Foglianise | “3π- Poetry Slam”: sei poeti si sfidano a suon di versi

Foglianise | “3π- Poetry Slam”: sei poeti si sfidano a suon di versi

Eventi

Sabato 26 ottobre 2024, alle 21.00, presso la Pro-Loco Ugo Pedicini di Foglianise, andrà in scena “3π- Poetry Slam”, un evento che promette di coinvolgere e appassionare il pubblico.

Organizzato da Polifonia Creativa e dalla Pro-Loco in collaborazione con Flysch Fact, vedrà sei poeti sfidarsi sul palco con i loro versi, per essere giudicati direttamente dagli spettatori.

I concorrenti in gara, pronti a dare il meglio di sé, saranno Nicola Barbato, Giuseppe Piccolo,
Veruska Villani, Giulio Miele, Viola Fronterrè e Cristian Rossi. A condurre la serata ci saranno Mattia Simeone e Chiara Spagnolo, mentre Francesco Creta svolgerà il ruolo di notaio.

L’evento rientra nel campionato ufficiale LIPS 2024/2025, che riunisce i migliori poeti a livello nazionale.
Il format del Poetry Slam è semplice ma intenso: ogni poeta ha tre minuti per presentare il proprio
testo, che può spaziare dalla poesia tradizionale al monologo o al rap, senza l’ausilio di costumi o
oggetti di scena. Solo voce e corpo.

A decretare il vincitore sarà una giuria scelta casualmente tra il pubblico, rendendo gli spettatori protagonisti attivi della serata.

Le serate di Poetry Slam sono celebri per la loro capacità di suscitare emozioni contrastanti,
grazie alla varietà di stili e interpretazioni che animano ogni performance.

Come afferma il Presidente della LIPS (Lega Italiana Poetry Slam), che coordina il circuito a livello nazionale, queste serate sono esperienze uniche, dove il pubblico non può restare indifferente.

Un’occasione imperdibile per gli amanti della poesia e delle performance dal vivo

Arpaise, bandito il 27 ° concorso di poesia “La Castagna d’oro”

Arpaise, bandito il 27 ° concorso di poesia “La Castagna d’oro”

Eventi

La Pro Loco “Generoso Papa” di Arpaise, con il Patrocinio del Comune di Arpaise e in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “Luigi Settembrini” di San Leucio del Sannio e con l’istituto Comprensivo “F. Morlacchi” di Perugia, bandisce il XXVII Concorso di Poesia “La Castagna d’Oro”. 

Ampia la partecipazione da tutta Italia registrata sia lo scorso anno che gli anni precedenti, tanto che l’evento è ormai diventato un appuntamento fisso, atteso dai poeti in erba e dai dilettanti che vogliono proporre i propri elaborati e che sono lieti di poter partecipare a un concorso ricco di cultura e di aggregazione, situato in un bellissimo paese delle aree interne. 

Si ricorda che la partecipazione al concorso è gratuita e che il concorso si divide in due sezioni:

Sezione A: lingua italiana a tema libero, poesia edita/inedita, anche già partecipante ad altri concorsi. La partecipazione è consentita a tutti i cittadini italiani e di nazionalità diversa che abbiano compiuto la maggiore età; ai minori di 18 anni previa autorizzazione scritta da parte di uno dei genitori da inviare con apposito modulo allegato al bando

Sezione B: Riservata agli alunni della scuola secondaria di 1°Grado per l’anno scolastico 2024/2025 (la frequenza sarà attestata dal dirigente di istituto). Anche in questo caso le liriche dovranno essere composte in lingua italiana a tema libero, poesia edita/inedita, anche già partecipante ad altri concorsi. 

Possono essere presentate un numero massimo di due liriche per ogni sezione. La partecipazione implica l’accettazione di tutti gli articoli del presente regolamento. I concorrenti dovranno inviare due copie per ogni lirica (una copia con i dati anagrafici, indirizzo postale, indirizzo mail, numero telefonico;  una copia senza i dati anagrafici, indirizzo postale, indirizzo mail, numero telefonico e senza alcun segno di distinzione). Le poesie vanno spedite in formato PDF all’indirizzo di posta elettronica prolocoarpaiseconcorsodipoesia@gmail.com . 

Tutte le opere dovranno giungere entro e non oltre le ore 24:00 del 14 Dicembre 2024 all’indirizzo come sopra specificato (farà fede l’ora, il giorno e l’anno di spedizione della e-mail). 

