Pierdavide Carone a San Lorenzo Maggiore: intervista esclusiva con l’autore televisivo Gabriele Di Marzo

Pierdavide Carone a San Lorenzo Maggiore: intervista esclusiva con l’autore televisivo Gabriele Di Marzo

Eventi

Sabato 12 aprile alle 19:15, nel Salone Scolastico di San Lorenzo Maggiore, il cantautore Pierdavide Carone sarà intervistato dall’autore televisivo Gabriele Di Marzo.

Lanciato dal celebre talent show Amici di Maria De Filippi, Carone ha calcato il palco del Festival di Sanremo 2012, accompagnato dal grande Lucio Dalla nel ruolo di maestro d’orchestra.

Più recentemente ha trionfato nel programma Ora o mai più su Rai 1, condotto da Marco Liorni, e ha ottenuto il Premio della Critica al San Marino Song Contest.

Nel corso della serata, l’artista si esibirà dal vivo con alcuni dei suoi brani più amati.

Ingresso libero.

Peppe Servillo con “L’anno che verrà” trascina il pubblico beneventano sulle note di Lucio Dalla

Peppe Servillo con “L’anno che verrà” trascina il pubblico beneventano sulle note di Lucio Dalla

Cultura

Splendida esibizione di Peppe Servillo al Teatro Vittorio Emmanuele” di Benevento con lo spettacolo “L’anno che verrà”, progetto di un viaggio attraverso le musiche di Lucio Dalla realizzato insieme a Javier Girotto ( sax soprano e baritono) e Natalio Mangalavite ( piano, tastiera e voce).

Servillo, cantante ed attore casertano, ha debuttato nel 1980 con il gruppo degli Avion Travel con i quali, nel 2000, vince il Festival di Sanremo con la canzone “Sentimento”. Autore di canzoni interpretate da Fiorella Mannoia e Patty Pravo, è anche autore di colonne sonore, attore cinematografico e teatrale.

Ci piace ancora ricordare che l’argentino Natalio Mangalavite è stato una solida spalla per jazzisti come Paolo Fresu e Horacio ‘El Negro’ Hernandez, oltre che per Ornella Vanoni, ma anche che Javier Girotto, anch’egli argentino, è conosciuto in Italia grazie al successo del suo gruppo Aires Tango oltre che alle collaborazioni con i principali jazzisti di casa nostra, tra cui Enrico Rava, Fabrizio Bosso, Paolo Fresu, Gianluca Petrella.

L’esibizione, giunta al suo  secondo appuntamento da programma, rientra nell’idea della stagione artistica dell’Accademia di Santa Sofia, progetto artistico di grande prestigio declinato per favorire la valorizzazione del territorio e, nello stesso tempo, per inserirlo nello scenario artistico e culturale nazionale. L’evento vede la direzione artistica di Filippo Zigante e Marcella Parziale con la consulenza scientifica di Aglaia McClintock.

La serata è stata presentata da Maria Buonaguro, presidente degli “Amici dell’Accademia” e dalla consulente artistica Marcella Parziale.

Lo spettacolo è stato preceduto, come ormai da tradizione della kermesse artistica, per l’occasione, da una relazione di Aglaia McClintock intorno al tema “Traiano, la vedova e un posto in paradiso”. Brevi pillole di carattere scientifico, storico, giuridico ed economico, a cura dell’Università degli Studi del Sannio e del Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento.

Dopo aver ricordato che Traiano è stato “il più giusto tra gli imperatori romani”, la McClintock ricorda che a lui è dedicato l’arco romano che arricchisce il patrimonio storico/artistico della nostra città, monumento in memoria dell’  “optimus princeps”, il più giusto tra gli imperatori romani  e forse proprio per questo Traiano è posto da Dante in Paradiso, nonostante fosse un pagano.

La misura della sua giustizia è data soprattutto da un episodio nel quale egli, pur prossimo a partire per una guerra, fermò il suo esercito ed accolse le suppliche di una matrona romana che aveva perso il marito ed un figlio in guerra e che chiedeva giustizia.

