Antonella Pepe (PD) replica a Scocca: “Capisco l’imbarazzo di FdI, nessuna risposta sui tagli al Sud”

Antonella Pepe (PD) replica a Scocca: “Capisco l’imbarazzo di FdI, nessuna risposta sui tagli al Sud”

Politica

“Capisco l’imbarazzo di Fratelli d’Italia, che fa tanto del patriottismo e della nazione il proprio leitmotiv, nel rispondere nel merito a quanto da tempo tempo associazioni, sindacati, imprenditori e amministratori del Sud denunciano.

Nella sua replica, infatti, il vicepresidente di FdI Scocca, non dice una parola sui fondi Pnrr tagliati (8 miliardi), sul prosciugamento del fondo infrastrutturale perequativo (da 4,4 miliardi a 800 milioni), dei Fondi sviluppo e coesione (6 miliardi) e sulla Zes unica del mezzogiorno che esclude gli investimenti privati fino a 200 mila euro.” E’ quanto dichiara Antonella Pepe, direzione nazionale del Partito democratico, replicando al vice presidente di Fratelli d’Italia, Alessio Scocca. 

“Nel ricordare che i Livelli essenziali di prestazione non sono garantiti da 22 anni, Scocca, forse senza volerlo, ci da addirittura ragione, confermando che sono decenni che il sud è sottratto di risorse fondamentali, su sanità, scuola, infrastrutture, servizi essenziali. Basta accedere al portale dell’Agenzia di coesione per vedere che la spesa media al nord per cittadino è tra i 18.000 e i 20.000 euro mentre nelle regioni del sud siamo tra i 13.000 e i 15.000. Sulla sanità, ad esempio, la Regione Campania, ha ricevuto 250-300 milioni di euro in meno rispetto alla media nazionale. Per capirci 60 euro pro capite in meno rispetto all’Emilia Romagna, 40 in meno di Veneto e Lombardia.

Altro che Sud piagnone che non sa spendere i soldi. Invece di ragionare di un disegno di legge antistorico come l’autonomia differenziata che danneggerà, a lungo andare, tutto il Paese perché frammenterà le politiche pubbliche su settori strategici come istruzione, energia, ambiente, infrastrutture, perché Fratelli d’Italia, se ha davvero a cuore l’unità nazionale, non chiede che prima di ragionare di qualunque autonomia si attuino prioritariamente i livelli essenziali di prestazione superando il criterio della spesa storica? Se, come sostiene Scocca, si troveranno le risorse successivamente, perché non si procede prima a trovare quelle per finanziare i Lep e permettere al Sud di partire realmente alla pari? Quali certezze abbiamo oggi sul fatto che si troveranno davvero le risorse se l’unica cosa che possiamo certificare oggi sono soltanto i tagli a danno del Mezzogiorno?

La risposta – conclude Antonella Pepe – purtroppo è disarmante: il loro alleato di governo, la Lega, non ha alcun interesse a farlo. Lo sanno bene gli esponenti di Fratelli d’Italia che stanno semplicemente cedendo ad un disegno che spacca ulteriormente l’Italia solo per ragioni di scambio politico, avere il lasciapassare sulla riforma del premierato.”

Autonomia, Scocca (FdI) replica a Pepe (PD)

Autonomia, Scocca (FdI) replica a Pepe (PD)

Politica

“Questa levata di scudi a priori contro l’autonomia differenziata non la comprendo”. 

Così Alessio Ermenegildo Scocca, vice presidente provinciale di Fratelli d’Italia Sannio, che in una nota alla stampa replica alle dichiarazioni che Antonella Pepe ha fatto nei giorni scorsi. 

“Gridare al lupo tanto per attaccare il Governo a prescindere – continua Scocca – non è utile al dibattito, ma solo alla propaganda. È interessante notare come del disegno di legge sull’Autonomia si dica qualunque cosa da mesi, eppure è iniziato solo in questi giorni il dibattito in Aula al Senato. Pepe e il PD dicono che la riforma è da far gelare i polsi? A me sinceramente gelano i polsi quando vedo le condizioni della nostra regione e delle aree interne adesso che la riforma non c’è.

