Benevento, la rivelazione dell’ex Agostinelli: “La Juventus mi aveva chiamato in segreto”

Benevento, la rivelazione dell’ex Agostinelli: “La Juventus mi aveva chiamato in segreto”

Benevento CalcioCalcio

L’ex allenatore del Benevento, nel corso di una puntata di TV Play, ha rivelato di essere stato contattato in segreto dalla Juventus in passato, quando allenava la Ternana in Serie B.

Queste, quindi, le dichiarazioni di Andrea Agostinelli: “Mi chiamò la Juventus in segreto, prima di Lippi. Nella mia carriera da allenatore, molto molto lunga, ho allenato davvero dappertutto. Ho allenato all’estero, l’anno scorso ho terminato il campionato con il Benevento. Ci sono periodi in cui il nostro mestiere ha dei picchi altissimi. I primi anni ho vinto diversi campionati, ho fatto l’Interregionale, C2, C1, B e A. Ci sono dei momenti in cui non sai a chi dare resti, ti vuole quello e quell’altro.

Ricordo che mi chiamò la Juventus, all’epoca allenavo la Ternana in Serie B e andavo davvero bene con quella squadra. Mi chiamò in segreto la Juventus e, senza levare un allenamento, andai a Torino e tornai la mattina dopo. Mi dissero “Se non ritorna Marcello Lippi, potresti essere il prescelto perché puntiamo su allenatori giovani ed emergenti”. Questo fa parte del mio ricordo, ne parlavano tutti i giornali, poi arrivano anche i momenti in cui non ti chiama nessuno. Lo dico agli allenatori giovani, c’è tanto da digerire e se non ci riesci deve smettere di fare questo mestiere“.

Foto: Screen TikTok TVPlay

Benevento, l’ex Guilherme: “La gente in Polonia mi dava del pazzo, ma desideravo lavorare con De Zerbi”

Benevento, l’ex Guilherme: “La gente in Polonia mi dava del pazzo, ma desideravo lavorare con De Zerbi”

Benevento CalcioCalcio

L’ex trequartista del Benevento, sei mesi in giallorosso nel campionato di Serie A 2017-18 con 12 presenze condite da 2 gol e 2 assist, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Flashscore ricordando la sua esperienza in Italia.

Queste, quindi, le parole di Guilherme, attualmente in forza nel campionato cinese al CC Yatai:

SUL RAPPORTO CON MISTER DE ZERBI: Mi è piaciuto molto giocare in Italia, sarei voluto rimanere. Sono stato un po’ sfortunato perché ho subito un grave infortunio al ginocchio, ma non rimpiango nulla. Il mio contratto con il Legia era scaduto e mi chiamò De Zerbi, che ora è al Brighton. È stato il miglior allenatore che ho avuto nella mia carriera“.

SULLA SUA ESPERIENZA AL BENEVENTO: “Il Benevento aveva solo un punto in campionato e la gente in Polonia mi dava del pazzo: ‘Come puoi scambiare i campioni, che hanno una bellissima storia qui al club, con una squadra che è praticamente retrocessa?’. Ma io avevo già il desiderio di lavorare con De Zerbi, e lui mi ha chiamato con tanta convinzione, dicendomi come avrebbe giocato la squadra, chi avrebbe portato per aiutarmi. Volevo mettermi alla prova a quel livello, indipendentemente dal fatto che il club retrocedesse o meno. Ed è stato meraviglioso. Il periodo in Italia mi ha segnato molto perché ho lavorato con un allenatore che ha cambiato la mia visione del gioco, la mia prospettiva. Ad oggi nessuno è stato in grado di insegnarmi tanto quanto De Zerbi in così poco tempo. È un appassionato del gioco e delle alte prestazioni, quindi cerca di ottenere il massimo da ogni qualità che hai“.

