“La Polizia di Stato di Benevento ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Benevento, con la quale è stato disposto l’allontanamento dalla casa familiare di un quarantunenne di Benevento e il divieto per lo stesso di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dagli anziani genitori.
Le condotte di maltrattamenti in famiglia, per le quali è stata disposta la misura, sarebbero avvenute tra i mesi di febbraio e novembre scorsi e sarebbero consistite in ingiurie quotidiane, soprusi e violenze fisiche ripetute.
In un’occasione in particolare, l’indagato avrebbe afferrato per i capelli l’anziana madre spingendola sullo schienale del divano, per poi colpire il padre con due pugni e minacciare entrambi con un bastone. Nella medesima circostanza, inoltre, l’indagato avrebbe infilato alcuni fazzoletti nella bocca del padre e lo avrebbe colpito, prima alle parti basse del corpo e, poi, con un cuscino alla testa. Lo stesso avrebbe anche infierito nei confronti dei genitori con frasi minacciose e denigratorie, malgrado il padre piangesse implorandolo di andare via.
Le violenze e le minacce avrebbero così cagionato nelle vittime gravi sofferenze psichiche e fisiche, nonché un forte stato di soggezione e di timore per la propria incolumità, tale da giustificare la misura dell’allontanamento dalla casa familiare e il contestuale divieto di avvicinamento con applicazione del braccialetto elettronico.
Le indagini che hanno condotto all’emanazione dell’ordinanza sono state effettuate dalla locale Squadra Mobile e scaturiscono dalla denuncia resa dal fratello dell’indagato, le cui dichiarazioni hanno trovato riscontro nelle sommarie informazioni rese da alcuni testimoni, da alcune annotazioni del personale della Squadra Volante intervenuto presso la dimora delle vittime, dall’analisi di numerosi video acquisiti, nonché dalle dichiarazioni rese dalle persone offese.
Si rappresenta che le persone sottoposte alle indagini preliminari sono presunte innocenti fino a sentenza definitiva”.
Maltrattamenti in famiglia: scattano le manette per un 30enne
“È notte fonda quando una telefonata d’emergenza raggiunge il 112. Una voce femminile, concitata, ripete solo: “Correte presso la mia abitazione”, senza fornire altre indicazioni. L’operatore della Centrale Operativa della Compagnia di Benevento, associa subito il numero di telefono ad una donna di Pietrelcina che, già in passato, aveva allertato i Carabinieri per chiedere aiuto. La pattuglia dei militari si dirige immediatamente presso l’indirizzo dell’abitazione dove vive la signora che, alla vista dei militari, sentendosi finalmente al sicuro, racconta di essere ferita ad una mano e di essere stata aggredita fisicamente dal compagno con il quale aveva appena avuto un violento litigio.
L’uomo di 30anni, che già in passato era stato tratto in arresto dai Carabinieri della Stazione di Pietrelcina per il reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi, era apparentemente tranquillo. La donna alla presenza dei militari trovava il coraggio di ammettere anche che un mese fa, per difendere il proprio compagno, aveva mentito in ospedale dicendo di essere caduta, quando in realtà, era stata anche in quella occasione picchiata dall’uomo, a seguito dell’ennesimo litigio.
La donna che riferiva di essere incinta, veniva trasportata d’urgenza all’Ospedale San Pio di Benevento per le cure del caso, ove tutt’ora si trova in osservazione.
Alla luce di quanto accaduto, il trentenne è stato arrestato nella flagranza del reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi, aggravato dallo stato di gravidanza della compagna e condotto presso la casa circondariale di Benevento, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
L’uomo tratto in arresto è, pertanto, allo stato indagato e quindi presunto innocente fino a sentenza definitiva”.
Airola, divieto di avvicinamento per un uomo indiziato di violenza sessuale e atti persecutori ai danni dell’ex moglie
Nel pomeriggio di ieri, 5 gennaio, a seguito di indagini preliminari coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento, i Carabinieri della Stazione di Airola hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi dalla stessa frequentati con obbligo di dimora nel Comune di Bucciano emessa dal GIP del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura, nei confronti di un uomo gravemente indiziato di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale aggravata e atti persecutori ai danni della moglie, dalla quale era separato di fatto da alcuni mesi.
L’indagine, avviata a seguito della denuncia querela sporta presso gli Uffici del Comando Stazione Carabinieri di Airola, ha consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato, portando alla luce le dinamiche della coppia al tempo della convivenza e consentendo di accertare che l’indagato, da anni dedito all’alcol, aveva abitualmente maltrattato la moglie con offese e denigrazioni, accusandola ripetutamente di essere una persona di facili costumi, di intrattenere relazioni extraconiugali, aggredendola sia verbalmente sia fisicamente e costringendola spesso a subire atti sessuali, arrivando a strapparle i vestiti di dosso quando la stessa opponeva resistenza. L’indagato, inoltre, dopo l’interruzione della convivenza, aveva intrapreso a molestare la moglie, nel frattempo trasferitasi insieme alla figlia presso un’abitazione a lui sconosciuta, tentando ripetutamente di contattarla a mezzo telefono e whatsapp, al punto da costringerla a cambiare la sua utenza telefonica, pubblicando innumerevoli video “TIK-TOK” con contenuto altamente offensivo, minaccioso e denigratorio, mettendosi alla ricerca della ex moglie presso i parenti di questa, arrivando anche ad inseguirla per strada.
Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunto innocente fino a sentenza definitiva.
Minacce e lesioni alla moglie: nei guai 61enne di Ceppaloni
Nel corso del pomeriggio odierno, all’esito dell’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, Ufficiali e Agenti della Stazione dei Carabinieri di Ceppaloni hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa con prescrizione di non comunicare con la stessa emessa dal GIP del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento, nei confronti di un 61enne abitante in Ceppaloni e gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate nei confronti della coniuge.
Le indagini venivano avviate in seguito dell’intervento delle Forze dell’Ordine presso l’abitazione familiare e della successiva presentazione della querela da parte della persona offesa che manifestava nell’occasione il profondo stato di soggezione e paura in cui versava da tempo.
La donna in particolare riferiva di essere vittima di abituali maltrattamenti da parte dell’indagato che era solito imporre il proprio volere e il proprio controllo su ogni aspetto della vita coniugale e domestica attraverso minacce, denigrazioni continue nonché frequenti aggressioni fisiche nel corso di litigi volti a svilirne la dignità e il decoro.
Le condotte dell’uomo, nella specie, si verificavano anche alla presenza del figlio minore della donna e in più di una occasione si erano declinate in violente aggressioni fisiche e conseguenti lesioni della donna.
L’attività di indagine, dunque, articolatasi principalmente nell’acquisizione delle dichiarazioni della persona offesa e nell’acquisizione dei plurimi referti ospedalieri relativi alle lesioni patite nel corso dei frequenti litigi consentiva così di raccogliere celermente gravi indizi di reato a carico del 61enne, e il GIP presso il Tribunale di Benevento, accogliendo la richiesta della locale Procura, emetteva il provvedimento applicativo della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa e divieto di comunicare con la stessa, misura ritenuta proporzionata alla gravità della condotta nonché idonea a prevenire il rischio di reiterazione della stessa a carico dell’indagato che ha tenuto nel corso della convivenza comportamenti sistematicamente volti a vessare la coniuge.
La misura oggi eseguita è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.
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