Nel pomeriggio odierno, all’esito di un’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, la Stazione CC di Pietrelcina ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un soggetto di trenta anni residente in provincia di Benevento, raggiunto da gravi indizi di colpevolezza in ordine alla commissione del delitto di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali nei confronti della compagna, in stato di gravidanza all’epoca dei fatti.
In particolare, l’attività investigativa traeva origine da un episodio di violenza verificatosi nel mese di ottobre 2024, in occasione del quale la donna confermava di essere stata aggredita dal compagno con un bastone di legno, nonostante fosse incinta al terzo mese di gravidanza, riportando lesioni consistite in “ematoma sottocutaneo in regione frontale destra, ferita lacero contusa tra IV e V dito della mano destra”, i cui segni erano chiaramente visibili ai militari intervenuti sul posto che avevano proceduto all’arresto in flagranza.
Tuttavia, sulla base delle dichiarazioni successivamente rese dalla persona offesa in sede di querela e di sommarie informazioni, si appurava che tale episodio di violenza non era stato un evento meramente occasionale e sporadico, bensì l’ultimo di una serie di condotte vessatorie attuate dall’indagato nei confronti della compagna, consistite in aggressioni fisiche e verbali, con minacce anche di morte e continue ingiurie proferite con epiteti oltraggiosi ed offensivi, rivolte anche al figlio minore della persona offesa.
Secondo la ricostruzione accusatoria, le continue aggressioni fisiche e verbali venivano perpetrate dall’indagato all’esito di discussioni sorte per futili motivi, mentre lo stesso era sotto l’effetto di sostanze alcoliche, durante le quali la persona offesa veniva percossa brutalmente con calci, afferrata per il collo, le venivano tirati i capelli e la testa le veniva sbattuta al muro.
Per tali ragioni, il GIP ha emesso un provvedimento applicativo della custodia cautelare in carcere, considerata la gravità dei fatti contestati, nonché la reiterazione di condotte criminose analoghe ad altre per le quali già era stato condannato in passato per il medesimo reato di maltrattamenti (peraltro nei confronti di altro soggetto).
La misura oggi eseguita è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.
Sant’Agata de’ Goti, minacce ed estorsione di denaro ai danni del proprietario di un locale: due fratelli in carcere
A seguito di una mirata e tempestiva attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, nella giornata di ieri, militari della Stazione Carabinieri di Sant’Agata de’ Goti, davano esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere a carico di due giovani fratelli – uno dei quali, peraltro, tratto in arresto in flagranza di reato pochi giorni fa per analoghi delitti – gravemente indiziati del delitto di tentata estorsione aggravata ai danni del proprietario di un locale del posto.
Le indagini venivano avviate in seguito alla querela sporta dalla persona offesa la quale rappresentava di aver subito minacce, atti intimidatori e violenze da parte dei prevenuti al fine di farsi consegnare, senza alcun motivo se non quello di sfuggire alla minaccia di sfasciargli il locale, la somma di euro 300,00.
L’attività investigativa rapidamente espletata consentiva di raccogliere subito riscontri in ordine a quanto denunciato escutendo a s.i.t. testimoni oculari dei fatti , identificati nell’immediatezza dell’intervento delle Forze dell’Ordine giunte sul posto proprio in ragione dei gravi fatti verificatisi.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
Il Procuratore Policastro saluta la polizia giudiziaria avellinese: presto il trasferimento alla Procura Generale di Napoli
Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, Aldo Policastro, accompagnato dal Procuratore Aggiunto, Gianfranco Scarfò, nella mattinata odierna, presso il Palazzo di giustizia di Ariano, aula Giudice di pace, ha incontrato la polizia giudiziaria operante nel territorio avellinese di competenza.
Una nutrita rappresentanza di appartenenti a Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza lo ha accolto. Nel portare il suo saluto ai numerosi presenti, in vista del trasferimento alla Procura Generale di Napoli, il Procuratore ha voluto ringraziare tutti per la leale collaborazione, i risultati positivi ottenuti e la apprezzata sinergia operativa realizzata tra le varie forze di polizia e tra esse e la Procura della Repubblica. Ha anche voluto sottolineare la grande disponibilità dimostrata dalla polizia giudiziaria avellinese anche nelle attività di formazione promosse sul territorio dall’ufficio di procura.
Il dottor Gianfranco Scarfò, prossimo procuratore della repubblica f.f., ha voluto salutare i presenti esprimendo la sua volontà di proseguire, in piena sinergia con gli organi di polizia giudiziaria, sulla strada tracciata dal Procuratore Policastro. Il colonnello Domenico Albanese, Comandante Provinciale dei Carabinieri, il dottor Aniello Ingenito, dirigente della Squadra Mobile di Avellino e il Cap. Maria Stella Ranaudo Comandante della locale Compagnia della Guardia di Finanza ( questi ultimi anche a nome del Questore e del Comandante Provinciale) hanno a loro volta espresso il loro particolare ringraziamento al Procuratore per la disponibilità dimostrata e la vicinanza assicurata all’operato della polizia giudiziaria, dimostrandosi sempre punto di riferimento affidabile e autorevole nel lavoro quotidiano.