L’episodio, ricorda la McClintock , è ricordato in una delle formelle che adornano il nostro Arco di Traiano cittadino.

E’ seguito poi l’ingresso sul palco del trio Servillo, Girotto, Mangalavite, accolto da un caloroso applauso da un teatro in sold aut.

La simpatia e l’abilità artistica di Servillo hanno subito rapito i presenti, trascinandoli nella rassegna di alcuni tra i brani più famosi del repertorio di Lucio Dalla, partendo da “Soli io e te”, “Tu non mi basti mai”, “La casa in riva al mare”.

Dalla è risuonato nella sala imperioso e ammaliante, ma, considerato lo stile interpretativo di Servillo, a noi è sembrato che l’interpretazione sia stata solo un’occasione per fare musica a livelli diversi e seducenti, la voce dell’artista casertano, molto diversa da quella del cantautore bolognese, è stata solo la compagna di un’arte da palcoscenico fatta di comunicazione corporea e del viso, di un parlare sonoro e fisico che, inaspettatamente, colpiva nella memoria e nell’anima,  quasi in un processo ipnotico che trascinava in uno spazio musicale sconosciuto, ma avvincente.

Girotto e Mangalavite, accompagnando in modo trascinante e abile l’amico Servillo, si sono ritrovati nella condivisione delle canzoni di Lucio Dalla riconoscendo, nella sua musica, la possibilità di ritornare alla loro cultura sud americana senza enfasi o particolari travolgimenti, in un incastro musicale che ha permesso di riscrivere canzoni ogni volta “nuove”, ma rispettose dello stile del grande Dalla e del suo stile “millegeneri” con radici beat, jazz, rock e pop, ma soprattutto attento alla vita di ogni giorno, ai bisogni umani anche dei più umili.

L’origine argentina dei due terzi dell’ensamble ha consentito al gruppo di avvicinarsi alla musica italiana degli ultimi cinquanta anni, con il dovuto rispetto per essa, ma anche con la necessità di arrangiarla in modo nuovo ed inatteso, permettendo l’approccio immediato a grandi brani come “Caruso”, “4 Marzo ‘43”, “Anna e Marco”, “Felicità”, “Balla balla ballerino”, “Se io fossi un angelo”.

Ricordiamo però, soprattutto il brano che ha dato il titolo alla serata : “L’anno che verrà”, canzone che invita a prepararsi al nuovo anno, per quanto possibile, partendo dai propri sentimenti e, come lo stesso Dalla disse: “L’unico miracolo che possiamo fare è quello su di noi, senza vedere sempre il nero, il terribile”, infatti afferma in conclusione del brano: “L’anno che sta arrivando tra un anno passerà. Io mi sto preparando, è questa la novità”, pensieri d’autore  riproposti, nella serata,  in una chiave nuova ed originale che ha coinvolto tutto il pubblico.

Servillo non ha voluto dimenticare brani meno conosciuti del repertorio di Dalla come “La casa in riva al mare”, ma anche la musica di evasione e politica come “L’operaio Girolamo”, brano emozionante nella sua composizione e nei temi trattati.

Serata dunque di grande musica, da quella di Dalla a quella proposta in stile evocativo e reinterpretativo da Servillo, Girotto e Mangalavite con un taglio latino-americano e realizzata con la sapiente musica ed arabeschi della tastiera e del sax e baritono, con la interpretazione di un Servillo brillante e coinvolgente, un tuffo in un mare di emozioni spirituali e fisiche accompagnato da un’arte comunicativa speciale che ha fatto riscoprire testi e melodie note e d’autore, ma riletti in modo sorprendente e particolarmente efficaci.

Emozioni, cresca l’attesa per il doppio tributo a Lucio Battisti e Lucio Dalla

Emozioni, cresca l’attesa per il doppio tributo a Lucio Battisti e Lucio Dalla

Eventi

Un repertorio vastissimo con brani di Lucio Dalla e Lucio Battisti ci guiderà in un viaggio musicale fantastico.

