Effetto Superlega, il Benevento e altri dieci club chiedono sanzioni per Juve, Milan e Inter

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Non si placano le polemiche e le lotte intestine all’interno delle istituzioni calcistiche, non solo internazionali ma anche nazionali, dopo il tentativo di scissione dei 12 club fondatori della Superlega (progetto poi velocemente naufragato). Tra questi, come noto, c’erano anche tre italiane: Juventus, Milan e Inter. Ed è a loro che è indirizzata la lettera che, secondo Repubblica, sarebbe stata inviata da Roma, Torino, Bologna, Genoa, Sampdoria, Sassuolo, Spezia, Benevento, Crotone, Parma e Cagliari. Mentre non farebbero parte del gruppo Napoli, Lazio, Fiorentina, Atalanta e Verona.

Materia del contendere? Chiaramente la tentata “fuga” dei tre club. Difatti, le undici società firmatarie della missiva, avrebbero chiesto ufficialmente al presidente della Lega di Serie A, Paolo Dal Pino, di “analizzare i gravi atti posti in essere dai club e dai loro amministratori e le relative conseguenze”. In poche parole, i club vorrebbero che la Lega comminasse delle sanzioni nei confronti di Inter, Juventus e Milan e dei loro dirigenti.

Cosmi: “Le emozioni del calcio non sono in vendita, appartengono al popolo”

Cosmi: “Le emozioni del calcio non sono in vendita, appartengono al popolo”

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Lo conosciamo bene Serse Cosmi. Non è certo il tipo che le manda a dire, è noto. Il tecnico del Crotone è intervenuto, con un post social, anche sul tema della Superlega, utilizzando parole molto forti. “Si prendono il pallone e lo vendono al migliore offerente. Il mio calcio -scrive Cosmi- è quello che raccontava Eduardo Galeano, è il calcio di quello “sfacciato dalla faccia sporca che esce dallo spartito e commette lo sproposito di mettere a sedere tutta la squadra avversaria, l’arbitro è il pubblico delle tribune, per il puro piacere del corpo che si lancia contro l’avventura proibita della libertà“.

Queste emozioni – conclude il tecnico – non sono in vendita, anche perché appartengono solo al popolo, non ai mercanti. E adesso daspate loro!“.

Superlega, Cairo duro con Agnelli e Marotta: “Sono i traditori della serie A, devono vergognarsi”

Superlega, Cairo duro con Agnelli e Marotta: “Sono i traditori della serie A, devono vergognarsi”

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 “È un attentato alla salute di una associazione come la Lega: se uno come Marotta, ad dell’Inter, fa una cosa del genere si deve dimettere dalla Figc subito, e deve vergognarsi”.

Al telefono con l’ANSA il presidente del Torino Urbano Cairo dopo la riunione della Lega Serie A sul tema Superlega è durissimo. “Tu sei ad dell’Inter, società che ha concepito con altre 11 il progetto Superlega, non puoi rimanere a rappresentare la Serie A in Figc perché stai attentando alla vita di una associazione – prosegue Cairo -. Il progetto non andrà in porto, ma chi lo ha concepito sta attentando alla lega di serie A e per questo tradimento deve dimettersi e vergognarsi. E la stessa cosa vale per Agnelli”.

“Sembra che il progetto l’abbiano depositato il 10 gennaio – continua – quindi gli ho detto durante la riunione ‘come puoi venire qui a parlare di solidarietà quando hai sabotato la trattativa coi fondi, sapendo già che stavi facendo la Superlega? Come puoi andare a trattare per l’operazione fondi quando stai già lavorando alla Superlega?”. Ma come si fa? È un tradimento, è da Giuda”, conclude Cairo. (ANSA).

Foto: Image Sport / Insidefoto

Tardelli sulla Superlega: “Non sono d’accordo, lo sport non è solo business”

Tardelli sulla Superlega: “Non sono d’accordo, lo sport non è solo business”

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L’argomento Superlega tiene banco nel mondo del calcio e, chiaramente, sono tanti gli addetti ai lavori interrogati sul tema e che, ovviamente, palesano la loro posizione. Tra questi c’è anche Marco Tardelli, Campione del Mondo 1982, che è tutt’altro che d’accordo. Queste le sue parole: “Non sono d’accordo, lo sport non è solo business, è tante altre cose. Si dicono tutte belle parole, le raccontano anche quelli che vogliono fare la Superlega. Cosa mi aspetto? Non mi aspetto più niente, ognuno intanto fa quello che vuole. Disamorato? A me il calcio piace, il resto che lo circonda può essere bello e meno, dipende da come lo si vede. So solo che questa cosa è sbagliata, facciano quello che vogliono. Io non gioco più“.

Superlega, Gravina: “Ribadiamo il nostro no, vogliamo difendere il merito sportivo”

Superlega, Gravina: “Ribadiamo il nostro no, vogliamo difendere il merito sportivo”

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Anche il Presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha detto la sua in merito alla nascente Superlega: “Ribadisco il nostro no. L’unica riforma percorribile è quella nata dalla proposta UEFA sulla Champions League, ogni tentativo di fuga in avanti è irricevibile e dannoso per il calcio europeo. L’adesione a questo progetto pone gli stessi Club al di fuori dal contesto riconosciuto dalla FIFA”.

“Il patrimonio sportivo e culturale delle singole competizioni -prosegue Gravina- rappresenta un valore aggiunto per qualsiasi torneo internazionale, vogliamo difendere il merito sportivo e la possibilità per ogni squadra di inseguire un grande sogno, insieme ai propri sostenitori. Il calcio è dei tifosi, va modernizzato, ma non snaturato. Il calcio è partecipazione e condivisione, non è un Club elitario”.

Serie A: Atalanta, Cagliari e Verona chiedono esclusione di Juve, Milan e Inter dal campionato

Serie A: Atalanta, Cagliari e Verona chiedono esclusione di Juve, Milan e Inter dal campionato

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Da ieri non si fa altro che parlare, discutere e cercare di farsi un’opinione su quello che potrà essere la Super Lega, semmai avrà un futuro certo e si disputerà. Ciò che è certo è che 12 club fondatori hanno firmato un documento con cui hanno dato vita a questa nuova lega. Tra questi ci sono anche tre club italiani e precisamente Milan, Juventus e Inter.

Una Lega, quella nata per volontà delle maggiori potenze europee e a cui non hanno aderito Bayern Monaco, Psg e Borussia D., che non trova, usiamo un eufemismo, l’approvazione delle istituzioni calcistiche internazionali, dall’Uefa alla Fifa, passando per le varie federazioni nazionali.

Le reazioni di Uefa e Fifa sono state durissime e condite da minacce di escludere dalle varie competizioni nazionali e internazionale le società scissioniste e di non permettere ai calciatori appartenenti alle stesse di disputare i Mondiali con le rispettive nazionali.

Intanto, però, la discussione si è animata anche in Italia, dove, stando a quanto riportato da Repubblica, Atalanta, Cagliari e Verona hanno chiesto l’esclusione di Milan, Juve e Inter dal campionato, ovvero i tre club italiani che hanno accettato di far parte della Super Lega. Si va verso una stagione di ricorsi e tribunali, messa in conto dalle tre big.