Benevento| Finanziata la realizzazione dei locali mensa a Capodimonte

Benevento| Finanziata la realizzazione dei locali mensa a Capodimonte

AttualitàBenevento Città

Il sindaco Clemente Mastella e l’assessore alle Opere pubbliche Mario Pasquariello comunicano che è stato concesso il via libera, da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito, al finanziamento con 1 milione di euro provenienti dal Pnrr, dei locali mensa a via Nicola Ciletti, a servizio della scuola di Capodimonte.

“Si tratta di un ulteriore finanziamento sul fondamentale versante per i locali destinati alla refezione scolastica, dopo quelli già ottenuti per la Giovanni Pascoli, per il plesso scolastico Pezzapiana, per la Scuola dell’Infanzia del plesso Ferrovia, per la Scuola Primaria sempre del plesso Ferrovia.

Mentre altri sul versante cruciale dell’edilizia scolastica si attardano in polemiche inutili, noi lasciamo parlare i fatti raccogliendo finanziamenti per migliorare le scuole della Città e i servizi per famiglie e studenti”, sottolineano il sindaco Mastella e l’assessore Pasquariello. 

Mensa scolastica, l’opposizione attacca Mastella: “Totale chiusura al confronto”

Mensa scolastica, l’opposizione attacca Mastella: “Totale chiusura al confronto”

Politica
I consiglieri di opposizione Megna, Farese, Varricchio, Miceli e De Stasio: “Nel nuovo bando inascoltate le richieste dei genitori ed ignorati i correttivi suggeriti, si proceda alla revoca. Il Sindaco mente sul prolungamento del servizio al 30 giugno”.

“Anche sulla mensa scolastica l’Amministrazione Mastella continua ad ignorare le richieste e le proposte che arrivano, non solo dai consiglieri di opposizione, ma anche da tanti genitori”.  Così i consiglieri comunali di opposizione Giovanna Megna, Francesco Farese, Maria Letizia Varricchio, Angelo Miceli e Rosetta De Stasio.

“Da marzo chiediamo l’audizione in Commissione Istruzione del consigliere delegato e del dirigente per la programmazione del nuovo servizio e dei necessari correttivi, anche alla luce delle problematiche degli ultimi mesi. Erano tutti d’accordo su questa modalità di confronto, anche i consiglieri di maggioranza, ma dopo innumerevoli sollecitazioni e dopo la totale assenza dell’Amministrazione a ben due sedute vediamo il bando pubblicato. Questa mattina nemmeno il delegato all’Istruzione ha ritenuto opportuno partecipare alla Commissione. Il solito atteggiamento tracotante di questa Amministrazione, chiusa ad ogni proposta e sorda a ogni richiesta che arriva dai cittadini.

Abbiamo formulato diverse proposte per migliorare la mensa. Innanzitutto, l’estensione del servizio all’intero anno scolastico, da settembre a giugno, e non da ottobre a maggio. 

Abbiamo chiesto di offrire il servizio, previa adeguata programmazione, anche alle scuole secondarie di primo grado, considerate le numerose attività extracurriculari con rientri pomeridiani.

In Consiglio avevamo presentato anche un emendamento al Dup per prevedere il lavaggio delle stoviglie a carico della ditta, al posto dell’utilizzo del kit in melamina. Questo emendamento fu, strumentalmente, bocciato dalla maggioranza. Nel nuovo bando non si prevede tale miglioria come requisito, ma è stato almeno inserito un criterio premiale per chi proporrà un sistema alternativo al kit.

Troviamo poi inaccettabile il nuovo regolamento della commissione mensa con l’obbligo di comunicare almeno 3 giorni prima i controlli nei refettori. Che valenza può avere un controllo preannunciato addirittura 3 giorni prima? Riteniamo che andrebbero, invece, potenziate le funzioni della commissione mensa, dove sono rappresentati genitori e scuole.

