Assolto il noto pregiudicato G. R. di San Martino Valle Caudina

Assolto il noto pregiudicato G. R. di San Martino Valle Caudina

CronacaProvincia
L’uomo era imputato del reato di violazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento nei confronti dell’ex moglie.

Il Giudice Monocratico del Tribunale di Avellino, Dott.ssa Eligiato, accogliendo le tesi dell’ Avvocato Vittorio Fucci e dell’Avvocato Daniela Martino, ha assolto il noto pluripregiudicato G. R., 29 anni di San Martino Valle Caudina, imputato del reato di violazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento nei confronti dell’ex moglie, reato aggravato dalla recidiva (aggravata) infraquinquiennale, che può portare ad aumento della pena fino alla metà.

In particolare G.R., secondo la Procura, più volte nel 2021 avrebbe violato la misura cautelare del divieto di avvicinamento impostagli nei confronti dell’ex moglie, essendosi recato più volte presso la sua abitazione sita in San Martino Valle Caudina. La misura cautelare del divieto di avvicinamento, che secondo la Procura avrebbe violato, gli era stata applicata per il reato di maltrattamenti in famiglia aggravati dall’ aver commesso i fatti contro il coniuge e dall’ aver cagionato lesioni personali all’ ex convivente in occasione del reato principale (maltrattamenti in famiglia).

Come si ricorderà G. R. nel processo principale (per maltrattamenti aggravati) era stato condannato alla pena di anni 4 di reclusione, mentre la Corte D’Appello, successivamente, ribaltò completamente la sentenza, assolvendo G. R. e liberandolo, accogliendo le tesi dell’Avvocato Vittorio Fucci, subentrato nel grado di giudizio di appello (nel primo grado era difeso da altro difensore).

Oggi il Giudice Monocratico di Avellino, accogliendo le tesi dell’ Avvocato Vittorio Fucci e dell’ Avvocato Daniela Martino, ha assolto G. R. anche in questo processo connesso e conseguente al processo principale.

Montesarchio| Maltrattamenti alla moglie, divieto di avvicinamento per un cittadino straniero

Montesarchio| Maltrattamenti alla moglie, divieto di avvicinamento per un cittadino straniero

CronacaProvincia

Nella serata di ieri, i militari del Comando Stazione Carabinieri di Montesarchio hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e contestuale divieto di avvicinamento alla parte offesa, emessa dal Gip presso il Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura di Benevento.

Il destinatario del provvedimento è un cittadino straniero, residente nel comune caudino, gravemente indiziato del reato di maltrattamenti nei confronti della moglie convivente. In particolare, è stato accertato che l’indagato, di professione autotrasportatore, ogni fine settimana, al rientro dal viaggio di lavoro, anche in stato di ebbrezza per assunzione di sostanze alcoliche, insultava, minacciava e compiva atti di violenza fisica nei confronti della vittima.

La misura cautelare si è resa necessaria perché sussistevano fondati motivi per ritenere che le condotte delittuose potessero essere reiterate, ponendo in grave e attuale pericolo la vita e l’integrità fisica della persona offesa.

Il destinatario del provvedimento stesso è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.

Montefusco, divieto di dimora per un 55enne indagato per maltrattamenti in famiglia

Montefusco, divieto di dimora per un 55enne indagato per maltrattamenti in famiglia

CronacaRegione

Nella serata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Montefusco hanno dato esecuzione all’ “Ordinanza di applicazione della misura cautela del divieto di dimora nel comune di Montefusco”, provvedimento emesso dal Gip presso il Tribunale di Benevento su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento, nei confronti di un 55enne indagato per maltrattamenti in famiglia ed altre imputazioni in materia di violenza di genere nei confronti della ex moglie.

Dalle indagini è emerso che la coppia era di fatto separata, pur continuando a condividere lo stesso immobile, occupando unità abitative separate. Qualche settimana fa, esausta per le continue intromissioni nella propria vita privata, connotate altresì da violenza e minaccia, la donna ha richiesto l’intervento dei Carabinieri, determinandosi poi a denunciare le vessazioni che era costretta a subire.

