Caritas Benevento, venerdì 18 novembre la presentazione del dossier 2022 su povertà ed esclusione sociale

Caritas Benevento, venerdì 18 novembre la presentazione del dossier 2022 su povertà ed esclusione sociale

AttualitàBenevento Città

Venerdì 18 novembre 2022 ore 17.15 nella sala conferenze “Cittadella della Carità”, in via S. Pasquale a Benevento sarà presentato il dossier Caritas 2022 su povertà ed esclusione sociale “Dalla crisi, costruttori del cambiamento”.

Programma   

Ore 17.15 Accoglienza

Ore 17.30 Introduzione e coordinamento dei lavori don Maurizio Sperandeo, direttore dell’Ufficio diocesano per le Comunicazioni Sociali

Ore 17.35 Saluti del direttore della Caritas diocesana di Benevento, Pasquale Zagarese

 Ore 17.40 Relazione “Dalla crisi, costruttori del cambiamento”, Maria Pia Mercaldo, Osservatorio delle Povertà e delle Risorse della Caritas diocesana di Benevento.

Ore 17.55 Focus Ucraina, Francesca Molinaro, tirocinante sociologa.

Ore 18.05 Esperienze delle Caritas Parrocchiali.

Ore 18.20 Relazione “La Caritas tra crisi del welfare ed innovazione” don Marco Pagniello, direttore Caritas Italiana”

Ore 18.45 Conclusioni, mons. Felice Accrocca, Arcivescovo Metropolita di Benevento.

A.d.v. Giovanni De Toma: “Il reddito di cittadinanza non basta, troppe situazioni di emergenza”

A.d.v. Giovanni De Toma: “Il reddito di cittadinanza non basta, troppe situazioni di emergenza”

AttualitàBenevento Città

L’associazione di volontariato “Giovanni De Toma” (whatsapp 339.1666267) di Benevento ha partecipato con piacere alla festa di San Pio organizzata dal Comitato di quartiere di via Saragat, nelle persone del presidente Pietro Aquino, del vice presidente Salvatore D’Amita, assieme ai soci e collaboratori.

I volontari dell’associazione nata nel 2019 hanno mostrato al pubblico accorso le tante attività svolte, soprattutto quella legata alla raccolta dei beni alimentari di prima necessità.

Invitiamo a donare, come è stato fatto durante la manifestazione – ha detto il presidente De Toma -, perché la pandemia da Covid-19 non è finita e sono sempre molti coloro che si rivolgono a noi per le loro problematiche di cibo, anche perché i servizi sociali comunali non riescono a soddisfare tutte le richieste.

Il reddito di cittadinanza non basta, senza tralasciare le bollette salate di luce e gas.

Situazione molto critica e delicata. Non mi aspettavo una situazione del genere. Parliamo di persone che si sono trovate ad affrontare situazioni di emergenza dove magari il padre o la madre sono rimasti senza un impiego e dove per loro è diventato particolarmente difficile anche andare a fare la spesa.

Tra i beneventani c’è una certa resistenza nel chiedere aiuto. È però possibile intercettare anche queste situazioni grazie ad una rete di relazioni molto discreta. 

Tante volte siamo rimasti sorpresi quando il politico di turno ci chiedeva l’elenco dei meno abbienti con il numero di telefono della persona indigente. Una vergogna per racimolare voti.

Questo non l’ho mai consentito, anzi ho rifiutato grossi rifornimenti di alimenti per evitare tali scorrettezze.

La situazione è allarmante per la nostra città. La gente è stanca. Ma al di là delle esigenze materiali – per le quali c’è sempre richiesta – sta emergendo una nuova forma di povertà, più intima: è la solitudine. – precisa Alessio De Toma  -.

Come Associazione ci mettiamo innanzitutto al fianco della persona, senza la pretesa di risolvere tutti i problemi, ma con il preciso intento di non farla sentire sola.

Del resto, sono sempre più i casi di mamme e papà separati che si rivolgono a noi”, ha concluso. 

