Nella decorsa notte personale della Polizia di Stato della Questura di Benevento ha tratto in arresto un 41enne del posto, pregiudicato, ritenuto responsabile di spaccio di sostanza stupefacente per aver ceduto una dose di cocaina ad un assuntore dopo aver ricevuto denaro in cambio, nonché per violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
L’arresto scaturisce da servizi mirati alla prevenzione e al contrasto di attività di spaccio di sostanze stupefacenti predisposti dal Questore di Benevento nel territorio di questo capoluogo e della provincia e provincia.
In particolare, a seguito di attività info-investigativa e ripetuti servizi di osservazione, pedinamento e controllo, gli uomini della Squadra Mobile avevano intuito che nei pressi dell’abitazione ove risiede l’odierno arrestato vi era in atto una fiorente attività di spaccio.
Pertanto, dopo aver organizzato un servizio di osservazione nelle immediate vicinanze dell’obiettivo, avendo assistito ad una cessione di sostanza verosimilmente stupefacente previa riscossione di banconote, decidevano di intervenire bloccando l’autovettura con il soggetto che aveva ricevuto l’involucro e sottoponendolo a perquisizione per verificare che si trattasse di sostanza stupefacente. Effettivamente, nel corso della citata attività veniva rinvenuta e sequestrata sostanza stupefacente del tipo cocaina.
Contemporaneamente veniva bloccato il soggetto autore dello spaccio e veniva accompagnato presso la propria abitazione per effettuare una perquisizione domiciliare.
Durante tale attività il soggetto opponeva viva resistenza tentando più volte di interrompere le operazioni di polizia giudiziaria, spingendo un operatore e facendolo urtare contro un lavandino cagionandogli lesioni personali guaribili in giorni 15.
Alla luce delle evidenze emerse il pregiudicato veniva dichiarati in arresto in flagranza di reato per le ipotesi in epigrafe descritte e condotto in Questura per gli adempimenti di rito.
Successivamente, come disposto dalla competente A.G., veniva accompagnato presso la locale casa circondariale.
La misura oggi eseguita è una misura precautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
L’indagato è difeso dall’avvocato Gerardo Giorgione.
Lesioni, resistenza e minacce a pubblico ufficiale: arrestato 36enne di Atripalda
I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Avellino hanno arrestato un 36enne del posto, ritenuto responsabile di “resistenza a Pubblico Ufficiale, lesioni personali e minacce”.
L’azione criminosa si è sviluppata nella tarda serata di ieri quando, a seguito di una segnalazione al “112” per un’aggressione in atto, i Carabinieri si sono presentati presso l’abitazione dell’uomo che, in evidente stato di alterazione psico fisica, stava aggredendo verbalmente e fisicamente due familiari.
Nonostante l’azione di persuasione messa in atto dai militari operanti, nel tentativo di sedare gli animi e riportare alla calma il facinoroso, questi riusciva a divincolarsi passando senza soluzione di continuità alle vie di fatto, scagliandosi fisicamente contro i predetti familiari costretti a ricorrere alle cure sanitarie del personale del 118 intervenuti poco dopo.
È stato solo grazie alla prontezza di riflessi dei militari, che l’azione non ha prodotto più gravi conseguenze. Vista la resistenza posta dall’uomo, una volta bloccato in un contesto di piena sicurezza e scongiurata dunque la possibilità di gesti inconsulti, il 36enne è stato tratto in arresto.
D’intesa con la Procura della Repubblica di Avellino, l’arrestato è stato trattenuto nelle camere di sicurezza di questo Comando Provinciale, in attesa di comparire nella mattinata odierna dinnanzi al Giudice per essere giudicato con la formula del rito direttissimo.
Hashish e resistenza a pubblico ufficiale: scatta la denuncia per un 19enne sannita
Il giovane è stato fermato dopo un inseguimento e denunciato per resistenza e possesso di droga.
