Vivere sull’isola la giornata di apertura di “Procida capitale della cultura 2022″

Vivere sull’isola la giornata di apertura di “Procida capitale della cultura 2022″

Cultura

Essere a Procida nella giornata di apertura dell’anno di “Procida capitale della cultura 2022″ equivale a respirare l’orgoglio di una terra amata da Elsa Morante e raccontata nell’ “Isola di Arturo”, da La Martine nel suo “Grazziella” e da tanti altri, tutti incantati da un luogo suggestivo fatto di una natura che respira odori mediterranei e del suono imperioso e accattivante del mare, del sorriso di una gente gelosa della sua storia di “terra in mezzo al mare”, ma sempre disponibile all’ospitalità ed alla condivisione dei suoi tesori naturalistici.

Il 9 aprile è stata la giornata in cui la piccola isola di Procida, vicina di Ischia e Capri, ha conquistato il ruolo di “capitale della cultura 2022”, guadagnandosi un ruolo da protagonista rispetto alle più conosciute consorelle del Go.fo di Napoli.

La cerimonia di inaugurazione, alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella , del Presidente della Camera Fico, Il ministro Franceschini, il Presidente della Regione De Luca ed il Sindaco di Napoli Manfredi, ha avuto per tema i Miti del Mare con i procidani attori in prima persona con 5 spettacoli in sequenza per 200 performer. Gli interventi delle sono stati preceduti dalla Fanfara dei Carabinieri.

Il Presidente Mattarella, è giunto sull’isola in elicottero per poi proseguire per Terra Murata e la zona della manifestazione di apertura dell’evento, accolto con affetto da tantissime persone.

Fin dal mattino, l’isola ha avviato il motore della festa imminente, tanti i personaggi vestiti con abiti storici che hanno attraversato le strade e le viuzze cantando inni di saluto e amore alla propria terra, allegri e danzanti trampolieri, in contemporanea, hanno allietato gli abitanti dell’isola ed i tanti turisti presenti all’evento, lungo le banchine di Marina Grande. Fra le gente, incuriosita e premiata da raggi di sole ormai primaverili, seppure , a tratti, sferzata da raffiche di vento impertinenti, circolavano coraggiosi carretti di gelati, chincaglierie ed oggettistica, tutto fra i sorrisi soddisfatti dei tanti presenti sull’isola per la preannunciata festa.

Il mare, mosso dal vento, brontolava sullo sfondo, ma sembrava partecipare all’evento sfoggiando il suo intenso color blu che, lungo gli scogli, assumeva riflessi di un verde smeraldo.

Le strade dell’isola, in modo particolare quelle attigue alla zona del porto, sono state addobbate con striscioni che esaltavano il cuore marinaro e sincero di quella terra mentre, in alcuni punti, maxi video ricordavano incessantemente la ricorrenza del 9 aprile, alternando immagini di alcuni luoghi caratteristici di Procida, in modo particolare il borgo marinaro della Corricella con le sue case dei pescatori dai colori sgargianti, le barche ormeggiate in porto che dondolano pigre aspettando di solcare le onde, le sue botteghe in cui sono esposti oggetti che ricordano l’isola e i tanti ristoranti caratteristici del luogo che propongono le tante pietanze fatte con il pescato appena raccolto.

Altre immagini invece ricordavano invece Terra Murata, centro fortificato medioevale costruito per difendere la popolazione dagli attacchi dal mare e sorto intorno al Palazzo d’Avalos. A 90 metri sul livello del mare, il palazzo è stato costruito nel ‘500 insieme alle mura dalla famiglia d’Avalos, governatori dell’isola fino al ‘700, in seguito adibito a carcere maschile nel 1830 e poi chiuso nel 1988.

Il borgo, posto nella parte più alta dell’isola, emana un’atmosfera particolare, fatto di vicoli strettissimi, spesso larghi meno di un metro per impedire le escursioni dei pirati e tipiche casette popolari a picco sul mare e sul Golfo di Napoli.

Tanti gli elementi delle forze dell’Ordine che hanno presidiato l’isola e tante le persone che hanno aspettato il passaggio di Mattarella, a partire dalla zona dell’eliporto.

Particolarmente orgoglioso dell’evento che porterà Procida all’attenzione del mondo, il sindaco Raimondo Ambrosino che ha affermato: “ Viviamo questo momento con orgoglio, incredulità, anche sorpresa. Se ne parla da un anno, ma solo adesso cominciamo a realizzare quello che sta per accadere….un investimento complessivo di venti milioni di euro – ha continuato Ambrosino- soldi destinati a servizi e sostegno alle attività culturali, il che significa garantire opportunità di lavoro”.

In merito all’evento Ambrosino ha inoltre ricordato lo slogan generato per l’occasione e cioè “ La cultura non isola”, facendo, in contemporanea, riferimento alle vicende attuali della guerra in Ucraina e di come la cultura possa essere, sempre, un ponte tra i popoli. Ancora il sindaco ha ricordato che “ Lo Stato ha dimostrato di credere non solo in noi, ma in tutto il Mezzogiorjo d’Italia”.

Verso le 16,30, in Piazza Marina Grande è poi andato in scena lo spettacolo teatrale open air “ Moby Dick”, all’evento è seguita una grande parata che, partendo sempre da Marina Grande, ha poi attraversato il cuore dell’isola.

Agostino Riitano, direttore di “Procida capitale della cultura” dice: “Abbiamo cambiato l’immagine dell’isola”.

Grande attesa infine per la lectio magistralis sul “concetto della speranza” dello studente procidano Giovanni D’Antonio, diciassettenne campano che ha vinto il titolo di primo studente di Filosofia in Europa e quarto nel mondo,che è stato accompagnato musicalmente da Osvaldo Di Dio.

Festa dunque a Procida, ma festa in tutta la Campania, regione ricchissima di storia e cultura, spesso sottostimata se non disconosciuta, ma che in questa occasione ha potuto valorizzare alcuni dei suoi più importanti monumenti che si illumineranno di rosa in linea con il colore tematico di Procida 2022, fra questi vogliamo evidenziare l’Arco di Traiano di Benevento assurto recentemente a monumento di interesse nazionale.