L’iniziativa si svolgerà il 17 e il 18 novembre dalle ore 9.00 alle ore 18.30.
Il Comune di Puglianello è impegnato nella promozione della salute e del benessere dei propri cittadini attraverso una campagna di prevenzione oncologica dedicata alla diagnosi precoce dei tumori del colon-retto, della cervice uterina e della mammella.
L’iniziativa, realizzata grazie alla collaborazione con le autorità sanitarie locali, si terrà il 17 e 18 novembre 2024, dalle ore 9:00 alle ore 18:30, presso il Comune di Puglianello, con l’ausilio di un poliambulatorio mobile.
“Siamo orgogliosi di offrire alla nostra comunità un servizio di prevenzione così importante,” hanno dichiarato Anna Franco, capogruppo in Consiglio comunale e Antonello De Lucia, consigliere delegato alla Sanità, che aggiungono:
“Insieme al sindaco Francesco Maria Rubano abbiamo voluto ospitare questa campagna di prevenzione, grazie alla quale i cittadini potranno accedere a screening gratuiti che potrebbero fare la differenza. La prevenzione è il primo passo per combattere le malattie oncologiche. È un’occasione che non va persa, soprattutto per le fasce di età più a rischio”.
La campagna è rivolta ai residenti della provincia di Benevento che rientrano nelle fasce di età specifiche per i vari screening:
Donne tra i 50 e i 69 anni per lo screening della mammella; donne tra i 25 e i 64 anni per lo screening del tumore della cervice uterina; uomini e donne tra i 50 e i 69 anni per lo screening del colon-retto.
Sputi a oncologo Ascierto: “Disprezzo per mia fede juventina”
La denuncia social del professor Ascierto, noto oncologo dell’Istituto per la cura dei Tumori ‘Pascale’ di Napoli, originario del Sannio e precisamente di Solopaca.
“Ero ai gates quando un tifoso, avrà avuto più o meno la mia età, mi ha sputato ‘addosso’.
Sì, ha sputato addosso alla mia fede juventina, dopo avermi ceduto il passo per farmi entrare, facendomi credere che voleva farmi una gentilezza, ‘passate professore’, mi ha detto.
Io ho anche abbozzato un sorriso e sono passato, per poi accorgermi, però, che mi sputava vicino ai piedi in segno di disprezzo”.
Sulla sua pagina Fb il professor Paolo Ascierto, noto oncologo dell’Istituto per la cura dei Tumori ‘Pascale’ di Napoli, originario del Sannio e precisamente di Solopaca, massimo esperto nella cura del melanoma, tra i protagonisti in prima linea nella battaglia contro il Covid, racconta la disavventura personale vissuta domenica sera prima della partita Napoli-Juventus. Da sempre non ha nascosto la sua fede bianconera pur amando profondamente la città. La sua vicenda è stata ripresa da organi di stampa.
Ascierto racconta che domenica non sarebbe andato alla partita “se un mio amico non avesse insistito. Ero stanco e la partitissima Napoli-Juve avevo più voglia di vedermela sul divano di casa. L’amico ha insistito e così, al Maradona, ci ho portato anche il mio ragazzo (anche il figlio di Ascierto è juventino, ndr). e alla fine ci avevo pure provato gusto. Io amo il calcio e sono juventino da sempre e non vedo – aggiunge – perchè non dovrei esserlo. Così come, da napoletano adottato, mi dispiace quando il Napoli, lontano dalla Juve, perde”.
Dopo quanto accaduto si dice “molto turbato e forse, davvero, era meglio se la partitissima rimanevo a guardarla sul divano di casa”. Di fronte allo sputo “non ho avuto nessuna reazione
Stavo con Luca, non mi andava di turbarlo, è juventino anche lui e non si è mai vergognato né provato disagio ad esserlo. Non deve iniziare ora. Però, accidenti – conclude Ascierto – che rabbia”.
Al “de’ Liguori” prendono il via le attività oncologiche del “Pascale” di Napoli
Prendono il via le attività oncologiche dell’Istituto Nazionale Tumori “Fondazione Pascale” presso l’Ospedale “Sant’Alfonso“ di Sant’Agata dei Goti”.
La delibera del Direttore Generale Maria Morgante, firmata nella giornata dell’8 gennaio 2024 segna una tappa importante per l’Azienda Ospedaliera San Pio di Benevento.