La Regione Campania a guida De Luca ha una sanità che va a pezzi e lo vediamo tutti i giorni nel Sannio, con annunci elettorali mai attuati e ospedali mai aperti davvero come nel caso di Sant’Agata de’ Goti, dove aspettiamo ancora l’attuazione di quanto deliberato dalla Giunta regionale. Se ci riflettiamo, tutto quello che si grida come conseguenza dell’Autonomia, già accade oggi senza quella legge. È il caso dei LEP, che non sono garantiti da 22 anni, ben prima che si iniziasse a discutere questo disegno di legge. Dunque, forse complici di questa mattanza, come dice Antonella Pepe, non sono i parlamentari sanniti di centrodestra bensì chi sostiene il governo regionale a guida PD che senza Autonomia sta penalizzando il Sannio a beneficio di altre province. 

Ho sempre pensato – prosegue Scocca – che la cultura del piagnisteo al Sud non aiutasse nessuno se non una classe dirigente inadeguata che per decenni si è giustificata con i cittadini per le proprie inadempienze. La Riforma che vedrà la luce, potrebbe aiutare la classe politica meridionale a prendersi finalmente le proprie responsabilità e puntare sulla capacità del Sud e non sull’assistenzialismo.

Faccio presente che questa è una legge procedimentale, che non stanzia

risorse, ma determina le regole ed i criteri per attuare quanto previsto dalla nostra Costituzione, tra l’altro modificata con il Titolo V in maniera frettolosa proprio da un governo di sinistra. Le risorse saranno trovate quando si passerà alla fase successiva e saranno stanziate con la legge che il Parlamento dovrà approvare in sede di approvazione delle intese.

Abbiamo bisogno – conclude – di una classe dirigente che abbia una visione e il coraggio di fare le scelte con lungimiranza, senza pensare ai piccoli interessi di bottega ma al bene collettivo”.

Antonella Pepe, direzione nazionale PD: “Su sanità il centrodestra mente sapendo di mentire”

Antonella Pepe, direzione nazionale PD: “Su sanità il centrodestra mente sapendo di mentire”

Politica

“Sulla sanità dal centrodestra mentono sapendo di mentire. E così, di fronte ad una manovra di bilancio fatta tutta a debito sulle spalle delle generazioni più giovani e che taglia sanità, servizi e scuola, arriva puntuale il comunicato dell’onorevole Rubano che annuncia in pompa magna lo stanziamento di 136 miliardi per la sanità. Sembra la scena epica del film Così parlò Bellavista “O’ anema do’ priatorio”. ”

E’ quanto dichiara Antonella Pepe, membro della Direzione nazionale del Partito democratico, in merito alle risorse previste per la sanità nella manovra di bilancio. 

“Peccato che i numeri andrebbero letti, ma qui capisco che lo sforzo è più complesso per chi è abituato alla propaganda. Non solo, infatti, queste risorse non bastano, ma se si considera l’aumento dei prezzi, dei costi energetici, dell’inflazione, si registra un calo della spesa sanitaria di oltre il 4%. Insomma, oltre a tornare indietro, non si mette in campo nessuna misura strutturale“.

“Nel dettaglio – continua Pepe – “si prevedono 3 miliardi per l’abbattimento delle liste d’attesa da sostenere con la detassazione degli straordinari e i premi per il personale sanitario ed il superamento del tetto di spesa per la sanità convenzionata. Tradotto in parole povere, vuol dire una cosa molto semplice: nessuna nuova assunzione di medici ed infermieri, in un Paese in cui vi è già un enorme carenza e dove il personale è sottoposto a turni massacranti, e, di conseguenza, soldi usati per ingrassare la sanità privata, a danno delle strutture e della sanità pubblica.

Una strategia miope ed inadeguata che non risolve nessun problema e a cui si aggiunge anche la beffa, se si pensa che nelle modifiche al PNRR proposte da questo governo sono stati tagliati circa 500 tra ospedali e case di comunità.”