La misura cautelare, secondo il Giudice delle Indagini Preliminari, si è resa necessaria perché sussistono fondati motivi per ritenere che le condotte delittuose possano essere reiterate, ponendo in grave e attuale pericolo la vita e l’integrità fisica della persona offesa.

Il destinatario del provvedimento stesso è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.

Maltrattamenti in famiglia e lesioni personali nei confronti della compagna incinta: in carcere 30enne sannita

Maltrattamenti in famiglia e lesioni personali nei confronti della compagna incinta: in carcere 30enne sannita

CronacaProvincia

Nel pomeriggio  odierno, all’esito di un’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, la Stazione CC di Pietrelcina ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un soggetto di trenta anni  residente in provincia di Benevento, raggiunto da gravi indizi di colpevolezza in ordine alla commissione del delitto di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali nei confronti della compagna, in stato di gravidanza all’epoca dei fatti.

In particolare, l’attività investigativa traeva origine da un episodio di violenza verificatosi nel mese di ottobre 2024, in occasione del quale la donna confermava di essere stata aggredita dal compagno con un bastone di legno, nonostante fosse incinta al terzo mese di gravidanza, riportando lesioni consistite in “ematoma sottocutaneo in regione frontale destra, ferita lacero contusa tra IV  e V dito della mano destra”, i cui segni erano chiaramente visibili ai militari intervenuti sul posto che avevano proceduto all’arresto in flagranza.

Tuttavia, sulla base delle dichiarazioni successivamente rese dalla persona offesa in sede di querela e di sommarie informazioni, si appurava che tale episodio di violenza non era stato un evento meramente occasionale e sporadico, bensì  l’ultimo di una serie di condotte vessatorie attuate dall’indagato nei confronti della compagna, consistite in aggressioni fisiche e verbali, con minacce anche di morte e continue ingiurie proferite con epiteti oltraggiosi ed offensivi, rivolte anche al figlio minore della persona offesa.

Secondo la ricostruzione accusatoria, le continue aggressioni fisiche e verbali venivano perpetrate dall’indagato all’esito di discussioni sorte per futili motivi, mentre lo stesso era sotto l’effetto di sostanze alcoliche, durante le quali la persona offesa veniva percossa brutalmente con calci, afferrata per il collo, le venivano tirati i capelli e la testa le veniva sbattuta al muro.

Per tali ragioni, il GIP ha emesso un provvedimento applicativo della custodia cautelare in carcere, considerata la gravità dei fatti contestati, nonché la reiterazione di condotte criminose analoghe ad altre per le quali già era stato condannato in passato per il medesimo reato di maltrattamenti (peraltro nei confronti di altro soggetto).

La misura oggi eseguita è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.

Maltrattamenti nei confronti della compagna: scatta divieto di avvicinamento per un 32enne di Telese Terme

Maltrattamenti nei confronti della compagna: scatta divieto di avvicinamento per un 32enne di Telese Terme

CronacaProvincia

Nella giornata di giovedì scorso, all’esito dell’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, Ufficiali e Agenti di p.g del Commissariato di Telese Terme hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi frequentati dalla stessa con l’obbligo di mantenere una distanza di almeno 500 metri dalla stessa e le modalità di controllo del braccialetto elettronico emessa dal GIP del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento, nei confronti di un 32enne abitante in Telese Terme (BN) e gravemente indiziato dei delitti di maltrattamenti in famiglia realizzato nei confronti della compagna in presenza di figli minori di età.

Le indagini venivano avviate in seguito alla querela presentata dalla donna che, intimorita dalle reazioni sempre più imprevedibili, mortificanti e violente del compagno esasperata dalle ultime liti sempre più violente si determinava a interrompere la convivenza e a denunciare i fatti. Nella specie, la persona offesa narrava in sede di querela e all’atto della successiva escussione l’insieme di di condotte intimidatorie, violente e mortificanti del proprio compagno, il quale, sin dall’inizio della convivenza si era comportato in modo nervoso e sempre più aggressivo.

