Comunità Montana Fortore, consegnati 26 attestati per i corsi di formazione

Comunità Montana Fortore, consegnati 26 attestati per i corsi di formazione

AttualitàDalla Provincia

Presso la Comunità Montana del Fortore effettuata la consegna di 26 attestati agli operatori che hanno partecipato ai corsi di formazione organizzati dall’Ente Bilaterale Idraulici Forestali della Campania in collaborazione con Uncem ed altri organismi abilitati.

In particolare, gli Idraulici Forestali del Fortore hanno partecipato in numero di 5 unità al corso di “Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza”, in 4 unità a quello di “Formazione Primo Soccorso” e in 17 unità quello di “Formazione teorico/pratico per operatori addetti alla conduzione di trattori agricoli o forestali a ruote e cingoli .

“Esprimo un ringraziamento al presidente dell’Ente Bilaterale e di Uncem Campania Vincenzo Luciano – ha dichiarato il presidente della Comunità Montana del Fortore, Zaccaria Spina – per l’organizzazione degli eventi formativi tesi a rafforzare competenze e professionalità dei nostri operatori impegnati nei tanti cantieri dei comuni dell’Ente. Speriamo in un nuovo e positivo approccio della Regione Campania nei confronti degli enti delegati nel prezioso settore della forestazione”.

Anche lo stesso presidente Luciano ha espresso soddisfazione per la riuscita dell’iniziativa. ”I corsi di formazione presso gli enti delegati della Campania – ha spiegato Luciano – hanno investito il tema importantissimo della sicurezza sui luoghi di lavoro che è un’azione fondamentale. UNCEM con FLai, Fai, e Uila sono impegnati, con l’Ente bilaterale forestale, a sostenere tale azione in tutti i nostri cantieri forestali”.

Green Communities nel francobollo dei 70 anni Uncem, Di Maria: “Piccoli comuni aperti all’Europa”

Green Communities nel francobollo dei 70 anni Uncem, Di Maria: “Piccoli comuni aperti all’Europa”

AttualitàDalla Provincia

“Nel francobollo presentato stamani al ministero delle Imprese del Made in Italy, in occasione dei 70 anni di Uncem, c’è il senso del nostro impegno, ci sono i nostri valori, le transizioni sociali, climatiche, energetiche, economiche. Nella grafica realizzata con Elena Zoccarato, ci sono le Green Communities, la comunità che cammina insieme, in salita, le energie rinnovabili con gli impianti che sono comunitari, i beni collettivi, l’acqua e la forza di gravità, la foreste e il vento, il sole, la terra e il territorio”.

Così in una nota il componente dell’ufficio di presidenza dell’Uncem, Antonio Di Maria, che aggiunge: “Cordata sì, ‘camminare insieme’ che è l’unica via possibile per le persone e per gli Enti locali, per i Comuni che superano i municipalismi. Una montagna che innova, che produce idee e risorse, economie e nuove relazioni. Una sfida di futuro che si fa storia di sette decenni, piccola nella grande storia, e oggi anche francobollo”.

“Ringrazio per averci creduto, con Uncem – conclude Di Maria -, la sottosegretaria Fausta Bergamotto del ministero delle Imprese e del Made in Italy, i vertici dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, il codirettore Giuseppe Lasco e gli amici di Poste Italiane con i quali attuiamo la legge 158/2017 sui piccoli Comuni e anche – come dice questo prodotto filatelico – la 221/2015 sulla Green Economy. Territori aperti all’Europa delle comunità e dei territori”.

Gal Alto Tammaro e Uncem: unità territoriale e condivisione per centralità aree interne

Gal Alto Tammaro e Uncem: unità territoriale e condivisione per centralità aree interne

Politica
E’ quanto è emerso dall’iniziativa pubblica che si è svolta ieri nell’aula consiliare del comune di Santa Croce del Sannio.

Occorrono massima unità territoriale e larga condivisione sulle prospettive di sviluppo per rendere centrali le aree montane. E’ stata questa la sintesi dell’iniziativa pubblica dal titolo ‘Lo sviluppo che vogliamo. Dalla strategia aree interne alla nuova programmazione per enti locali ed imprese’ che si è svolta ieri nella sala consiliare del comune di Santa Croce del Sannio, organizzata dal Gal Alto Tammaro insieme all’Uncem. 

Attorno al tavolo per discutere delle azioni sistemiche da mettere in campo per invertire lo spopolamento e l’emorragia di servizi dei piccoli comuni c’erano istituzioni regionali, provinciali e locali, associazioni e cittadini. Presenti l’assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Caputo; il sindaco di Benevento, Clemente Mastella; i consiglieri regionali Mino Mortaruolo e Gino Abbate; il sindaco di Santa Croce del Sannio, Antonio Zeoli; il presidente della Provincia, Nino Lombardi; il presidente di Uncem Campania, Vincenzo Luciano; il presidente del Gal Alto Tammaro, Antonio Di Maria; il presidente nazionale Uncem, Marco Bussone.

“Partiremo con una fase di ascolto del territorio – ha dichiarato Di Maria – e ne presenteremo la proposta. Le zone interne rappresentano una risorsa per l’interno Paese, ma dobbiamo combattere contro lo spopolamento e la denatalità. Su questo va aperta una discussione che deve convergere in una proposta chiara, partecipata e condivisa da tutti, ognuno per il proprio ruolo, istituzionale o meno che sia”.

“L’area del Titerno-Tammaro – ha aggiunto Di Maria che è anche presidente dell’associazione Sannio Smart Land, soggetto attuatore della Snai – è stata selezionata per il programma della Snai (Strategia nazionale aree interne), una delle quattro a livello regionale e delle 72 nazionali; ciò grazie ad una collaborazione che ha travalicato le casacche politiche, mi auguro dunque che questo modello che si è dimostrato vincente possa essere ripetuto in maniera più ampia per costruire una direttrice di sviluppo del territorio. Dopo questo tavolo chiederemo alle istituzioni nazionali che le nostre aree abbiano una pressione fiscale di vantaggio, meno burocrazia. In poche parole, un quadro normativo che valorizzi le risorse che hanno i territori interni, dando una ricaduta concreta in termini economici. In tal senso, chiederemo che sia data attuazione alla legge 158/2017 sui piccoli comuni per dare valore ai cosiddetti servizi ecosistemici”. 

“Dobbiamo generare occasioni di sviluppo per consentire ai giovani di restare nei nostri territori – ha evidenziato il presidente Bussone – sfruttando le occasioni messe a disposizione dalla transizione ecologica. Per farlo è necessaria un’interazione tra aree montane e urbane e ragionare su un concetto politico di crescita che parta da un percorso europeo di riequilibrio, che tenga conto dei servizi e della mobilità utilizzando coefficienti diversi rispetto ad altre zone: un’azione di perequazione. Non siamo ‘non luoghi’, ma luoghi di identità che hanno capacità di rappresentarsi e dare rappresentanza, e facendo questo riusciamo ad essere comunità più unite”.