VIDEO – Benevento, la calda inquietudine sonora di Enzo Avitabile infiamma piazza Roma

VIDEO – Benevento, la calda inquietudine sonora di Enzo Avitabile infiamma piazza Roma

AttualitàBenevento Città

Nella serata di venerdì 22 settembre, a Piazza Roma, centralissima e storica piazza settecentesca di Benevento e punto nevralgico della vita cittadina, si è tenuto il concerto di Enzo Avitabile, musicista partenopeo, cantautore, polistrumentista, docente universitario di flauto, accompagnato dalla sua band che si è distinta nella maestria soprattutto di alcuni musicisti come Carmine Pastarella alla tromba, Antonio Bocchino al sax, Paolo Palmieri alla chitarra basso e Mario Rapa alla batteria, con il sottofondo del suono forte e rimbombante dei Bottari di Portico.

Il virtuoso sassofonista si è esibito in un concerto gratuito che rientra nel programma di Sud Invest, seminario nazionale dei Consorzi Industriali, promosso dall’Asi di Benevento e dalla Federazione Italiana Consorzi Enti Industrializzazione.

Affollata la piazza di estimatori del musicista napoletano che, con simpatia e grande professionalità, ha invogliato il pubblico a camminare al suo fianco ed accompagnarlo nella kermesse musicale ritmando, con le mani e con la voce, i vari pezzi da lui presentati.

La musica di Avitabile è caratterizzata da contaminazioni di Pop, rock, musica afroamericana, musica tradizionale e musica sacra, il tutto attraverso il vernacolo napoletano che, come ha lui stesso raccontato, ha scelto, dopo il suo incontro musicale con James Brown durante il quale, alla lingua inglese del cantante statunitense, su incoraggiamento dello stesso Brown che gli disse “ricomincia dalla tua terra”, ha affiancato e cercato un suono che lo distinguesse e per farlo, si è affidato a fonti sicure come la lingua napoletana, espressione che già di per sé è un suono di autenticità.

Alla scala musicale napoletana, di origine greca, egli ha sempre cercato di affiancare suoni e culture di altri popoli e, non a caso, egli ritiene che la sua sia una World music – musica del mondo-, armonia in viaggio perenne tra l’America nera, i villaggi africani ed i sentieri del Mediterraneo.

La sua storia personale nasce a Marianella, quartiere di Napoli, luogo dove ascoltava il jukebox e le musiche di James Brow e Tina Turner, artisti con cui poi ha collaborato e si è esibito, mettendo al centro della sua musica il suono del sassofono, strumento che padroneggia magistralmente.

Già vincitore per due volte della targa Tenco, ha ricevuto più volte il premio Severino Gazzelloni, un David di Donatello per la migliore canzone originale, un Nastro d’argento sempre per la migliore canzone originale e un David di Donatello come miglior compositore. Protagonista di un docufilm di Jonathan Demme, l’artista è sempre stato particolarmente attento ai problemi degli ultimi che ha ricordato nei suoi brani musicali.

Molto  coinvolgente, fra le tante regalate al pubblico da Avitabile, è stata la sua esecuzione del brano “Paisà” durante il quale ha invogliato i presenti a riecheggiarne il titolo sull’onda della sua musica. Altro brano trascinante e caldo è stato “Nuie e ll’acqua”, canzone contro la guerra ed un mare che divide, come pure “Simm’ tutt’uno”, brano pieno di energia che ha fatto danzare tutti, un inno alla vita che regala tutta la forza di cui c’è bisogno adesso, come pure il brano “Canta Palestina” che si è trasformato, omaggiando la città ospitante il concerto, in “Canta Benevento”.

Nel brano “Chest’è l’Africa”, Avitabile ricorda “ Quante malatìe ce stanne ca e quanta ‘pucundria annascunnuta l’America, l’Europa ‘na tabacchera l’Occidente arraglia ca panza china”, sottolineando e denunciando, ancora,  le ingiustizie del mondo ed i soprusi sui più deboli.  

Nel brano “ It’s a Man’s Man’s Man’s World” Avitabile ricorda la sua collaborazione con James Brown e la sua decisione di affiancare il vernacolo napoletano alla esibizione statunitense dell’artista americano.

Intona poi “La guerra di Piero”, brano di Fabrizio De Andrè, che egli interpreta in modo un po’ provocatorio con passaggi del testo in napoletano. Con la canzone “Mane e mane” egli trascina il pubblico in un vortice di suoni, parole e gesti delle mani sollevate in alto, atto  che trascina i presenti in una festa di amicizia, solidarietà e allegria che contagia tutti e rallegra i cuori dei tanti che, per pochi momenti, hanno potuto dimenticare affanni e problemi della vita quotidiana.

Dopo attimi di finta chiusura del concerto, alla invocazione pubblica del brano forse più famoso di Avitabile, egli intona “Terra mia”, il brano del cantautore napoletano Pino Daniele, suo amico fraterno e collaboratore. Alla melodia partita dal palco, immediatamente risponde il numeroso pubblico presente che, con passione, canta insieme ad Avitabile.

Per ultimo l’artista intona il brano “Don Salvatò”, già interpretato da Mina e, nella serata, eseguito quasi in coro dall’artista e dalla piazza. Con il pezzo “Aizamm’ na mana” esplode nella piazza musica, arte, cultura, umanità e popolo in un sound che non è più solo insieme di note, ma soprattutto arte pura di un Sud che non  è solo luogo di difficoltà, ma anche di infinito amore per tutte le genti.

Il concerto di Avitabile ha dunque riempito il tempo ed il cuore dei tanti presenti che avrebbero voluto che la serata continuasse, momento di serenità e riflessione, attimo impagabile in un iter quotidiano che spesso intristisce e che l’artista napoletano ha saputo compensare con la sua musica.