SULL’IMPORTANZA DEL LATO UMANO DI MISTER DE ZERBI: “Sono sceso, mi ha abbracciato e mi ha detto: ‘Ti ho chiamato, ho chiesto di ingaggiarti, ed ecco il punto: so che tua moglie è incinta, sarai preoccupato, ma non preoccuparti, a te interessa solo giocare a calcio. Se tuo figlio ha bisogno di latte alle 3 di notte, glielo do io’. Questo mi ha dato una forza assurda. Se dovessi farmi a pezzi per questo allenatore, in campo, lo farei. La cosa principale di De Zerbi è che non importa in quale squadra si trovi. Ha un modo di giocare, un’identità, e ti fa credere che tutto sia possibile. È stato piacevole perché abbiamo giocato contro l’Inter, la Juventus, e abbiamo dominato il possesso palla, ci siamo goduti la partita. È stato davvero diverso da tutto ciò che ho vissuto. La nostra squadra aveva davvero delle carenze, e questo era visibile, ma lui incoraggiava così tanto i giocatori che alla fine giocavano in modo magistrale. Il calciatore di oggi si basa tantissimo sulla fiducia in se stesso. Lui ha trasmesso questa fiducia con tanta convinzione, che poi ha trovato riscontro in partita, così i giocatori hanno iniziato a credere di essere davvero capaci“.

Foto: Getty Images

Salernitana, il Presidente Iervolino punta sul duo Inzaghi-Foggia per la prossima stagione in Serie B

Salernitana, il Presidente Iervolino punta sul duo Inzaghi-Foggia per la prossima stagione in Serie B

Benevento CalcioCalcio

La Salernitana, dopo la sconfitta di questo fine settimana contro il Lecce, si trova ormai con più di un piede e mezzo in Serie B: la diciassettesima posizione in Serie A, che varrebbe la salvezza, è occupata al momento dell’Empoli, a 11 punti di distacco con nove giornate ancora da disputare.

Tutto può succedere nel calcio, certo, ma il Presidente Iervolino sta già pensando a programmare la prossima stagione in cadetteria. Per questo, stando a quanto riportato da SportItalia, avrebbe incontrato Filippo Inzaghi. L’ex allenatore del Benevento, ancora sotto contratto con i granata, potrebbe condurre la squadra fino al termine del campionato e per la stagione successiva, subentrando Fabio Liverani (che ne aveva preso il posto l’11 febbraio scorso).

Sul taccuino del patron degli Ippocampi però, per rendere la Salernitana protagonista nella Serie B 2024-25, sarebbe fino anche un altro ex Strega. Si tratta del DS Pasquale Foggia, richiesto proprio da SuperPippo probabilmente nel ricordo del fantastico campionato 2019-20 del “Benevento dei record”. Il ruolo, attualmente ricoperto da Walter Sabatini che sembra però prossimo all’addio, potrebbe restare vacante fino al termine dell’attuale stagione grazie a una deroga per poi essere ricoperto proprio dall’ex Direttore Sportivo giallorosso.

Sputi a oncologo Ascierto: “Disprezzo per mia fede juventina”

Sputi a oncologo Ascierto: “Disprezzo per mia fede juventina”

AttualitàDalla Regione
La denuncia social del professor Ascierto, noto oncologo dell’Istituto per la cura dei Tumori ‘Pascale’ di Napoli, originario del Sannio e precisamente di Solopaca.

“Ero ai gates quando un tifoso, avrà avuto più o meno la mia età, mi ha sputato ‘addosso’.

Sì, ha sputato addosso alla mia fede juventina, dopo avermi ceduto il passo per farmi entrare, facendomi credere che voleva farmi una gentilezza, ‘passate professore’, mi ha detto.

Io ho anche abbozzato un sorriso e sono passato, per poi accorgermi, però, che mi sputava vicino ai piedi in segno di disprezzo”.

