Ascoltiamo le parole del regista ai microfoni di BeneventoNews24.it.
Giornata di casting per il regista Renato Giordano, al lavoro per il suo secondo film “Qui Staremo Benissimo”. Questa mattina, infatti, il Teatro comunale di Benevento ha fatto da scenario ai provini per la pellicola che racconterà, attraverso un “dramedy” , il Sannio e la Falanghina del Sannio.
La storia d’amore raccontata nel film, infatti, sarà ambientata nel genuino e incontaminato Sannio, fatto di campo e vigneti: un “dramedy” – appunto – che parla di una famiglia “allargata” con delicatezza e ironia.
Questa mattina sono stati circa 60 i provinati, tra ragazzi, ragazze e bambine: questi infatti le figure richieste e che Giordano intende ricercare nel Sannio. Per il resto – ha spiegato il regista – il film si avvarrà di attori professionisti che saranno scelti da Luca Di Nardo di CDA Studio di Roma, che si sta occupando del cast.
Ad attirare favorevolmente l’attenzione del regista e di Sabatino Barbato di Saba Produzioni, è stata una ragazza di Telese Terme, nella quale il regista ha detto di aver visto qualcosa di interessante.
Ascoltiamo di seguito le parole di Renato Giordano ai microfoni di BeneventoNews24.it, nell’intervista realizzata dal direttore, Gerardo De Ioanni.
Benevento Città Spettacolo, l’edizione 2022-23 si chiuderà con lo spettacolo di Francesco Paolantoni
L’Organizzazione di Città Spettacolo Teatro informa che Francesco Paoloni in “O… Tello, o… io” chiuderà la rassegna 2022-2023 di Benevento Città Spettacolo Teatro, diretta da Renato Giordano.
Lo spettacolo si terrà giovedì 1 Giugno alle ore 20:45 presso il Teatro Comunale “V. Emmanuele” di Benevento.
L’attore Luca Ward ai microfoni di BeneventoNews24.it nell’intervista realizzata dal direttore Gerardo De Ioanni.
L’attore, questa sera alle ore 20:30 al Teatro comunale di Benevento, sarà la voce narrante nella grande fantasia zoologica di C. Saint-Saëns, Il Carnevale degli animali: una favola in musica, concerto organizzato dall’Orchestra Filarmonica di Benevento.
Ecco le sue parole:
Benevento| Al Teatro comunale la “Giornata del Medico e dell’Odontoiatra sannita”
Domenica 18 dicembre alle ore 10.00, nello splendido scenario del Teatro Comunale “Vittorio Emanuele” di Benevento, si terrà la “Giornata del Medico e dell’Odontoiatra Sannita”.
L’incontro, giunto alla XXIII edizione, è un’occasione per ritrovarsi e per riflettere sulla professione medica e odontoiatrica, con uno sguardo al presente e al futuro, ma è anche un momento di festa di cui saranno protagonisti i giovani medici che pronunceranno il Giuramento di Ippocrate e i medici con 40 anni laurea.
La manifestazione condotta dalla Giornalista Rai Federica De Vizia sarà allietata dalla presenza musicale del maestro Luigi Paciello.
IL PROGRAMMA
Saluti
Giovanni Pietro Ianniello
Presidente OMCeO Benevento
Carmine Chiusolo
Presidente Commissione albo Odontoiatri
Autorità
Introduzione
Giovanni Pietro Ianniello
Presidente OMCeO Benevento
40 ANNI DI LAUREA
CONSEGNA PERGAMENE
Laureati 1982
GIURAMENTO di IPPOCRATE
CONSEGNA PERGAMENE
Iscritti all’albo dei Medici Chirurghi e Odontoiatri anno 2022
Incanto di Natale, sabato la Compagnia di Danza Balletto di Benevento porta in scena “Lo Schiaccianoci”
Con la Compagnia di Danza Balletto di Benevento, torna per la sua decima edizione Lo Schiaccianoci, con la danza, la magia, la meraviglia della favola di Natale per eccellenza, amata in tutto il mondo da grandi e piccini, amanti della danza e non solo. L’evento è inserito nel cartellone “Incanto di Natale”, organizzato dal Comune di Benevento.
Due le repliche in programma per Sabato 17 dicembre al Teatro Vittorio Emanuele. Tutto esaurito lo spettacolo delle 20.00, disponibili gli ultimi biglietti per lo spettacolo delle 18.30.
La messa in scena prevede la versione integrale originale di Petipa con uno sguardo alla versione “americana” di Balanchine, due padri della coreografia mondiale.
Il primo atto è affidato oltre che ai professionisti anche ai giovani allievi della scuola di danza, così come avviene per quasi tutti i grandi teatri del mondo che, oltre alla compagnia professionista, affidano le emozioni del primo atto ai giovani danzatori, per dare loro l’opportunità di vivere una prima esperienza dai significati molto profondi. Il corpo di ballo è costituito da 45 artisti tra danzatori, comparse, attori.