“Infine – conclude Antonella Pepe – fa specie vedere i rappresentanti del centrodestra fare le passerelle davanti agli ospedali. La Regione Campania riceve ogni anno 250-300 milioni in meno rispetto alla media nazionale. Per capirci 40 euro pro capite in meno rispetto ad un cittadino del Veneto e della Lombardia. E questo a causa del criterio anagrafico (la Campania è la regione più giovane di Italia) usato nel riparto del fondo sanitario. Con quelle risorse si potrebbe assumere, migliorare le strutture pubbliche e offrire maggiori servizi ai cittadini.

Se ieri potevano dire che era colpa degli altri, dopo oltre un anno di governo, sarebbe il caso di smetterla con la propaganda ed iniziare a dare qualche risposta. Ma anche stavolta, come per i fondi PNRR, temo si tratti di un miraggio dal momento che la Presidente Meloni ha “blindato” la manovra impedendo al parlamento di svolgere il proprio ruolo.”   

UsAcli, successo del campionato provinciale calcio a 7. Pepe: “Lo sport, momento importante di formazione”

UsAcli, successo del campionato provinciale calcio a 7. Pepe: “Lo sport, momento importante di formazione”

AttualitàEventi

Si sono svolte le finali del 16° Campionato Provinciale di Calcio a Sette UsACli e a salire sul gradino più alto del podio è stata la squadra ‘Ristorante Teresa Paparella’ che ha superato, dopo un’entusiasmante gara, la ‘GB Soccer’.

Nel corso della premiazione sono intervenuti il Presidente Provinciale UsAcli Alessandro Pepe, il Vice Presidente Nazionale Vicario Antonio Meola, il segretario sviluppo associativo Achille Antonaci e i due vice presidenti provinciali Giuseppe Barbato e Mauro Vecchiolla.

Gremito il centro sportivo San Giovanni di San Giorgio, affiliato USAcli, dove il Vice Presidente Nazionale Meola ha ringraziato il comitato di Benevento per la recente partecipazione alle finali nazionali di Pesaro e per l’impegno profuso, annualmente con il territorio.

Mentre il presidente Pepe ha ribadito la bellezza di questa manifestazione dando appuntamento al prossimo anno senza tralasciare, naturalmente, le attività già in corso fino a settembre. “Complimenti alle squadre che hanno partecipato a questo campionato – ha affermato il presidente Pepe – ed un abbraccio a tutti i giovani che, grazie a questi appuntamenti si avvicinano sempre più allo sport. Le discipline sportive e le attività motorie sono portatrici di uno straordinario potenziale educativo ed ecco perché l’educazione e lo sport è un binomio che necessita di sinergia e quindi oggi più che mai è fondamentale una forte alleanza tra le istituzioni sportive e quelle educative. E noi come UsACli – ha concluso Alessandro Pepe – grideremo sempre che lo sport ricopre un ruolo determinante nella nostra cultura, sociale e familiare, grazie alla sua funzione educativa. E’ lo specchio della nostra società, in grado di trasmettere modelli di vita e pratiche di comportamento. Rappresenta, dunque, un importante momento di formazione”.

San Giorgio del Sannio, Ciampi replica a Pepe: “Il bue chiama cornuto l’asino”

San Giorgio del Sannio, Ciampi replica a Pepe: “Il bue chiama cornuto l’asino”

Politica

“Parla di maggioranza minoritaria. Quanto è corta la memoria. Dimentica il rancoroso ex Sindaco che fu eletto per una manciata di voti, circa 70, nella competizione con il compianto Claudio Ricci. E restò “in maggioranza minoritaria” (cit. Pepe) con la fuoriuscita della Pedicini e le dimissioni di De Ieso”.

Esordisce così Angelo Ciampi, sindaco di San Giorgio del Sannio, che replica alle affermazioni dell’ex primo cittadino Mario Pepe che parlava qualche giorno fa proprio di maggioranza minoritaria, riferendosi all’attuale amministrazione Ciampi.

“Quanto era rappresentativa allora la sua maggioranza? – si chiede Ciampi – Oggi, sconfitto cocentemente e fuori da ogni scena politica, vive di proclami e di insulsi opuscoli mirati a diffondere falsità e diffamazione verso chi le elezioni le ha vinte con un ampio margine. Veniamo all’ennesima falsità che egli strumentalizza per far credere ciò che non è!