Non comprendiamo inoltre le motivazioni per cui, a meno di due anni dalla scadenza del mandato elettorale, si è deciso di aggiudicare l’appalto per un periodo addirittura più lungo del precedente affidamento, e cioè di 5 anni, più 2 di eventuale proroga. 

Risultano poi imbarazzanti le dichiarazioni del Sindaco che, oggi, annuncia di valutare il prolungamento del servizio fino al 30 giugno dal prossimo anno. Peccato che nel bando pubblicato qualche giorno fa si prevedano solo 155 giorni di servizio all’anno.

Un’Amministrazione seria – concludono i consiglieri di opposizione – procederebbe alla revoca del bando, come abbiamo richiesto in Commissione, recependo le migliorie proposte ed avviando un confronto con i genitori che hanno manifestato le proprie proposte”.

Il gruppo Genitori per la Scuola dice “no” alla chiusura anticipata della mensa scolastica

Il gruppo Genitori per la Scuola dice “no” alla chiusura anticipata della mensa scolastica

AttualitàBenevento Città

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma del gruppo Genitori per la Scuola, in merito alla chiusura anticipata della mensa scolastica rispetto alla fine delle attività didattiche.

“Il gruppo “Genitori per la Scuola” esprime forte preoccupazione per la decisione, che si ripete ogni anno, di interrompere il servizio mensa scolastica il 31 maggio, nonostante le attività educative proseguano oltre e fino al 30 giugno nelle scuole dell’infanzia.

Questa scelta arbitraria comporta conseguenze gravi: priva i bambini di un servizio essenziale, compromette il diritto all’istruzione e impone pesanti disagi alle famiglie, in particolare a quelle in cui entrambi i genitori lavorano, con un impatto diretto sull’occupazione femminile.

Ricordiamo che la nostra regione registra il più alto tasso di disoccupazione femminile d’Italia, con punte che sfiorano il 70%. La mensa scolastica non è un servizio accessorio, ma uno strumento fondamentale di inclusione sociale, supporto all’educazione e tutela del lavoro dei genitori.

L’assenza del servizio nelle ultime settimane di scuola costringe molte famiglie a ricorrere a soluzioni private, spesso economicamente insostenibili. Alla luce di queste criticità, chiediamo con forza:

  1. Il mantenimento del servizio mensa fino al 30 giugno, in linea con la durata dell’anno scolastico per le scuole dell’infanzia.
  2. L’autorizzazione al pasto domestico, in caso di impossibilità a garantire la mensa per il mese di giugno in corso, come misura tampone già adottata da molte famiglie a causa degli elevati costi e della qualità insoddisfacente del servizio attuale.
    Riteniamo tuttavia necessario precisare che il pasto sostitutivo da casa rappresenta solo una soluzione secondaria: oltre a creare ulteriori difficoltà organizzative per le famiglie, non garantisce il valore educativo, nutrizionale e sociale che la mensa scolastica dovrebbe offrire.Una revisione del bando per il nuovo appalto mensa, affinché sia garantita la copertura dell’intero anno scolastico, da settembre a giugno, anche per le scuole dell’infanzia.
  3. La garanzia di uno standard qualitativo elevato del servizio mensa, con controlli puntuali sulla qualità e provenienza degli alimenti, sul rispetto delle normative igienico-sanitarie, e sull’adeguatezza nutrizionale dei pasti, affinché la mensa sia davvero uno strumento educativo e di benessere per i nostri figli.
  4. Il trasferimento del centro cottura da Ceppaloni a Benevento, per migliorare qualità e tempistica nella distribuzione dei pasti.
  5. L’estensione del servizio mensa alle scuole secondarie di primo grado, dove sono previste attività pomeridiane compatibili con un modello di tempo pieno.
    Riteniamo che garantire un ambiente scolastico accogliente e un servizio mensa efficiente e continuativo sia un diritto fondamentale per i nostri figli, e un dovere imprescindibile per le istituzioni.

Chiediamo attenzione, ascolto e risposte concrete.”