Caro energia e povertà, Cicatiello (Città Aperta): “Consiglio comunale immediato per adottare tutte le necessarie iniziative”

Caro energia e povertà, Cicatiello (Città Aperta): “Consiglio comunale immediato per adottare tutte le necessarie iniziative”

Politica

BENEVENTO. Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa contenente la dichiarazione del coordinatore della segreteria politica di Città Aperta Lorenzo Cicatiello

Mentre la guerra varca le porte dell’Europa, ed in tutta la sua brutalità, muta rapporti sociali, economici, e relazionali dentro il contesto geopolitico, partendo dall’Ucraina invasa dalle truppe russe, il prezzo sicuramente minore delle conseguenze, tocca anche il nostro Paese.

Le sanzioni previste dalla Comunità Europea, l’aumento vertiginoso ed esponenziale, sul costo di origine dei combustibili naturali, dal metano al petrolio, incidono in maniera significativa sulla nostra economia sistemica, e nello specifico nel bilancio quotidiano di imprese e famiglie, già piegate dalla conseguenza della pandemia da Covid 19.

Dentro questo scenario, si attua la strategia del Governo italiano, di proporre attraverso il decreto energia, una serie di misure utili a calmierare gli effetti sull’economia reale, dovuti agli improvvisi aumenti.

Quindi alle istituzioni, anche locali, e nello specifico al Comune di Benevento, spetta dare risposte immediate e di sistema, prevedendo nel bilancio comunale un apposito fondo di solidarietà ( derivante da una serie di interventi sul taglio della spesa), per aiutare chi maggiormente attraversa la difficoltà imminente, ed attivando attraverso un tavolo di confronto con i gestori delle forniture, per giungere a modalità di pagamento dilazionate, e rispondere alle morosità ed alle insolvenze incolpevoli.

Svolga inoltre il Comune, il ruolo di collettore, di un largo senso di solidarietà e comunità, prevedendo la raccolta di contribuzioni volontarie per rispondere alle esigenze di una larga fetta di comunità cittadina.

Città Aperta, sostiene la richiesta del Consigliere Comunale Perifano, di un Consiglio Comunale, immediato, per adottare tutte le necessarie iniziative, per rispondere ad una emergenza, che parte dal cuore dell’Europa, ma riguarda la vita di tutti noi“.

Reddito cittadinanza: “ancora di salvezza per 1,8 milioni di famiglie”

Reddito cittadinanza: “ancora di salvezza per 1,8 milioni di famiglie”

AttualitàDall'Italia
I dati dell’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche: 45% percettori sono lavoratori poveri, bassa quota di beneficiari presa in carico da centri impiego e Comuni.

Il reddito di cittadinanza ha rappresentato un’ancora di salvezza per 1,8 milioni di famiglie, ma va notato che circa il 46% dei percettori risultano occupati (552.666 standard e 279.290 precari) con impieghi tali da non consentire loro di emergere dal disagio e da costringerli a ricorrere al rdc per la sussistenza“. Così Sebastiano Fadda, presidente dell’Inapp, commenta il policy brief che l’Istituto dedica al reddito di cittadinanza attraverso l’indagine Plus, rappresentativa dell’intero territorio nazionale su un campione di oltre 45.000 individui dai 18 ai 74 anni. “Si potrebbe dire – spiega – che basterebbe migliorare le condizioni retributive e lavorative di questi lavoratori per quasi dimezzare immediatamente l’attuale numero dei percettori del Reddito di cittadinanza“.

Peraltro – fa notare il presidente Fadda – anche la grande domanda potenziale (rilevata sempre tramite le risposte degli intervistati) rivela un 49,8% di simili ‘working poors’ e ciò conferma la necessità di osservare il mercato del lavoro ben oltre il semplice aspetto del numero degli occupati per spingere analisi e interventi sul tema della qualità del lavoro, delle retribuzioni, della produttività, e della riduzione della precarietà“.

45% PERCETTORI SONO LAVORATORI POVERI – Oltre 814mila cittadini, in rappresentanza di altrettante famiglie, hanno percepito il reddito di cittadinanza già da prima dell’emergenza Covid 19, pari al 45% dei percettori. Poco più di 1 milione di famiglie (il 55%), invece, ha iniziato a percepire il rdc durante la crisi sanitaria. Complessivamente la platea di percettori di rdc è stata di circa 1,8 milioni di famiglie. A questi beneficiari si aggiungono circa 1,6 milioni di famiglie che intendono fare richiesta della misura di sostegno a breve e 1,4 milioni di nuclei la cui domanda non è stata accolta. La domanda evasa e potenziale di sostegno è dunque assai rilevante.

