Durazzano| Truffa e sostituzione di persona, 43enne in manette

Durazzano| Truffa e sostituzione di persona, 43enne in manette

CronacaProvincia

Nella serata di ieri, presso una rivendita di materiale edile di Durazzano, i Carabinieri della Stazione di Sant’Agata de’ Goti deferivano in stato di arresto alla Procura della Repubblica di Benevento un uomo originario della provincia di Caserta che dopo aver acquistato in più circostanze del materiale edile, esibiva per il pagamento un assegno bancario contraffatto, poi sottoposto a sequestro da parte dei militari intervenuti.

L’uomo, dopo le formalità di rito, veniva tradotto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

La misura precautelare disposta dalla polizia giudiziaria in sede di indagini preliminari, verrà sottoposta alla convalida dell’A.G:, avverso cui sono ammessi mezzi d’impugnazione. La persona coinvolta è da ritenersi sottoposta alle indagini e quindi innocente fino a sentenza definitiva.

Anche in questa vicenda è stata fondamentale la collaborazione tra la popolazione, e l’Arma dei Carabinieri in linea con la campagna informativa che l’Arma territoriale di Benevento continua a diffondere in diverse forme e modi per contrastare qualsiasi tipologia di truffa che spesso si rivela anche di carattere seriale in danno della debole fascia della popolazione anziana.

Benevento, truffa ai danni di istituti di credito, sostituzione di persona e riciclaggio: sannita finisce in carcere

Benevento, truffa ai danni di istituti di credito, sostituzione di persona e riciclaggio: sannita finisce in carcere

BeneventoCronaca

Nella mattinata odierna, all’esito di una complessa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, personale della Polizia di Stato in forza alla Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari nei confronti di un soggetto residente a Napoli ma originario della provincia sannita, raggiunto da gravi indizi di colpevolezza in ordine alla commissione di numerosi reati. Nello specifico, di truffe ai danni di istituti di credito, sostituzione di persona, riciclaggio e altro. Il meccanismo consisteva nell’utilizzare falsi documenti d’identità, intestati a persone estranee, sui quali il reo apponeva la propria effige, per attivare fraudolentemente conti correnti bancari e postepay evolution sull’intero territorio nazionale, riversandovi denaro provento di smishing e vishing (evoluzione del pishing), secondo uno schema articolato ma ben collaudato, grazie anche all’ausilio di complici, allo stato Ignoti.

Il denaro accreditato su tali posizioni bancarie e postali veniva sottratto, a monte, contattando le ignare vittime con false utenze VOIP (vishing) oppure falsi SMS (smishing), allarmandole con fantomatiche operazioni fraudolente sui loro conti correnti. Pertanto, al fine di bloccare tali presunte frodi, le vittime fornivano i codici di accesso e le credenziali odei loro conti; una volta acquisite tali credenziali, i conti venivano immediatamente svuotati ed il denaro sottratto trasferito su altri conti correnti e  carte postali attivate dal reo.

Una volta che tali somme si rendevano contabilmente disponibili, il soggetto attenzionato provvedeva a prelevarle presso ATM della provincia di Benevento o dell’area del napoletano oppure a trasferirle su carte postali attivate, ed infine prelevate.

Numerose le denunce di frode bancaria sporte sull’intero territorio nazionale.

Le indagini avviate dal personale della Polizia di Stato della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura beneventana, sono partite nel marzo 2019 a seguito di più denunce pervenute sia da istituti di credito sanniti, che da correntisti frodati.

La complessa attività d’indagine esperita anche mediante riscontri telematici in banca dati SARI (sistema automatico riconoscimento immagini) consentiva di individuare univocamente nel reo, il soggetto che in più occasioni, presentatosi con diverse generalità, aveva attivato i conti correnti e le carte postali utilizzate per riciclare notevoli somme di denaro provento di pishing sull’intero territorio nazionale.

Il soggetto era altresi’ ricercato anche dalle autorità tedesche e nel marzo 2021, già agli arresti domiciliari per altri reati, si era reso latitante.

L’adozione della misura cautelare in carcere si è resa indispensabile in quanto, oltre alla gravità dei fatti ed alla gravità indiziaria, è stata ritenuta la sussistenza di un concreto ed attuale pericolo di reiterazione di analoghi delitti, avendo il Giudice delle Indagini Preliminari evidenziato la personalità dell’indagato, ben integrato nel tessuto delinquenziale locale, disponendo di adeguati mezzi e collaborazione sull’intero territorio nazionale.