L’ex Baroni ricorda l’esperienza al Benevento: “In A con un bel mercato, poi purtroppo…”

L’ex Baroni ricorda l’esperienza al Benevento: “In A con un bel mercato, poi purtroppo…”

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Il tecnico del Lecce, che domenica scorsa ha conquistato la salvezza in Serie A con la formazione salentina, ha rilasciato alcune dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport in merito anche alla sua passata esperienza in massima serie con il Benevento.

Di seguito, quindi, le parole di Marco Baroni, riportate da numero-diez.com:

“Lecce e Benevento sono due esperienze bellissime. A Benevento mi chiamarono in B e segnai un premio salvezza. Andammo in A, con un bel mercato fatto da un grande presidente; poi in massima serie andò male perché la squadra era davvero debole. A Lecce c’è una società che ha più anni di esperienza in A, una bella società e un uomo come Pantaleo Corvino”.

Foto: IPP/Luciano Adriani

Lucioni: “Col Frosinone partivamo anche dietro al Benevento, poi sappiamo come è andata”

Lucioni: “Col Frosinone partivamo anche dietro al Benevento, poi sappiamo come è andata”

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Il Capitano del Frosinone, ex Benevento, ha voluto ringraziare i compagni per la promozione in Serie A da prima classificata in Serie B.

Queste un estratto delle parole di Fabio Lucioni, riportate da tuttofrosinone.com, in merito anche al rendimento della Strega:

Abbiamo iniziato questo campionato con non molti tifosi sugli spalti, ed io ai miei compagni di squadra dissi che non si sarebbero dovuti preoccupare di questo fatto, perché li avremmo riportati noi allo stadio. La vittoria contro il Genoa ed il matematico primo posto è stato il coronamento di un’annata speciale. Partire nei pronostici pre campionato dietro a squadre del blasone del Genoa, Cagliari, Parma e ci metto anche il Benevento anche se poi è andata come tutti sappiamo purtroppo per loro, credo che per noi abbia rappresentato uno stimolo. Ci siamo confrontati con realtà che hanno speso tanto sul mercato e che hanno acquistato giocatori importanti e di categoria superiore. Nel Genoa, contro di noi, hanno giocato calciatori che fino a sei o sette mesi fa erano nel campionato di Serie A”.

Foto: Profilo Facebook Frosinone Calcio

Scudetto Napoli, le congratulazioni del Benevento Calcio

Scudetto Napoli, le congratulazioni del Benevento Calcio

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Il Benevento non sta vivendo una stagione felicissima ed è con più di un piede in mezzo in Serie C, ma in Campania c’è un’altra squadra può festeggiare.

Il Napoli infatti, con il pareggio della Dacia Arena contro l’Udinese, si è laureato Campione d’Italia per la terza volta nella sua storia. Dopo 33 anni, quindi, gli azzurri sono tornati a conquistare il tanto agognato Scudetto.

La società giallorossa e il Presidente Oreste Vigorito, con una nota ufficiale, si sono congratulate con i partenopei e con il Presidente Aurelio De Laurentiis per il loro successo.

Di seguito, quindi, il comunicato del club sannita:

Il presidente Oreste Vigorito e tutto il Club, si congratulano con il Presidente Aurelio De Laurentiis, con Luciano Spalletti e con tutta la Società Sportiva Calcio Napoli per il meritatissimo trionfo nel campionato di Serie A“.

Foto: Web

Calcio, l’ex Avellino Izzo condannato a 5 anni di reclusione

Calcio, l’ex Avellino Izzo condannato a 5 anni di reclusione

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Il difensore, ora al Monza, è stato ritenuto colpevole di associazione camorristica e frode sportiva.

Il difensore del Monza Armando Izzo, coinvolto in un caso di calcioscommesse e criminalità organizzata, è stato condannato a cinque anni di reclusione dalla VI sezione penale del Tribunale di Napoli per concorso esterno in associazione camorristica e frode sportiva.

Il pm di Napoli Maurizio De Marco, nel corso della sua requisitoria, aveva chiesto per il calciatore napoletano 4 anni e 10 mesi.