Spazio alla musica venerdì 23 febbraio 2024 al teatro “San Marco” in via Traiano a Benevento.

Prodotto dall’associazione Il Sannita, il concerto è un doppio tributo che permetterà al pubblico di ascoltare le più belle canzoni di due pesi massimi della nostra canzone nati, curiosamente, a meno di ventiquattr’ore di distanza l’uno dall’altro: il 4 marzo del 1943 a Bologna vedeva la luce Lucio Dalla, il 5 marzo sempre del 1943, a sole dodici ore di distanza, a Poggio Bustone nasceva Lucio Battisti.

Due fenomeni artistici assolutamente ineguagliabili, ambedue con lo stesso nome. Stesso anno, il 1943. Stesso mese, marzo. Addirittura stessa settimana, il 4 e il 5.

È proprio questo parallelo ad aver ispirato “Emozioni”, uno spettacolo musicale che esalta la produzione di due autentici ‘geni’ della musica italiana.

Entrambi, con le differenze geografiche di provenienza e di stile musicale, hanno dato lustro al panorama della musica italiana introducendo elementi di assoluta innovazione nella canzone italiana. Sicuramente non sono mai stati l’uno contro l’altro, anzi, certamente si sono apprezzati sia umanamente che artisticamente. Così diversi ma uniti dalla esigenza di sperimentare nuove strutture musicali.

“Emozioni” prova dunque a figurare quell’incontro artistico mai avvenuto, anche se solo immaginario, raccontando attraverso le loro canzoni uno spaccato musicale che parte dagli anni ’60 per arrivare ai nostri giorni.

I protagonisti: ALFREDO SALZANO, batteria; JACK CORONA, chitarra e voce; GIO GENTILE, chitarra; ENRICO SALZANO, percussioni e cori; PINO TISO, piano; IVAN BARBIERI, voce; GIUSEPPE M. SALZANO, basso e cori; VILMA RACIOPPI, voce e cori.

Biglietto unico € 10,00, prevendita presso il Museo delle Streghe – Via San Gaetano, 22 – Benevento – Tel. 329 8750445.

Ofb e Luca Aquino celebrano Lucio Dalla al Teatro Romano

Ofb e Luca Aquino celebrano Lucio Dalla al Teatro Romano

AttualitàBenevento CittàCultura

Ricordare un artista ed un uomo dalle mille sfumature caratteriali come Lucio Dalla, irrequieto e spesso scontroso, ma anche un artista che ha segnato un’epoca melodica attraversando la sua ricerca spasmodica di nuovi generi e stili musicali, celebrare un compositore, ma soprattutto un libero musicista è stata la scelta dell’Orchestra Filarmonica di Benevento e del trombettista Luca Aquino, nella manifestazione di “Let’s Jazz” nella serata di sabato negli spazi del Teatro Romano, a dieci anni dalla scomparsa.

Dalla aveva imparato, praticamente da autodidatta, a suonare il contrabasso, il sassofono, ma soprattutto il clarinetto, strumento a lui regalato da bambino e poi divenuto suo compagno di vita musicale per oltre cinquanta anni.

Lucio Dalla è stato uno sperimentatore, un curioso, a volte un irriverente, un uomo che ha amato la musica a tal punto da essergli compagna e amica, mai tirannico padrone al servizio di mode o bisogni discografici, un compositore ed esecutore di stili musicali che hanno spaziato fra Jazz, Beat e Pop.

Far risuonare la sua musica dunque è, più che un esercizio di passiva replica, un omaggio ad un cantastorie che è stato un grande libero artista.

Sulla scena del maestoso e storico Teatro Romano, dopo l’applaudito ingresso della Ofb di Benevento e del suo Direttore Raffaele Tiseo, ha fatto il suo ingresso Luca Aquino, trombettista, accompagnato dalla sua band – compositore beneventano di musica Jazz, nonché esponente dei musicisti Jazz più apprezzati sulla scena internazionale.