Telese Terme| Accesso agli Atti sulla Mensa Scolastica: il Comune respinge la richiesta dei Genitori

Telese Terme| Accesso agli Atti sulla Mensa Scolastica: il Comune respinge la richiesta dei Genitori

Politica
Battaglia sulla trasparenza per ottenere informazioni, la vicenda solleva interrogativi sulla gestione del servizio e sulle responsabilità dell’Amministrazione.

La richiesta di accesso agli atti amministrativi presentata dal rappresentante dei genitori dell’Istituto Comprensivo Statale Telese Terme, Luigi Lavorgna e Barbara Serafini, hanno sollevato un vero e proprio polverone. In nome della trasparenza e del diritto di sapere come vengono gestiti i servizi scolastici, Lavorgna e Serafini hanno chiesto al Comune di Telese Terme di rendere pubblici documenti fondamentali riguardanti il servizio di refezione scolastica. Tra questi: capitolati d’appalto, costi, menu e segnalazioni ricevute nei due anni precedenti.

Tuttavia, la risposta dell’amministrazione comunale, per bocca del Responsabile dell’Area, Antonio Giaquinto, non è stata quella sperata. In un comunicato ufficiale, Giaquinto ha rifiutato di soddisfare la richiesta di accesso agli atti, portando avanti una giustificazione legale che solleva numerosi interrogativi.

Secondo il Comune, la domanda presentata dai genitori non sarebbe stata adeguatamente motivata, in quanto non sarebbero stati chiariti i motivi giuridici che giustificherebbero un “interesse diretto, concreto e attuale” alla documentazione richiesta, come previsto dalla Legge 241/1990. In sostanza, il Comune ha sottolineato che la richiesta di accesso non ha specificato il collegamento tra la situazione giuridica che giustificherebbe l’accesso e la documentazione oggetto dell’istanza. “Non si può identificare un interesse generico e indistinto di ogni cittadino al buon andamento dell’attività amministrativa”, ha dichiarato Giaquinto, citando precedenti giuridici (TAR Lazio, Consiglio di Stato) che sembrano escludere il diritto di accesso in assenza di un interesse legittimo specifico.

In altre parole, per l’amministrazione comunale, la richiesta di accesso non sarebbe sufficientemente dettagliata per dimostrare un vero e proprio diritto all’informazione da parte dei genitori, nonostante la rilevanza pubblica del tema della mensa scolastica.

Ma la vicenda non si ferma qui. Giaquinto ha invitato il rappresentante dei genitori a fornire, entro dieci giorni, una motivazione più precisa e dettagliata che possa giustificare l’accesso ai documenti richiesti. Altrimenti, l’amministrazione non potrà procedere con la pubblicazione degli atti. A questo punto, la situazione si complica. I genitori chiedono di sapere come vengono spesi i soldi pubblici, in particolare per quanto riguarda il costo del servizio di refezione e la quota a carico delle famiglie. Lavorgna ha richiesto dettagli su come vengono suddivisi i costi tra i pasti forniti dalla ditta e le risorse pubbliche, nonché su eventuali modifiche contrattuali o proroghe concesse alla ditta appaltatrice. Ma le risposte dell’amministrazione, finora, non sembrano soddisfare le aspettative. Giaquinto, nel suo scritto, ha poi ricordato che, per quanto riguarda il capitolato d’appalto, i documenti relativi alla procedura di gara per l’affidamento del servizio di refezione scolastica per gli anni 2024/2025, 2025/2026 e 2026/2027 sono già pubblicati online, nell’albo pretorio e nella sezione “Amministrazione Trasparente”. In pratica, l’amministrazione afferma che tutte le informazioni riguardanti la nuova gara d’appalto sono già accessibili pubblicamente, come stabilito dalle normative in materia di trasparenza. Tuttavia, la richiesta di Lavorgna non si limitava solo ai documenti relativi alla gara in corso, ma riguardava una serie di dati relativi agli anni scolastici precedenti, come i menu approvati, le tabelle nutrizionali e le segnalazioni relative al servizio. E questi non sembrano essere facilmente reperibili online.