Nel 1891 Čajkovskij ricevette la commissione di un nuovo balletto in due atti, Lo Schiaccianoci, da parte del direttore dei teatri imperiali di san Pietroburgo.
Quando Čajkovskij iniziò questo balletto, stava attraversando una crisi inventiva. Ma durante i suoi viaggi in Europa, affascinato da alcuni strumenti adatti ai bambini, come i tamburi a sonagli, decise di inserirli nell’opera e farli suonare sulla scena. Il 18 dicembre del 1892 andò in scena la prima.
Il coreografo Petipa scelse la versione francese dello Schiaccianoci di Alexandre Dumas padre, per la particolare enfasi con cui sottolinea gli effetti spettacolari: la festa di natale, la battaglia, il lungo viaggio nell’incantevole paese dei dolci.
Questa la storia: In casa della famiglia Silberhaus è tutto pronto per il cenone di Natale. Lo zio Drosselmayer arriva alla festa con i regali per tutti gli invitati. Offre i soldatini di piombo a Fritz e uno schiaccianoci a Marie. Durante la notte accadono strane cose: gli oggetti si ingrandiscono e i giocattoli si animano. Marie scopre allora che il suo schiaccianoci è molto più di un semplice giocattolo…
Petipa creò una fiaba, per i bambini della corte di Alessandro III, che piacque molto allo zar, soprattutto per l’inquietante atmosfera di ambiguità tra realtà e fantasia.
Nella sua particolare rivisitazione poi George Balanchine nel 1954 decise di dividere il balletto in due parti, seguendo la trama originale: la realtà e il sogno.
Il meraviglioso racconto originale di Hofmann, infatti, è un viaggio onirico e psicologico nella mente della protagonista, Clara, una dolce fanciulla che attraverso il personaggio dello Schiaccianoci, scopre l’amore. Dopo aver affrontato il re dei topi, simbolo delle avversità, il suo Schiaccianoci si trasforma in un principe. Clara vivendo l’esperienza di un regno dove è possibile la dimensione della felicità, trova così il coraggio di affrontare la paura della vita adulta e dell’amore.
Hermann Laroche, celebre critico russo dell’epoca, così scrisse in una sua recensione dello Schiaccianoci “Ci innamoriamo delle fiabe durante l’infanzia ed esse divengono parte della nostra psiche. Le fiabe contengono simbologie concernenti le idee e la natura stessa del genere umano… e ai nostri occhi di adulti rivelano significati assai più profondi di quanto non potessimo sospettare.”
Regia e disegno luci dello spettacolo sono di Linda Ocone, le scenografie sono affidate a Giovanni Calicchio, la narrazione a Maurizio Tomaciello. Le coreografie di repertorio sono state riprese da Giselle Marucci e Ilaria Mandato e ovviamente da Carmen Castiello, che tiene a ricordare il significato del loro lavoro, profondamente radicato sul territorio: “Cultura è una parola complessa. È l’insieme di principi, valori, che identificano un gruppo di persone, ma anche tutto ciò che attiene alla sfera intellettuale, morale e artistica e in questo senso contribuisce all’educazione e allo sviluppo delle conoscenze.
Il capitale culturale ereditato dalle passate generazioni, ha un immenso valore per il nostro territorio e per noi la cultura è una riserva di valori che portano benefici alla collettività. È una risorsa strategica ma soprattutto è “testimonianza di civiltà”, se ancorato al territorio.
È urgente quindi acquisire consapevolezza: noi cittadini/ artisti siamo “sovrani” del «tessuto continuo di natura e arte, figure e parole, storia e idee che ci avvolge e ci dà forma.
Siamo identificati come artisti locali, in un’accezione generalmente denigratoria. Ma ciascuno di noi si è confrontato in contesti nazionali e internazionali. Noi siamo locali perché abbiamo deciso di investire sul nostro territorio, in una visione del mondo in cui partire è necessario e fa parte del nostro lavoro chiamato arte, ma anche restare fa parte di un’idea artistica che trae ispirazione dalle proprie radici.
Il potere della musica, della danza, del teatro, è quello di restare nelle memorie, nei cuori, nelle azioni di tutti.
In questa situazione si collocano le nostre numerose produzioni di balletti in collaborazione con tante realtà culturali e musicali della città. In particolare questa produzione dello Schiaccianoci giunto alla sua decima edizione“.
Benevento, dopo dieci anni riapre il Teatro comunale “Vittorio Emanuele”
Si è svolta, questa mattina, la cerimonia di apertura e l’inaugurazione del Teatro comunale “Vittorio Emanuele”, ormai da dieci anni chiuso al pubblico.