Sulla sua pagina Fb il professor Paolo Ascierto, noto oncologo dell’Istituto per la cura dei Tumori ‘Pascale’ di Napoli, originario del Sannio e precisamente di Solopaca, massimo esperto nella cura del melanoma, tra i protagonisti in prima linea nella battaglia contro il Covid, racconta la disavventura personale vissuta domenica sera prima della partita Napoli-Juventus. Da sempre non ha nascosto la sua fede bianconera pur amando profondamente la città. La sua vicenda è stata ripresa da organi di stampa.

Ascierto racconta che domenica non sarebbe andato alla partita “se un mio amico non avesse insistito. Ero stanco e la partitissima Napoli-Juve avevo più voglia di vedermela sul divano di casa. L’amico ha insistito e così, al Maradona, ci ho portato anche il mio ragazzo (anche il figlio di Ascierto è juventino, ndr). e alla fine ci avevo pure provato gusto. Io amo il calcio e sono juventino da sempre e non vedo – aggiunge – perchè non dovrei esserlo. Così come, da napoletano adottato, mi dispiace quando il Napoli, lontano dalla Juve, perde”.

Dopo quanto accaduto si dice “molto turbato e forse, davvero, era meglio se la partitissima rimanevo a guardarla sul divano di casa”. Di fronte allo sputo “non ho avuto nessuna reazione

Stavo con Luca, non mi andava di turbarlo, è juventino anche lui e non si è mai vergognato né provato disagio ad esserlo. Non deve iniziare ora. Però, accidenti – conclude Ascierto – che rabbia”.

Inzaghi-Salernitana, addio polemico: Super Pippo non le manda a dire

Inzaghi-Salernitana, addio polemico: Super Pippo non le manda a dire

Calcio

Al di là delle frasi di Sabatini (leggi QUI), è un divorzio tutt’altro che “consensuale” tra l’ex giallorosso Inzaghi e la Salernitana.

A Super Pippo, evidentemente, non sono piaciute le parole del direttore granata, probabilmente ritenendole di “facciata”. Difatti, il tecnico piacentino, affidando a instagram il suo saluto a Salerno e ai tifosi, non ha lesinato qualche bordata allo stesso Sabatini, sottolineandone l’operato tardivo sul mercato e le scelte, tra cui quella proprio di allontanarlo dalla panchina.

Un’uscita di scena inusuale per lo stesso Inzaghi che mai prima di ora era stato così duro e polemico al passo di addio con una squadra, pur quando – come nel caso del Benevento -, l’addio è coinciso con una retrocessione tutt’altro che indolore.

“Non sento il peso di un fallimento – scrive Inzaghi -, sento la debolezza di una missione incompiuta non per mia volontà, assieme al grande senso di responsabilità per una città e una tifoseria tra le più belle d’Italia. Confermo che per due volte ho provato a scuotere l’ambiente dall’interno, paventando le mie dimissioni ma sono sempre stato persuaso a continuare perché infondo anche per me vale una sola frase: FINO ALLA FINE.

Ho sposato il progetto con trasparenza e quest’ultima è ciò che avrei voluto, soprattutto sul mercato che, a mio avviso è stato tardivo e non in linea.

A poco servono oggi le frasi consolatorie del direttore Sabatini, anche perché non vedo il senso di chiedere scusa su un proprio errore e tagliare la testa ad un altro”.

Inzaghi esonerato dalla Salernitana: Sabatini si scusa con l’ex Benevento

Inzaghi esonerato dalla Salernitana: Sabatini si scusa con l’ex Benevento

Calcio

Al posto di Super Pippo è stato scelto Fabio Liverani.

Alla fine l’esonero è arrivato. Come avevamo scritto nel post Empoli, la Salernitana ha deciso di cambiare nuovamente guida tecnica: addio, dunque, all’ex giallorosso Inzaghi.

Super Pippo non è stato capace di invertire la tendenza, dopo esser subentrato a Paulo Sousa e lascia una squadra all’ultimo posto in classifica, con sei lunghezze di ritardo rispetto alla zona salvezza.