“La trasparenza è un diritto fondamentale dei cittadini, soprattutto quando si tratta di come vengono gestiti i servizi che riguardano i nostri figli”, ha commentato Lavorgna, sottolineando che la richiesta di accesso agli atti non è una mera formalità burocratica, ma una necessità di rendere conto del servizio pubblico erogato. La risposta del Comune, secondo molti genitori, sembra invece un ostacolo burocratico che rischia di complicare la possibilità di avere informazioni chiare e tempestive.

Il confronto tra genitori e amministrazione ora entra in una fase delicata: la richiesta di accesso potrebbe finire per trasformarsi in una vera e propria battaglia legale, con i genitori pronti a farsi rappresentare dall’Ufficio Contenzioso per far valere il proprio diritto all’informazione. La vicenda solleva, infatti, importanti interrogativi sulla reale apertura e trasparenza della pubblica amministrazione locale, in particolare su come vengono gestiti i fondi pubblici destinati al servizio di refezione scolastica.

In attesa che il Comune fornisca una risposta chiara, la vicenda continua a dividere. Da una parte, i genitori, che chiedono semplicemente di sapere come vengono utilizzati i soldi delle famiglie e delle istituzioni. Dall’altra, l’amministrazione comunale, che ribadisce l’importanza di un’interesse legittimo specifico per garantire l’accesso agli atti.

Se da un lato il Comune sembra voler difendere una prassi amministrativa consolidata, dall’altro i genitori chiedono chiarezza e trasparenza su un tema che tocca direttamente il benessere dei loro figli. Resta da vedere se questa disputa si risolverà in modo pacifico o se sfocerà in un conflitto legale che, per la collettività, potrebbe avere implicazioni più ampie sulla gestione dei servizi pubblici a livello locale.

Intanto, sul banco degli imputati resta l’assessore Filomena Di Mezza che alcune settimane fa, durante un confronto con i genitori in Comune, aveva replicato alle lamentele delle famiglie con il “consiglio” di poter portare i propri figli anche in altri istituti scolastici qualora non avessero accettato le “condizioni” del servizio offerto dal comune. Dichiarazioni che l’Amministrazione si affrettò a smentire. Sempre la Di Mezza ha poi sottolineato che le lamentele vengono solo da una cerchia ristretta di famiglie. Insomma una situazione che sta palesemente mettendo in difficoltà l’intera Amministrazione.

Telese Terme| Polemiche sulle tariffe della mensa scolastica e del trasporto: la minoranza insorge

Telese Terme| Polemiche sulle tariffe della mensa scolastica e del trasporto: la minoranza insorge

Politica
Tariffe scolastiche 2025, la minoranza accusa: “Aumenti ingiustificati e ingiusti”.

L’opposizione al Comune di Telese Terme solleva il caso per i servizi di refezione e trasporto scolastico, chiedendo una revisione delle fasce di contribuzione e un intervento a favore delle famiglie più vulnerabili

La polemica sulle tariffe dei servizi di refezione e trasporto scolastico continua a tenere banco a Telese Terme, con la minoranza che, dopo le critiche dei cittadini, lancia una durissima interrogazione al Sindaco Giovanni Caporaso. La decisione di applicare le nuove tariffe per il 2025, entrate in vigore il 1° marzo, ha sollevato malcontento tra le famiglie, soprattutto quelle con ISEE più basso, accusando l’Amministrazione comunale di non aver garantito una distribuzione equa dei contributi.

La minoranza, capitanata da Nicola Guido Di Santo, ha chiesto chiarimenti dettagliati su alcuni punti fondamentali. La prima domanda riguarda il numero degli alunni che hanno usufruito dei servizi di refezione e trasporto scolastico nell’ultimo anno, ma soprattutto la suddivisione numerica nelle diverse fasce di contribuzione. “Quanti sono i bambini che beneficiano di questi servizi e in che modo sono distribuiti nelle fasce economiche? Queste informazioni sono fondamentali per capire se le nuove tariffe siano davvero giustificate”, sottolinea Di Santo.

