Arrestato per spaccio, il Gip accoglie richiesta difesa: detenzione in carcere sostituita con domiciliari

Arrestato per spaccio, il Gip accoglie richiesta difesa: detenzione in carcere sostituita con domiciliari

BeneventoCronaca

In data odierna 20 maggio 2024 presso il carcere di Benevento, innanzi al Gip Di Carlo, si è tenuta l’udienza di convalida per Lamparelli Matteo, tratto in arresto il 17 maggio 2024 per l’ipotesi di spaccio.

Il Lamparelli era stato tratto in arresto dalla Questura di Benevento a seguito di un mirato servizio di controllo e già fermato e scarcerato una settimana prima sempre per ipotesi di spaccio durante Il Gip.

L’udienza di convalida effettuata presso il carcere di Benevento ha disconosciuto i fatti ed il Gip accogliendo la richiesta difensiva ha deciso di modificare la misura dalla detenzione in carcere con quella degli arresti domiciliari in Benevento. Lo stesso era stato accusato da un assuntore di avergli ceduto cocaina presso un noto caffè del capoluogo sannita.

Il Lamparelli è difeso dall’Avvocato Gerardo Giorgione di Benevento.

Benevento, l’Hortus Conclusus si trasforma in aula di Tribunale

Benevento, l’Hortus Conclusus si trasforma in aula di Tribunale

AttualitàBenevento Città

Ieri l’Hortus Conclusus di Benevento ha accolto una lezione speciale tenuta dal professor Christopher Heath, giudice presso le Commissioni di Ricorso dell’Ufficio Europeo dei Brevetti a Monaco di Baviera e professore di Proprietà Intellettuale presso l’Università di Maastricht.

L’evento è stato organizzato dall’Università degli Studi del Sannio, nell’ambito del nuovo programma internazionale “Short term classes in foreign language” del Dipartimento di Giurisprudenza, coordinato dalla prof.ssa Camilla Crea.

La lezione ha rappresentato un’opportunità unica per gli studenti di giurisprudenza e i dottorandi di Diritto privato di interagire direttamente con un esperto di fama internazionale nel campo della proprietà intellettuale. Durante l’incontro, alcuni studenti hanno avuto l’occasione di interpretare le parti di attori e convenuti in un mock trial, focalizzato su un caso di contraffazione di marchio.

Questa simulazione ha permesso loro di applicare le conoscenze teoriche acquisite in aula a una situazione pratica e di affrontare le sfide reali che si presentano nel campo legale.

Viene ospitata ma poi si rifiuta di andare via: misura cautelare per una 60enne

Viene ospitata ma poi si rifiuta di andare via: misura cautelare per una 60enne

CronacaRegione
La vittima, un 69enne, era costretta a ripararsi in garage pur di evitare contatti con la donna.

Nella giornata di ieri, all’esito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, i Carabinieri della Stazione di Grottaminarda (AV) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare di divieto di dimora nel comune di Grottaminarda, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Benevento, su richiesta della locale Procura, nei confronti di una sessantenne.

La donna è gravemente indiziata del reato di cui all’art. 614 co. 2 C.P.; dopo essere stata accolta per mera temporanea ospitalità nell’abitazione di un sessantanovenne del posto, infatti, rifiutava di andare via contro l’espressa volontà del proprietario e avente diritto e, anche a fronte all’intervento dei Carabinieri, perseverava nel proprio intento, sostenendo che solo un giudice avrebbe potuto stabilire il suo allontanamento.

Le indagini hanno preso avvio dalla denuncia della vittima, ormai stanco della situazione e costretto da alcune settimane a lasciare la propria abitazione, riparando nel garage, pur di evitare contatti con l’indagata.

Lavori di pubblica utilità presso le Acli: si rinnova l’intesa con Tribunale ed Uepe

Lavori di pubblica utilità presso le Acli: si rinnova l’intesa con Tribunale ed Uepe

AttualitàBenevento Città

Si rinnova a Benevento l’intesa tra Simposio Acli, Tribunale ed Ufficio esecuzione penale esterna per lo svolgimento dei lavori di pubblica utilità a favore della collettività. Le parti, rappresentate dal presidente del Tribunale di Benevento, Marilisa Rinaldi, dal direttore dell’Uepe, Marisa Bocchino, e dal presidente Simposio Acli, Filiberto Parente, hanno sottoscritto la convenzione che prevede la messa alla prova di determinati soggetti nei casi previsti dall’art. 168 bis del codice penale.