Al posto dell’ex tecnico del Benevento arriva Fabio Liverani: a lui, Iervolino e Sabatini chiedono il miracolo salvezza.

Proprio Sabatini ha voluto mandare un messaggio di “scuse” a Inzaghi: “Si arriva a un certo punto nella vita in cui la verità diventa necessaria. E’ una urgenza, una impellenza che ho sempre. Mi devo scusare con Inzaghi, non l’ho aiutato abbastanza. Il calciomercato di gennaio l’ho portato avanti un po’ a rilento per tutta una serie di complicazioni ed episodi sfavorevoli. Avrei dovuto portare alcuni giocatori nei primissimi giorni di gennaio e non l’ho fatto. Non ho aiutato un allenatore in difficoltà e quindi mi scuso con lui per non averlo aiutato. Avrei dovuto farlo, ma non ci sono riuscito. Porgo a lui le mie scuse e gli faccio i miei più sentiti auguri per una carriera importante”.

Salernitana, ora Inzaghi rischia

Salernitana, ora Inzaghi rischia

Calcio
Dopo il ko con l’Empoli, la panchina dell’ex Benevento è seriamente in pericolo.

La sconfitta nello scontro diretto con l’Empoli ha inguaiato la Salernitana e rischia di essere decisiva per il futuro della panchina di Pippo Inzaghi.

Il ko rimediato contro i toscani, per di più in casa, potrebbe portare i granata addirittura lontani di dieci punti dalla zona salvezza. Questo qualora l’Udinese dovesse conquistare i tre punti in questo turno di campionato.

Cosa non probabilissima visto che gli uomini di Cioffi affronteranno la Juventus.

Ad ogni modo, il 3-1 subito contro gli uomini di Davide Nicola potrebbe davvero costare la panchina all’ex tecnico del Benevento. E’ attesa nelle prossime ore la decisione di Walter Sabatini e Danilo Iervolino.

In lizza per sostituire SuperPippo, che ricordiamo era subentrato a Paulo Sousa, ci sarebbero Ballardini, Semplici e anche Giampaolo.

L’ex giallorosso Cannavaro: “Io al Napoli? Sono pronto, sarebbe anche l’ora”

L’ex giallorosso Cannavaro: “Io al Napoli? Sono pronto, sarebbe anche l’ora”

Calcio
L’ex tecnico della Strega, però, ammette di non avere ricevuto chiamate da Adl ma che l’unico contatto è arrivato dall’Estero.

Al Napoli la situazione è molto difficile: il dopo Spalletti, tecnico straordinariamente meticoloso, non ha funzionato.

E sono pesate anche le ulteriori partenze di Kim e Giuntoli. Ventidue punti in meno rispetto a un anno fa sono un’enormità, i tifosi rabbiosi…  Io in patria? Sarebbe anche ora, eh! Mi pare il caso, io sono pronto. Ma a decidere è il presidente e, onestamente, non mi sono arrivati messaggi in tal senso.

L’unico contatto reale, concreto, è stato con i turchi del Besiktas. Alla fine però, proprio qualche giorno fa, hanno optato per Fernando Santos, l’ex ct del Portogallo”.

Così l’ex tecnico del Benevento, Fabio Cannavaro, in una intervista rilasciata a Tuttosport.

Benevento, l’ex Falco: “Il derby con l’Avellino per noi fu la svolta verso la Serie A. Ciciretti può rilanciarsi”

Benevento, l’ex Falco: “Il derby con l’Avellino per noi fu la svolta verso la Serie A. Ciciretti può rilanciarsi”

Benevento CalcioCalcio

L’ex fantasista del Benevento, che con la maglia della Strega ha collezionato 36 presenze condite da 6 gol e 7 assist nella stagione 2016-17 culminata con la prima storica promozione del club giallorosso in Serie A, ha rilasciato un’intervista a Il Sannio Quotidiano.