L’autore, partecipando al concorso, dichiara che le opere sono di sua produzione. Tali opere restano di proprietà dei partecipanti, che se ne assumono la responsabilità dei contenuti.

La giuria sarà Presieduta dal Sindaco di Arpaise; il giudizio della giuria è insindacabile e inappellabile; la premiazione si terrà il giorno 21 dicembre 2024 presso la Sala Consiliare del Comune di Arpaise. 

Saranno premiate la prima, la seconda e la terza lirica di ogni sezione; non sono previsti premi in denaro; agli autori classificati non presenti alla cerimonia, personalmente o per delega, i premi saranno recapitati presso il proprio domicilio. 

I dati sensibili dei concorrenti saranno trattati a norma del D.L. 30/06/2003 n. 196 e successive modifiche e integrazioni.

Per eventuali chiarimenti e informazioni si possono contattare il coordinatore del concorso, Agostino Mignone e la Segreteria della Pro Loco dal lunedì al sabato ai seguenti orari: mattina: dalle ore 9:30 alle ore 12:30; pomeriggio: dalle ore 15:30 alle ore 17:30, oppure telefonare al numero 08241747241. 

Il Presidente della Pro Loco, Walter Mazzone, il coordinatore Agostino Mignone e la segreteria composta da Cosimo Damiano Iuliano, Valerio Russo e Arianna Forni ringraziano anticipatamente tutti coloro che vi parteciperanno.

Per conoscere tutte le informazioni sul concorso segui le pagine social: 

Facebook: Arpaise È Poesia

Youtube: http://www.youtube.com/@ARPAISEEPOESIA, 

Instagram: arpaiseepoesia

SIto Web: https://www.arpaisee8poesia.it/home-page

“Pronti, Partenza…” reading di poesie di Simone Savogin presso Il Funambolo

“Pronti, Partenza…” reading di poesie di Simone Savogin presso Il Funambolo

Eventi

Mercoledì 22 maggio 2024 alle ore 21.30, presso Il Funambolo – Caffè Letterario, il collettivo Flysch Fact presenta “Pronti, Partenza…” reading di poesie di Simone Savogin.

Il reading mescola le esperienze portate avanti dal poeta negli ultimi anni, un’unione di brani tratti dal suo libro “Scriverò finché avrò voce” e parti del suo spettacolo “Via!”. Un percorso e un racconto che si trasforma in un lavoro in divenire, un’immersione nel mondo della poetica di uno dei performer più interessanti della scena italiana.

Toccando le tematiche più disparate, Simone attraverso gli incastri racconta la società contemporanea con una sensibilità e un’attenzione fuori dal comune. Giocando con i suoni e le allitterazioni, le poesie di Savogin si concentrano sugli oggetti e sulle emozioni del quotidiano, rielaborandole e offrendone spesso una visione straniata e stimolante. Usa la voce per provare a cambiare le cose.

Simone Savogin, classe 1980, si laurea in Scienze e tecnologie della comunicazione musicale all’Università Statale di Milano. Ha studiato poi doppiaggio fino a curarne la direzione per diversi videogiochi. Si è inoltre formato come fonico live e ha seguito band internazionali in Europa. Simone scrive da quando ha tre anni “quel che posso e che mi serve far uscire”. Ha cominciato la sua carriera di poeta slammer nel 2005 e nel 2013 ha fondato, insieme ad altri, la LIPS (Lega Italiana Poetry Slam).

Da allora, ha collezionato una serie di successi che gli hanno permesso di vincere per tre volte di seguito il Campionato italiano di Poetry Slam e di piazzarsi ai primi posti nelle competizioni internazionali.

Ha inoltre preso parte e tutt’ora è impegnato in eventi in tutto il mondo, gli ultimi con l’organizzazione SLAM IN. Nel 2016 pubblica in modalità self-publishing “Haikoodle” e nel 2018 “Come Farfalla” edito da Mille Gru, entrambe con le illustrazioni di Martina Dirce Carcamo.

Segue nel 2019 la raccolta “Scriverò finché avrò voce” edito da TRE60. Nel 2019 si classifica quarto a “Italia’s Got Talent” e ritorna l’anno successivo per accompagnare i Powa Tribe che hanno coreografato la sua “Mente”.

