“.

Come le sembra il girone C di Serie C?E’ un girone tostissimo, con piazze importanti. Il Catania era partito per vincere ma si è ritrovato più giù, ha fatto un grande mercato. Per me la favorita resta l’Avellino, ha un organico importante come anche il Benevento. E’ un campionato aperto, sono tutti a pochi punti di distanza per la promozione: sarà un girone di ritorno avvincente“.

Quanto è stata importante l’esperienza alla Stella Rossa, sotto il profilo della crescita personale?E’ stata un’esperienza dura ma importante, sicuramente ho conosciuto altre culture a partire dalla lingua per arrivare al modo di pensare il calcio e la vita. Non è stato facile, ma ho avuto la fortuna di poter giocare in Europa ed è stato il coronamento di un sogno. Sicuramente sono cresciuto tantissimo a livello personale. Dal punto di vista della tifoseria è una delle piazze più calde al mondo, dopo aver affrontato quel club e quella gente sei pronto per tutto e puoi andare ovunque. Vengo sempre da piazze calde, compreso Benevento, quindi sono abituato“.

ESCLUSIVA BN24 – De Falco: “Benevento, Auteri è l’uomo giusto per dare la scossa”

ESCLUSIVA BN24 – De Falco: “Benevento, Auteri è l’uomo giusto per dare la scossa”

Benevento CalcioCalcioSidebar intervista

Abbiamo raggiunto telefonicamente l’ex centrocampista del Benevento, protagonista delle prime storiche promozioni della Strega in Serie B e Serie A, per avere una sua opinione riguardo alla stagione giallorossa e al ritorno di Gaetano Auteri sulla panchina sannita.

Andrea De Falco, centrocampista classe 1986, ha collezionato 54 presenze e 3 reti all’ombra della Dormiente tra Serie C, Serie B e Coppa Italia nel periodo tra il 2014 ed il 2017. Oggi De Falco, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, è l’allenatore del Tre Fiori, storico club di San Marino.

Salve Andrea, andiamo subito al punto: l’ha stupita il ritorno di Mister Auteri sulla panchina del Benevento? Mi ha stupito perché ero contento della scelta societaria di prendere Andreoletti. L’ho seguito l’anno scorso ed è un allenatore giovane, che alla Pro Sesto ha fatto bene e meritava una chance importante come Benevento. Mi dispiace per come è andata, ma a volte questi scossoni servono sia alla squadra sia all’ambiente perché quando si hanno ambizioni importanti è giusto dare una scossa“.

Il tecnico di Floridia, condottiero della prima promozione in cadetteria della Strega, può essere l’uomo giusto per risollevare le sorti giallorosse? Mister Auteri è l’usato garantito, se così vogliamo dire. E’ un allenatore esperto della categoria, che conosce la piazza e ha fatto benissimo. Spero sia la scelta giusta. Conosce l’ambiente, la società e l’amore della piazza. Anni fa abbiamo riacceso una fiammella, credo sia la persona giusta per riaccenderla ora“.

Quali pensa siano le principali cause di questo girone d’andata un po’ “altalenante”, sotto il profilo delle prestazioni ma soprattutto dei risultati? Le colpe si dividono sempre. Ora che sono allenatore, posso dire che il Mister fa sempre il massimo per creare la giusta alchimia tra i giocatori e per rimuovere ogni problema possibile in vista della partita, mettendo i calciatori nelle condizioni migliori. Sono convito che Mister Andreoletti abbia fatto il massimo”.

Ho visto la partita contro il Catania e ho avuto la sensazione di vedere una squadra non dico senz’anima ma poco convita dei propri mezzi. Il Benevento, una società che deve provare a vincere, deve avere invece questa convinzione“.

Sono sicuro che Mister Auteri riuscirà a dare impronta e convinzione alla squadra. E’ un allenatore invasivo perché ti entra dentro, prima o poi il suo calcio verrà fuori. Al Benevento, ora come ora, serviva questa cosa: deve diventare una squadra con un’anima, che tutti riconoscono e con un modo di giocare ben preciso. Le altre squadre devono avere paura di affrontare il Benevento“.