Nel corso degli abituali servizi di controllo del territorio, personale della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di PS di Telese Terme ieri sera ha denunciato in stato di libertà un giovane 19enne residente a San Salvatore Telesino per resistenza e minaccia a pubblico ufficiale.
Nella serata di ieri, durante un posto di controllo effettuato nel centro della cittadina termale, veniva fermata un’auto con a bordo quattro giovani, due dei quali avevano subito mostrato un chiaro atteggiamento di agitazione e nervosismo. Visto che dai primi controlli, già erano emersi pregiudizi di polizia a carico dei due soggetti, gli operatori di Volante decidevano di condurli in Commissariato per procedere con la perquisizione.
Con una manovra repentina uno dei due, strattonando uno degli agenti, si dava alla fuga durante la quale veniva notato lanciare un piccolo oggetto poi recuperato e risultato essere un involucro in cellophane contenente sostanza stupefacente di tipo Hashish del peso di circa 0,80 grammi.
Nonostante i ripetuti inviti a fermarsi, il giovane continuava ancora per alcuni metri la sua fuga finché non veniva raggiunto e, dopo una colluttazione con il poliziotto, veniva bloccato e condotto in Commissariato.
La sostanza stupefacente è stata sottoposta a sequestro amministrativo, a disposizione dell’Autorità procedente mentre il giovane 19enne è stato denunciato in stato di libertà per resistenza e minaccia a pubblico ufficiale oltre ad essere segnalato per detenzione di sostanza stupefacente per uso personale.
Si rappresenta che per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe.
Benevento| Violenza, minaccia e resistenza a un Pubblico Ufficiale: arrestato 59enne
Ieri pomeriggio la Polizia di Stato di Benevento, ha arrestato in flagranza un cinquantanovenne della provincia di Benevento per il reato di violenza e minaccia a un Pubblico Ufficiale e resistenza a un Pubblico Ufficiale.
L’attività è stata effettuata dal personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Benevento che, alle 16.00 circa si era recato nella zona ove si sono svolti i fatti, a seguito di segnalazione di un tentativo di furto. Dopo aver impedito il perpetrarsi di tale azione illecita, mentre la Volante procedeva con ulteriori verifiche di rito, il dirigente della Squadra Volanti, giunto intanto sul posto, attendeva di parlare con la persona che aveva segnalato l’illecito alla sala operativa della Questura. Durante l’attesa, quest’ultimo si trovava ad assistere ad un alterco tra un motociclista ed un’autovettura che proprio in quella via, in prossimità di un incrocio, si erano sfiorati.
In particolare, ciò che richiamava l’attenzione del funzionario di Polizia, tanto da indurlo ad intervenire, era il modo intimidatorio e aggressivo con cui l’uomo alla guida dell’autovettura inveiva contro il motociclista, cercando di raggiungerlo con fare estremamente minaccioso. Per frenare l’azione dell’uomo, e provare a ricondurlo alla calma, il commissario preventivamente qualificatosi, chiedeva ad entrambi i documenti per poterli identificare ma l’uomo nell’auto si rifiutava continuando ad inveire questa volta anche nei confronti del poliziotto, iniziando a spintonarlo.
L’aggressore, per evitare di essere identificato, cercava successivamente di raggiungere la propria auto per scappare via ma veniva anticipato dal Commissario che per inibire tale iniziativa sottraeva le chiavi dall’abitacolo ma veniva raggiunto dal 59enne il quale iniziava a strattonarlo con forza tentando di cingerlo al collo e a colpirlo con numerosi pugni e calci.
La violenza dell’uomo, per il quale nulla erano serviti i tentativi di dissuasione della figlia anch’ella presente nell’auto, era stata in parte limitata dal giovane motociclista che, assistendo alla scena, aveva subito cercato di separarli, ma veniva definitivamente fermata solo dagli agenti della Squadra Volanti giunti dopo pochissimi istanti a bloccare l’uomo evitando che quell’azione potesse portare a più gravi conseguenze.