Su richiesta dell’imputato, il giudice può sospendere il procedimento e disporre la messa alla prova, sulla base di un programma di trattamento predisposto dall’Ufficio di esecuzione penale esterna, subordinato all’espletamento di una prestazione di pubblica utilità. I condannati alla pena del lavoro di pubblica utilità presteranno la loro attività non retribuita in favore della collettività durante gli orari di ufficio all’interno della sede provinciale delle Acli di Benevento.

Le attività previste sono, nello specifico: assistenza a favore di persone malate, anziane o portatori di handicap; promozione culturale; segretariato sociale; protezione umanitaria; partecipazione al Banco Farmaceutico-Banco Alimentare; percorsi formativi per migranti; Cittadinanza attiva: abbattere la violenza di genere; educazione e promozione alla pace e alla cooperazione.

“Siamo oltremodo soddisfatti dell’intesa che si rafforza con gli uffici territoriali del Ministero della Giustizia e che ci rende piuttosto contenti del lavoro che svolgiamo quotidianamente per le fasce deboli della popolazione, favorendo in questo caso il reinserimento sociale e lavorativo dei condannati alla pena” dichiara il presidente Filiberto Parente.

San Giorgio La Molara, assolti il sindaco De Vizio e il resp. ufficio tecnico Castiello

San Giorgio La Molara, assolti il sindaco De Vizio e il resp. ufficio tecnico Castiello

CronacaProvincia

Questa mattina, presso il Tribunale di Benevento, III sezione penale, presieduta dal Giudice Dott Sergio Pezza, giudici a latere Dott. Perrotta e Dott. Murgo, accogliendo le richieste dell’ avvocato Vittorio Fucci, ha assolto il sindaco di San Giorgio La Molara e consigliere provinciale di Benevento, Nicola De Vizio, e il responsabile dell’ ufficio tecnico del Comune, Luigi Castiello. Entrambi sono stati assolti per non aver commesso il fatto.

Nel mirino degli inquirenti sono finiti i fatti che vanno dal febbraio del 2014 al settembre del 2017. Le accuse erano a vario titolo di abuso d’ufficio, omissione in atti di ufficio, falso ideologico e omissione di lavori a carico dei diversi imputati nel processo.

Il Pm aveva chiesto la condanna a 9 mesi di reclusione per entrambi gli imputati, la parte civile, rappresentata dall’ avvocato Crisci, aveva chiesto la condanna a 9 mesi di reclusione e la condanna al risarcimento dei danni, oltre che alle spese legali. Il collegio, invece, accogliendo la tesi dell’ avvocato Vittorio Fucci, ha assolto il sindaco di San Giorgio La Molara e consigliere provinciale di Benevento, Nicola De Vizio e il responsabile dell’ ufficio tecnico Luigi Castiello, per non aver commesso il fatto.

Accusato di maltrattamenti e minacce al figlio, scarcerato 62enne

Accusato di maltrattamenti e minacce al figlio, scarcerato 62enne

BeneventoCronaca

Accusato di maltrattamenti e minacce al figlio e per questo motivo tratto in arresto dalla Polizia ed associato al carcere di Benevento G. C. di anni 62.

In data odierna, dopo la udienza di convalida con il GIP Pietro Vinetti, a seguito della difesa dell’avvocato Giorgione, lascia il carcere e gli viene applicato il divieto di avvicinamento alle persone offese.

L’indagato ha respinto le accuse contestando ogni addebito ed anzi dichiarando la assoluta inesistenza di quanto affermato dalle persone offese.

L’avvocato Giorgione precisava una serie di incongruenze nelle dichiarazioni delle persone offese dimostrando la impossibilità di quanto accusato al prevenuto. Pertanto il Gip accoglieva la richiesta di modifica della misura rimettendolo in libertà.

Tribunale e Provincia di Benevento siglano convenzione per avviare gli imputati a lavori di  pubblica utilità

Tribunale e Provincia di Benevento siglano convenzione per avviare gli imputati a lavori di pubblica utilità

AttualitàBenevento Città

Tribunale e Provincia di Benevento hanno sottoscritto una Convenzione per avviare gli imputati a lavori di pubblica utilità.