Condannati anche il cugino di Izzo, Umberto Accurso, (capo del clan della Vinella Grassi di Secondigliano, e Salvatore Russo, ritenuto legato allo stesso clan, entrambi a un anno e mezzo. I fatti per i quali il giocatore napoletano è stato condannato risalgono a quando militava nell’Avellino, in serie B, per una gara del campionato 2013-2014

Benevento, potresti salvarti anche da terz’ultima: ecco perché

Benevento, potresti salvarti anche da terz’ultima: ecco perché

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A quattro giornate dal termine della regular season il destino di molte squadre della Serie B è tutt’altro che definito e c’è il rischio che, alla fine della stagione 2022-23, non si abbia la certezza delle società che effettivamente parteciperanno al prossimo campionato.

La lotta salvezza per la cadetteria è infuocata: basti pensare che il Benevento, ultimo con 31 punti, è a sette lunghezze dal Cosenza quindicesimo, che oggi sarebbe salvo, e a quattro dal Perugia diciassettesimo, ultima casella utile per disputare i play-out. Non è detto, però, che l’eliminatoria per la permanenza in Serie B venga disputata: laddove, infatti, il distacco tra la 17a e la 16a fosse superiore a 5 punti i play-out non si disputerebbero neanche, con le ultime quattro classificate che retrocederebbero senza appello in Serie C.

Il campionato, però, play-out o non play-out (che, molto probabilmente si giocheranno, comunque), potrebbe avere un’appendice straordinaria.

Come sottolineato da Nicola Binda nell’intervista rilasciata al nostro quotidiano, infatti, tiene banco la seconda possibile penalizzazione della Reggina e non solo. I calabresi, infatti, potrebbero trovare delle difficoltà nell’iscriversi al campionato 2023-24.

Va tenuto conto, poi, della situazione della Sampdoria, sottolineata anche dal noto giornalista della Gazzetta dello Sport. I blucerchiati, attualmente ultimi in Serie A e sempre più vicini alla retrocessione, rischiano seriamente di fallire al termine della stagione e di perdere più di una categoria, finendo non in B, come molto probabilmente decreterà il campo, ma dovendo ricominciare dalla D o dalla C.

In tal caso, quindi, le retrocessioni dalla B alla Lega Pro potrebbero essere addirittura soltanto due, sempreché si verifichino anche le condizioni che non rendano possibile l’iscrizione della Reggina.

Per il Benevento quindi, qualora non dovesse riuscire l’impresa salvezza secondo i canoni ordinari (e nemmeno attraverso i play-out che appaiono come l’unica vera àncora di salvataggio credibile), sarebbe importante, in virtù di quanto poc’anzi sottolineato, anche conquistare il terz’ultimo posto.

Foto: DAZN

Festa scudetto Napoli a Benevento? Il disappunto della Curva Sud: “Qui ai più giovani insegniamo a tifare Benevento”

Festa scudetto Napoli a Benevento? Il disappunto della Curva Sud: “Qui ai più giovani insegniamo a tifare Benevento”

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“Abbiamo appreso – si legge nella nota a firma dei gruppi Curva Sud A Modo Nostro, Anni 90, Zona D’Ombra, Teste Matte – tramite gli organi d’informazione che si sta, forse, pensando ad organizzare una festa itinerante per la vittoria dello scudetto del Napoli con gran parte delle città della Campania coinvolte, tra cui Benevento.

Esordiamo nel sottolineare che la vittoria del club azzurro non può fare altro che piacere, così come fa piacere vedere qualsiasi squadra campana ottenere buoni risultati nei tornei in cui milita, siano esse tifoserie amiche o rivali.

In merito alla possibile iniziativa di una festa itinerante, però, esprimiamo tutto il nostro disaccordo. La città di Benevento ha visto festeggiare diverse volte coloro che sostengono la propria fede calcistica in modo rispettoso e composto senza tante moine e soprattutto senza dover organizzare palchi o fissare percorsi prestabiliti per fare una sfilata.

Per questo, riteniamo che, nel rispetto di tutti, le cose debbano continuare ad essere così. Non sappiamo chi suggerisce certe idee (feste organizzate) ma capiremo nei prossimi giorni chi le sosterrà. Si sente tanto parlare di sportività e di equità ma questa decisione ha tutt’altro sapore.

Facciamo i nostri auguri al Napoli ma, Benevento, adesso, deve pensare ad altro.

Dovrebbe metabolizzare una possibile retrocessione e cercare poi di ripartire, garantendo un futuro calcistico al di là della categoria! Qui ai più giovani insegniamo a tifare Benevento”.

