Il tribunale di Ancona assolve il consigliere comunale di Forza Italia e vice coordinatore provinciale, Gerardo Giorgione, perché il fatto non sussiste, così come il PM aveva chiesto e la difesa (egregiamente svolta dall’Avvocato Vincenzo Sguera) richiesto.
Il consigliere comunale era accusato di oltraggio per un episodio avvenuto nel 2018 (qui la ricostruzione de “Il Fatto” cui fa riferimento lo stesso Giorgione ndr).
“Assolto perché il fatto non sussiste” è la chiara dimostrazione che bisogna sempre attendere prima di veicolare certe notizie che possono intaccare anche equilibri familiari”. Afferma Giorgione che poi prosegue: “Per fortuna la mia amata famiglia, la mia adorata moglie e i miei figli, nonché amici e conoscenti mi sono stati vicino”.
“Ora la persona che ha divulgato volutamente questa notizia – prosegue -, strumentalizzandola e mistificandola artatamente, deve avere il coraggio di chiedere scusa poiché si è sempre dimostrata falsamente garantista) e poco cristiana. Spero solo che non paventi una formazione Cattolica e si professi praticante”.
“Il giornalista del Fatto Quotidiano (arrivato in ritardo sulla notizia) faccia un atto di umiltà, precisando e riferendo della sentenza di Assoluzione trasferendo alla oscura, ma nota, longa manus l’esito processuale e invitandolo a far girare la sentenza favorevole che riguarda l’Avvocato Giorgione, che all’epoca dei fatti non era neanche consigliere. Il tempo è galantuomo. Torniamo a parlare di politica fatta di programmazione e non di inciuci. A buon intenditori poche parole”, conclude.
Era accusato di minaccia aggravata, lesioni e porto abusivo di coltello a serramanico, il sannita Angelo Mandato.
Il 23enne, per questo tratto a giudizio, in seguito alla discussione è stato assolto dalla Dr.ssa Fallarino.
Il giovane sannita è difeso dall’avvocato Antonio Leone.
Erano stati accusati di truffa aggravata ai danni dello Stato, false dichiarazioni, subornazione di testimone per aver gestito una struttura di accoglienza per migranti, sita in Morcone, Sergio Parlapiano (44 anni), Fabrizio Parlapiano (42 anni) e Daniela Vascello (41 anni) e per questo erano stati attinti da ordinanza cautelare emessa dal GIP dr.ssa Gelsomina Palmieri, notificata nel luglio del 2018 a seguito della quale fu disposto il sequestro della struttura.
Oggi la conclusione del processo con sentenza assolutoria per insussistenza del fatto, emessa dal Giudice Monocratico Dr.ssa Rotili, in accoglimento delle richieste formulate dal difensore avv. Antonio Leone.
Martino Guarente, accusato di gestione illecita di rifiuti speciali, alcuni pericolosi nella fase dello stoccaggio, come produttore ed esecutore, è stato assolto per non avere commesso il fatto.
Ieri la decisione del giudice monocratico dott.ssa Simonetta Rotili nei confronti dell’uomo, difeso dall’avvocato Antonio Leone, che ha chiuso una indagine nata nel novembre di due anni fa.
Un incubo durato più di otto anni, terminato lo scorso 16 giugno con l’assoluzione per non aver commesso il fatto.
E’ la storia di tre Carabinieri appartenenti al Nucleo Operativo di Trastevere, L. M. – C. C. – P.L., due dei quali di origini napoletane, tutti difesi dall’Avvocato Aniello Quatrano del foro di Nola (Na), accusati nell’aprile del 2013, di aver organizzato un posto di blocco in quel di Roma, con la complicità di due cittadini croati, con l’intento di fermare un uomo alla guida di un Audi A3 che aveva acquistato poche ore prima in un’agenzia della capitale in zona Massimina al prezzo di 12 mila euro.
Secondo l’accusa, i tre Carabinieri in borghese ed armati, con la scusa di dover provvedere al sequestro dell’autovettura, si impossessarono della stessa, sottraendo anche € 2000 in contati al conducente dell’Audi A3 che aveva con se al momento del fermo.
Per di più, uno dei tre carabinieri, veniva accusato di aver provveduto a falsificare l’ annotazione di servizio in cui dichiarava di trovarsi a Roma nella zona Magliana, in un’operazione antidroga con alcuni suoi colleghi, nel giorno e nell’ora in cui si era verificato il posto di blocco dell’Audi A3.
I tre militari, difesi dall’Avvocato Aniello Quatrano, hanno sempre professato con estrema fermezza e decisione la loro completa estraneità ai fatti contestati. Di certo, non è stato facile per la difesa dei tre militari smentire una tesi accusatoria che vedeva tre Carabinieri essere incolpati di reati cosi gravi.
Più di otto anni, aspettando il giorno della completa assoluzione.
Ed il giorno tanto atteso è arrivato lo scorso 16 giugno, quando il collegio della IV sez. del Tribunale di Roma, ha assolto i tre Carabinieri per non aver commesso il fatto. Assoluzione con formula piena, che non lascia spazio a dubbi o interpretazioni.
Una soddisfazione enorme per i tre militari, che finalmente possono archiviare questa lunga e triste vicenda.