Il documento, siglato dalla dott.ssa Marilisa Rinaldi, Presidente del Tribunale Ordinario, dalla dott.ssa Marisa Bocchino, Direttore dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Benevento, e dalla dott. Maria Luisa Dovetto, Segretario Generale della Provincia, rende concreta la previsione normativa (art. 54 del Decreto Legislativo n. 274/2000) di lavori di pubblica utilità da svolgersi presso lo Stato, le Regioni, i Comuni o presso enti o organizzazioni di assistenza sociale o di volontariato, e ovviamente presso le Province da parte di imputati.

Infatti, secondo la legge, il Giudice (Giudice di Pace e Tribunale, in composizione monocratica) può applicare, su richiesta dell’imputato, la pena del lavoro di pubblica utilità consistente nella prestazione di
attività non retribuita in favore della collettività presso gli Enti pubblici o organizzazioni di volontariato e sociali.

Il protocollo consente che il provvedimento si applichi per un massimo
di 5 condannati.

La pena del lavoro di pubblica utilità per attività non retribuita presso la Provincia di Benevento riguarderà le seguenti possibili prestazioni:

– protezione civile a favore delle popolazioni in caso di calamità
naturali o di prevenzione e spegnimento di incendi;
– manutenzione dei beni demaniali e del patrimonio pubblico;
– promozione culturale;
– manutenzione verde pubblico.

Tali attività saranno svolte dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00, presso le strutture di competenza dell’Ente ubicate nel territorio provinciale.

Sarà cura della Provincia, che provvederà a nominare un coordinatore ed un tutor del progetto, ad assicurare durante lo svolgimento delle prestazioni di lavoro, il rispetto delle norme e delle misure necessarie a tutelare l’integrità fisica e morale dei condannati, curando altresì che l’attività prestata sia conforme a quanto previsto dalla convenzione.

Va da sè che sarà cura della Provincia assicurare l’esercizio dei fondamentali diritti della persona: la Provincia, peraltro, sottoscriverà assicurazioni contro gli infortuni e le malattie professionali sul lavoro.

La Convenzione ha durata di un anno.

<strong>Il processo che verrà, due appuntamenti a Benevento</strong>

Il processo che verrà, due appuntamenti a Benevento

Eventi

Il processo che verrà è l’incipit del Seminario sulla riforma Cartabia che si terrà  nella sala consiliare della provincia di Benevento con il patrocinio dell’Ente che ospita.

Il seminario vedrà coinvolti gli avvocati del foro di Benevento nel primo confronto per l’approfondimento di alcuni degli aspetti delle nuove regole introdotte nel processo civile e nel processo penale.
Interverranno avvocati e accademici con il supporto di chi ha partecipato ai lavori parlamentari nelle commissioni Giustizia del Senato e della Camera, nella precedente legislatura.

“Proviamo a fare chiarezza sugli effetti delle nuove norme sul processo approfondendo anche il dibattito e la discussione parlamentare che ha portato a questo risultato”, spiegano gli organizzatori.

Due gli appuntamenti: giovedì 19 gennaio il seminario riguarderà la riforma civile e vedrà al tavolo dei relatori il prof. Francesco Saverio Damiani dell’università del Sannio, le professoresse Alessandra Alfieri e Nicoletta Minafra dell’università di Bari e l’Avv. Francesco Urraro ex senatore; mentre venerdì 20 gennaio si passerà all’approfondimento della riforma penale e si avvicenderanno al tavolo dei relatori la professoressa Antonella Marandola dell’Università del Sannio, l’avv. Catello Vitiello ex parlamentare e l’Avv. Vincenzo Regardi vice presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di Benevento.

Modereranno l’Avv. Andrea De Longis e l’Avv. Filomena Di Mezza. Seguiranno altri appuntamenti, per consentire ulteriore approfondimento e confronto.

“Frode carosello”, per il Tribunale di Caltanissetta non vi sono indizi di responsabilità e vantaggi conseguiti da Mastertyre s.r.l.

“Frode carosello”, per il Tribunale di Caltanissetta non vi sono indizi di responsabilità e vantaggi conseguiti da Mastertyre s.r.l.