AMARCORD – Accadde Oggi, il Benevento espugna San Siro: Iemmello firma l’1-0 al Milan

AMARCORD – Accadde Oggi, il Benevento espugna San Siro: Iemmello firma l’1-0 al Milan

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Torna la rubrica “Amarcord” che in questo weekend regala ai tifosi giallorossi un ricordo storico legato alla prima apparizione in Serie A. La partita in questione è Milan – Benevento del 21 Aprile 2018, terminata con il risultato di 1-0 in favore dei giallorossi.

Fu una stagione da dimenticare per quanto riguarda l’esito, vista la retrocessione ed il record negativo di match senza vittorie, ma anche da ricordare per alcune imprese storiche del Benevento 2017/18. Il Milan era sicuramente la vittima preferita della Strega in quella stagione, con 4 punti nei due match disputati.

La formazione schierata da mister De Zerbi fu: Puggioni, Letizia, Djimsiti, Cataldi, Viola (76’ Parigini), Tosca, Sandro (K), Djuricic, Iemmello (61’ Diabaté), Sagna, Brignola (67’ Venuti). A disp: Brignoli, Rutjens, Del Pinto, Coda, Gyamfi, Billong, Sanogo, Volpicelli, Sparandeo.

Il match terminò con il risultato di 1-0 per il Benevento, con la rete decisiva di Pietro Iemmello al 29° minuto che fece esplodere i tantissimi tifosi giallorossi arrivati a San Siro.

Al termine della stagione, la Strega chiuse in ultima posizione con il 3° peggior attacco del campionato (33 gol fatti) e la peggior difesa del campionato con ben 84 reti subite. Gli uomini di mister De Zerbi uscirono comunque tra gli applausi della propria gente alla fine del campionato, nonostante una prima parte di campionato davvero deficitaria.

Foto: Ansa

Ex – Caldirola: “Devo ringraziare il Benevento e il DS Foggia per avermi riportato in Italia”

Ex – Caldirola: “Devo ringraziare il Benevento e il DS Foggia per avermi riportato in Italia”

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Il difensore, attualmente in forza al Monza e autore ieri sera del gol che ha deciso la sfida contro l’Inter, è intervenuto ai microfoni di DAZN nel post-gara di San Siro.

Queste, quindi, le parole di Luca Caldirola, che ha voluto ringraziare il Benevento per avergli dato la possibilità di tornare a giocare in Italia:

L’obiettivo era quello anche se dopo un anno fuori rosa in Germania era difficile. Devo ringraziare il Benevento, in particolare il direttore Pasquale Foggia che mi ha permesso di rimettermi in gioco. L’obiettivo era tornare in Serie A, essere arrivato adesso a giocare col Monza in A a questa età è una grande soddisfazione“.

Foto: EPA/LUCA ZENNARO

Benevento, tentativo in extremis per Coda? La situazione

Benevento, tentativo in extremis per Coda? La situazione

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La questione Coda tiene banco in casa giallorossa dal primo giorno della sessione di calciomercato e non sembra passare in secondo piano neanche nelle ultime ore della finestra invernale.

Il Benevento, infatti, sogna il ritorno dell’Hispanico per regalare a Cannavaro un rinforzo di assoluto livello per il reparto offensivo della Strega.

L’affare è difficile, quasi impossibile, ma potrebbe prendere forma se vanno in porto altre operazioni.

Il Genoa nelle ultime ore ha ufficializzato l’arrivo di Salcedo dall‘Inter e sembra aver messo nel mirino anche Kevin Lasagna, di proprietà dell’Hellas Verona. Qualora l’ex Udinese approdasse alla corte del Grifone, quindi, I liguri potrebbero liberare il bomber di Cava de’ Tirreni.

I veneti, dopo l’infortunio di Henry, hanno acquistato l’ex giallorosso Gaich e sarebbero pronti a privarsi di uno tra Lasagna e Piccoli. Quest’ultimo, in prestito dall’Atalanta, era finito nel mirino di diverse squadre di Serie B ma attualmente sarebbe vicino all’Empoli. Se la trattativa tra scaligeri e toscani non dovesse andare in porto, però, l’Hellas potrebbe concludere uno scambio con il Genoa con oggetto Lasagna e il portiere Semper.

L’affare tra rossoblù e gialloblù, quindi, vede coinvolto anche il Benevento, che resta dunque alla finestra per Coda.