Egli ha ricordato di aver conosciuto Dalla in occasione della incisione del brano jazz “La mer”, che hanno interpretato in duetto e per il quale Dalla insistette per cantarla in perfetto francese, provando e riprovando. Occasione unica per conoscere il cantautore anche nella vita quotidiana; Aquino ricorda di aver finito la giornata con lui davanti ad un piatto di tortellini.

L’esibizione di Aquino è iniziata con “Canzone”, brano del 1996 con la quale il trombettista ha ricordato il grande Lucio Dalla con il suono accorato del suo strumento.

Subito dopo ha fatto seguito il brano “Tu non mi basti mai”, melodia struggente magistralmente eseguita dalla Ofb, ma soprattutto dal trombettista Aquino che, modulando il suono del suo ottone, è riuscito a ridare vita all’armonia di un brano d’amore che descrive il desiderio più profondo di chi ama e cioè che il desiderio duri per sempre.

E’ poi seguita l’esecuzione di “Come è profondo il mare” e “Piazza grande”, due grandi capolavori dell’artista bolognese.

Particolarmente gradito è stato poi il pezzo “4 marzo 1943”, brano portato da Dalla anche sul palco di San Remo insieme all’Equipe 84.

Violini, archi e strumenti a percussione hanno accompagnato l’esibizione dell’Aquino che, grazie alla maestria di cui è capace, è riuscito a far riascoltare Dalla attraverso la sua tromba prima ed il suo flicorno poi, in un procedere nel quale la sua musica è apparsa ai tanti presenti nel Teatro, quasi una medicina per l’anima e, nello stesso tempo, un piacevole ritrovarsi fra amici.  

La tromba di Aquino ha continuato il suo omaggio con molti altri brani di Dalla come “Di più”- brano che fu scritto con le musiche di Ennio Morricone e le parole di Dalla – , “Disperato erotico stomp”, “Felicità” e “Caruso”, quest’ultimo brano molto conosciuto ed amato anche a livello internazionale.

La tromba di Aquino, con il sottofondo magistrale della Ofb di Benevento, ha dunque squarciato il silenzio di un teatro di immemore storia innescando nei presenti, tantissimi ed attenti, nostalgia, emozione, ricordo, in un processo di celebrazione che, in verità, aveva poco di commemorazione.

 Per lunghi momenti infatti, è sembrato a tutti di scorgere, tra le scalinate del Teatro, lo stesso Lucio Dalla, attento spettatore, un uomo minuto e divertito che ascoltava i vari brani annuendo ad alcuni arrangiamenti, accompagnandoli con un clarinetto a cui sostituiva un pianoforte o un sax, il tutto quasi a riecheggiare i tanti duetti di cui era stato protagonista a livello nazionale ed internazionale arrivando a varcare i confini dell’opera e della musica lirica.

E’ stata la tromba di Aquino ed i suoi virtuosismi strumentali a ridare vita, per un attimo, alla musica di Dalla ed alla sua partecipazione ideale, se infatti i suoni che escono da una tromba sono parte dell’artista che li esegue, Aquino è riuscito a riportare sul palco un’amicizia ed una presenza che sono apparse concrete e solide.

 Il suono della sua tromba è sembrata a tutti, in diversi passaggi delle esecuzioni, quasi un pianto disperato per la perdita di un amico e, nello steso tempo, un cordiale bentornato ad un maestro di arte musicale e di vita.

Alcuni pezzi sono stati eseguiti con il contributo del solo contrabasso, pianoforte e batteria, quasi una ricostruzione musicale senza eccessi, ma con sapiente contenuto o con svisate di tromba in struggenti arrangiamenti jazz.

Ha accompagnato La tromba, nell’esecuzione degli ultimi brani, il sax di Vincenzo Saetta. Insieme hanno interpretato magistralmente, con i rispettivi strumenti, i brani “Caruso” e “Attenti al lupo”.

Un applauso caloroso ha accompagnato l’esibizione dei due e dell’intera orchestra a cui non sono mancati richieste di  bis che sono stati accolti con disponibilità e simpatia da tutti gli artisti.