Era accusato di peculato, archiviazione per Vernillo

Era accusato di peculato, archiviazione per Vernillo

CronacaProvincia

Il Gip del Tribunale di Benvento Dott. Vincenzo Landolfi, accogliendo le tesi dell’ Avvocato Vittorio Fucci, ha archiviato per insussistenza del fatto il procedimento penale a carico del Sindaco di San Nicola Manfredi: Arturo Leone Vernillo, che era indagato del reato di peculato.

Come si ricorderà il procedimento era sorto a seguito di alcune denunce da parte del consigliere comunale e capogruppo di opposizione, Angelo Capobianco, già candidato a sindaco nella scorsa tornata elettorale, che lamentava un utilizzo personale del sito comunale da parte del Sindaco.

Il Gip Vincenzo Landolfi, accogliendo le tesi dell’ Avvocato Vittorio Fucci, ha archiviato per insussistenza dle fatto il procedimento a carico del Sindaco Vernillo.

Il primo cittadino di San Nicola ormai quasi quotidianamente tra assoluzioni, archiviazioni e rinvii a giudizio delle sue controparti processuali, ottiene provvedimenti favorevoli da parte dei Tribunali italiani, sempre assistito dal suo difensore di fiducia Avvocato Vittorio Luigi Fucci.

Telefonate Mastella: arriva l’archiviazione per il sindaco

Telefonate Mastella: arriva l’archiviazione per il sindaco

BeneventoCronaca

Nella giornata di ieri, nove maggio, il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Benevento ha depositato il decreto di archiviazione con riferimento alla posizione del Sindaco di Benevento Clemente Mastella, indagato per una presunta ipotesi di peculato, a seguito di diversi esposti-denuncia presentati da Luigi Bocchino, Nazzareno Fiorenza, Alberto Mignone e Giuseppe De Lorenzo, con riferimento al presunto utilizzo improprio dell’applicazione “Sindaci in contatto 2.0”.

Tale applicazione è finalizzata a rendere comunicazioni istituzionali ai cittadini attraverso messaggi vocali di pubblicità.

Il GIP, respingendo l’opposizione presentata da Luigi Bocchino, ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Benevento che già aveva evidenziato come il ‘tenore dei messaggi non appaiono sviare il fine istituzionale dell’applicativo, né in essi è possibile individuare messaggi di propaganda elettorale’.

Il GIP ha ampiamente motivato sul punto, rilevando che ‘non è da escludere la legittimità dell’utilizzo dell’app Sindaci in contatto 2.0 anche per comunicazioni e aggiornamenti su scelte politico-amministrative aventi ricadute concrete sulla vita dei cittadini’.

Il Giudice ha passato in rassegna il contenuto di tutti i messaggi contestati al Sindaco di Benevento, dai denuncianti, rilevando la piena legittimità degli stessi ed in particolare affermando che gli argomenti quali l’avvenuto finanziamento per la realizzazione del depuratore cittadino, l’organizzazione per uno screening mediante tampone faringeo per la popolazione over settanta e per la vaccinazione, la problematica della didattica a distanza, la prossima inaugurazione del teatro comunale, l’utilizzo del vaccino, sono tutte questioni qualificabili come informazioni di pubblica utilità.

Inoltre, ha rilevato che l’invito ad andare a votare appare rivolto a sollecitare l’esercizio del voto che è un diritto-dovere del cittadino e non già a tributare il consenso a questo o a quel partito politico. Infine, il Giudice ha affermato che è indubbio che nella rappresentazione dell’operato della propria compagine politico-amministrativa è insita anche la propaganda, ma questa non è nettamente separabile dalla informazione sui risultati dell’azione amministrativa del governo cittadino.

“Ancora una volta è stato respinto – spiega il sindaco Mastella – ai mittenti l’odio che in modo ostinato cercano di riservarmi, intasando il Tribunale con denunce infondate.

Proseguirò nell’opera amministrativa, pienamente rispettosa della legalità, che solo evidenti benefici sta portando e continuerà a portare alla Città di Benevento e ai suoi cittadini”, conclude Mastella.

Peculato e falsità materiale: agli arresti domiciliari 47enne avvocato sannita

Peculato e falsità materiale: agli arresti domiciliari 47enne avvocato sannita

BeneventoCronaca

Nella mattinata odierna, all’esito di una complessa attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, i carabinieri della Compagnia di Benevento e della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura hanno dato esecuzione alla misura cautelare personale degli arresti domiciliari emessa dal GIP presso il Tribunale di Benevento, su richiesta della medesima procura, nei confronti di un 47enne, A.Z., di professione avvocato ma attualmente cancellato dall’albo a sua domanda, gravemente indiziato dei delitti di peculato e falsità materiale commessa da P.U. aggravata e continuata.

Le investigazioni, avviate a seguito di denuncia di magistrati del Tribunale di Benevento-sez. civile e condotte dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Benevento, unitamente a quelli della Sezione di Polizia Giudiziaria Carabinieri, facevano emergere l’esistenza di gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato, che -rivestendo come professionista delegato ex art. 591 bis c.p.p. dal Giudice dell’esecuzione la qualità di Pubblico Ufficiale nell’ambito di quattro procedure esecutive, ed avendo in virtù di tale qualifica la disponibilità di somme di denaro vincolate e giacenti sui conti correnti intestati alle medesime procedure- si appropriava di importi fino ad un totale di oltre 356.000,00 euro, anche formando -a tal fine- decreti di liquidazione falsi che disponevano il pagamento di onorari in suo favore, atti apparentemente emessi dai giudici assegnatari delle procedure esecutive e recanti la sottoscrizione digitale dei magistrati, ma in realtà mai depositati ed esistenti giuridicamente.

I militari dell’Arma, con il supporto di personale in servizio presso il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Benevento aggregato presso gli Uffici della Procura della Repubblica, escutevano persone informate sui fatti e poi eseguivano accertamenti bancari, a seguito dei quali ricostruivano accuratamente le operazioni bancarie del legale, confrontando gli estratti conti con i provvedimenti giudiziari effettivamente depositati e risultanti dagli atti delle procedure.

Le condotte abbracciano un periodo che va dal 2017 al mese di gennaio 2022 ed il quadro inidiziario raccolto è indicativo di una condotta criminosa seriale.

Contestualmente alla misura cautelare personale il GIP ha messo anche un decreto di sequestro preventivo, fino alla concorrenza, di oltre 356.000 euro.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, ed il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.