Incontri sulla poesia a Casa Naima: primo appuntamento dedicato “Nell’inganno della soglia” (1975) di Yves Bonnefoy

Incontri sulla poesia a Casa Naima: primo appuntamento dedicato “Nell’inganno della soglia” (1975) di Yves Bonnefoy

Cultura

Ritornano gli appuntamenti con la poesia del cenacolo “Nel segreto dell’inchiostro” a Casa Naima (Via Barone Nicola Nisco, 35, 82018 San Giorgio del Sannio).

Quest’anno, nella consueta modalità che prevede una breve introduzione da parte di uno dei componenti il cenacolo e liberi interventi dei partecipanti, si analizzeranno opere del Novecento poetico.

Il primo appuntamento è previsto per lunedì 16 ottobre alle ore 19.30, e sarà dedicato a “Nell’inganno della soglia” (1975) di Yves Bonnefoy, di cui quest’anno cade il centenario della nascita. Introdurrà l’incontro Nicola Sguera.

In occasione della sua scomparsa, avvenuta nel 2016, Valerio Magrelli scrisse: «Il suo universo lirico pare ridursi ad alcuni elementi primordiali (pietra, fuoco, sangue, spada, vento, albero, schiuma, acqua, ferro, terra, lampada, alba, uccello, riva, stella), sostanze che formano un dettato chiuso sigillato, spesso ermetico, benché animato da misteriose, vivissime presenze. Possiamo dire insomma che la sua scrittura, in versi o in prosa, abiti una dimensione fatta di enigmi e presagi».

Città Spettacolo: Anna Bonaiuto, intensa interprete di Pasolini, conquista il pubblico del Teatro Romano

Città Spettacolo: Anna Bonaiuto, intensa interprete di Pasolini, conquista il pubblico del Teatro Romano

AttualitàBenevento CittàCultura

Nella serata di lunedì 12 agosto, all’interno dell’antico ed affascinante Teatro Romano di Benevento, Anna Bonaiuto, una delle attrici di maggior talento del panorama artistico nazionale, ha letteralmente conquistato il pubblico presente nello storico anfiteatro, leggendo ed interpretando la stesura di  una significativa sceneggiatura  di Pier Paolo Pasolini.

Difficile impresa, da parte di chiunque, parlare di Pasolini, artista, scrittore, cineasta, drammaturgo ed intellettuale tra i più influenti dell’Italia del secolo scorso, nonché uomo controverso alla spasmodica ricerca di un percorso individuale lungo il quale esprime la sua dimensione umana, una ricerca però tortuosa, travagliata, difficile e ansiosa, quasi espressione di una “mancanza” interiore che a volte dilania.

Prima dell’esercizio teatrale di lettura della Bonaiuti, nell’arena del teatro, l’attore Peppino Mazzotta, travestito da donna, quasi a riecheggiare le tendenze omosessuali del Pasolini, ha intrattenuto il pubblico presente ricostruendo, con un testo recitato, affiancato da un parlato e da immagini proiettate su uno schermo, i gesti, le difficili scelte di vita e di morte di Pier Paolo Pasolini, parole e gesti di un uomo per lungo tempo guardato con sospetto che oggi, però, noi riscopriamo come capace di lucide analisi e sconcertanti profezie. 

Al Mazzotta è seguita la voce recitante di Anna Bonaiuto con un testo tratto dal “Porno-Teo-Kolossal” di Pier Paolo Pasolini, una delle opere incompiute del regista drammaturgo che avrebbe dovuto trasformarsi in film, ma che non vide mai la sua realizzazione a causa della prematura morte di Pasolini il 2 novembre 1975 presso il Lido di Ostia.

Lunga e articolata la lettura coinvolgente della Bonaiuti , capace di far riecheggiare lo spirito artistico di Pasolini attraverso le parole dei personaggi della storia e lo spostamento fisico dell’attrice da un lato all’altro di un lungo tavolo, quasi simbolo questo delle dimensioni spropositate dei sentimenti, degli affanni e delle realtà della vita.

Attraverso la narrazione verbale, è emersa la trama di Porno-Teo-Kolossal, una sceneggiatura che, nelle intenzioni di Pasolini, doveva essere inviato a Eduardo De Filippo che sarebbe dovuto esserne l’interprete principale. Il lavoro comprende la partenza di Epifanio e Nunzio ( Eduardo e Ninetto) per Roma/SodomaMilano/Gomorra e Parigi/Numanzia. Il viaggio dei due, doveva essere il film che Pasolini avrebbe girato dopo “Salò o le 120 giornate di Sodoma”.