Una cerimonia che ha visto la presenza del sindaco di Benevento, Clemente Mastella, e di tanti amministratori locali, delle autorità civili e religiose, con l’Arcivescovo Accrocca che ha dato la sua benedizione alla struttura.
“E’ un momento di particolare orgoglio per me e per la mia Amministrazione – afferma il sindaco Mastella dal palco- : oggi ridiamo alla città ciò che appartiene alla città di Benevento. Restituiamo quanto in maniere un po’ blanda, con pigrizia e trascuratezza era stato messo un po’ da parte. Abbiamo voluto dare un segnale di speranza. Questo è un luogo che deve dare serenità: bisogna ritrovarsi assieme, senza il broncio l’uno nei confronti dell’altro. Andremo incontro a momenti di infelicità, allora forse aprire uno spiraglio e dare ai ragazzi di Benevento, alle famiglie e ai nonni la possibilità di respirare aria nuova ci sembra quantomeno opportuno”.
Il sindaco ha poi ringraziato il Provveditorato Opere Pubbliche Interregionale di Campania, Molise, Puglia e Basilicata, per aver riportato all’antico splendore la storica e importante struttura teatrale cittadina, oltre che la Banca Popolare Pugliese per il sostegno economico dato alla realizzazione dell’evento inaugurale e il Rotary Club di Benevento che ha invece sostenuto la realizzazione del restauro del busto di Ermete Novelli che, com’è noto, proprio durante una rappresentazione nel Teatro “Vittorio Emanuele” (l’ultima della sua carriera) fu colpito da un attacco cardiaco e morì poco dopo.
Come noto, il Teatro, prima dell’intervento di riqualificazione effettuato dal Provveditorato Opere Pubbliche Interregionale di Campania, Molise, Puglia e Basilicata, presentava varie carenze dovute all’usura e al decadimento prestazionale delle finiture e degli impianti, in quanto il principale intervento di recupero era stato eseguito un quarto di secolo prima. Per questo motivo fu chiuso alla fine del primo decennio degli anni Duemila.
Pertanto, è stato necessario procedere all’adeguamento dell’impianto antincendio, alla revisione degli impianti antintrusione e di condizionamento, alla manutenzione degli apparecchi luminosi nonché alla verifica e messa a norma dell’impianto elettrico.
Inoltre, si è proceduto alla revisione e adeguamento dell’impianto ascensore e degli infissi in legno, oltre che alla rimozione del pavimento in parquet di legno della zona camerini.
E’ stato, poi, rimosso e sostituito il controsoffitto della zona uffici ed è stato effettuato il risanamento degli intonaci e delle tinteggiature compromesse.
Si è anche provveduto al rifacimento del terrazzo di copertura e alla posa in opera di nuovi terminali delle discese pluviali, oltre che all’adeguamento dei servizi igienici.
Da segnalare, infine, che nel teatro sono state nuovamente collocate le fotografie d’autore tratte da momenti storici del festival “Città Spettacolo” e le immagini delle locandine con i logo artistici delle varie edizioni dell’importante rassegna teatrale.
Ad aprire e chiudere la cerimonia è stata l’Orchestra sinfonica coadiuvata dal coro del conservatorio Nicola Sala: nel mezzo il pubblico presente in platea e le autorità hanno potuto ammirare l’artista Peppe Barra che ha ammaliato i presenti con l’interpretazione dei celebri racconti di Gianbattista Basile.
Benevento, venerdì 16 l’inaugurazione del Teatro comunale “Vittorio Emanuele”
Venerdì 16 settembre alle ore 11 si terrà la cerimonia di apertura e inaugurazione del Teatro comunale “Vittorio Emanuele” alla presenza del sindaco, degli amministratori e delle autorità civili e religiose. Il teatro sarà aperto alla cittadinanza a partire dalle ore 17 e fino alle ore 23, lasso di tempo in cui si terranno anche degli spettacoli con ingresso libero.
Com’è noto, lo storico complesso architettonico ubicato lungo il corso Garibaldi fu inaugurato nel 1862 divenendo progressivamente il centro degli spettacoli cittadini, con una stagione di teatro musicale, balletti, feste di carnevale e tombolate.
Si deve poi a Celestino Bosco Lucarelli, che governò la città dal 1861 al 1869, il definitivo completamento dell’allora ‘teatro comico’ cittadino. Durante gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta fu anche utilizzato come cinema.
Agli inizi degli anni Novanta il teatro comunale subì un consistente intervento di restauro, comprendente anche il rinnovo degli impianti e degli arredi interni, l’eliminazione del bar e la realizzazione di un nuovo velario. Con tale restauro il “Vittorio Emmanuele” riacquisì l’originaria funzione di teatro, dismettendo quindi la funzione di cinema.
Alla fine del primo decennio degli anni Duemila la struttura fu, poi, chiusa a causa di criticità manutentive che ne pregiudicavano l’agibilità.
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