CronacaItalia

“Non sussistono gravi indizi di responsabilità e non si configura un interesse e/o vantaggio della società Mastertyre s.r.l.”: il Tribunale di Caltanissetta nella figura del GIP Dott.ssa Carrabotta così ha motivato il proprio provvedimento di rigetto delle richieste avanzate dal Pubblico Ministero di applicazione di misure cautelari interdittive a danno di Mastertyre s.r.l.

Decisione importante quella che è arrivata nelle scorse ore da Caltanissetta per la Mastertyre s.r.l. La predetta società era rimasta coinvolta insieme alla Olpneus s.r.l. in una indagine della Procura di Caltanissetta denominata “chicane”, per presunte “frodi carosello” ai danni del fisco italiano per circa 2,5 milioni di euro, ed aveva anche subito il sequestro di tutti i conti correnti e di tutti i fondi societari.

All’udienza del 21 dicembre scorso, i difensori della società Mastertyre s.r.l., Avv. Deborah Minicozzi e Avv. Giovanni Palermo, del foro di Benevento, hanno ribaltato l’impianto accusatorio dimostrando la completa estraneità ai fatti della Mastertyre s.r.l. Il GIP accogliendo la tesi dei difensori, dunque, ha rigettato tutte le richieste del PM. Nelle stesse ore il Tribunale del Riesame di Caltanissetta ha accolto le richieste di dissequestro avanzate dagli avvocati della Mastertyre s.r.l. ed ha disposto anche il dissequestro e la restituzione di tutte le somme bloccate di proprietà della Mastertyre s.r.l.

Dunque la società, dopo soli dieci giorni dall’avvenuto sequestro delle somme, ritorna pienamente operativa, con enorme soddisfazione dei soci della Mastertyre s.r.l. che possono così ritornare alla propria attività aziendale, che negli anni si è consolidata su tutto il territorio europeo.

Enorme soddisfazione espressa anche dai legali della Mastertyre s.r.l. Avv. Debora Minicozzi e Avv. Giovanni Palermo, del foro di Benevento, i quali hanno così commentato la decisione: “Siamo soddisfatti di questo risultato, ma siamo ancora più soddisfatti del fatto che il GIP ed il Tribunale del Riesame abbiano esaminato a fondo tutta la documentazione fornita, ed abbiano chiarito la posizione di completa estraneità della società alle vicende oggetto di indagine.

La Mastertyre s.r.l. continuerà a collaborare con la Procura di Caltanissetta per far emergere la verità, così come già è accaduto con queste prime decisioni del GIP e del Tribunale del Riesame di Caltanissetta”.

Tradimento svelato da uno smartwatch: nessuna violazione della privacy per il Tribunale di Benevento

Tradimento svelato da uno smartwatch: nessuna violazione della privacy per il Tribunale di Benevento

AttualitàBenevento Città

Smartwatch uguale a smartphone in tema di tradimenti. Lo stabilisce una sentenza del Tribunale di Benevento, diffusa dallo studio Cataldi, che nega la violazione della privacy invocata dal fedifrago.

Il contesto è quello di un’estate bollente. Accaldato, l’uomo decide di togliersi lo smartwatch che lascia sul comodino.

L’apparecchio è però collegato allo smartphone e, attraverso la connessione parallela tra i due device, la moglie scopre il tradimento svelato dai ‘classici’ messaggi con l’amante.

Mentre spolvera il comodino, la donna vede lampeggiare l’orologio per l’arrivo delle notifiche.

Legge i testi dal contenuto inequivocabile e li fotografa con il suo cellulare. Scopre anche che il marito ha affittato una garçonniere per incontrarsi con l’amante e avvia la separazione. 

Il Tribunale di Benevento, prima sezione civile, con una sentenza pronunciata nei giorni scorsi addebita all’uomo le ragioni della separazione, rigettando il suo disconoscimento delle foto dei messaggi e l’invocazione della violazione della privacy.

Secondo il giudice, il disconoscimento deve essere tempestivo, chiaro, circostanziato ed esplicito, oltre che supportato da elementi che dimostrino che la realtà riprodotta non corrisponde a quella dei fatti.

Per quanto riguarda la privacy, per il tribunale non  c’è nessuna  in quanto l’elemento caratterizzante di una immagine è il suo oggetto.

Non c’è nessuna differenza tra la foto di una schermata e quella che ritrae persone in atteggiamenti affettuosi.  

Fonte: www.agi.it