Non solo, l’opposizione ha messo sotto la lente anche gli importi percepiti dal Comune. “Qual è stato il costo per ciascuna fascia nell’ultimo anno e, soprattutto, quale l’importo effettivamente incassato?”, domanda il capogruppo di minoranza. La risposta a queste interrogazioni, secondo i consiglieri, dovrebbe far luce su eventuali disfunzioni nel sistema che avrebbero portato ad aumenti considerati “spropositati” dalle famiglie.

Non si tratta però solo di un’attività di controllo. I consiglieri di minoranza avanzano anche una proposta concreta: “Chiediamo che le fasce con ISEE più basso, ad esempio quelle con un reddito fino a 3.000 euro, siano esentate da ogni contributo”, affermano in un documento congiunto. L’intento è quello di garantire che le famiglie più vulnerabili non vengano penalizzate da un sistema che, secondo loro, finisce per mettere a rischio l’accesso ai servizi essenziali come la mensa scolastica e il trasporto.

Un altro punto critico riguarda le fasce di contribuzione. La proposta della minoranza è chiara: rideterminare le tariffe in modo più equo, rispettando un criterio di proporzionalità che possa davvero rispecchiare la situazione economica delle famiglie. “Un sistema che non tiene conto delle reali difficoltà economiche rischia di allontanare le famiglie dal servizio pubblico, creando disuguaglianze”, incalza Pasquale Carofano, uno dei consiglieri firmatari dell’interrogazione.

La questione delle tariffe scolastiche non è nuova per Telese Terme. Ogni anno, infatti, la discussione sul costo dei servizi scolastici genera dibattiti accesi. Ma questa volta la minoranza sembra intenzionata a fare sul serio, spingendo per una revisione delle politiche tariffarie e chiedendo maggiore attenzione per le fasce sociali più fragili.

In attesa di una risposta da parte del Sindaco Giovanni Caporaso, l’opposizione si dice pronta a portare la battaglia nelle sedi istituzionali competenti, fino ad arrivare a una proposta che rispetti davvero l’equità sociale. “Le famiglie non possono essere lasciate sole di fronte a un sistema che penalizza i più deboli”, conclude Nadia Ceniccola, consigliera comunale e collega di Di Santo.

Una vicenda che, senza dubbio, terrà alta l’attenzione sul Comune di Telese Terme nei prossimi mesi, in attesa che la politica dimostri di saper conciliare le esigenze del bilancio con quelle dei cittadini.

Telese Terme| Mensa scolastica, esplode la protesta: “100 bambini mangiano gratis, gestione disastrosa”

Telese Terme| Mensa scolastica, esplode la protesta: “100 bambini mangiano gratis, gestione disastrosa”

AttualitàDalla Provincia
I genitori contro il Comune: “Non è una questione di tariffe, ma di equità. Chi deve pagare, paghi. L’assessore Di Mezza chieda scusa”.

Continua la polemica sulla questione dei costi del servizio mensa scolastica. Alla nota dell’amministrazione replicano le famiglie e lo fanno evidenziando quello che da sempre è il pomo della discordia.

“Nell’ultimo incontro dell’altro giorno, gli amministratori se ne sono usciti con l’idea si spalmare ancora le tariffe ma senza cogliere il punto reale della questione. Loro stanno nascondendo una deficienza gestionale, cioè loro non vogliono ammettere che, conti alla mano, ci sono 100 bambini ogni giorno che non pagano. Non pagano non per un problema economico, ma per una questione di ‘familiarità’ ed ‘amicizia’. Proprio per questo motivo non sono in grado di prendere di petto le famiglie di questi bambini e chiedere di appianare i debiti con il comune. Siamo di fronte a persone che, in molti casi, nemmeno hanno iscritto i propri figli nelle liste del servizio”.