L’uomo nella specie la intimidiva con frequenza quotidiana, minacciandola di morte e mortificandola, nonché era solito colpirla fisicamente nel corso delle liti e aveva adottato tali comportamenti anche nel corso della sua gravidanza, durante la quale non aveva esitato a colpirla per rabbia anche all’altezza della pancia. L’attività di indagine, dunque, articolatasi principalmente nell’acquisizione delle dichiarazioni della persona offesa e nell’escussione delle persone informate dei fatti presenti consentiva così di raccogliere celermente gravi indizi di reato a carico del 32enne, e il GIP presso il Tribunale di Benevento, accogliendo la richiesta della locale Procura, emetteva il provvedimento, quale misura ritenuta proporzionata alla gravità della condotta nonché idonea a prevenire il rischio di reiterazione della stessa a carico dell’indagato.

Il provvedimento è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.

Maltrattamenti in famiglia, la Procura di Benevento applica divieto di avvicinamento a un 34enne di Grottaminarda

Maltrattamenti in famiglia, la Procura di Benevento applica divieto di avvicinamento a un 34enne di Grottaminarda

CronacaDalla Regione

A seguito di una mirata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, nella giornata odierna, militari della Stazione Carabinieri di Grottaminarda (AV) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla p.o. ed ai luoghi dalla stessa frequentati nonché del divieto di dimora nel comune di Ariano Irpino, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento, nei confronti di un 34enne residente nel comune di Grottaminarda, gravemente indiziato dei delitti di maltrattamenti in famiglia aggravati dalla presenza del figlio minore e di lesioni personali aggravate.

Le indagini venivano avviate in seguito alla presentazione della querela da parte della persona offesa che riferiva le condotte subite ormai da anni ad opera del convivente e consistenti in abituali vessazioni, ingiurie, minacce e aggressioni fisiche poste in essere anche alla presenza del figlio minore della coppia. La narrazione dei fatti delittuosi subiti veniva riscontrata dall’attività investigativa espletata.

In particolare, l’escussione della madre, la figlia e di amici della persona offesa consentivano di raccogliere numerosi riscontri al narrato della donna.

In sede di esecuzione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla p.o. ed ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa con applicazione di braccialetto elettronico il prevenuto non prestava il consenso all’installazione del dispositivo, ragion per cui veniva applicata, unitamente alla citata misura, la più grave misura del divieto di dimora in Ariano Irpino.

Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

Benevento | Botte alla compagna, che scappa per il corso: arrestato 53enne

Benevento | Botte alla compagna, che scappa per il corso: arrestato 53enne

Benevento CittàCronaca

La Polizia di Stato ha tratto in arresto un cinquantatreenne di Benevento gravemente indiziato del reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della compagna.

L’arresto è stato eseguito dagli investigatori della Squadra Mobile congiuntamente a personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, intervenuti nella notte di domenica 25 agosto in soccorso della donna, in seguito ad alcune telefonate al 113 che segnalavano una lite in atto tra le strade del centro storico di questo capoluogo.

Giunti sul posto, gli operatori si sono immediatamente sincerati delle condizioni della donna, che appariva visibilmente terrorizzata e presentava escoriazioni al volto e sulle braccia, richiedendo sul posto l’intervento del personale del 118.

Successivamente, acquisite le prime informazioni dalla persona offesa, con l’ausilio del locale Gabinetto di Polizia Scientifica, è stato effettuato un sopralluogo presso l’abitazione in cui la coppia conviveva, ove sono stati rinvenuti elementi compatibili con una precedente efferata aggressione. Individuata l’autovettura a bordo della quale l’uomo si era poco prima allontanato, si attivavano le ricerche che davano esito positivo. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per alcuni precedenti specifici nei confronti della ex moglie, è stato condotto negli uffici della Questura per ulteriori accertamenti.