L’accordo interaziendale con l’Istituto Nazionale Tumori ‘Fondazione Pascale’ di Napoli riguarda l’espletamento delle attività oncologiche, chirurgiche e cliniche da effettuare nel presidio ospedaliero Sant’Alfonso Maria de’ Liguori di Sant’Agata de’ Goti.
Da martedì 6 marzo le attività saranno distribuite in 5 giorni e si concentreranno sui tumori della cute. Due giorni saranno dedicati alle visite oncologiche e tre giorni alle attività in sala operatoria. In seguito saranno implementate degenza e attività di ambulatorio.
Secondo l’intesa tra gli Enti, della durata di due anni, il Pascale utilizzerà l’intero secondo piano del presidio ospedaliero con la dotazione complessiva di 24 posti letto da adibire alle attività oncologiche, chirurgiche e cliniche.
Non solo: l’istituto partenopeo utilizzerà anche una delle tre sale operatorie situate al piano terra. Successivamente all’attivazione dei servizi oncologici previsti dalla DGRC 288/23 e gestiti direttamente dal Pascale, al fine di limitare la mobilità passiva, saranno realizzate nuove collaborazioni e integrazioni fra le due strutture sanitarie, per singole branche, che dovranno prevedere anche un percorso condiviso dei pazienti alle cure al fine di ridurre le liste di attesa.
L’accordo prevede inoltre, l’uso congiunto del servizio di diagnostica per immagini (da utilizzare con il personale del San Pio) e l’utilizzo della sala di terapia intensiva (che si compone di 4 posti letto dei quali uno per l’isolamento).
“La sinergia con l’Istituto Nazionale Tumori “ Fondazione Pascale” dimostra la costante dedizione alla cura e all’assistenza del paziente oncologico, da parte della direzione strategica dell’AORN San Pio.
La collaborazione con l’Istituto Pascale, farà dell’Ospedale Sant’Alfonso una delle eccellenze di riferimento regionale e nazionale. Sinergia e organizzazione nell’erogazione delle prestazioni sanitarie sono aspetti imprescindibili: per noi, la centralità del paziente è fondamentale “–afferma Maria Morgante – Direttore Generale AORN San Pio di Benevento
“La sinergia – dice il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi – diventa lo strumento fondamentale per combattere il cancro, e per la riduzione della mobilità passiva, grazie anche alla visione che, in termini di Rete Oncologica, già sta dando fruttuosi risultati”
Nanofotonica e Intelligenza Artificiale: un connubio efficace per diagnosticare più velocemente i tumori
Con una tecnica avanzata di spettroscopia ottica e una combinazione di algoritmi di intelligenza artificiale è possibile identificare cellule tumorali umane e distinguerle da quelle sane. Il promettente connubio tecnologico ha dimostrato le potenzialità per lo sviluppo di metodologie e tecnologie diagnostiche avanzate in grado di rendere più veloce e più efficace la diagnosi dei tumori.
Lo studio, guidato dai ricercatori dell’Università degli Studi del Sannio e dell’Infrastruttura di Ricerca CNOS del Centro Regionale di Competenza per l’ICT, in collaborazione con il laboratorio di Modelli Immunologici Innovativi dell’Istituto Nazionale Tumori – IRCCS “Pascale”, incentrato sullo sviluppo di tecnologie diagnostiche avanzate per la diagnosi di epatocarcinoma (HCC), il più frequente tumore del fegato è stato recentemente pubblicato sulla rivista “Cells”.
“Quando la luce interagisce con i tessuti avvengono molteplici fenomeni come la riflessione, la rifrazione, l’assorbimento, lo scattering lineare e non lineare, la fluorescenza. L’interpretazione di tali interazioni può fornire utilissime informazioni ai medici sullo stato metabolico e patologico del tessuto stesso”, spiega il Prof. Andrea Cusano, coordinatore della ricerca e professore di Elettronica e Fotonica dell’Università degli Studi del Sannio e direttore scientifico del laboratorio CNOS, il Centro di Nanofotonica e Optoelettronica per la Salute dell’uomo, presso cui si è svolta gran parte della ricerca.