Entrando nel merito ci viene ulteriormente spiegato: “Stiamo parlando di 300 pasti somministrati al giorno. Il comune ha il cavo di circa duecento pasti. Quindi non solo devono sopperire a 100 pasti extra, ma anche ai costi per la preparazione delle pietanze. Alle riunioni tenute al comune è sembrato quasi che il loro solo obiettivo era quello di nascondere questo dato delle 100 famiglie che non pagano, poi sono uscite fuori”.

Proseguono i genitori: “Sull’affidamento del servizio ci sarebbe tanto altro ancora da dire, proprio a dimostrazione di una cattiva gestione. Perché, se negli altri comuni tutto è molto più basso, allora il problema esiste. Oltretutto, dire che Telese Terme ha avuto aumenti, è l’ennesima offesa alla nostra intelligenza, perché questa storia degli aumenti negli altri comuni non è presente. Sindaco e assessore Di Mezza dovrebbero dirci il perché?”

Sulla Di Mezza: “L’assessore Filomena Di Mezza si nasconde dietro un dito e il Sindaco Giovanni Caporaso, dal suo punto di vista, prova a difenderla perché deve fare, da leader politico, quadrato. Ma a Telese Terme le sue parole le conoscono tutti. È un po’ come il segreto di Pulcinella. Tutti sanno quello che ha detto, anche perché sono parole che ha esternato anche in altre circostanze. La Di Mezza quelle parole le ha dette anche di fronte a componenti della sua stessa maggioranza e della giunta. Quindi giocare a nascondino, facendo ricadere la colpa sul ‘solo’ giornale che ha riportato la notizia, è tragicomico e surreale. Oltretutto sappiamo con certezza che esponenti si maggioranza e di giunta hanno rimproverato la Di Mezza prendendo le distanze da lei su questa vicenda. Lo sappiamo perché abbiamo avuto con loro un confronto. Quanto da lei detto è stato fortemente offensivo: se non vi stanno bene queste tariffe potete andare anche da un’altra parte, soprattutto i non residenti”.

Ed ancora: “Adesso vogliono giocare con le parole. Non conosciamo l’autore di quel comunicato stampa, ma è frutto di una persona scollata dalla realtà. Basterebbe leggere le tariffe approvate per rendersi conto che dicono menzogne”.

Concludendo: “Sarebbe bastato accettare le nostre proposte. Sarebbe bastato chiedere scusa, soprattutto l’assessore Filomena Di Mezza. Sarebbe bastato dire: risolviamo insieme il problema. Invece con quella nota stampa hanno offeso la nostra intelligenza, condannato la nostra idea di rivolgerci ad un giornale, denigrando la nostra iniziativa. Hanno voluto usare una toppa peggiore del buco”.
Intanto ecco le tariffe che l’amministrazione Caporaso ha rimodulato:

  1. Da euro 0 a 3.000 di ISEE importo euro 2,50
  2. Da euro 3.000 a 5.000 di ISEE euro 3,00
  3. Da euro 5.000 a 10.000 di ISEE euro 3,50
  4. Da euro 10.000 a 15000 di ISEE euro 4,00
  5. Da euro 15.000 e oltre di ISEE euro 4,50
  6. Per i non residenti l’importo di euro 4,80.
    Questa situazione riproduce i seguenti dati:
  7. Fascia 0-3.000 n. 28 bambini €2,50
  8. Fascia 3.000-5.000 n. 34 bambini € 300
  9. Fascia 5.000-10.000 n.30 bambini €3,50
  10. Fascia 10.000-15.000 n.156 bambini €4
  11. Fascia 15.000 n. 71 (i “non residenti” dovrebbero essere 20).
    Come si vede, questa rimodulazione delle tariffe mette a nudo il comunicato che il Comune ha diffuso nella giornata di sabato.
Telese Terme| Aumento costi mensa scolastica, l’assessore Di Mezza sotto accusa

Telese Terme| Aumento costi mensa scolastica, l’assessore Di Mezza sotto accusa

Politica
La nuova variazione dei costi solleva la protesta dei genitori e accende la polemica politica a Telese Terme.

