Airola, recapitati due bossoli all’assessore Bernardo. La solidarietà di Matera e Rubano

Airola, recapitati due bossoli all’assessore Bernardo. La solidarietà di Matera e Rubano

CronacaProvincia

Episodio intimidatorio raccapricciante ad Airola, dove l’assessore con deleghe all’Istruzione e ai Servizi Sociali Antonietta Bernardo si è vista recapitare in una busta da lettere due bossoli. Il fatto è accaduto nella mattinata di ieri. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno sequestrato la lettera e avviato le indagini.

Apprendo del raccapricciante episodio verificatosi ad Airola dove l’assessore Antonietta Bernardo si è vista recapitare in una busta da lettere due bossoli. Esprimo amicizia e solidarietà all’amica Antonietta che ha sempre profuso con impegno il suo mandato amministrativo“, ha affermato il Senatore di Fratelli d’Italia Domenico Matera. “Condanno fermamente ogni azione improntata sulla minaccia e sulla prevaricazione, condotte che sono schiaffo al vivere civile. Certo che gli inquirenti potranno fare presto chiarezza, invito, come sono certo che farà, l’assessore Bernardo a proseguire e ad insistere con ancora maggiore passione e tenacia nella sua missione di rappresentante istituzionale“.

Esprimo la mia più ferma condanna per il vile gesto intimidatorio ai danni dell’Assessora del Comune di Airola Antonietta Bernardo“, ha scritto, invece, il Capogruppo di Forza Italia commissione Ecomafie e Segretario Provinciale Francesco Maria Rubano. “Episodi di questo genere rappresentano un attacco non solo alla sua persona, ma a tutta la comunità democratica e alle istituzioni che con impegno quotidiano lavorano per il bene comune. Ad Antonietta Bernardo va la mia vicinanza, invitandola a non lasciarsi scoraggiare da questi atti ignobili“.

Foto di Repertorio

Benevento| Lettera pastorale dell’arcivescovo mons. Felice Accrocca

Benevento| Lettera pastorale dell’arcivescovo mons. Felice Accrocca

AttualitàBenevento Città

Riceviamo e pubblichiamo la lettera pastorale che mons. Felice Accrocca – Arcivescovo di Benevento – scrive in occasione dell’Avvento, ormai prossimo, e dell’ inizio del nuovo Anno Liturgico.

Carissimi,

il tempo di Avvento è ormai imminente e con esso l’inizio di un nuovo Anno Liturgico, nel quale la Chiesa italiana prosegue e approfondisce il proprio percorso sinodale e la Chiesa tutta celebra il Giubileo che ci chiama ad essere «Pellegrini di speranza»: sarà per tutti un anno di grazia, un’opportunità per crescere nella fede, nella speranza e nella carità. Come Chiesa diocesana ci recheremo in pellegrinaggio a Roma, sede di Pietro, sabato 15 febbraio 2025, per partecipare all’udienza con Papa Francesco e passare la Porta Santa presso la basilica di S. Pietro. Affinché quest’anno sia da noi vissuto in modo più intenso e fruttuoso, è necessario mettere al suo centro la Parola di Dio, che «è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore» (Eb 4,12).

È vero, infatti, che siamo stati «rigenerati non da un seme corruttibile ma incorruttibile, per mezzo della parola di Dio viva ed eterna» (1Pt 1,23), così come è vero ciò che afferma san Girolamo: «Se al dire dell’apostolo Paolo, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio, colui che non conosce le Scritture non conosce la potenza di Dio, né la sua sapienza. Ignorare le Scritture significa ignorare Cristo» (Commento al profeta Isaia, Prologo). Difatti, «nella Parola di Dio è insita tanta efficacia e potenza, da essere sostegno e vigore della Chiesa, e per i figli della Chiesa la forza della loro fede, il nutrimento dell’anima, la sorgente pura e perenne della vita spirituale» (Dei Verbum 21). Riprendendo quanto scrivevo ormai tre anni fa, nella lettera Lampada ai nostri passi, vi suggerisco quindi alcuni modi concreti per un utilizzo sapiente della Parola di Dio nella vita pastorale. Oltre che irrobustire il ruolo che essa ha nelle celebrazioni in onore della Vergine e dei santi come nelle tradizionali celebrazioni mariane nei mesi di maggio e ottobre, nei tempi forti di Avvento-Natale e Quaresima-Pasqua si potrebbe proporre la recita di alcune parti della Liturgia delle Ore (lodi e vespri in modo particolare), tutta incentrata sulla Parola di Dio, così da educare pian piano i singoli fedeli e la comunità nel suo insieme a nutrirsene abitualmente. Sempre nei tempi forti di Avvento-Natale e Quaresima-Pasqua, è bene che s’intensifichi l’ascolto e lo studio della Parola di Dio anche con iniziative straordinarie.