Dall’allucinazione del campo da golf (ha fatto saltare sulla sedia molti opinion leader) all’allerta protocollo in ipocrita difesa della minoranza (la minoranza a suo tempo non poteva avere accesso neanche agli uffici e gli era vietato tassativamente parlare con il personale). Prendendo spunto dai suoi ultimi scritti, di ispirazione leggendaria e fiabegiante possiamo dire proprio che: “il bue chiama cornuto l’asino”.

“In merito alle artate fantasie e false affermazioni relative all’accesso agli atti da parte dei consiglieri di opposizione – prosegue Ciampi – è necessaria una fedele e puntuale ricostruzione dei fatti. Giovedì scorso, come avviene tutte le settimane, i due consiglieri Mercurio e Melillo alle ore 13 circa si sono recati presso la casa comunale per accedere ai dati di sintesi del protocollo informatico, da cui normalmente chiedono estrazione di ciò che più gli interessa ai fini di una ulteriore e successiva richiesta di atti e documenti per l’esercizio del mandato elettorale.

Ad oggi gli uffici hanno sempre riscontrato puntualmente le richieste di accesso agli atti. Purtroppo, in merito alla consultazione, giovedì scorso la segretaria comunale, responsabile del protocollo, era assente in quanto impegnata in una commissione di concorso. I dipendenti Vittorio Marino, Alida Zampetti e Francesco Farese si sono prontamente messi a disposizione dei consiglieri per risolvere la questione, in quanto veniva chiesta una postazione dedicata, cercando di mettersi in contatto con la dottoressa Feleppa per ricevere indicazioni.

Appena raggiunta telefonicamente ha prontamente disposto agli uffici la stampa dei dati di sintesi del protocollo che sono stati tempestivamente consegnati ai consiglieri. Nessun intervento dei carabinieri o dei vigili urbani che mai si sono recati al Comune!”

“Questi sono i fatti, il resto è frutto della rancorosa fantasia di chi ancora non si rassegna e si erge (LUI! ) a difensore della trasparenza. Per i due consiglieri eletti in maggioranza non é certo una medaglia al petto diventare sodali con chi è stato principale competitor politico! Visto quello che è avvenuto durante la precedente consiliatura Pepe viene da dire: il bue chiama cornuto l’asino!”, conclude il sindaco.

San Giorgio del S.| Cilindro Nero, Ciampi: “Asta andata deserta, ecco perché non può essere utilizzato come auditorium”

San Giorgio del S.| Cilindro Nero, Ciampi: “Asta andata deserta, ecco perché non può essere utilizzato come auditorium”

Politica

“L’asta pubblica per l’alienazione del deposito utilizzato per anni in maniera impropria ed arbitraria come sala polifunzionale é andata deserta (come vi avevamo anticipato proprio su queste pagine – leggi QUI)”, scrive così il sindaco di San Giorgio del Sannio, Angelo Ciampi, a proposito della decisione di alienare l’Auditorium “Cilindro Nero”.

“Nessun operatore – prosegue Ciampi – ha presentato istanza di acquisto. Evidentemente il prezzo fissato in 236.800 euro è stato ritenuto eccessivo rispetto al valore di mercato del bene. Tutto ciò in barba a chi gridava alla svendita di un immobile del quale non conosceva neanche la destinazione catastale ed urbanistica ovvero locale deposito! Eppure quando si rilasciava un permesso di costruire molto dibattuto e controverso per quel manufatto e si stipulava il contratto di sponsorizzazione per il trasferimento di proprietà di quello che era un porticato aperto, chi oggi impreca ricopriva una importante carica all’interno dell’amministrazione comunale dell’epoca”.