Il quadro indiziario relativo alle condotte di maltrattamenti in famiglia ha trovato ampio riscontro sia nella dettagliata denuncia-querela presentata dalla persona offesa sia nelle dichiarazioni di alcuni testimoni, oltre che nei referti medico legali acquisiti dagli investigatori della Squadra Mobile. Gli elementi emersi nel corso delle investigazioni si sono così aggiunti alle annotazioni redatte in passato dal personale della Squadra Volante intervenuto presso il domicilio della coppia ove erano state segnalati episodi analoghi nel corso degli ultimi giorni.

Pertanto, in virtù degli elementi raccolti e al termine delle formalità di rito, il cinquantatreenne è stato sottoposto agli arresti domiciliari come disposto dal P.M. di turno.

Si rappresenta che la misura è stata adottata di iniziativa da parte dell’Ufficio procedente e che per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe.

Apice, arresti domiciliari per un 33enne indiziato di maltrattamenti in famiglia e detenzione illegale di arma da fuoco

Apice, arresti domiciliari per un 33enne indiziato di maltrattamenti in famiglia e detenzione illegale di arma da fuoco

CronacaDalla Provincia

Nella mattinata odierna, all’esito dell’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, militari della Compagnia Carabinieri di Benevento hanno dato esecuzione ad una ordinanza – emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Benevento – di custodia cautelare agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nei confronti di un 33enne di Apice (BN), ritenuto gravemente indiziato di maltrattamenti in famiglia, porto e detenzione illegale di arma da fuoco.

In particolare, l’attività d’indagine traeva origine dall’esplosione di un colpo di arma da fuoco, avvenuto nella notta tre il 15 ed il 16 agosto c.a., all’indirizzo dell’autovettura appartenente ad un 39enne di Apice (BN) che attingeva il finestrino della portiera lato guida danneggiando dall’interno anche il finestrino del lato passeggero, parcheggiata in Apice (BN).

Le conseguenti indagini, svolte dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile e dalla Stazione Carabinieri di Apice (BN), avviate immediatamente tramite l’escussione delle parti offese e di testimoni, fornivano elementi utili per l’identificazione dell’autore dell’azione delittuosa in argomento nel 33enne di Apice (BN) nonché alla conseguente perquisizione domiciliare presso la sua abitazione che consentiva il rinvenimento e sequestro di una pistola a tamburo calibro 22 in un armadietto posto sul pianerottolo dell’abitazione.

Le motivazioni sottostanti al gesto sono, secondo la ricostruzione accusatoria, da ricondurre all’ostilità manifestata dal 33enne nei confronti del proprietario del veicolo, reo di aver difeso la ex compagna dell’indagato (nonchè sua congiunta), in occasione di eventi violenti attribuibili all’indagato ed avvenuti dopo la fine del rapporto sentimentale.

Sulla scorta degli elementi raccolti – costituenti anche gravi indizi in ordine alla condotta di maltrattamenti nei confronti della donna, commessi con riferimento alla conclusa relazione sentimentale –  il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, condividendo la richiesta della Procura, emetteva ordinanza applicativa degli arresti domiciliari.

Il provvedimento oggi eseguito – avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione – è stato disposto in fase di indagini preliminari, e il destinatario dello stesso è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.

Maltrattamenti e lesioni aggravate nei confronti della moglie: divieto di avvicinamento per un 59enne

Maltrattamenti e lesioni aggravate nei confronti della moglie: divieto di avvicinamento per un 59enne

CronacaDalla Regione

Nel corso del tardo pomeriggio di ieri, all’esito dell’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento,  Ufficiali e Agenti di p.g del Commissariato di P.S di Ariano Irpino hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione delle misure cautelari dell’allontanamento dalla casa familiare e  del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa con la prescrizione di mantenere una distanza di almeno 500 metri dalla persona offesa e con le modalità di controllo del braccialetto elettronico emessa dal GIP del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento, nei confronti di un 59enne abitante in Casalbore (AV) e gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate e violenza privata nei confronti della coniuge.

Le indagini venivano avviate in seguito alla segnalazione dei sanitari del P.S dell’Ospedale Frangipane di Ariano Irpino in quanto la donna si era recata a visita mostrando segni di una recente aggressione e palesando profondo malessere per le condotte subite: nelle ore successive la stessa si determinava alla presentazione della querela e delineava il profondo stato di soggezione a cui era costretta da anni.