Nelle singole parrocchie, o tra parrocchie vicine, si potrebbe attivare la pratica della lectio divina, nel caso pure basandola sulla lettura del Vangelo della domenica successiva, ciò che favorirebbe una partecipazione più consapevole alla liturgia festiva. È bene che il metodo privilegi il confronto tra la Parola e l’esperienza di vita di ciascuno; ogni singolo partecipante dovrebbe cioè chiedersi: cosa dice questa Parola alla mia vita? Ci sono state situazioni nelle quali questa stessa Parola mi è stata di aiuto? Oppure nelle quali ho agito contrariamente a quanto mi chiede? È necessario concentrarsi sul proprio vissuto in modo da non divagare su questioni generiche ed evitare così inutili dibattiti tra i presenti. Gli animatori a guida dei gruppi (sacerdoti, religiosi o religiose, laici) dovranno favorire il più possibile la riflessione dei convenuti, evitando lunghe introduzioni: dopo la lettura del brano e un breve tempo di silenzio per interiorizzarne l’ascolto, una presentazione di 5-7 minuti è più che sufficiente a motivare le risonanze dei presenti.

Le persone, infatti, vogliono essere anzitutto ascoltate, anziché ascoltare altre prediche. Compito di chi le guiderà sarà perciò di facilitarne gli interventi, correggendo eventuali deviazioni di rotta e scoraggiando discorsi troppo lunghi o il ripetersi di più contributi da parte della medesima persona, alla fine tirando una breve sintesi. Gli incontri, poi, dovrebbero concludersi nello spazio massimo di 60-70 minuti e i partecipanti non essere troppo numerosi (10-15 persone sarebbe il numero ottimale). Con una metodologia simile potrebbero esser condotti anche i Centri di ascolto nelle case. Questi costituiscono uno strumento semplice ed efficace di pastorale missionaria e consentono l’incontro con persone che non sempre si vedono in chiesa. Nell’ambito di ogni zona pastorale, si potrebbe inoltre attivare una Scuola della Parola che, in modo semplice e certo non specialistico, ne incentivi un vero e proprio studio, così da fornire ai partecipanti i primi rudimenti dei Vangeli: si potrebbero prendere in considerazione percorsi attinenti al cammino sinodale o alla tematica giubilare. Studio che – per i più volenterosi e desiderosi di apprendere – potrebbe poi continuare presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose con l’iscrizione ai corsi biblici in qualità di auditori. 

Carissimi, in forza del battesimo, siamo tutti partecipi di una vocazione santa: tutti, infatti, abbiamo «ricevuto l’unzione dal Santo» (1Gv 2,20). «Questa unzione spirituale – dice Agostino – è lo stesso Spirito Santo, il cui sacramento consiste nell’unzione visibile» (Commento alla lettera di san Giovanni 3, 5). E continua: «Se è la sua unzione che vi istruisce su tutto, il nostro è come un lavoro inutile. Perché tanta insistenza nell’istruirvi? Non è meglio affidarvi alla sua unzione, cosicché sia essa ad istruirvi? […] C’è qui un grande mistero sul quale occorre riflettere, o fratelli. Il suono delle nostre parole percuote le orecchie, ma il vero maestro sta dentro. Non crediate di poter apprendere qualcosa da un uomo. Noi possiamo esortare con lo strepito della voce ma se dentro non v’è chi insegna, inutile diviene il nostro strepito» (ibidem 3,13). Ognuno di noi ascolti la voce del Maestro interiore, che ci parla principalmente attraverso la Parola di Dio. A tutti, un augurio sincero per un vero anno di grazia!“.