Dopo l’ennesimo aumento, la delegazione di genitori critica aspramente l’amministrazione Caporaso e denuncia una gestione inefficiente del servizio

La questione del costo della mensa scolastica travolge l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Caporaso e mette sotto accusa l’assessore Filomena Di Mezza. A finire nel mirino, oltre all’aumento delle tariffe che ha fatto lievitare il prezzo del pasto fino a 4,80 euro per la fascia più alta, sono le dichiarazioni dell’assessore, che hanno scatenato l’indignazione di molti genitori.

Nella giornata di martedì 25 febbraio, una delegazione di genitori ha avuto un incontro con il sindaco Caporaso e con l’assessore Di Mezza per cercare di trovare una soluzione alla problematica. Da tempo, le famiglie si trovano a fare i conti con una serie di aumenti che, secondo quanto riferito dai genitori, sono ormai diventati insostenibili. “I costi sono allucinanti,” ci raccontano i genitori. “Arrivano a 4,80 euro per la fascia più alta, mentre per quella più bassa si parla di circa due euro”.

Gli amministratori hanno giustificato l’ennesimo aumento dei costi con la motivazione che il comune non è più in grado di sostenere le spese. Ma la risposta non è piaciuta ai genitori, che hanno deciso di portare al tavolo di confronto i dati dei comuni limitrofi, dimostrando che le tariffe sono nettamente inferiori in altre località. “Il confronto è stato assolutamente tragicomico,” affermano i genitori. “La scusa che ci hanno dato è stata ridicola”.

Ma ciò che ha davvero alimentato la polemica è stata una dichiarazione dell’assessore Filomena Di Mezza, che ha suscitato furia e indignazione tra i presenti. Secondo quanto riferito dai genitori, l’assessore avrebbe detto: “Se i non residenti non sono d’accordo, possono anche andare da un’altra parte.” Una frase che è stata definita “un’uscita infelice” e che ha scatenato una serie di critiche, soprattutto tra chi considera la mensa scolastica un servizio fondamentale per tutte le famiglie, senza distinzioni.

Al di là delle dichiarazioni, il problema principale sollevato dai genitori riguarda la gestione del servizio e l’efficienza del sistema. Secondo le famiglie, uno degli aspetti più gravi sarebbe la cattiva gestione dei ticket, con molte famiglie che non pagano il servizio. Nonostante gli amministratori abbiano smentito questa ipotesi, i genitori non sono convinti. “Abbiamo chiesto quante persone usufruiscono del servizio senza pagare, ma nessuno è stato in grado di rispondere,” continuano i genitori. E mentre l’amministrazione continua a negare il problema, i costi continuano a lievitare, aggravando la situazione per molte famiglie.

“Adesso vogliono provare a mettere una pezza cercando di suddividere diversamente le fasce, ma questo non risolve il problema – spiegano i genitori – La vera difficoltà ce l’hanno le famiglie con più di un figlio, che si trovano a dover pagare anche 15 euro al giorno per la mensa.”

Un tema, quello dei costi della mensa scolastica, che rischia di diventare un punto di rottura tra i cittadini e l’amministrazione Caporaso. Le polemiche, già accese, potrebbero presto trasformarsi in una vera e propria protesta, con un gruppo di genitori pronto a mobilitarsi per chiedere che vengano trovate soluzioni concrete e sostenibili per le famiglie.

Mentre l’amministrazione tenta di trovare una soluzione temporanea, la tensione tra i genitori e l’assessore Di Mezza sembra destinata a crescere. La gestione del servizio mensa potrebbe rivelarsi una delle sfide più difficili per il sindaco Caporaso e la sua giunta.