“Quei locali purtroppo – spiega – non potranno mai essere destinati ad Auditorium o sala polifunzionale in quanto per superficie e capienza sarebbero sottoposti all’obbligo di prevenzione incendi. La norma ( DPR n. 151 del 1 agosto 2011-punto 65) infatti fa ricadere gli spazi del cilindro nero tra i locali di trattenimento di superficie lorda superiore a 200 mq o con capienza superiore a 100 persone e pertanto soggetti all’obbligo di prevenzione incendi. Purtroppo non è possibile rispondere alle prescrizioni di legge in materia di prevenzione incendi in quanto per come sono strutturati i locali ed ì relativi spazi esterni non si possono ricavare idonee vie di fuga e percorsi di esodo in quanto le aperture verso spazi aperti convergono sullo stesso cortile.

La norma invece prevede che le uscite di sicurezza debbano essere ubicate in posizione contrapposta. In questi anni solo la fortuna ha voluto che nessun incidente accadesse altrimenti in tanti sarebbero stati chiamati alle loro responsabilità!

Quindi, al contrario di quanto sostenuto strumentalmente dal gruppo “San Giorgio bene comune”, nessuna cambiale elettorale o amico dell’amico dietro la necessità di alienare ma solo l’obbligo di pagare i debiti di chi ci ha preceduto ed oggi ha la faccia tosta di imprecare e di puntare il dito. Visto che I soggetti privati non hanno ritenuto conveniente acquisire quel bene da oggi in avanti dovremo fare ulteriori ragionamenti per dare seguito alle prescrizioni della Corte dei Conti che ci ha chiesto un piano di rientro del debito ereditato che per i primi 3 anni sarà di grande sacrificio e di scelte lacrime e sangue.

Per il 2022, 2023 e 2024 per far fronte alla massa debitoria accumulata dal 2015 in avanti dovremo individuare risorse per circa 800.000 annui. Se non ci fosse questa scure sulla testa dei sangiorgesi nessuno di noi avrebbe mai pensato di dover alienare beni pubblici! Non siamo cosi pazzi e sadici. Siamo solo quelli che devono tirare la cinghia e fare scelte dolorose per rimettere ordine ai conti fatti a pezzi da chi c’è stato prima di noi”.

“Noi – conclude Ciampi – siamo quelli che dal primo giorno hanno messo testa e cuore per riportare nella disponibilità del comune beni ceduti e svenduti qualche giorno prima delle elezioni a privati a prezzi ridicoli! Se oggi palazzo Bocchini è tornato a disposizione di tutta la comunità è grazie alla nostra determinazione ed alla nostra testardaggine! Se l’area fiera a breve tornerà a disposizione di tutti è grazie al nostro coraggio! Chi oggi grida ed impreca dovrebbe farsi un doveroso esame di coscienza e chiedere scusa per le macerie che ha lasciato!”.

<strong>Antonella Pepe (Pd): “Salvini blocca 22 miliardi per il Sud, cosa ne pensano i candidati locali del Cdx?”</strong>

Antonella Pepe (Pd): “Salvini blocca 22 miliardi per il Sud, cosa ne pensano i candidati locali del Cdx?”

Politica

“Salvini e i ministri della Lega stanno rapinando il Sud bloccando 22 miliardi di euro: sono le risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione che aspettano di essere ripartite tra le Regioni del Mezzogiorno. Per la Campania parliamo di sei miliardi”.

Così in una nota stampa Antonella Pepe, candidata alla Camera dei Deputati per la coalizione dei ‘Democratici e Progressisti’ nel collegio uninominale di Benevento.

“L’ostruzionismo della Lega verso il Sud non sorprende – prosegue l’esponente Pd. E’ un dato acquisito da tempo, anche ricordando le passate esperienze di governo del centrodestra. Piuttosto, sarebbe utile capire cosa ne pensano i candidati locali dei partiti alleati con il Carroccio. Sono favorevoli o contrari allo sblocco delle risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione? E ancora: sono favorevoli o contrari all’autonomia differenziata, riforma che finirebbe per accentuare le diseguaglianze tra le varie aree del Paese? Sono favorevoli o contrari alla Flat Tax, altra misura di cui si gioverebbe soprattutto il Nord Italia considerato che a beneficiarne maggiormente sarebbero i redditi alti? Sarebbe gradito, da parte degli elettori, un cenno di risposta. Magari entro le ore 24 del 23 settembre”.