† Felice vescovo

Fatebenefratelli, la lettera di una paziente: “Grazie al personale medico ho realizzato il mio sogno di partorire naturalmente”

Fatebenefratelli, la lettera di una paziente: “Grazie al personale medico ho realizzato il mio sogno di partorire naturalmente”

AttualitàBenevento Città

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una paziente che ha voluto esprimere gratitudine all’Ospedale Sacro Cuore di Gesù Fatebenefratelli di Benevento, al personale medico e paramedico del Reparto di Ostetricia diretto dal primario dott. Vittorio Catarinella, per averle dato la possibilità di affrontare un parto spontaneo naturale dopo un pregresso taglio cesareo (VBAC vaginal birth after cesarean).

“Nel 2015 nasce il mio primo figlio, purtroppo con parto cesareo, dopo un travaglio lungo e doloroso.

Non essere riuscita a partorire naturalmente mi ha fatto sentire “inadeguata”, non abbastanza mamma. Quando dopo alcuni anni decidiamo di avere un altro figlio, il mio desiderio era di poter partorire “naturalmente”, e anche se diversi ginecologi mi dicevano che se fossi rimasta incinta avrei dovuto fare solo un cesareo, sapevo che il parto naturale si poteva fare. 

Nel gennaio 2021 il sogno si realizza: la mia gravidanza viene seguita da un giovane ginecologo dell’equipe dell’ostetrica e ginecologica del Fatebenefratelli di Benevento diretta dal dott. Catarinella il quale già dalla prima visita confermò la possibilità di poter partorire naturalmente. 

Nell’ottobre 2021 finalmente arriva il momento del parto; seppur tra mille difficoltà è andato tutto bene grazie all’aiuto dello staff della struttura sanitaria di Viale Principe di Napoli che non finirò mai di ringraziare abbastanza, e mi riferisco ai medici, alla caposala, al personale infermieristico e OSS, a tutte le ostetriche per la loro professionalità, con un sentito grazie all’ostetrica, che mi ha supportato ed aiutato al meglio nelle varie fasi del parto. 

Questa volta mi sono sentita fiera di me stessa, mi sono sentita MAMMA, cosa che più mi è mancata con la gravidanza precedente. 

Rifarei questa scelta altre 100 volte e spero che la mia esperienza possa essere da esempio per le altre mamme, libere di poter scegliere sempre in totale sicurezza”.

Scuole chiuse, 31 docenti scrivono a Mastella: “Non si tiene conto del disagio dei bambini. Chiusura inspiegabile”

Scuole chiuse, 31 docenti scrivono a Mastella: “Non si tiene conto del disagio dei bambini. Chiusura inspiegabile”

AttualitàBenevento Città

Egregio signor sindaco Mario Clemente Mastella, siamo gli insegnanti a cui state togliendo la scuola”, si legge nella lettera inviata dagli insegnanti di alcuni istituti scolastici cittadini al sindaco di Benevento, Clemente Mastella, in seguito alla chiusura delle scuole decisa da ques’ultimo a causa dell’aumento dei contagi da Covid.

Non riusciamo -proseguono i docenti – a credere che, dopo quasi due anni di sacrifici e di ferite ancora impresse nelle menti e nei cuori di insegnanti e discenti, non saluteremo le nostre ragazze e i nostri ragazzi prima di Natale.

Non riusciamo a pensare che non li abbracceremo con lo sguardo, fissandoli negli occhi, come abbiamo imparato a fare in questi anni di pandemia. Se Le sembra eccessivo, chieda a bambini e ragazzi quanta differenza e vicinanza possano generare i gesti concreti, anche minimi, rispetto alla distanza siderale delle lezioni online.