Benevento| La Giunta approva i progetti di fattibilità per i locali mensa nelle scuole di Pezzapiana e via Grimoaldo Re

Benevento| La Giunta approva i progetti di fattibilità per i locali mensa nelle scuole di Pezzapiana e via Grimoaldo Re

Politica

La Giunta, presieduta dal sindaco Clemente Mastella, ha approvato i progetti di fattibilità tecnico-economica per la realizzazione di locali mensa al servizio delle scuole di Pezzapiana (importo dei lavori pari a 443mila euro) e del plesso scolastico Ferrovia di via Grimoaldo Re, mediante il recupero dell’ex alloggio custode (importo dell’intervento pari a 180mila euro).

“Finanziati con il Pnrr, questi interventi ampliano il raggio d’intervento dell’amministrazione sul versante dell’edilizia scolastica, sul quale si è già concretizzato in questi anni un enorme lavoro.  Gli ambienti che ospiteranno la mensa offriranno un servizio importante alle famiglie e all’intero sistema scuola, attraverso il miglioramento dei servizi connessi al tempo pieno”, spiega l’assessore alle Opere pubbliche Mario Pasquariello nell’illustrare i contenuti del provvedimento.

Nella stessa seduta ok anche al documento di indirizzo alla progettazione per la mitigazione del rischio idrogeologico del quadrante Torre Alfieri-Montecalvo-Madonna della Salute. 

Foto: di repertorio

Calvi | Finanziata la realizzazione della mensa scolastica

Calvi | Finanziata la realizzazione della mensa scolastica

Politica

ll Comune di Calvi ha ottenuto un ulteriore finanziamento: 695.000,00 € per realizzare la mensa scolastica comunale. Tale opera sorgerà all’interno del Plesso Scolastico che, con i recenti finanziamenti per la palestra comunale e la Scuola dell’Infanzia,  diventerà un vero e proprio Campus, all’interno del quale saranno racchiuse tutte le infrastrutture necessarie per la crescita mentale e fisica dei ragazzi. 

“Siamo soddisfatti – ha dichiarato il Sindaco di Calvi, Avv. Armando Rocco – per questo ennesimo finanziamento PNRR per la nostra comunità. È un importante finanziamento che va nella direzione di rendere il nostro Plesso Scolastico sempre più autonomo,indipendente e confortevole.

Con tali risorse – aggiunge il sindaco – sarà garantito un servizio fondamentale per i nostri ragazzi, consentendo alle scuole di ampliare il tempo pieno, a favore degli studenti ma anche delle famiglie e delle donne lavoratrici. Ringraziamo il nostro ufficio tecnico, che anche stavolta, dando seguito agli atti d’indirizzo dell’Amministrazione, si è fatto trovare pronto per partecipare al bando nei tempi previsti, con un progetto di qualità e soprattutto di grande utilità sociale”.

Ringraziamo il ministro Valditara per aver messo a terra questi progetti, dimostrando attenzione per gli studenti, per le famiglie e per il Sud.” conclude.

Montesarchio | Al Comune, incontro proficuo sulla questione “mensa scolastica”

Montesarchio | Al Comune, incontro proficuo sulla questione “mensa scolastica”

Politica

Si è tenuto nel pomeriggio di ieri in Comune un incontro tra il sindaco e i componenti dell’ amministrazione comunale, i rappresentanti degli istituti scolastici comprensivi e una rappresentanza dei genitori per discutere della mensa scolastica. 

Un incontro pacato e proficuo, in cui ci si è confrontati sui primi giorni del nuovo servizio. 

Tutti i partecipanti hanno concordato sul netto miglioramento, in termini qualitativi, del servizio di mensa biologica. 

Si è concordato poi sull’impegno da parte dell’ amministrazione comunale, di intervenire ulteriormente per apportare ulteriori migliorie al servizio e di verificare la possibilità di migliorare ulteriormente anche le condizioni economiche in favore delle famiglie.

I partecipanti hanno deciso di aggiornarsi nei prossimi giorni, per poter dare risposte concrete su tutti i punti emersi durante l’ incontro odierno.