Hanno espresso la volontà di proseguire analogo rapporto di stretta collaborazione anche per il prosieguo dell’attività ad opera del dottor Scarfò. Nel salutare tutti alla fine il Procuratore Policastro ha voluto assicurare che non verrà meno la sua attenzione alle attività della polizia giudiziaria avellinese anche nel suo nuovo incarico.
Maltrattamenti e lesioni aggravate nei confronti della moglie: divieto di avvicinamento per un 59enne
Nel corso del tardo pomeriggio di ieri, all’esito dell’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, Ufficiali e Agenti di p.g del Commissariato di P.S di Ariano Irpino hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione delle misure cautelari dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa con la prescrizione di mantenere una distanza di almeno 500 metri dalla persona offesa e con le modalità di controllo del braccialetto elettronico emessa dal GIP del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento, nei confronti di un 59enne abitante in Casalbore (AV) e gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate e violenza privata nei confronti della coniuge.
Le indagini venivano avviate in seguito alla segnalazione dei sanitari del P.S dell’Ospedale Frangipane di Ariano Irpino in quanto la donna si era recata a visita mostrando segni di una recente aggressione e palesando profondo malessere per le condotte subite: nelle ore successive la stessa si determinava alla presentazione della querela e delineava il profondo stato di soggezione a cui era costretta da anni.
Nella specie, la persona offesa riferiva l’insieme di condotte aggressive, minatorie e fortemente offensive che subiva con abitualità dal marito che l’aveva relegata a una vita quotidiana insostenibile e sofferta, costellata di umiliazioni e violenze morali e non estranea a diversi episodi di aggressione fisica.
L’attività di indagine, dunque, articolatasi principalmente nell’acquisizione delle dichiarazioni della persona offesa nonché di alcuni appartenenti al nucleo familiare a conoscenza dei fatti e della figlia della coppia consentiva così di raccogliere celermente gravi indizi di reato a carico del 59enne che in recenti occasioni aveva altresì percosso violentemente la coniuge cagionandole “ematoma periorbitario bilaterale” e impedendole di uscire di casa nell’immediatezza al fine di ricevere le cure necessarie.
Il GIP presso il Tribunale di Benevento, accogliendo la richiesta della locale Procura, emetteva il provvedimento applicativo della misura cautelare delle misure cautelari dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa con le modalità di controllo del braccialetto elettronico, misure che applicate congiuntamente sono state ritenute proporzionate alla gravità della condotta nonché idonee a prevenire il rischio di reiterazione delle stesse a carico dell’indagato.
La misura oggi eseguita è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.
Airola, divieto di avvicinamento per un uomo indiziato di violenza sessuale e atti persecutori ai danni dell’ex moglie
Nel pomeriggio di ieri, 5 gennaio, a seguito di indagini preliminari coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento, i Carabinieri della Stazione di Airola hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi dalla stessa frequentati con obbligo di dimora nel Comune di Bucciano emessa dal GIP del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura, nei confronti di un uomo gravemente indiziato di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale aggravata e atti persecutori ai danni della moglie, dalla quale era separato di fatto da alcuni mesi.
L’indagine, avviata a seguito della denuncia querela sporta presso gli Uffici del Comando Stazione Carabinieri di Airola, ha consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato, portando alla luce le dinamiche della coppia al tempo della convivenza e consentendo di accertare che l’indagato, da anni dedito all’alcol, aveva abitualmente maltrattato la moglie con offese e denigrazioni, accusandola ripetutamente di essere una persona di facili costumi, di intrattenere relazioni extraconiugali, aggredendola sia verbalmente sia fisicamente e costringendola spesso a subire atti sessuali, arrivando a strapparle i vestiti di dosso quando la stessa opponeva resistenza. L’indagato, inoltre, dopo l’interruzione della convivenza, aveva intrapreso a molestare la moglie, nel frattempo trasferitasi insieme alla figlia presso un’abitazione a lui sconosciuta, tentando ripetutamente di contattarla a mezzo telefono e whatsapp, al punto da costringerla a cambiare la sua utenza telefonica, pubblicando innumerevoli video “TIK-TOK” con contenuto altamente offensivo, minaccioso e denigratorio, mettendosi alla ricerca della ex moglie presso i parenti di questa, arrivando anche ad inseguirla per strada.
Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunto innocente fino a sentenza definitiva.
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