Non riusciamo a pensare che nonostante i proclami della politica e gli sforzi fatti da tutto il mondo della Scuola per tornare a rimettere al centro i bisogni educativi e affettivi dei nostri alunni e alunne, ancora una volta il loro benessere mentale e spirituale venga messo al di sotto dell’interesse commerciale.

Scuole chiuse e negozi che scoppiano di folla”.

Chiudere le scuole – continua la lettera – è stato il regalo più orribile che lei potesse fare a noi docenti, alle famiglie, ai ragazzi e alle ragazze prima di Natale; e la cosa che ci fa più soffrire, mettendoci in agitazione, è il terrore che a gennaio, con una scusa qualunque, i banchi continueranno a restare vuoti. Noi docenti ci siamo vaccinati per tre volte, i nostri alunni, nella maggior parte dei casi, hanno ricevuto due dosi e quelli che hanno meno di dieci anni sono stati appena vaccinati o lo saranno a breve. A cosa sarebbe servito tutto questo?

La chiusura delle scuole è ingiusta e inspiegabile, specialmente alla luce del fatto che tutte le altre attività resteranno aperte senza alcuna restrizione.

Lei non comprende la stanchezza di coloro ai quali viene impedito, a più riprese, di svolgere in maniera soddisfacente la propria professione.

Lei non sa quanto sia faticoso gestire in maniera proficua venti e più bambini o adolescenti nascosti dietro uno schermo.

Lei non tiene conto del disagio di bambini e bambine, ragazze e ragazzi, che pagano e continueranno a pagare sulla loro pelle le conseguenze di queste scelte scellerate. Le rimandiamo il grido che da quasi due anni si alza costantemente da parte di pediatri e psicologi!

In conclusione: “Siamo stanchi, Sindaco, di essere trattati da lei come se non fossimo professionisti, come se il ruolo sociale che rivestiamo avesse un’importanza pressoché nulla. Lei deve rispetto alla Scuola e al corpo docente.

E se davvero, come spesso millanta anche nei suoi lunghi monologhi telefonici, Lei ci tiene ai suoi concittadini, specie quelli più piccoli, deve garantire oggi la riapertura delle scuole a gennaio e metterci in condizione di superare questo momento drammatico nel migliore dei modi, in presenza.

Si può fidare, noi docenti insieme a tutto il personale della Scuola, sappiamo bene come fare il nostro lavoro nell’interesse della collettività e dei suoi esponenti più preziosi”.

Tecla Iervoglini – IC Pascoli, Patrizia Luongo – IC Pascoli, Carmelina De Luca – IC Pascoli, Rosanna D’Onofrio – IC Pascoli, Ornella Maio – IC Pascoli, Luca Sperandeo – IC Pascoli, Maria Rosaria Parente – IC Pascoli, Emma Santarcangelo – IC Pascoli, Clara Catalano – IC Pascoli, Stefania Morelli – IC Pascoli, Dina Caliro – IC Pascoli, Maria Domenica Argenio – IC Pascoli, Silvana Zeoli – IC Pascoli, Livia Grimaldi – IC Pascoli, Veronica Russo – IS Virgilio, Carmen Laudato –IS Virgilio, Lorella De Lucia – IS Virgilio, Maria Grazia Campanelli – IS Virgilio, Rossella Matrangolo – ITI “Lucarelli”, Elvira Muccio – San Filippo, Valentina Ricciardi – San Filippo, Linda Rinaldi – San Filippo, Donatella Caterina – IC Sant’Angelo a Sasso, Donatella Caterina – IC Sant’Angelo a Sasso, Vincenzina De Luca – Convitto Giannone Antonello Rapuano – Convitto Giannone, Elvira Feleppa – Convitto Giannone. Flavia Furno – Convitto Giannone, Dario Melillo – Istituto Paritario De La Salle, Valentina De Caro – IC Ponte, Giuseppe Telaro, Maria Elena Telaro.