La narrazione del Porno-Teo-Kolossal (1975), si sviluppa, attraverso la voce della Bonaiuti, con un viaggio fantastico e allucinato – che richiama in qualche modo quello altrettanto surreale di Totò e Ninetto in “Uccellacci e uccellini”- nel quale Nunzio ed Epifanio  (Ninetto Davoli ed Eduardo De Filippo), sono intenti a seguire una Cometa, cioè l’idea stessa della vita e della speranza religiosa, verso il luogo in cui è nato il Messia.

Il viaggio della coppia servo-padrone, non quella di padre-figlio, è animato da una speranza a carattere religioso (cioè l’avvento del Salvatore) che sostituisce la delusione di natura politica (cioè la fine del marxismo), un viaggio che, attraverso tre città-metafora, si concluderà con il riconoscimento della fine di ogni utopia.

Un viaggio che si rivela una fiaba quasi magica nella quale l’erotismo, la permissività e la trasgressione camminano unitamente alla comprensione ed alla repressione.

Le città di Sodoma e Gomorra sono caratterizzate da un potere che viene esercitato attraverso due forme diverse e contrapposte di obbligo sessuale. Nella prima si celebra la Festa della Fecondazione con un grande coito generale tra uomini e tra donne a garantire la tolleranza verso ogni forma di sessualità, nell’altra, Gomorra, viene invece celebrata la Festa dell’iniziazione, momento nel quale giovani nudi vengono avviati alla sessualità attraverso violenze (stupri, rapine, saccheggi), in un odio generale e crudele che non ha limiti. Due città dunque e due forme di sessualità, oltre a due forme ideologiche diverse, a Sodoma quella omosessuale, a Gomorra quella fallocratica, un’omosessualità quest’ultima che non si può disattendere, salvo condanne a morte e sevizie inenarrabili.  

Una sessualità “uguale” o “diversa” che caratterizza, secondo Pasolini,  l’ “anomalia del destino”.

Il viaggo giunge poi a Numanzia, una possibile Parigi, dove ancora sopravvive la libertà di espressione ed una forma politica di socialismo. Qui però l’occupazione nazista, che soffoca ogni libertà, costringe la popolazione, su proposta di un poeta, ad una scelta tragica, quella del suicidio collettivo. Una scelta volontaria che si oppone ad un genocidio fasci-nazista ed all’avvento di un loro governo.

I viaggiatori giungono poi in Oriente dove vengono derubati di ogni cosa, compreso un misterioso pacco contenente un presepe vivente tutto d’oro che Epifanio, il Re Magio, aveva portato per il Messia. Un furto che rappresenta la fine dell’utopia della fede e che si accompagna alla scoperta della morte del Messia, nato e poi defunto a causa della lunghezza del viaggio.

Disillusione dunque e perdita della speranza davanti ad una realtà che rappresenta la fine di un’utopia, ciò nonostante, nelle parole finali di Nunzio : “Nun esiste la fine. Aspettamo. Qualcosa succederà“, sembra trasparire una nuova speranza.

Tema complesso e tortuoso, specchio del pensiero pasoliniano, che lo stesso autore voleva proporre a De Filippo in quanto capace di comprendere il suo anelito di vita e arte e denunciarne barbarie e miserie, che non si trasformerà mai in una pellicola cinematografica a causa della sua morte.

Pier Paolo Pasolini è stato dunque, oltre che poeta, scrittore, regista, sceneggiatore e drammaturgo, soprattutto figura controversa del suo tempo, al centro di polemiche e dibattiti figli delle sue posizioni politiche, della sua avversione alla borghesia italiana e del suo rapporto con l’omosessualità.

 Diceva di sé che era arrabbiato, disilluso dalla vita, ma pervaso dalla passione per la poesia e la letteratura del suo tempo, ciò nonostante è stato relegato, a seguito della sua misteriosa morte, con cattiveria, superficialità e malafede, a semplice omosessuale che si è cercato la morte tra “ragazzi di vita” per mano del diciassettenne Pino Pelosi.

Noi rifiutiamo questa lettura sia perché le circostanze della morte non sono mai state veramente chiarite, ma anche perché il pensiero libero ha non solo diritto e dovere di vivere, ma è linfa vitale della nostra esistenza.