Queste, dunque, le parole di Filippo Falco, oggi in forza alla Stella Rossa, in merito al derby di domenica contro l’Avellino e non solo:

SULL’ULTIMO DERBY CONTRO L’AVELLINO, DEL 1° MAGGIO 2017: “Fu una settimana durissima. Venivamo da tre sconfitte in quattro partite e dalla batosta di Cesena. Andammo in ritiro, si respirava grande tensione, ma si percepiva anche la voglia della gente di vivere il derby“.

SULL’ASSIST PER CERAVOLO E SUL GOL DEL MOMENTANEO 2-0: “Fu un’emozione unica, per noi fu la svolta perché da lì cominciò una volata incredibile. Fino alla Serie A“.

SULL’ANNATA VISSUTA ALL’OMBRA DELLA DORMIENTE: “Con i tifosi abbiamo vissuto un’annata storica che resterà in eterno: in dieci mesi abbiamo fatto qualcosa di unico. C’è rammarico per come è finita perché mi erano state fatte delle promesse, mi avrebbero dovuto comprare dal Bologna a titolo definitivo ma poi non se ne fece più nulla. Ci sono rimasto molto male, ho passato mesi un po’ particolari dopo per la delusione, ma non mi sono abbattuto e la Serie A l’ho riconquistata a Lecce. A Benevento mi sono sentito a casa, la gente mi ha sempre dimostrato il suo affetto anche quando sono andato via e sono orgoglioso di questo, anche da parte mia c’è un legame forte“.

SULL’IMPORTANZA DEI LEGAMI NELLO SPOGLIATOIO: “Eravamo amici prima che compagni, stavamo insieme tutti i giorni e si era creato un rapporto incredibile che si vedeva anche in campo, perché remavamo tutti nella stessa direzione. A un certo punto siamo stati bravi a portarci dietro anche la gente, la società e tutti: si è creata un’unica famiglia che ci ha permesso di fare qualcosa di incredibile“.

SULLA RETROCESSIONE DELLA STREGA IN SERIE C: “C’è rammarico nel vedere il Benevento in C, sicuramente sono stati fatti degli errori e non meritava quel risultato per la squadra che aveva creato. Ora è il momento di ripartire da zero, non è un campionato facile, anzi. Sarà dura ma la Strega ha tutte le carte in regola sia a livello societario che di uomini e tifoseria per tornare su palcoscenici importanti“.

SU CICIRETTI: “Mi fa piacere che sia tornato a Benevento, aveva bisogno di un ambiente che lo conosce e che lui conosce molto bene per rimettersi in gioco. Con Amato siamo amici, abbiamo vissuto un anno importante insieme, ci sentiamo spesso: sicuramente è un calciatore che se sta bene e ha la voglia giusta può fare davvero la differenza, soprattutto in questa categoria. Mi auguro per lui e per il Benevento di rilanciarsi, di cercare di raggiungere la Serie B perché la meritano tutti“.

ESCLUSIVA BN24 – Rambaudi: “Mi aspettavo di più dal Benevento, per andare in B deve mettere a posto alcune cose”

ESCLUSIVA BN24 – Rambaudi: “Mi aspettavo di più dal Benevento, per andare in B deve mettere a posto alcune cose”

Benevento CalcioCalcioSidebar intervista
“Andreoletti deve trovare il vestito giusto per questa squadra: solo lui, allenandoli quotidianamente, sa che cosa ci vuole e come metterli in campo”.

Abbiamo raggiunto telefonicamente Roberto Rambaudi, allenatore ed ex giocatore tra le altre di Foggia, Atalanta e Lazio, che ieri ha commentato il derby del Menti tra Juve Stabia e Benevento su Rai 2.

Salve Mister, che incontro è stato il derby del “Menti” tra Juve Stabia e Benevento? “Mi aspettavo una partita combattuta, equilibrata, ma sotto il profilo della prestazione e del capire i momenti della gara la Juve Stabia mi è piaciuta molto. Pur essendo una squadra giovane, si è comportata da squadra matura che sa quello che vuole, sa come difendere e come attaccare.