Quanto a noi, – aggiunge la candidata – la posizione del Partito Democratica è chiara. Così come note sono le nostre proposte, ne cito alcune: 1Incentivi per l’occupazione e una “Fiscalità di vantaggio per il lavoro al Sud”; 2) Un grande piano di assunzioni che realizzeremo per coprire il fabbisogno della P.A. e che prevede l’assunzione entro il 2024 di 300.000 dipendenti, e successivamente almeno 120.000 nuove assunzioni all’anno fino al 2029; 3Rendere strutturale il taglio del 30% dei contributi previdenziali per le lavoratrici e i lavoratori del Mezzogiorno; 4Rispettare le quote di investimenti destinate al Mezzogiorno nel PNRR (40%) e nel bilancio ordinario dello Stato (34%) e verificare che i fondi derivanti dalle politiche di coesione nazionali ed europee (Fsc e Fondi SIE) siano aggiuntivi e complementari”.

“Su questi temi – conclude Antonella Pepe – mi piacerebbe confrontarmi con i miei avversari. Resto ovviamente a disposizione per un dibattito pubblico. Nel frattempo continuerò a confrontarmi con i cittadini del Sannio e dell’Alto Casertano, ribadendo loro due certezze. La prima è che non esistono ragioni valide perché il Sud voti il centrodestra. La seconda è che l’unica alternativa è data dal Pd e dalla coalizione dei Democratici e Progressisti”.

<strong>Lavoro, Antonella Pepe: “Smart working strumento utile contro lo spopolamento”</strong>

Lavoro, Antonella Pepe: “Smart working strumento utile contro lo spopolamento”

Politica

“Un lavoro. Punto. Che vuol dire contratti veri e retribuzioni adeguate. Un lavoro “senza aggettivi accanto”, per dirla alla Troisi. Di questo ha bisogno l’Italia, di questo ha bisogno in particolare il Mezzogiorno. Bene ha fatto, dunque, il segretario Enrico Letta a dichiarare conclusa la stagione del Jobs Act”.

Così Antonella Pepe, candidata alla Camera per i Democratici e Progressisti nel collegio uninominale di Benevento nel corso di una iniziativa della Cgil sannita che ha visto protagonista anche Susanna Camusso, candidata con il Pd al Senato.

“Ma superare il Jobs Act – prosegue l’esponente Pd – non significa tornare indietro. Significa archiviare quel paradigma secondo cui la modernizzazione del mercato occupazionale passa necessariamente per un restringimento delle tutele per i lavoratori. Tutt’altro, modernizzare vuol dire cogliere nuove opportunità. Ne cito una tra tutte, lo smart working. Lo abbiamo conosciuto come misura emergenziale nella fase più critica della pandemia, oggi rappresenta un’occasione per ripensare il mondo del lavoro nella sua dimensione sociale, economica e ambientale”.

“In particolare, – aggiunge Antonella Pepe – dal lavoro agile può arrivare un’azione di contrasto forte allo spopolamento dei territori delle aree interne. In alcune zone montane del Nord del Paese sta già accadendo, in Europa il processo era già in corso prima dell’avvento del Covid. E per la verità pure nei nostri comuni abbiamo visto amici rientrare dalle città. Ma è una tendenza che rischia di affievolirsi. Per consolidarla e renderla strutturale occorrono da un lato investimenti sulle infrastrutture digitali e sulla formazione e dall’altro la volontà di migliorare e normare lo strumento dello smart working. Ma è una sfida che va affrontata. Perché guarda al futuro. Anche e soprattutto dei nostri territori”.

“Meet President”: Pepe soddisfatto per il nuovo team alla guida della Scuola Calcio “Olmeri Club 2000”

“Meet President”: Pepe soddisfatto per il nuovo team alla guida della Scuola Calcio “Olmeri Club 2000”

AttualitàBenevento CittàSport

All’indomani del pensionamento del Presidente della Scuola Calcio “Olmeri Club 2000” Giuseppe Bibbò, il Presidente dell’US Acli di Benevento, Alessandro Pepe, ha incontrato la nuova dirigenza del Club, ovvero Stefano Mercurio ed il vice-presidente Pasquale Caruso nell’ambito del progetto cosiddetto “Meet President“, esprimendo tutta la sua soddisfazione per la continuità dell’iniziativa, nonchè, per il nuovo team:

A settembre la Scuola Calcio Olmeri Club 2000, affiliata all’Us Acli di Benevento, riparte con entusiasmo per affrontare la stagione 2022-2023 e con un nuovo team guidato dal neo presidente Stefano Mercurio e dal vice-presidente Pasquale Caruso.