“L’obiettivo del lavoro è stato quello concepire una metodologia diagnostica in grado di supportare i medici nel processo decisionale di diagnosi clinica dei tumori – afferma Marco Pisco, Professore di Optoelettronica e Fotonica all’università del Sannio -. Abbiamo utilizzato una tecnica di spettroscopia ottica non lineare, la spettroscopia Raman, per ottenere preziose informazioni sullo stato di una cellula. Con la nostra tecnologia, sfruttando la diffusione non lineare della luce, abbiamo analizzato un gran numero di cellule, sia tumorali che non tumorali, provenienti da campioni reali di biopsia tessutale”.
Lo studio ha richiesto la partecipazione di un team multidisciplinare di ricercatori, medici, ingegneri e biotecnologi. “Dal punto di vista biochimico, i dati spettrali raccolti con questa tecnica contengono importanti informazioni sui cambiamenti bio-molecolari che accompagnano la genesi e la proliferazione di patologie tumorali. Tali cambiamenti, tuttavia, sono spesso impercettibili e necessitano analisi avanzate per la loro corretta interpretazione”, afferma la dottoressa Concetta Esposito, dottoranda dell’Università degli Studi del Sannio.
Ed è qui che entrano in gioco i più moderni algoritmi di intelligenza artificiale sviluppati dal gruppo di ricercatori fotonici e informatici del Dipartimento di Ingegneria dell’Università del Sannio. “L’intelligenza artificiale, se correttamente sviluppata, ha la capacità di individuare caratteristiche chiave apparentemente nascoste fra dati complessi come quelli derivanti dalla spettroscopia Raman – spiega la Prof.ssa Lerina Aversano, docente di Informatica dell’Università del Sannio -. Grazie, infatti, all’uso sapiente di tecniche di Intelligenza Artificiale, siamo stati in grado di distinguere le cellule tumorali da quelle sane con un’accuratezza superiore al 90%”.
Lo studio ha dimostrato quindi che la spettroscopia Raman assistita dall’intelligenza artificiale rappresenta un potente strumento d’indagine in grado di avere importanti risvolti nella pratica clinica oncologica, aprendo nuove prospettive nell’ambito della diagnostica avanzata del cancro.
“La tempestività e l’accuratezza della diagnosi giocano un ruolo fondamentale non solo nell’identificazione precoce di un tumore ma anche nel disegno di strategie terapeutiche, anche personalizzate, della patologia oncologica”, osserva il Dott. Luigi Buonaguro dell’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori “Fondazione Giovanni Pascale” (IRCCS). In tale scenario, emerge l’importanza di affidarsi a strumenti tecnologici sempre più potenti, in grado di esplorare la complessità del cancro e rispondere in maniera efficace alle sfide imposte dalla diagnosi oncologica.
Questo però è solo un primo passo che mette in risalto un aspetto fondamentale a cui la ricerca deve guardare con attenzione: solo con la contaminazione dei saperi e la stretta collaborazione con eccellenti ricercatori con diverse competenze ed esperienze in diversi domini applicativi, è possibile vincere sfide complesse come la diagnosi precoce e avanzata dei tumori.
VIDEO – Confindustria e Asl Benevento insieme sulla prevenzione oncologica
Sono 120 gli screening oncologici gratuiti prenotati e che saranno realizzati nel corso del terzo appuntamento dedicato alla prevenzione oncologica nato dalla sinergia in ambito sanitario tra Confindustria Benevento ed ASL.
Le attività di screening, organizzate nella zona industriale di Ponte Valentino nelle giornate del 4 e 5Dicembre 2023 nello spazio antistante la sede dell’azienda Rummo S.p.a., fanno seguito alle esperienze di Limatola e di Montesarchio, che già in passato hanno trovato nelle imprese un ulteriore alleato nel diffondere la cultura della prevenzione attraverso azioni complementari.
La scelta della zona industriale di Ponte Valentino ha consentito di abbracciare un bacino importante di imprese, al fine di garantire la partecipazione di un gran numero di lavoratori a cui destinare la campagna di prevenzione, che ha come obiettivo finale quello della salvaguardia della salute.
La campagna di prevenzione è stata diretta a tutti i dipendenti delle aziende associate a Confindustria, alle loro famiglie e a tutti i cittadini residenti in provincia di Benevento che hanno avuto la possibilità di effettuare delle analisi mirate alla prevenzione di alcuni dei tumori più diffusi nella popolazione adulta: collo dell’utero, mammella e colon retto.