Il Benevento ha una cilindrata alta come motore, quindi mi aspettavo qualcosa di più. Sono stati molto statici, ci sono state troppe palle lunghe verso Ferrante. Certo, ha creato un paio di palle gol su cui Thiam è stato formidabile, ma sono state occasioni di pancia e non costruite con la qualità della manovra“.

Quali possono essere gli accorgimenti tecnico-tattici che Mister Andreoletti dovrà porre in atto? “Non penso che il giocare con due punte sia l’unica soluzione. Ieri l’ho anticipato nell’ingresso di Marotta, lo avevo detto una decina di minuti prima. Credo che il Benevento abbia bisogno di continuità, e l’allenatore deve trovare il vestito giusto per questa squadra: solo lui, allenandoli quotidianamente, sa che cosa ci vuole e come metterli in campo.

Se ho Ciciretti devo giocare un certo tipo di calcio, magari con tre trequartisti e lui esterno. Come prima punta o seconda punta non riesce a esprimere al massimo le sue qualità. Vale lo stesso discorso per Ciano. Ieri ho visto un motore abbastanza basso, statico, con ritmi non altissimi. A centrocampo c’è stato poco palleggio.

Stiamo parlando, comunque, di una squadra che è a sei punti dalla prima e ciò vuol dire che ha grandissime qualità. Per vincere il campionato, però, deve mettere a posto alcune cose“.

I giocatori di categoria superiore, almeno sulla carta, e tutta la squadra stanno trovando delle difficoltà nell’adattarsi al campionato di Serie C? “Le squadre che lottano per il vertice, che vincono il campionato, poi vanno in Serie B e non sfigurano: vedi il Catanzaro che, cambiando poco, è protagonista anche in cadetteria. Bisogna avere le idee chiare, i giocatori devono recepire le idee dell’allenatore.

Guardando il Benevento ieri mi è sembrata una squadra che ha sicuramente qualità ma ha bisogno di mettere giri nel motore anche nella testa per esprimere il calcio che vuole Andreoletti. Sicuramente mi aspetto una maggiore qualità e personalità per fare la partita, per cercare di dominarla, perché ha le qualità per poterlo fare“.

Si aspettava di più dal centrocampo giallorosso e dai singoli interpreti in mezzo al campo? “Nessuno del centrocampo mi è piaciuto, neanche Talia che ha grandi qualità. Nonostante abbia creato 2-3 occasioni per fare gol, in cui Thiam è stato straordinario, il Benevento non mi è piaciuto tanto. Ieri il centrocampo è stato assaltato dalla Juve Stabia, che andava a 3 giri di più.

Giocando a tre, uno dei tre difensori sarebbe dovuto avanzare e dare una mano al centrocampo. Non so se i lanci lunghi siano stati una scelta precisa, Ferrante attendeva il supporto di Bolsius e di Karic. Karic, però, non ha un passo imponente, è più un giocatore metodico e tecnico più che d’invasione. Non so se sia stato fatto per scelte o esigenza della partita, la Juve Stabia non faceva giocare e quindi il Benevento non riusciva a uscire dal pressing in altro modo.

Alla fine nel calcio si giudica solo ed esclusivamente se vinci o perdi, se fai gol o se non fai gol, e alla fine è anche giusto così. Gli addetti ai lavori, però, devono fare un’analisi completa. Che Pinato abbia sbagliato un gol importante è fuori di dubbio, è oggettivo, ma che sia subentrato nel modo corretto è fuori discussione. Si è creato l’occasione, ha crossato un paio di volte con il mancino anche se male ma c’era. Pinato, per le caratteristiche dei centrocampisti che ha il Benevento, se gioca a tre è una mezz’ala che serve e potrà essere molto utile per questa squadra“.