Nella specie, la persona offesa riferiva l’insieme di condotte aggressive, minatorie e fortemente offensive che subiva con abitualità dal marito che l’aveva relegata a una vita quotidiana insostenibile e sofferta, costellata di umiliazioni e violenze morali e non estranea a diversi episodi di aggressione fisica.

L’attività di indagine, dunque, articolatasi principalmente nell’acquisizione delle dichiarazioni della persona offesa nonché di alcuni appartenenti al nucleo familiare a conoscenza dei fatti e della figlia della coppia consentiva così di raccogliere celermente gravi indizi di reato a carico del 59enne  che in recenti occasioni aveva altresì percosso violentemente la coniuge cagionandole  “ematoma periorbitario bilaterale” e impedendole di uscire di casa nell’immediatezza al fine di ricevere le cure necessarie.

Il GIP presso il Tribunale di Benevento, accogliendo la richiesta della locale Procura, emetteva il provvedimento applicativo della misura cautelare delle misure cautelari dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa  con le modalità di controllo del braccialetto elettronico, misure che applicate congiuntamente sono state ritenute proporzionate alla gravità della condotta nonché idonee a prevenire il rischio di reiterazione delle stesse a carico dell’indagato.

 La misura oggi eseguita è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.

Maltrattamenti, stalking e furto ai danni dell’ex fidanzata: divieto di avvicinamento per un 31enne sannita

Maltrattamenti, stalking e furto ai danni dell’ex fidanzata: divieto di avvicinamento per un 31enne sannita

CronacaProvincia

Nel pomeriggio dell’altro ieri, all’esito dell’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, i militari della Stazione Carabinieri di San Giorgio del Sannio, hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi abitualmente dalla stessa frequentati, casa e luogo di lavoro, con le modalità di controllo di cui all’art. 275 bis c.p.p. (braccialetto elettronico) e con l’ulteriore  prescrizione di non comunicare in alcun modo con la stessa, disposta dal GIP del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento, nei confronti di un 31 enne, abitante in un Comune limitrofo al capoluogo di Provincia, perché indagato per i reati di maltrattamenti in famiglia, stalking, furto e violazione di domicilio ai danni della ex fidanzata.

In particolare, l’attività d’indagine traeva origine dalla denuncia querela formalizzata lo scorso mese di aprile con la quale denunciava condotte ritenute maltrattanti e persecutorie poste in essere, in suo danno, dall’ex fidanzato. Dopo diversi mesi dal termine della relazione sentimentale con l’indagato nel corso dei quali il giovane non aveva mai cessato di cercarla e pressarla psicologicamente con qualsiasi mezzo a sua disposizione, si era determinata a sporgere querela raccontando l’insieme di condotte morbose cui veniva sottoposta da tempo da parte dell’indagato che, non rassegnato al termine della relazione affettiva, aveva iniziato a tempestarla di messaggi intimidatori e molesti, telefonate, email e si era in numerose occasioni appostato sotto la di lei abitazione nel tentativo di riavvicinarla.

L’attività di indagine, dunque, articolatasi principalmente nell’acquisizione delle dichiarazioni della persona offesa, nell’escussione delle persone informate dei fatti presenti a diversi episodi subiti dalla persona offesa, nell’acquisizione di files immagine e “screeenshot” relativi alle conversazioni tra l’indagato e la giovane, consentiva così di raccogliere celermente gravi indizi di reato a carico del 31enne , e il GIP presso il Tribunale di Benevento, accogliendo la richiesta della locale Procura, emetteva il provvedimento applicativo della citata misura cautelare, misura ritenuta proporzionata alla gravità della condotta nonché idonea a prevenire il rischio di reiterazione della stessa a carico dell’indagato che ha tenuto a partire dal termine della relazione sentimentale con la persona offesa comportamenti sistematicamente volti ad assediare la ragazza, generando nella stessa forti timori per l’incolumità propria.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e la destinataria della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.