L’iniziativa rientra nell’ambito della Campagna di Prevenzione Oncologica in linea con le direttive della Regione Campania che offre, grazie al personale sanitario qualificato, la possibilità di effettuare, su una stazione mobile itinerante, dotata di appositi ambulatori, alcuni esami previsti dal piano sanitario.
La campagna che già è periodicamente promossa dall’ASL, trova un ulteriore alleato nelle imprese che si impegnano nel diffondere la cultura della prevenzione attraverso azioni complementari.
Fatebenefratelli, grande successo per il convegno “Tumori eredo-familiari di ovaio e mammella”
Ha riscosso grandi consensi il convegno sui “Tumori eredo-familiari di ovaio e mammella”, che si è tenutopresso la sala convegni “Padre Pietro De Giovanni” dell’Ospedale Fatebenefratelli di Benevento.
L’incontro è stato organizzato, nell’ambito di un programma specifico che prevede meetings provinciali in tutto il territorio campano, dall’associazione ACTO (Alleanza contro il tumore ovarico) nella persona del Dott. Gianni Gerosolima – Presidente della sezione Campania e dalla Dott.ssa Annalisa De Blasio – Responsabile UOC Ginecologia ed Ostetricia del Fatebenefratelli di Benevento
Fondata nel 2010 da un gruppo di pazienti e Ginecologi oncologi, ACTO è la prima rete nazionale di associazioni pazienti unite dalla comune missione di dare sostegno alle donne colpite da neoplasie ginecologiche. Ogni attività è focalizzata, come ha sostenuto il Dott. Gerosolima, ad informare ed educare ogni donna sulla malattia, a facilitare l’accesso alle cure migliori, ad aumentare la qualità di vita delle pazienti, a promuovere la ricerca scientifica e a dare voce ai bisogni e ai diritti delle donne ammalate e delle loro famiglie portandole all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni nazionali e regionali.
A questo progetto ha aderito l’Ospedale Sacro Cuore di Gesù Fatebenefratelli, come ricordato dal Superiore Fra Lorenzo Gamos, che ha tenuto a precisare quanto la struttura sanitaria sia sensibile a queste tematiche, ricordando allo stesso tempo di come nella sua storia abbia sempre avuto a cuore la salute delle donne. Per questo ha incoraggiato sostenendo l’iniziativa, augurando buon lavoro e assicurando la disponibilità ad accogliere eventi futuri. Concetto rafforzato, nel suo intervento, anche dal Dott. Giovanni Carozza – Direttore Affari Generali del FBF.
La Dott.ssa Annalisa De Blasio, nel presentare il convegno, ha ricordato che grandi passi sono stati fatti nella cura delle malattie oncologiche. Oggi il tasso di sopravvivenza a 5 anni è del 65% e, per alcuni tumori come quello della mammella, può raggiungere l’85%. Di conseguenza i professionisti coinvolti non possono limitarsi solo alla sopravvivenza stessa, ma avere uno sguardo attento alla qualità di vita e , nel caso di donne giovani, alla possibilità di avere figli.
I tumori ereditari rappresentano dall’1 al 20% dei casi a seconda del tipo di tumore. Il paziente oncologico con sindrome ereditaria,come il soggetto sano portatore, necessitano, per la complessità e lam natura delle loro problematiche e della loro intensità e durata, di una presa in carico globale e una gestione integrata dei percorsi diagnostico-terapeutici. E’quanto è stato rafforzato concettualmente dal Prof. Pignata – oncologo del Pascale di Napoli e Responsabile della rete oncologica campana.
Il convegno è stata l’occasione per fare il punto sulle attuali conoscenze dei tumori eredo-familiari di mammella e ovaio, analizzando sia gli aspetti medici sia quelli di sanità pubblica, attraverso gli interventi dei relatori.
Anche se la percentuale dei tumori che riconoscono una predisposizione genetica non sembra altissima, si tratta di malattie che hanno un pesante impatto clinico e sociale. Le pazienti affette o predisposte,in genere giovani, devono essere avviate a percorsi clinico strumentali intensivi con lo scopo di monitorare nel tempo,con scadenze molto più ravvicinate rispetto agli screening della popolazione generale, la salute di mammella e ovaio in modo da diagnosticare in fase precoce la malattia.