Pochi giorni fa, nell’ambito dell’iniziativa “Meet President’’ ho incontrato la nuova dirigenza che ha assicurato continuità di lavoro nel solco dell’ex presidente Bibbò, giunto alla meritata pensione.

Pertanto sono più che soddisfatto per la continuità del progetto e sono convinto che arriveranno tante soddisfazioni per la Scuola Calcio Olmeri Club 2000”.

Le attività della scuola calcio si svolgeranno presso la struttura Olmeri Club sita in contrada Olmeri alle porte di Benevento, rilevata quest’anno da nuovi proprietari per ampliare e rimodernare in futuro tutti gli impianti sportivi.

La scuola calcio è dotata di mister preparati e qualificati per affrontare i vari campionati, tra cui: Nicola Facchino, Gerardo Russo, Pasquale Caruso e Ilaria Mercurio.

Insomma – afferma il nuovo team dell’Olmeri Club 2000 – la stagione 2022-2023, che comincerà il giorno 2 settembre, è già programmata per raggiungere il solito obiettivo: fare scuola calcio in maniera seria ma divertendosi sempre. Pertanto invitiamo tutti ad essere presenti il 2 settembre per l’open day”.

Bocca della Selva, inaugurata oggi la panchina rossa

Bocca della Selva, inaugurata oggi la panchina rossa

AttualitàDalla Provincia

Inaugurata quest’oggi a Bocca della Selva la panchina rossa, simbolo della sensibilizzazione sulla violenza alle donne.

Successivamente, si è tenuto un importante convegno riguardante appunto il tema della violenza sulle donne.

Una giornata organizzata dalla Pro Loco di Bocca della Selva, Spazio Aperto Aps e l’US Acli di Benevento cui ha preso parte tutto il direttivo della Pro Loco di Bocca della Selva, il consigliere comunale di Cusano Mutri con delega allo sport, ambiente e patrimonio Alfonso Topputo, il presidente USACLI di Benevento Alessandro Pepe, la consigliera provinciale USACLI Benevento Teresa Morone, il presidente dell’associazione Salute e Territorio Alfredo Lavorgna, il neuropsicologo e docente dell’Unifortunato Roberto Ghiccio, la criminologa e mediatrice penale Patrizia Sannino e tanti altri ospiti.

Così commenta Alessandro Pepe, presidente US Acli Benevento“Voglio ringraziare prima di tutto i partecipanti a questo importante momento che si è tenuto a Bocca della Selva.

Abbiamo subito sposato questa iniziativa nata per sensibilizzare ancor di più la cittadinanza alla problematica della violenza contro le donne e per promuovere le azioni di prevenzione e contrasto di questo fenomeno.

E’ importante che tutti prendano coscienza di una problematica grave: sono tante le donne in Italia che si rivolgono ogni anno ai Centri Antiviolenza. Indicatori che devono farci riflettere sull’attualità, purtroppo, di questo tema e sulla necessità di intervenire per contrastare anche questa subdola forma di violenza.

La panchina, simbolo per eccellenza della tranquillità, è diventata ormai l’immagine di lotta contro la violenza sulla donna e deve essere anche testimone di un percorso scolastico di educazione civica sensibile ai gravi problemi che attanagliano la società di oggi, che deve avere come unico obiettivo la formazione di un cittadino capace di costruire una società  migliore per tutti. Dunque un ruolo importante lo hanno le scuole perché insegnare ai bambini la verità sull’amore vuol dire crescere con la capacità di amare con rispetto e cura. Concludo questo mio intervento con una frase di Maria Montessori ‘se c’è per l’umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo viene dal bambino, perché in lui si costruisce l’uomo’”.