Quale squadra è la principale favorita per la promozione e quale è la sorpresa di queste prime sedici giornate? “E’ ancora tutto aperto, il campionato è lungo e c’è tempo ma va trovata l’identità più precisa alla propria squadra: Juve Stabia, Picerno e Casertana la hanno, il Benevento non ancora e deve trovare continuità.

La Juve Stabia è una sorpresa per la squadra che è, per il gioco che sta esprimendo, per i ritmi che mantiene durante la partita e per i punti che ha ottenuto. Per vincere il campionato, però, devono considerarsi tante situazioni.

Le rose più importanti sono sicuramente Avellino, Benevento e Casertana. Aggiungo anche il Catania, che è dietro ma ha giocatori davvero forti. Bisogna solamente trovare l’abito giusto.

Il Picerno non è più una sorpresa, sia a livello societario che a livello di squadra e allenatore. E’ una conferma dall’anno scorso: gioca un ottimo calcio. Vanno considerati, però, anche possibili infortuni: non ha una rosa ampia come magari Avellino, Benevento e Casertana“.

Che cosa ne pensa, invece, di Latina e Foggia, realtà che lei ha vissuto rispettivamente da allenatore e giocatore? “Il Latina ha un gruppo di giocatori ottimi, vengono da scuole calcio importanti e anche della Roma. Ci sono giocatori bravi che possono fare questo tipo di campionato, ma non può puntare a vincerlo. Anche il Foggia ha una rosa importante, per Latina e Foggia l’obiettivo minimo devono essere il play-off“.

Nelle prime sei posizioni del girone C di Serie C ci sono ben quattro campane: c’è un ritorno della Campania Felix? “Sono di parte, amo la Campania come tante altre regioni. A livello di materiale umano qui, anche nelle categorie inferiori, c’è tanto, come anche sotto il profilo della qualità. Per i giocatori che hanno personalità, poi, il calore di queste piazze fa dare qualcosa in più, è una marcia in più. Alla fine 5-6 punti in più a fine anno solo per questo motivo te li ritrovi“.

Quali sono, invece, le principali contendenti al titolo di Campione d’Italia in Serie A? “L’Inter è una squadra forte, che ha praticamente due formazioni in rosa e ha un’idea di gioco ben precisa inculcata da Inzaghi. Quest’anno, poi, i neroazzurri si sono rinforzati nella rosa e nella qualità. E’ la favorita per lo Scudetto.

La Juventus è abituata a vincere, ma sta facendo un ricambio generazionale: sta inserendo Nicolussi Caviglia, Miretti, Illing e tanti altri. La mentalità della Juve, anche quando non vince, la porta a vivere alcune situazioni in modo più sereno. Penso che arriverà seconda, non avendo neanche le Coppe e valorizzando i giovani.

Il Milan nelle prime 4-5 partite era la squadra che giocava meglio, poi sono arrivati gli infortuni e ora è il momento di riequilibrare un po’ la macchina.

Il Napoli con Garcia ha perso tempo, proponeva un calcio diverso rispetto a Spalletti e i giocatori abituati a quel tipo di calcio non hanno confermato il proprio rendimento. Ora va dato tempo a Mazzarri, ma secondo me è stato sbagliato il mercato soprattutto in zona difensiva. Il Napoli non ha una difesa di livello e alla fine certe situazioni le paghi, nonostante ieri sera fino al 60esimo abbia fatto una prestazione di altri livello. Sulla mancanza dei due terzini sinistri non poteva fare nulla, ma al centro qualcosina in più era necessario e qualche colpa la hanno.

La Lazio deve riconfermarsi in zona Champions League, se non arriva tra le prime quattro è un fallimento perché ha la qualità per poterlo fare. Ci sono alcune situazioni carenti, ma l’allenatore è lì proprio per trovare soluzioni. Vale lo stesso discorso per la Roma, deve competere per arrivare tra le prime quattro altrimenti sarà un fallimento anche lì“.

Foto: Cristiano Minichiello/AGF