Lo scopo di questi incontri – ha concluso la dott.ssa Annalisa De Blasio – è proprio quello di contrastare l’inconsapevolezza dei rischi e la disinformazione, e far nascere programmi cui aderiscano varie figure professionali: “medici di famiglia, oncologi, ginecologi, chirurghi, radiologi e genetisti. Approfondire la conoscenza della malattia significa far sì che la paziente non si senta più isolata, ma parte di una comunità capace di affrontare con consapevolezza e serenità il difficile percorso della malattia.
“I tumori eredo-familiari dell’ovaio e della mammella. Up to date”, domani il convegno al Fatebenefratelli
L’Ospedale Sacro Cuore di Gesù Fatebenefratelli di Benevento organizza per giovedì 28 Settembre l’incontro sul tema “I tumori eredo-familiari dell’ovaio e della mammella. Up to date”, che si terrà a partire dalle ore 9.00 nella sala convegni “fra PIETRO MARIA de’ GIOVANNI” in Viale Principe di Napoli a Benevento.
“Il 5-10% dei tumori mammari ed ovarici – ha dichiarato la dott.ssa Annalisa De Blasio – responsabile dell’U.O.C. di Ginecologia del FBF (direttore del corso) – sono associati ad una mutazione genica che può essere trasmessa in modo ereditario. Le persone mutate hanno una forte predisposizione a sviluppare uno specifico tumore o gruppo di tumori.
I medici di famiglia, i radiologi senologi, gli oncologi, i chirurghi devono saper selezionare i soggetti da inviare a consulenza genetica e devono conoscere le modalità di sorveglianza e di prevenzione da proporre ai soggetti ad alto rischio eredo-familiare.
Molte sono le novità nella diagnosi precoce, nel trattamento chirurgico, radiante e medico, ed infine nella prevenzione farmacologica e chirurgica.
Il campo della prevenzione, in particolare, solleva problemi etici, medico-legali ed assicurativi del tutto nuovi, derivanti dalla necessità di confrontarsi con persone sane, ma ad alto rischio, a cui proporre trattamenti medici di lunga durata o addirittura l’asportazione preventiva di un organo, in assenza di un quadro normativo che definisca tutti i dettagli del corretto approccio a tali pazienti.
Questo convegno – conclude il direttore del corso dott.ssa AnnalisaDe Blasio – vuole fare il punto sulle attuali conoscenze in tema di tumori eredo-familiari della donna e sulla gestione delle donne sane appartenenti ad un gruppo a rischio, oppure mutate ed affette da tumore. Verranno poi analizzati anche tutti gli aspetti medico legali, di sanità pubblica che permettano alla paziente ed agli operatori sanitari, di affrontare, nel modo più moderno e funzionale, tali complesse problematiche.
Comunità Montana Fortore e l’ospedale “Pascale” insieme nella lotta contro i tumori
La Comunità Montana del Fortore e l’Istituto Nazionale Tumori IRCCS “Pascale” di Napoli hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per lo studio del ruolo della memoria immunitaria indotta specificamente da microorganismi (virus e batteri) nella longevità e, più in particolare, nella assenza di patologie oncologiche.
A firmare l’intesa il presidente dell’ente montano Zaccaria Spina e il direttore generale del “Pascale” Attilio Bianchi.
I dettagli del progetto, che non ha solo scopo di ricerca, ma pure quello di sensibilizzare la comunità fortorina verso lo screening e la prevenzione, saranno illustrati più avanti, nel corso di un incontro esplicativo tra la Giunta Esecutiva dell’ente e il manager dell’Istituto, Bianchi.
Il coordinamento delle attività scientifiche è affidato al dottor Luigi Buonaguro, direttore della Struttura Complessa di Modelli Immunologici Innovativi dell’IRCCS “Pascale”.
Prevenzione tumori, Asl Benevento dà avvio al tour gratuito “Mi voglio Bene”
Giovedì, 27 ottobre, l’Asl Benevento dà avvio al nuovo tour gratuito della prevenzione oncologica “Mi voglio Bene” per la diagnosi precoce dei tre tumori più diffusi nella popolazione adulta: del collo dell’utero, della mammella e del colon retto. L’iniziativa, già sperimentata con successo dall’Asl, prevede lo stazionamento di un poliambulatorio mobile presso diversi paesi del territorio sannita, dove sarà possibile effettuare esami di “di primo livello”, quali: mammografie, pap test e ritiro del kit per la ricerca del sangue occulto nelle feci.