Ha avuto modo di sentire due suoi ex compagni tornati quest’anno in giallorosso come Ciciretti e Marotta? Ho sentito Marotta per scambiarci gli auguri, ma non si è sbilanciato. C’è dispiacere, è normale, perché tutti all’interno della squadra credevano di poter fare di più e vorrebbero fare di più. E’ normale, questo è il calcio. A volte non tutte le componenti si incastrano quindi i risultati non corrispondono al lavoro e alla qualità della rosa“.

Pensa che ci sia qualcuno nella rosa sannita, magari prossimo all’addio, che non sia pienamente focalizzato sulla campionato in corso e che non abbia ancora mentalizzato la retrocessione in C? Non credo, non è facile calarsi in alcune realtà e in alcune categorie. A volte questo fattore viene dato per scontato, ma ci sono giocatori che qualche anno fa erano in Serie A e che ora diventano giocatori normali di categorie più basse”.

La qualità del singolo viene fuori in un contesto generale: io posso dare anche il massimo, ma se non riesco a integrarmi con chi ho intorno potrebbe essere poco. C’era qualcosa che non andava, spero che l’arrivo di Mister Auteri possa essere una scintilla anche in tal senso“.

Da ex centrocampista, come valuta il reparto giallorosso?Valutando i singoli, la loro carriera e le loro qualità ci sono centrocampisti di alto livello. Pinato, Talia, Karic e Agazzi farebbero le fortune di tantissime squadre in questa categoria. Non posso giudicare i giocatori, giudico l’andamento e le qualità che ci sono. Sono ragazzi che non hanno dato il massimo, o meglio che non sono ancora riusciti a dare il massimo”.

Non so se il modo di giocare di Mister Andreoletti li limitasse: ho notato che nell’ultimo periodo il Benevento si adattava un po’ troppo all’avversario rispetto a imporre il proprio gioco. Con Mister Auteri, invece, c’è sempre stato il principio di dominare in campo. Sono giocatori che hanno fatto bene nella propria carriera e il Benevento sicuramente li sfrutterà sotto questo punto di vista“.

Come sta procedendo l’esperienza sulla panchina del Tre Fiori?A breve torneremo in campo per una partita importante, uno scontro diretto per le zone alte della classifica contro il Tre Penne. Siamo all’inizio di un triennio dove cercheremo di migliorare sempre di più, anche con innesti mirati, per diventare una squadra da battere. Vorremmo diventare quella che è oggi la Virtus Acquaviva, una squadra fino a qualche anno fa normale che piano piano è diventata la squadra da battere. La società mi ha chiesto questo, vediamo“.

Foto: Screen Sky Sport

Capuano torna a Benevento, l’appello di Ielardi: ripetiamo l’intervista con Giannantonio

Capuano torna a Benevento, l’appello di Ielardi: ripetiamo l’intervista con Giannantonio

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Si avvicina il ritorno di Ezio Capuano a Benevento, giovedì 21 settembre per la sfida del Vigorito contro il Taranto, dopo la storica conferenza stampa dell’11 gennaio 2004.

In quell’occasione Eziolino, all’epoca dei fatti tecnico del Sora, nella sala stampa dell’allora Santa Colomba ebbe un acceso confronto con  Reno Giannantonio, tra i volti più noti e apprezzati del giornalismo sportivo sannita.