IN QUANTI E PERCHE’ RIFIUTANO L’IMPIEGO – Un’ulteriore conferma della grande debolezza e parcellizzazione del mercato del lavoro italiano si evidenzia anche guardando ai motivi addotti per il rifiuto delle proposte di lavoro pervenute ai beneficiari del reddito di cittadinanza: il 53,6% indica l’attività non in linea con le competenze possedute, il 24,5% attività non in linea con il proprio titolo di studio, l’11,9% lamenta una retribuzione troppo bassa. Solo il 7,9% indica la necessità di spostarsi come causa prevalente del rifiuto.

Al di là dell’identificazione dell’offerta congrua, quanto mai difficile da definire – scrivono i ricercatori dell’Inapp – il rifiuto per circa il 78% dei rispondenti beneficiari di rdc è attribuito alla modesta qualità delle proposte ricevute“.

BASSA PRESA IN CARICO DEI PERCETTORI – La presa in carico dei beneficiari del reddito di cittadinanza da parte dei centri per l’impiego o dai servizi sociali ha riguardato una quota troppo bassa di essi. Solo il 39,3% ha dichiarato di essere stato contattato dai centri per l’impiego e il 32,8% dai Comuni. Ma di quel 40% circa contattato dai centri per l’impiego, a sua volta, solo il 40% ha sottoscritto il patto per il lavoro, e solo alla metà di questi è stata avanzata una proposta di lavoro (peraltro rifiutata dal 56% degli stessi, con le motivazioni sopra illustrate).

Invece, tra coloro che sono stati contattati dai Comuni, solo il 30% ha sottoscritto un patto per l’inclusione sociale, e tra questi solo il 20% ha partecipato a progetti di utilità collettiva. Per l’Inapp emerge la difficoltà dei servizi sociali e dei centri per l’impiego a prendere incarico i beneficiari e quella degli enti locali ad attivare progetti di utilità collettiva (puc).

BENEFICI DI CARATTERE PSICO SOCIALE” -E’ importante considerare i benefici di carattere psico-sociale percepiti dai fruitori del reddito di cittadinanza: il 64% dichiara di avere maggior fiducia nelle istituzioni, il 63% di aver avuto più tempo per la cura dei figli, il 61% di aver migliorato la sua condizione economica, il 58% ha fatto volontariato, il 54% percepisce un miglioramento della sua salute psico-fisica e, in generale, 1 su 2 dichiara di aver aumentato la fiducia in sé stesso, nel futuro, nei rapporti con gli altri e nella classe politica.

MISURA UTILE CONTRO POVERTA’ PEGGIORATA DA COVID” -“Il sistema socioeconomico italiano è fragile e la pandemia ne ha peggiorato le dinamiche. Il reddito di cittadinanza si è dimostrato una misura utile per fronteggiare la diffusa povertà, notevolmente peggiorata sotto l’impatto del coronavirus, ma il perimetro della popolazione in condizione di vulnerabilità è più ampio“, sottolinea Fadda

Una parte della popolazione – avverte – resta esclusa in ragione degli stessi requisiti formali di accesso o per la scarsa informazione sulla policy. Inoltre, gli strumenti che al rdc sono stati affiancati per promuovere un miglior inserimento lavorativo e una maggiore inclusione sociale, stando ai dati sopracitati, si sono mostrati poco efficaci“.

E’ urgente – sottolinea il presidente Fadda – guardare alle cause per giungere ad una ristrutturazione organica sia del sistema delle politiche attive del lavoro sia dei servizi sociali ed evitare che anche gli ultimi due programmi lanciati in proposito (Gol e Fondo nuove competenze) si rivelino poco efficaci. Il problema non è solo, e non tanto, quello della disponibilità di risorse, quanto quello di utilizzarle in maniera efficiente nell’ambito di una pianificazione integrata delle politiche del lavoro con le politiche industriali e in genere con le politiche di sviluppo“. Adnkronos