“Riproponiamo l’iniziativa di prevenzione oncologica per contrastare le neoplasie più diffuse tra gli adulti – afferma Gennaro Volpe, direttore generale dell’Asl Bn – Vogliamo offrire possibilità di accesso a prestazioni ed esami importanti direttamente sui vari territori, per rendere l’adesione ai programmi e la presa in carico da parte dell’Asl, più agevole e semplice.
Per questa iniziativa – continua Volpe – abbiamo scelto i distretti di Montesarchio e di Telese che in base agli ultimi dati di adesione allo screening, richiedono una maggiore attenzione. Ma, ebbene sottolineare, che indipendentemente dall’iniziativa in corso, tutti cittadini che rientrano nei target di età previsti per i tre screening possono sempre rivolgersi al proprio medico di famiglia o al distretto di appartenenza per aderire ai programmi e sottoporsi gratuitamente agli esami. La prevenzione e la diagnosi precoce – conclude il DG – sono, infatti, l’unico strumento per individuare e curare un tumore nelle prime fasi di insorgenza, seppur asintomatico.”
I programmi di screening gratuiti sono rivolti: -Alle donne di età compresa tra 25 e 64 anni, che possono effettuare il pap-test per la Prevenzione del tumore del collo dell’utero; -Alle donne di età compresa tra 50 e 69 anni che possono sottoporsi alla mammografia, per la prevenzione del tumore della mammella; -Agli uomini e alle donne che hanno un’età compresa tra 50 e 74 anni che possono ritirare il kit per effettuare il test di ricerca del sangue occulto nelle feci, per la prevenzione del tumore del colon-retto.
I cittadini che non riceveranno una convocazione telefonica, possono rivolgersi al proprio distretto, al comune presso cui sosterà il camper o recarsi direttamente al Camper della Prevenzione.
Benevento, si corre in pigiama in aiuto dei piccoli pazienti malati di tumore
Ultimi giorni di preparazione per la corsa di beneficenza «Pigiama Run Lilt 2022», organizzata dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori di Benevento, che si terrà venerdì 30 settembre nel capoluogo sannita.
A pieno regime la macchina organizzativa per definire gli ultimi dettagli della kermesse che, ogni anno, si corre nel mese di settembre proprio perché in questo mese, in tutto il mondo, si celebra il «Gold Ribbon» dedicato alla sensibilizzazione sui tumori pediatrici.
La città di Benevento è l’unica tappa campana ad ospitare la «Pigiama Run Lilt 2022» che, come accadrà in contemporanea, in tutte le città d’Italia aderenti, partirà alle ore 19.00 con una corsa non competitiva, aperta a tutti, rigorosamente in pigiama. Ed, infatti, si correrà o si camminerà in pigiama per manifestare affetto e vicinanza ai piccoli pazienti oncologici che tutti i giorni indossano il pigiama, perché malati. Ha aderito gratuitamente, quale testimonial ufficiale, l’inviato della trasmissione televisiva «Striscia la Notizia» Luca Abete. «Ho già preparato il pigiama – ha detto Abete – Questa iniziativa ha in sé due elementi con i quali sono in sintonia: la forza dell’impegno sociale al fianco di chi necessita sostegno e quel pizzico di follia irriverente che aggrega e rende più allegri. Non vedo l’ora di abbracciare tanti amici che mi aspettano a Benevento». Il ricavato proveniente dalle iscrizioni (https://bit.ly/pigiamarun-22 e/o presso la sede sannita della Lilt, in via Martiri d’Ungheria n.21) verrà interamente devoluto al reparto di Oncologia Pediatrica dell’Ospedale «Santobono Pausilipon» di Napoli.
«Ringraziamo la Lilt Benevento, Luca Abete e tutti quelli che sceglieranno di partecipare a questa singolare maratona – sottolinea Rodolfo Conenna, Direttore Generale dell’Aorn Santobono-Pausilipon – Sarà un momento di grande festa a sostegno dei nostri piccoli pazienti affetti da patologie oncologiche». Parole di sostegno, di supporto ed anche di incoraggiamento a partecipare alla manifestazione giungono anche dal direttore Sanitario dell’Ospedale pediatrico di Napoli, Vincenzo Giordano: «Voglio ringraziare la Lilt, i pazienti oncologici rappresentano per l’AORN Santobono-Pausilipon una costante priorità assistenziale. Fondamentale è la presa in carico del bambino affetto da patologia oncologica nell’ottica dell’appropriatezza clinica delle cure».
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