L’evento di ormai 19 anni fa passò alla memoria grazie alle riprese di Mauro Ielardi. Proprio Ielardi, nelle scorse ore, ha fatto una particolare richiesta di accredito al Benevento tramite un post su Facebook: “Un grande classico del mio archivio personale che ha raggiunto, solo sulla mia pagina YouTube, oltre mezzo milione di visualizzazioni, senza contare le condivisioni e gli utilizzi di tutti i network. É stata addirittura creata una pagina facebook che si ispira a questa intervista (Eziolino Capuano in ognuno di noi non devono albergare nefandezze). Quel l’11 gennaio 2004, continuando a registrare con la mia telecamera, avevo intuito che stavo per regalare al mondo qualcosa di particolare. Colgo l’occasione per chiedere al Benevento Calcio di accreditare me e Reno Giannantonio in sala stampa alla prossima Benevento Taranto, dopo quasi 20 anni questa intervista si dovrà ripetere”. 

Foto: Screen Archivio Mauro Ielardi

ESCLUSIVA BN24 – Benevento, senti Lo Monaco: “Carli e Vigorito sono la garanzia per un pronto riscatto”

ESCLUSIVA BN24 – Benevento, senti Lo Monaco: “Carli e Vigorito sono la garanzia per un pronto riscatto”

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Abbiamo raggiunto telefonicamente il Dirigente Sportivo Pietro Lo Monaco, autore della scalata del Catania di Pulvirenti, per avere una sua opinione in merito alla retrocessione in Serie C del Benevento e alla necessaria rivoluzione che dovrà avvenire in casa giallorossa.

Salve Direttore Lo Monaco, quali pensa possano essere state le cause di una così disastrosa stagione del Benevento?L’organico e la società presupponevano ben altro campionato, purtroppo però nel calcio queste cose succedono. Evidentemente si è sbagliato qualcosa, i guai non vengono mai a galla da soli.

Non è facile valutare la condizione di un ambiente di cui non conosci le dinamiche, ma sono stati fatti degli errori sulla scelta del patrimonio tecnico e della gestione. I guai arrivano perché evidentemente si è sbagliato qualcosa. Stiamo parlando di una proprietà che ha le capacità di rifarsi, di riprendersi, quindi penso che quest’anno gli possa servire da insegnamento per il futuro“.

Quali sono le conseguenze di una retrocessione dalla Serie B alla Serie C?Il nostro sistema è particolarissimo: una società che retrocede dalla Serie A alla Serie B rischia gravemente il suo futuro. La stessa cosa, di conseguenza, accade per le retrocessioni dalla B alla C: sono devastanti. Retrocedendo in C erediti contratti di B, o meglio tante volte contratti di A mascherati da contratti di B.

Non penso, comunque, che il Benevento rischi la sua esistenza, se non altro per la figura del Presidente Vigorito.

Bisogna stare sul chi va là: si fanno sempre due campionati, quello del campo e quello dei conti. A volte ti condanna l’uno, a volte l’altro. In caso di riammissione bisogna stare vigili e vedere come evolvono le cose, ma ora c’è una retrocessione da affrontare“.

Oreste Vigorito e la sua capacità imprenditoriale possono continuare a essere un’arma in più in casa giallorossa?Il Benevento ha sempre avuto un Presidente innamorato della propria squadra, che ha investito le proprie risorse ed è solvibile, sempre in nome e per conto del Benevento e nell’interesse della squadra. Lui è legato profondamente a questa piazza, quindi ritengo farà fronte agli effetti che questa retrocessione può portare. Ha già dato una garanzia di continuità, prendendo un responsabile dell’area tecnica bravo e capace.

Auguro al Benevento, alla città di Benevento e al Presidente Vigorito di riuscire a costruire per il futuro: ha le carte in regola per poterlo fare. Mi ha colpito la sua ultima intervista, penso che un Presidente così appassionato meriti soddisfazioni di un certo tipo.

Deve trovare la forza di accantonare i risvolti di questa retrocessione e riuscire poi a stabilizzare la squadra ad alti livello. Bisogna fare calcio, non vanno seguiti gli esempi ma le proprie convinzioni e le proprie idee creando una propria realtà“.