Per la gravità della condotta tenuta dall’uomo, si procedeva con l’arresto in flagranza, del quale si dava notizia al P.M. di turno presso la locale Procura della Repubblica che disponeva la custodia domiciliare del soggetto.
Si rappresenta che la misura è stata adottata di iniziativa da parte dell’Ufficio procedente e che per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe.
Truffa, falsa testimonianza e resistenza a pubblico ufficiale: arrestato 45enne
I Carabinieri della Stazione di Lioni hanno tratto in arresto un 45enne del posto (già sottoposto alla detenzione domiciliare), in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino.
L’ordinanza scaturisce da un provvedimento di determinazione di pene concorrenti per i reati di truffa, falsa testimonianza, falsità ideologica e resistenza a pubblico ufficiale.
Dopo le formalità di rito il 45enne è stato tradotto alla Casa di Reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi.
Il risultato operativo è strettamente collegato alla capillare attività di controllo del territorio quotidianamente svolta dai Carabinieri, tesa a garantire sicurezza e rispetto della legalità.
Minaccia, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale: i Carabinieri arrestano un 37enne
Nella serata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Baiano hanno tratto in arresto un 37enne di Nola e domiciliato a Quadrelle, in esecuzione di un’ordinanza per l’espiazione di pena detentiva emessa dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Napoli per i reati di minaccia, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.
L’arrestato dovrà espiare la pena residua di un anno e un mese di detenzione domiciliare.
S. Martino Valle Caudina | Rifiuta di sottoporsi a test tossicologici: denunciato 35enne
È stato denunciato in stato di libertà un 35enne della provincia di Benevento, per “Resistenza a Pubblico Ufficiale” e “Rifiuto di sottoporsi a test tossicologico”.
Durante un normale controllo alla circolazione stradale, i Carabinieri della Stazione di San Martino Valle Caudina hanno intimato l’“Alt” a un’autovettura condotta da un uomo che in un primo momento rallenta, fingendo di fermarsi.
Poi, con una manovra improvvisa, il conducente ha ripreso repentinamente la corsa e si è dato alla fuga.
Inseguito dai militari operanti, l’automobilista è stato bloccato poco dopo.
Lo stesso, già noto alle Forze dell’Ordine, all’esito dell’immediata perquisizione è stato sorpreso in possesso di una dose di cocaina e, nonostante l’evidente sintomatologia, ha rifiutato l’invito a sottoporsi agli accertamenti diretti a verificare l’assunzione di stupefacenti.
Oltre alla denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino, al 35enne è stata ritirata la patente e sequestrata l’autovettura.
Violenza, resistenza e minacce a Pubblico Ufficiale: assolto 50enne sannita
Si è tenuto innanzi alla Corte d’Appello di Napoli, il processo a carico di Carmine Cesare, di Cautano, di 50 anni, imputato di violenza, resistenza e minacce a Pubblico Ufficiale, difeso dall’Avv. Vittorio Fucci.
L’uomo era stato condannato dal Tribunale di Benevento, in primo grado, nel 2016, alla pena di 1 anno e 10 mesi di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali, perché ritenuto responsabile di violenza, resistenza e minacce ai danni di un Maresciallo Capo dei Carabinieri.
In particolare il sannita, nel mentre i Carabinieri cercavano di eseguire una perquisizione veicolare, li minacciava di morte e si frapponeva con il proprio corpo, usando anche violenza nei confronti del Maresciallo Capo, tra la vettura e il Maresciallo stesso per tentare di impedire a quest’ultimo di procedere alla perquisizione.
Una volta tratto in arresto e portato in caserma, il Cesare scaraventava, contro il Maresciallo Capo, che redigeva gli atti, tutti gli oggetti presenti sulla sua scrivania, pertanto, anche su disposizione del Pubblico Ministero di turno, veniva arrestato e tradotto al carcere di Benevento.
La Corte d’Appello di Napoli, invece, riformando la sentenza del Tribunale di Benevento, ha assolto il 50enne sannita.
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