Foto: Genoa CFC

De Zerbi: “Con il Benevento la vittoria a cui sono più legato, a “San Siro” contro il Milan”

De Zerbi: “Con il Benevento la vittoria a cui sono più legato, a “San Siro” contro il Milan”

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L’ex tecnico del Benevento domenica, il BrightonLiverpool di Premier League, celebrerà la sua 300esima partita da allenatore in carriera. Di queste 29 sono state raccolte sulla panchina giallorossa, di cui ha sempre un ottimo ricordo.

Nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, infatti, Roberto De Zerbi ha affermato come la vittoria più bella sia stata quella conquistata dalla “sua” Strega contro il Milan a San Siro, nel lontano 21 aprile 2018.

Di seguito, quindi, uno stralcio dell’intervista rilasciata dal tecnico bresciano:

SULLA VITTORIA A CUI E’ PIU’ LEGATO: “Sulla panchina del Benevento, l’uno a zero a San Siro contro il Milan nel 2018. Si chiuse un cerchio: segnò Iemmello, con me a Foggia, ritrovammo Gattuso da avversario. Avremmo evitato la retrocessione anticipata solo vincendo e dissi ai ragazzi: “Siamo dentro la bara e tutti aspettano il nostro funerale, ma non siamo ancora morti”. Vincemmo noi, era destino. Per di più nello stadio dove iniziai da raccattapalle“.

SULLA PRIMA ESPERIENZA TRA I DILETTANTI: “Da lì è partito tutto, dal Darfo Boario: quell’esperienza è stata determinante, anche se non riuscimmo a completare la rimonta salvezza. Lì ho capito di poter fare l’allenatore. Mi misi d’accordo il lunedì con la dirigenza, ricordo di non aver dormito la notte, avevo mille dubbi sino a dieci minuti prima della riunione con la squadra. Poi ho avuto un lampo, mi sono sentito al posto giusto: era la prima volta, ma sembrava lo stessi facendo da sempre“.

SULLA PRIMA PANCHINA DA PROFESSIONISTA: “Foggia-Melfi, Coppa Italia di C. La prima da professionista. Avevamo perso nel finale, ma lì iniziò una storia bellissima durata due stagioni. Calcisticamente, per le esperienze da allenatore e calciatore, Foggia è la mia città. E quella è stata la mia squadra più bella, mi rappresentava anche come carattere. Mi sento ancora con tutti loro, Quinto è entrato nel mio staff e molti sono diventati allenatori. Le riunioni del giovedì erano confronto continuo tra di noi, ci scambiavamo idee, era stimolante“.

SUI SUOI INIZI DA GIOVANE: “Senza dubbio mi ha aiutato, poi però conta il carattere. Se io ho fatto strada, il merito è dei calciatori. Da allenatore non mi considero superiore a loro: decido io, certo, ma il rapporto deve essere di fiducia. Per essere autorevole non serve controllare a che ora tornano a casa la sera. Non l’ho mai fatto. Quel Foggia era composto da ragazzi intelligentissimi, curiosi: la mia idea di gioco era entrata nelle loro teste. Sono state squadre belle anche il mio Sassuolo, lo Shakhtar che ho dovuto lasciare troppo presto. Ma quel Foggia resta in cima, non dormo ancora per quella sconfitta nella finale play-off contro il Pisa di Gattuso“.

SULL’AVVENTURA AL BRIGHTON: “Studio inglese, mi faccio capire, conoscevo meglio lo spagnolo ma c’è un traduttore. Sono abituato: in Ucraina ne avevo tre. L’importante è capire i tempi: quando finisci di parlare devi dare spazio a lui. Qui l’ambiente mi mette però a mio agio. E il segreto è poi solo uno: il calcio è un linguaggio universale. Era difficilissimo che il Brighton dopo quattro mesi fosse così “dezerbiano”, però mi sembra di esserci riuscito. Credo conti il metodo per trasmettere le idee. Non cerco la novità, solo la miglior strada per far interiorizzare alla squadra la mia idea di gioco“.

SULLA DECISIONE DI DIVENTARE ALLENATORE: “L’ho deciso a Cluj, in Romania: ero vuoto fisicamente, iniziai ad appuntare tutto. Da atleta ero già un rompiscatole: non volevo andare in campo improvvisando. Vivo e vivevo per il calcio: chi non era serio come me, mi dava fastidio“.