Come valuta l’arrivo di una persona di spessore come Marcello Carli nel ruolo di Direttore Tecnico della Strega?Il fatto di aver preso un professionista come Carli, che si è legato alle fortune dell’Empoli e non solo, la dice lunga sulla volontà del Presidente e della proprietà di rilanciarsi, mettendo da parte un’annata abbastanza inopinata che nessuno si sarebbe mai aspettato“.

Quanto è difficile, al termine di un’annata come questa che si avvia alla conclusione, trovare accordi con i giocatori per l’addio o la permanenza con riduzione dell’ingaggio?Non è affatto facile. Servono idee chiare e stabilire le linee programmatiche della nuova gestione. Poi va capito quali giocatori tenere e con quali interrompere il rapporto. Nel secondo caso se un giocatore ha già una squadra pronta diventa più facile, altrimenti va favorita l’operazione e in questi casi diventa un po’ più difficile. Il Benevento, comunque, ha una società forte che può andare ad affrontare le difficoltà che si potrebbero presentare“.

Cosa è mancato al Benevento per stabilizzarsi in Serie A nonostante una proprietà forte ed economicamente salda, cosa che invece è riuscita per diversi anni al Catania con lei e Pulvirenti?Non conosco la realtà di Benevento, quando non si conosce si fa bene a non parlare. Il fenomeno Catania non è nato così per caso, è stato costruito, con tanti anni di lavoro.

In appena due anni siamo andati in Serie A e poi si è stabilizzata. Il calcio è una cosa seria, presuppone conoscenze della materia e del sistema calcio. Quando lo conosci chiaramente devi avere la capacità di cavalcarlo, sempre però nell’interesse dell’azienda che deve essere forte e deve diventare un riferimento certo e continuo.

Una volta in A, la politica del Catania era cercare giocatori sconosciuti, valorizzarli e rivenderli bene facendo plusvalenze: con le entrate il Catania ha potuto costruire un centro sportivo pazzesco, con una gestione molto equilibrata. Ciò però presupponeva monitoraggio del mercato straniero e italiano e valorizzazione del settore giovanile. Costruire significa stare sul pezzo, conoscere quello che il sistema vuole e cavalcarlo“.

Da Dirigente Sportivo, c’è qualche allenatore che si immaginerebbe sulla panchina sannita per il prossimo campionato?Bisogna lasciar lavorare Carli, penso abbia le idee chiare su quello che ci vuole per rilanciare il Benevento. Ha sicuramente in mente il nome del tecnico che potrebbe sedersi sulla panchina del Benevento“.

Ha mai ricevuto una proposta per entrare a far parte dell’organigramma del Benevento?No, mai. Ho parlato con il Presidente tantissimi anni fa, quando io ero in A e il Benevento allora in C, durante un’Assemblea di Lega. Si fantasticava sulla gestione enorme del Benevento, abbiamo scambiato quattro chiacchiere in proposito. Il Catania è una piazza che ha fatto quello che ha fatto, nonostante diversi debiti che aveva siamo partiti dalla B e abbiamo raggiunto la Serie A dopo quasi trent’anni. Quando lasciai il Catania nel 2012 mi chiamò il Torino, Cairo mi chiese come avessi fatto a tenere i bilanci in regola. Non sono un mago della finanza, ma sicuramente uno che conosce la materia e il calcio“.

Foto: LaPresse

#SenzaFiltri – L’intervista a Dani De Masi, in arte Michael

#SenzaFiltri – L’intervista a Dani De Masi, in arte Michael

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Dani De Masi, in arte Michael, è stato l’ospite dell’ultima puntata di #SenzaFiltri, un format di approfondimento prodotto da BeneventoNews24.it.

Michael è un giovane cantante 22enne, originario di Reino, ma nato e cresciuto in Svizzera. Nel corso dell’intervista rilasciata al direttore Gerardo De Ioanni, ci ha raccontato come è nata la sua passione per la musica, da dove prende origine il suo nome d’arte ma ha soprattutto presentato il suo ultimo progetto musicale.

Di seguito l’intervista.